Partendo dal presupposto che appena mi sono svegliata ho capito che sarebbe stata una giornata di merda al quadrato, oggi è stata effettivamente una giornata di merda.

Non so da cosa ho capito il tutto questa mattina, ma ho provato una di quelle sensazioni che ti emanano nell'immediato che qualcosa, qualunque cosa, sta per andare seriamente a putt**.

Per le prime ora della giornata è stato tutto estremamente normale, la solita noiosità suprema che tende a rovinarmi ogni singola giornata, ma finchè la giornata si può definire "regola" è tutto sotto controllo.

Poi dal nulla, tutto si è ribaltato completamente e mi sono ritrovata a nascondere ciò che provavo realmente, per non dover scoppiare in lacrime...

Stavo mangiando un piatto di pasta alla carbonara, quando Quattro ha smesso di mangiare improvvisamente e ha buttato la forchetta esclamando:

-Scusate non ce la faccio più!-

Poi è scappato via, mentre tutta la mensa si godeva la scena come se fosse un film.

Non capisco perché le persone devono sempre godere in queste situazioni, non si rendono conto che forse è meglio smettere di riderci sopra e di cercare di aiutare chi è in difficoltà?

Zeke si è alzato di scatto per riccorrerlo, ma io l' ho fermato, perché se in quel momento c' era qualcuno che poteva risolvere la situazione, non per essere presuntuosa, quella ero io.

L' ho rincorso fino nel parcheggio davanti a scuola, poi si è fermato anche lui ed ha  esclamato:

-Non posso! Non posso continuare a nascondertelo!-

Il mio cuore ha iniziato a battare più forte, perché in questa scuola ogni volta che qualcuno mi ha pronunciato queste parole in faccia, non è mai finita bene.

-Dimmi Quattro...qualunque cosa tu abbia da dirmi ti prego dimmela-

-Ho ricevuto una borsa di studio per l'atletica, ma non so se accettarla oppure no...-

-È fantastico! Potresti raccogliere un sacco di crediti che probabilmente farebbero la differenza in futuro e potresti fare degli allenamenti con degli allenatori specifici!-

-Certo, sarebbe fantastico, se il tutto non si trovasse a Parigi!-

Parigi! Parigi! Intende quella città in Europa, dall' altra parte del continente a 6 ore di volo da qui?! Quella Parigi?!

-Sì ma è un'opportunità unica e penso che ne valga la pena-

-Non credo che degli allenamenti e un buon corso risarcirebero un' intera estate senza di te-

-Sì ma io sono io e qui è in gioco il tuo futuro-

-Stai dicendo che non farai parte del mio futuro Tris?-

-Non sto dicendo questo, ma penso che se lasciassi passare questo treno te ne pentiresti per tutta la vita-

-Lo so, ma non sono pronto a lasciare tutto...-

-Non voglio influenzare la tua decisione perché spetta solo e soltanto a te, ma penso che dovresti andarci, dopotutto chi più di te sarebbe pronto a un'esperienza simile che probabilmente ti permetterà di entrare nella nazionale di atletica...per cui quando ci pensi, non pensare a chi ti sta intorno, ma pensa soprattutto a te-

Detto questo me ne sono andata con gli occhi lucidi, congratulandomi per le mie doti recitative.

Poi sono tornata a casa.

E niente qui finisce il racconto della mia giornata di merda.

Non so dove io abbia tirato fuori quelle parole, dato che non ne penso nemmeno una, ma penso che mi siano venute naturali guardandolo semplicemente negli occhi...

Anche se faceva di tutto per nasconderlo, ho notato la sua impazienza di partire, di vivere una nuova esperienza che lo aiuterà in futuro.

Mi dispiace solo di avergli detto ciò che ho detto perché quelle parole erano pura finzione ed erano la pura ricreazione di un libro di Nicholas Sparks che ho letto quest' estate.

Non può partire.

Non può.

Sono sicura che se partisse poi non vorrebbe più tornare.

Che ne sarà di noi?

Ho sempre pensato che le relazioni a distanza fossero stupide e questa situazione non mi farà di certo cambiare idea...