Non posso credere a quello che è successo...credevo veramente che almeno uno dei due fosse sincero, ma evidentemente mi sono sempre sbagliata di grosso. Non è possibile che ogni volta che decido di dare una seconda chance a queste persone le mie aspettative vengano completamente distrutte.

Mi promettono tutti di cambiare, ma al momento l'unico cambiamento che hanno effettuato è stato prendermi per il culo con una bugia differente.
Quattro era l'unica persona di cui mi fidassi ciecamente, pensavo che con lui avrei potuto instaurare un rapporto sincero,ma a quanto pare ho sbagliato su tutto.

Quattro continua a scrivermi messaggi per scusarsi, ma ho deciso che almeno per un po' lo lascierò con il dubbio.

Intorno alle 11 di sera, senza nemmeno leggere i suoi messaggi, scrivo semplicemente:

-Ho bisogno di una pausa-

Sento il telefono strimpellare ancora varie volte prima di togliere la suoneria, probabilmente Quattro vuole una spiegazione, ma ho già vissuto questa scena e mi ero rimpromessa di comportarmi diversamente.

Questa volta non cadrò per delle semplici parole, perché tutti coloro che mi circondano devono rendersi conto che non sono una loro proprietà.

Ok...forse Quattro non ha fatto nulla di così tragico, ma non ho intenzione di fargliela passare liscia. Non lo lascerei mai, ma potrei lasciarlo con il dubbio per almeno un po' di tempo.

Il giorno seguente fuori da casa mia ci sono due macchine parcheggiate, Quattro è al fondo del mio vialetto con la braccia conserte e lo sguardo fisso sul mio portone.
Appena mi vede uscire si avvicina verso di me, ma appena ci ritroviamo faccia a faccia io lo supero, senza nemmeno guardarlo in faccia.

Appena gli rivolgo le spalle, lui mi afferra il braccio da dietro e mi fa girare verso di sè.
Ci guardiamo per alcuni secondi, poi trovo il coraggio di pronunciare per prima almeno qualche parola:

-Ti ho detto che voglio una pausa-

-Le cose così importanti si dovrebbero dire in faccia...non trovi?-

-Allora te lo chiedo in questo momento Tobias Eaton...voglio prendermi una pausa da te e voglio starti lontana per almeno un po' di tempo-

-Non usare il mio nome per minacciarmi punto primo, punto secondo ti lascerò tutto il tempo che vorrai...ma non dimenticarti di me-

Nella mia mente penso alle romantiche parole: e come potrei mai dimenticarti?

Ma non pronuncio nemmeno una parola riguardo al sentimento che sto provando, alla mia voglia di baciarlo in questo preciso istante.

Mi allontano da lui e salgo sull'auto di Christina senza voltarmi indietro, per paura di dovermi confrontare con i suoi occhi.

Il resto della giornata mi distrugge...non posso fare a meno di cercare il suo sguardo nei corridoi e di sperare di trovarci magicamente vicini, in cinque ore non ci siamo mai incontrati, fatta eccezione per la pausa pranzo, durante la quale dopo avermi vista seduta al solito tavolo con tutti i suoi amici è scappato via.

Forse dovrei allontanarmi io da loro, perché in fondo sono molto più amici di Quattro che miei, ma il mio unico istinto è quello di aspettare come se niente fosse che le cose si sistemino, anche se non vedo come una settimana di completo silenzio possa sistemare le cose tra di noi.

In tutti i libri romantici che ho letto la cosa funzionava... ma quelli erano libri dove la storia è pianificata fin dall'inizio. Adesso, dopo essermi allontanata non vedo come le cose possano migliorare senza nemmeno un minimo dialogo.

Zeke mi ha chiesto più volte di uscire con lui questo pomeriggio, ma so benissimo che era proprio a questo che si riferivano le parole di Quattro questa mattina.
Mi ero promessa di passare una settimana tranquilla senza dover pensare a questa storia, quindi decido di rifiutare ogni volta l'offerta.

Uscita da scuola non ce la faccio proprio a tornare subito a casa, così decido di fare una breve passeggiata per smettere di pensare per almeno un po' di tempo, anche se so bene che il camminare solitamente mi porta a pensare per tutto il tempo che teoricamente sarebbe dovuto essere rilassante.

L'aria pungente e l'atmosfera natalizia che si respira non contribuiscono a farmi rilassare così mi siedo su una panchina che si affaccia direttamente sul lago, sperando di capire come mi voglio davvero comportare con Quattro.