Il mio angelo custode
Ma ieri sera che cazzo mi è saltato in mente!? Mi ero ripromessa di non parlare con loro per almeno una settimana e invece alle prime parole romantiche di Quattro io cado come una pera cotta!
Ma si può essere più idioti di così!
Mi trucco più del solito, ma sinceramente non so il perché, ora i miei occhi appaiono più scuri del solito per colpa della matita nera che ho applicato e sinceramente ho paura del commento di mia madre a riguardo.
Ma chissene frega del commento di mia madre, ho 16 anni porca miseria! Non dovrei preoccuparmi del commento di mia madre, ma di cosa pensano i miei compagni al massimo...
Mi guardo bene allo specchio e mi rendo conto che alla fine la matita nera si vede a mala pena, probabilmente se non fossi stata io a mettermela non mi sarei nemmeno accorta della sua esistenza.
Ok, nessuno noterà questa stupida righettina da 0,0001 millimetri...
Per andare a scuola e dato che ultimamente andavo a scuola con Quattro, ma oggi non mi sembrava proprio il caso, mio fratello mi comunica che andrò a scuola con lui.
Dato che non avevamo voglia dei soliti pancake cotti male da nostra madre,decidiamo di fermarci da Starbucks.
Appena parcheggiamo mi rendo conto che all' interno ci sono Zeke, Uriah, Quattro, Marlene e Shauna seduti a un tavolo.
-Vuoi che andiamo da un'altra parte?- domanda Caleb
-Certo che no!-
-Sei sicura?-
-Sono già riusciti a rovinare gli ultimi giorni della mia vita, non gli permetterò di rovinare la mia colazione ogni santissima mattina dei prossimi 3 anni!-
Entriamo nel locale e non presto attenzione nè a se mi stiano notando nè a cosa stiano facendo. Non cerco di farmi notare e mi comporto come se niente fosse.
Dato che fa ancora abbastanza caldo, decidiamo di andare a mangiare su una panchina.
Dopo aver ritirato il mio frapuccino e il mio muffin mi dirigo verso l'uscita.
Proprio quando sono di fianco al loro tavolo, Quattro si alza di scatto dicendo:
-Aspet...-
Ma prima che possa finire di pronunciare anche solo una parola Shauna lo blocca e mi guarda con un sorriso smorzato.
In tutto ciò io non ho fatto altro che osservarli per massimo un secondo con uno sguardo sfuggente e poi ho continuato a camminare senza mai voltarmi indietro.
Sono fiera del mio comportamento, dato che nemmeno io avrei scommesso su di me.
A scuola mi vengono rivolte occhiate parecchio diverse...alcuni mi guardano impietositi,altri invece mi guardano come se fossi una serial killer pronta a uccidere chiunque mi passi vicino.
Mentre sono in corridoio per andare all'incontro con Quattro, qualcuno mi afferra il braccio, mi giro di scatto e a non meno di 30 centimetri dalla mia faccia trovo Eric che inizia a dire con voce abbastanza alta da far sentire anche dall' altra parte della scuola:
- Allora racconta biondina...com'è che tuo nonno ha ucciso un uomo!? Su corraggio parla, siamo tutti in fremito dal sentire la tua bizzarra storia! Nella tua famiglia siete tutti serial killer? Dobbiamo forse preoccuparci-
Per fortuna a metà del discorso ha mollato il mio braccio mettendo un po' di distanza tra di noi.
Un sacco di persone si sono raggruppate intorno a noi e mi fissano tutti cercando di trovare in me una risposta valida per tormentare la mia famiglia per anni.
Ma io non ho la minima intenzione di parlare, le mie labbra sono completamente serrate e non farò uscire dalla mia bocca nemmeno una parola riguardante questa storia.
Passano alcuni secondi, poi Eric si avvicina sempre di più a me, io cerco di indietreggiare, ma ben presto mi rendo conto che dietro di me ci sono già gli armadietti.
Eric sta ben buttarmi contro gli armadietti, ma un pugno in pieno viso lo ferma.
È Quattro che lo sospinge via da me e inizia a picchiarlo, Eric appena viene spinto a terra colpisce la mandibola di Quattro, che però continua a tenerlo bloccato.
Alla fine Eric è al tappeto, con addirittura un dente rotto, credo.
Zeke corre subito in soccorso di Quattro dicendo:
-Avrei voluto aiutarti, ma sapevo che avresti voluto mettere Eric al tappeto solo e soltanto con le tue mani-
I due si girano verso di me, mi aiutano ad alzarmi da terra (non mi ero nemmeno accorta di essermi seduta ma vabbè).
Mi hanno salvato,forse adesso posso anche concergli la parola...
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