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I hate you, I love you

Nota autrice ❤🥀
Durante la lettura del capitolo si consiglia di ascoltare la canzone "Hate u love u", che ha ispirato la scrittura del capitolo (se siete come me che o leggete o ascoltate musica, vi concedo di non ascoltare la canzone😂)

-Allora? La strega ha fatto una figura di merda davanti al suo caro papino- esclama Christina, con aria divertita appena ritorno in mensa

-Nulla di speciale...alla fine abbiamo risolto davanti a suo padre per non rischiare una punizione esemplare-

-Tutto qui?-

-Mi aspettavo qualcosa di un po' più avvincente...-

-È così a ogni pranzo o questa è stata un'eccezione?- chiede Ryan

-Non è quasi mai così,ma a volte Elisabeth riesce a regalarci delle scene davvero divertenti-

-Cosa organizzi per il tuo compleanno Chris?- domanda Zeke, che come al solito pensa solo a divertirsi il sabato sera.

-Penso solita festicciola a casa tua, circa 100 invitati e una bella torta, nulla di più, dopotutto sono una ragazza semplice-

-Alla faccia della semplicità!-

Guardo l'ora e mi rendo conto che sono già le 3, così decido di tornare a casa per studiare le 80 pagine di fisica su cui  interrogherà domani il prof più noioso, assurdo e severo della scuola.

Intorno alle 6 meno 10 accendo il computer e inizio a palpitare davanti all'orologio sul fondo dello schermo.

Tra meno di 10 minuti potrò finalmente vederlo, certo, è dall' altra parte del mondo in realtà, ma per ora mi accontento di poterlo vedere soltanto così.

Il conto alla rovescia diminuisce sempre di più, fino a quando una notifica di skipe non compare al centro dello schermo.

Non ho mai avuto problemi a parlare con lui, dato che stando tutto il giorno con lui avevo più occasioni per parlargli, ma ora ogni chiamata è come se fosse un'interrogazione durante la quale devo cercare di dire tutto ciò che gli avrei detto durante la giornata, ma in pochi minuti.

Questa è già la quarta chiamata, eppure, ogni volta, passati i primi tre minuti di saluti, non ho la più pallida idea di cosa dirgli...

Prima di dare il via alla chiamata faccio un respiro profondo, ripetendomi che pur essendo lontano è lo stesso Quattro degli ultimi 6 mesi.

-Hey Parigino!-

Continuo a trovare impressionanti le mie doti recitative...in questo momento mi viene da piangere, da gridargli contro di tornare da me, eppure riesco a rimanere calma.

-Hey americana! Come va?-

Come va!? Ma siamo seri!? Una frase del genere detta da Zeke in un momento del genere, la posso capire, ma Quattro dovrebbe essere un po' più intelligente!

-A parte il fatto che sono sempre il terzo in comodo tra Zeke e Christina,che mi manchi da morire e che passerò il PROM sola come un cane, in un angolo della palestra a bere ponch, va tutto a meraviglia!-

-Così offendi i cani!-

-Tu invece come te la passi?-

-Qui sono così francesi! Sono insopportabili e ogni volta che sentono il mio accento americano mi guardano come se fossi un alieno, però la scuola è davvero fantastica-

-Ti piace la scuola!? Non avrei mai pensato di sentirti dire una frase del genere!-

Sono passati 2:34 minuti dall' inizio della conversazione e non so già più cosa dire...una volta passavamo pomeriggi interi insieme e avevamo sempre qualcosa di cui parlare.
Anche quando non avevamo nulla da dire rimanevamo abbracciarti a guardare il nulla, ma il contatto fisico valeva come mille parole, ora di sicuro non possiamo chiamarci e stare in silenzio per mezz'ora a contemplare lo schermo.

-Mi manchi da morire-

-Anche tu piccola-

Non mi ha mai chiamata piccola e non capisco proprio perché abbia iniziato ora.

-A volte vorrei soltanto venderti in un cambio d'ora o soltanto incontrare il tuo sguardo per un secondo...-

-Lo so che è difficile, ma dobbiamo essere forti, anche io a volte mi chiedo come sarebbe se fossi partita con me-

Non capisco se quest'ultima sia una frase mirata per farmi capire che se fossi partita con lui in questo momento saremmo insieme, ma in ogni caso non ho voglia di litigare.

Spero solo che si renda conto che io non avrei avuto nessun motivo di partire con lui, dato che non mi è stata offerta nessuna borsa di studio.

-Ci sentiamo domani alla stessa ora?-

-Sarò attaccato a questo pc ad aspettarti-

Gli lancio un bacio sorridendo e poi chiudo la chiamata.

Poso il computer sulla scrivania e mi tuffo sul letto, dove delle lacrime calde non tardano ad arrivare sulle guance.

Lo amo certo, ma dopo decisioni e momenti passati insieme così deprimenti, non posso che odiarlo.

Odiarlo per avermi lasciato completamente sola.

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