-Alzati dal letto! Tra 20 minuti inizia scuola è tu sei ancora straiata!- sbraita mia madre dal piano di sotto.

Ieri sera, o meglio sta mattina sono andata a dormire alle 4. Ho pensato per tutta la notte a Quattro e a come comportarmi con lui. È un periodo difficile per entrambi, ma al momento lui mi sta facendo avere dei dubbi su cosa provo davvero per lui...lo amo davvero o forse lo vedo come un semplice amico? Quando sono con lui non sono affatto nervosa, tutti mi dicono che quando si è con ip proprio ragazzo bisogna temere ogni parola che si dice, am con lui non penso a ciò che dico.

Ho sempre pensato che io e lui fossimo diversi dagli altri, ma a volte mi chiedo se siamo noi diversi o se abbiamo soltanto interpretato male che cosa vuol dire davvero dire "ti amo" a una persona...

Dopo essere arrivata a scuola per un pelo, Quattro si avvicina a me, mentre sto prendendo un libro dall' armadietto e mi lascia tra le mani un bigliettino con su scritto:

-Trovati alle 3 in biblioteca, ho un disperato bisogno di parlarti-

Ho seriamente paura di quello che vuole dirmi, ma se il prezzo da pagare per rimanere vicini fosse lasciarci, penso che accetterei volentieri l'offerta.

Quando scendo in biblioteca Quattro è gia seduto.

-Hey- dico sorridendo prima di sedermi accanto a lui.

-Devo dirti una cosa davvero importante...-

-Dimmi...-ho davvero paura che voglia lasciarmi, ma se è veramente Quattro quello che ho davanti, so bene che prima di prendere una decisione del genere ci avrebbe pensato moltissimo.

-Mia madre l'altro giorno mi ha scritto, mi ha chiesto di incontrarci e di parlare un po'-

Grazie Signore! Non vuole mollarmi! Avete sentito? Non vuole mollarmi! Grazie a tutti i santi del paradiso!

-È una notizia fantastica! Non capisco quale sia il tuo dubbio?-

-Non la vedo da 10 anni Tris, mi ha abbandonato negli unici anni della mia vita in cui mi sarebbe davvero servita una madre, mi ha lasciato da solo con mio padre, quando sapeva esattamente cosa sarebbe successo! Non so nemmeno se riuscirei ancora a parlare con lei o anche solo a guardarla in faccia senza che mi partano degli istinti omicidi-

-Prova almeno ad ascoltare cosa ha da dirti...se poi non ti convince puoi sempre chiudere i rapporti con lei per sempre.
So che te ne pentiresti per tutta la vita se la lasciassi scivolare via così-

-All'incontro puoi accompagnarmi?-

-Certo, se è quello che vuoi-

-L'incontro è tra due ore-

-Ah ok! Grazie mille per il preavviso!-dico ridendo

Ci avviciniamo al bar dell'appuntamento, la mano di Quattro è stretta nella mia e a ogni passo lo sento più nervoso. La sua mano è ormai completamente sudata, ma lamentarmi del sudore della sua mano in questo momento sarebbe parecchio stupido.

Appena entriamo nel locale, Quattro si avvicina a una donna seduta vicino al bancone. Ha uno viso rovinato dalle profondissime e scure occhiaie che ha sotto gli occhi che mostrano tutto il peso di notti insonni, nonostante tutto questo è innegabilmente bella. È una bellezza sfiorita, ma se si prova a immaginarla senza occhiaie e con qualche capello bianco in meno, si vedono le stesse caratteristiche di Quattro.

Quattro si siede di fronte a lei, insieme a me, e fa un'attenzione particolare a non instaurare con lei alcun contatto.

-Ciao Evelyn-

-Tobias-risponde lei con un sibillo di voce e con gli occhi lucidi-È da tempo che aspettavo questo incontro figlio mio...ero davvero preoccupata per te-

-Non eri preoccupata però il giorno in cui mi hai lasciato solo con Lui, non eri preoccupata di quante frustate avrei preso, non eri preoccupata di quanta sofferenza avrei provato e non eri preoccupata di quante botte avrei preso; sei scappata via come una vigliacca, lasciandomi da solo,a sette anni, senza la minima possibilità di scappare-

-Mi dispiace davvero Tobias...-

-Ti dispiace?! Sei tornata soltanto quando ormai di te non ho più bisogno, ora non mi serve più una madre, ho imparato a badare a me stesso da solo e sinceramente non so perché sei tornata...se è per vedermi diventare adulto o per vedere il mio matrimonio, puoi scordarti che te lo permetterò, per quanto mi riguarda, io non ti conosco minimamente, ora se volete scusarmi vado un attimo al bagno-

Appena se ne va, cala un momento di puro silenzio tra di noi. Non voglio romperlo in nessun modo, perché so benissimo che ogni parola sarebbe un momento di puro imbarazzo.

-Non avrei mai detto che Tobias si sarebbe scelto una ragazza come te-

-In che senso come me?-

-Sei così insipida...sei uguale ad altre 800 milioni di ragazze, tutta perfettina, pieni voti, sempre in ordine...pensavo che Tobias avrebbe trovato di meglio-

-Non mi conosce nemmeno e già inizia a dire cattiverie su di me...ecco cosa intendeva Quattro...se mi conoscesse saprebbe benissimo che sono una persona completamente diversa da quella che faccio intendere-

-Non sei fatta per Tobias, dico solo questo.-

-Non capisco come non conoscendolo possa giudicarlo come se lo conoscesse sa sempre-

-Continui ad affermare che io non lo conosco solo perché hai troppa paura che io lo conosca fin troppo bene e che ti guardi per come sei veramente...-

Quattro esce dal bagno e dopo aver preso la sua giacca dice:

-Andiamo subito via di qui-

Mentre usciamo, mi volto indietro per l'ultima volta per vedere quel volto che mi sembra tanto famigliare, ma non c'è più traccia della donna all'interno del locale.