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Prologo

Dedicato a lamiacasaehogwarts, buon Natale!

"Antheo, mi serve il tuo aiuto" Orion entrò per l'ennesima volta dentro lo stanzino del fratello, senza nemmeno assicurarsi che fosse effettivamente libero. ormai era un rito giornaliero: il fratello entrava spalancando la porta senza nemmeno pensare che il fratello maggiore fosse disposto a dargli retta per qualsiasi motivo.

Di solito succedeva nei momenti più imbarazzanti o indisposti: come dopo una doccia nel bel mezzo di una dormita rigenerante, che accadeva davvero di rado conoscendo il soggetto di Antheo. Una volta era piombato durante una correzione e si erano ritrovati in due a lamentarsi dei ragazzi di secondo anno che ancora sbagliavano schiantesimi di primo livello. Al club dei duellanti li avrebbero cacciati a calci.

Andò bene almeno quella volta che Antheo si trovasse nella piena nullafacenza, con la scrivania perfettamente ordinata e priva di qualsiasi foglio o pergamena. Il ragazzo era seduto sulla sedia a fissare il soffitto, e quando sentì il richiamo del fratello minore, si voltò con un gesto svogliato e vagamente assente: "Sì?"

"Ho bisogno di aiuto con Charlotte, Cassie prima per poco non mi manda a quel paese direttamente dentro la bocca del nostro drago da guardia, Nash e Cel non sono le persone più indicate e no non chiedo a Nova".

Antheo si alzò con un verso ovvio, era ormai un episodio che si ripeteva: i problemi d'amore avevano di nuovo colpito un maschio Lestrange, ma per fortuna, questa volta, la questione sarebbe stata più semplice. Charlotte Dolohov era una strega sanguepuro riconosciuta e con nessun motivo di essere in qualche modo colpita, tutto l'opposto di Béatrice che per anni era stata decretata nata babbana.

Quello ormai doveva essere il quinto pomeriggio di prova, presto Hogsmeade avrebbe deciso se Orion meritava la sua compagnia. Apparentemente una prova molto facile, ma le donne erano così: creature complicate.

"Ancora mi chiedo perché vieni qui, e chiedi aiuto a me che sono l'esempio peggiore per queste cose".

"Perché sei il maggiore, quello che per primo ha sperimentato le così dette prime volte. E siamo tra ragazzi, a Markus non posso chiedere".

Il fratello lo invitò ad entrare chiudendo la porta, non voleva assolutamente che qualcuno potesse disturbarli in discorsi privati in famiglia. Oltre a quello, era meglio non farsi vedere insieme troppe volte o il rischio di favoritismo sarebbe diventato il pensiero dominante di tutti. Aveva fatto un'immensa fatica a non tirare su una rivolta lo scorso mese per un voto più alto.

Orion passeggiò per il piccolo stanzino individuando uno sgabello e sedendosi con naturalezza. Aspettò che Antheo spostasse la sua sedia e si mettesse davanti a lui, ma il ragazzo preferì occupare la scrivania designandola come nuovo posto per sedersi.

Visti da vicino, Antheo e Orion riuscivano a mostrare chiari ed evidenti segni di somiglianza: i capelli ricci e neri accoppiati agli occhi chiari, il viso così somigliante a Rodolphus e lo sguardo deciso di un vero e proprio Lestrange. Tra tutti i fratelli, loro erano i più somiglianti, mentre la sorella Cassiopea differiva solo per i lineamenti femminili.

"Conosco bene Charl, è una tosta. Ma per una volta vorrei averla come donna che come compagna di duello".

"Il corteggiamento in realtà dovrebbe essere impresso nel nostro sangue Orion, davvero fatichi così tanto?" Trovava alquanto indecenti e improbabili tutti questi fallimenti da parte del fratellino, in fondo Charlotte erasi una ragazza torta mapursemore una ragazza.

"Facile perché ha avuto papà come insegnante, almeno per undici anni" insistette Orion sporgendosi leggermente, "Ti ricordo che la nostra infanzia è piuttosto particolare".

"Già... giusta osservazione..."

Era ben chiaro a tutti come fosse andata l'infanzia dei maschi Lestrange, di come a cosa Malfoy avessero vissuto tra limiti e divieti senza mai sapere, nel caso di Orion e Nash, di avere delle sorelle dai nomi paterni e di conseguenza senza mai vederle.  Antheo stesso non aveva mai compreso il motivo di tanto silenzio,  nè era riuscito a dissuadere zio Lucius dal mantenerlo, tirando su discussioni e litigi che duravano mesi. Avevano sudato tanto per riunirsi, e avrebbero poi affrontato ogni situazione insieme come una vera famiglia.

E i problemi amorosi del fratello rientravano proprio in quel range.

"D'accordo, ha vinto" acconsentì il ragazzo alla fine, "Andiamo a vedere come possiamo conquistare la bella e forte Charlotte Dolohov".

Ad Orion si illuminarono gli occhi e balzò giù dallo sgabello come se fosse stato punto da qualcosa. Non aspetta nemmeno che si aprisse la porta fondandosi fuori.

Dalla scrivania, intanto, una piccola nube scura affilò il suo becco...

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