6 - Grande potere...
"Okay Pete, puoi farcela: devi solo correre, saltare e sperare che il sistema che hai inventato funzioni...e che non ti spiaccichi al suolo...facile."
Okay, meglio fare qualche passo indietro. Volete sapere come sono finito sul tetto di un palazzo...di nuovo? Beh, statemi dietro.
Avevo appena finito di far vedere a Wanda il mio grande progetto: un dispositivo che avrei usato per sopperire alla mia mancanza di ragnatele. Un po' come delle stampelle, o una sedia a rotelle, insomma avete capito.
Il problema è che il progetto era già abbastanza complesso da solo, ma c'era qualcosa di ancora più complicato: le ragnatele. Non avevo la minima idea di come avrei fatto a creare un composto abbastanza resistente da non rompersi e, al tempo stesso, abbastanza elastico e flessibile da renderlo adatto per oscillare e, ovviamente, non doveva essere letale. Non sapevo da dove cominciare...se avessi avuto una tela dello zio Ben avrei potuto produrre una copia artificiale. C'era anche da dire che non volevo imbrattare tutta la città con le ragnatele, quindi dovevano dissolversi dopo un ragionevole lasso di tempo.
Come avrete capito non fu esattamente come andare in bicicletta, ma se volevo diventare un eroe avrei avuto bisogno delle ragnatele, quindi mi misi al lavoro.
Ricercai su internet le specie di ragni che producono le tele più resistenti e flessibili, ma sembrava che nessuna formula chimica potesse fare al caso mio, ero disperato ma non mi arresi. Alla fine trovai due formule chimiche che sembravano perfette: una di esse avrebbe conferito una grande resistenza, le mie ragnatele sarebbero state quasi indistruttibili, ma la loro elasticità sarebbe stata terribilmente insufficiente; la seconda avrebbe garantito un'elasticità fuori dal comune, praticamente non si sarebbero spezzate, ma non avrebbero retto il mio peso.
Non potevo scegliere tra le due, perché i pregi di una erano i difetti dell'altra, così decisi che avrei trovato un modo per bilanciare le due formule e dare vita ad un nuovo composto, il perfetto connubio tra resistenza ed elasticità: avrei avuto bisogno di caffè, taaaanto caffè.
Quel giorno passai ore a schematizzare, combinare, calcolare...mi rifiutai categoricamente di uscire dalla mia stanza finché non avessi trovato una soluzione che bilanciasse le formule chimiche. Cominciai a capire gli sforzi di ogni scienziato.
Dopo ore e ore di calcoli e ricerche trovai l'elemento giusto, il bello è che era facile da trovare, quindi non avrei avuto problemi a produrne altro. Ora dovevo cominciare a costruire i marchingegni che mi avrebbero aiutato a fare la magia e, per fortuna, avevo tutto l'occorrente: questa era la parte facile a pensarci bene.
Appena finii di costruirli cominciai a pensare a come creare un sistema efficiente e veloce di cartucce. Dopo un'altra ora abbondante ci riuscii: ora restava solo da fare il liquido per le ragnatele.
La mia stanza era un disastro, ma produssi il liquido, dopodiché lo versai cautamente dentro ogni cartuccia, poi ne inserii una e
*twimp*
"SIIIIÌ! EVVAI!"
C'ero riuscito. Avevo passato tutto il giorno e tutta la notte a lavorarci e, alla fine, ero riuscito a creare i miei personalissimi spara-ragnatele! Feci qualche prova di resistenza, di elasticità...erano perfette! Ora dovevo solo usarle come si deve, così, di prima mattina, presi lo zaino, li misi lì dentro e uscii. Sulla soglia lo zio Ben mi chiese
"Aspetta Peter, dove vai? E l'addestramento?"
"Questo È addestramento zio, non preoccuparti."
Così corsi verso la stazione e andai in città, poi cercai un palazzo che fosse sufficientemente alto. Ne trovai finalmente uno e cominciai a scalare la parete. Ci stavo prendendo davvero la mano! Arrivato sul tetto mi sfilai lo zaino e misi gli spara-ragnatele ai polsi, mi avvicinai al ciglio e mi resi conto di quanto fossi in alto.
Mi allontanai dal ciglio per prendere la rincorsa.
Ecco, ora sapete come ero arrivato fin lassù, volete sapere come andò a finire?
"Okay Pete, puoi farcela: devi solo correre, saltare e sperare che il sistema che hai inventato funzioni...e che non ti spiaccichi al suolo...facile."
Cominciai a correre e poi saltai...sotto di me il vuoto, dovevo aspettare il momento giusto, iniziò la caduta libera, il vento forte sulla faccia, la sensazione di essere come un proiettile, se la tela non avesse funzionato...arrivai alla distanza giusta e sparai una ragnatela, la tensione smorzò la caduta e la velocità acquisita mi fece dondolare, al momento giusto mollai la presa e lanciai un'altra ragnatela, non pensavo a niente, l'unica cosa che seppi dire fu
"WOOOOOOOHHOOOOOOOO!!!"
C'era un problema però...come atterrare? Poi capii che era come l'altalena: dovevo ridurre la velocità muovendo le gambe il meno possibile, ma dandomi comunque lo slancio sufficiente per non finire con le chiappe per terra. Provai a scendere di più e a darmi un ultimo slancio per atterrare e...ce la feci.
Era stata la mia prima dondolata, a chi serviva più il treno?
Era incredibile quanto la vita mi stesse sorridendo negli ultimi tempi, ma questo non era destinato a durare...
Mentre ero di ritorno vidi, in un vicolo, due tizi: erano vestiti di nero e stavano caricando una grossa cassa di legno in un camion, su cui c'era scritto "Consolidated Shipping". Uno di loro, il capo probabilmente, cominciò a dire agli altri
"Diamoci una mossa, signorine: Kingpin vuole che la merce arrivi al deposito entro stasera, quindi caricate tutto e vedete di non rompere niente, o lui ci romperà la testa!"
Poi altri di loro iniziarono a parlare
"Ma si può sapere cosa c'è in queste casse? Pesano un casino!"
"Che ti importa, basta che ci paghino!"
"Dov'è il deposito?"
"Vicino al molo a sud."
Okay: cattivi che caricavano merce sospetta su un camion diretto al molo entro stanotte. *È la mia occasione!* pensai tra me e me, ma prima di intervenire mi serviva una maschera. Notai che uno di loro aveva lasciato un passamontagna nero su una delle casse, così sparai una ragnatela, lo tirai a me e lo indossai, poi uscii allo scoperto e dissi
"Fermi, non muovetevi!"
"E tu chi saresti?!"
"Beh..." non ci avevo pensato: non ero Spider-man e mi rifiutavo di essere chiamato 'Spider-kid', avrei dovuto pensarci con calma in un altro momento "chi sono non ha importanza, vi impedirò di portare via quella merce sospetta e vi consegnerò alle autorità!"
"Ehi Jeff," disse uno dei tizi al guidatore "porta la merce al molo, noi ci occupiamo del moccioso!"
Non avevo notato che c'era un'altra uscita dal vicolo e il camion riuscì a partire: avevo già toppato, ma almeno avrei potuto interrogare quei tizi dopo averli conciati per le feste. Così mi fiondai su uno di loro (erano in tre) e riuscii a colpirlo con un calcio sul petto, facendolo finire al tappeto. Gli altri due mi puntarono addosso le pistole e, prima che potessero sparare, saltai, evitando la raffica di pallottole e atterrando su un muro. Con un paio di ragnatele disarmai i tizi e poi feci un balzo, atterrando dietro di loro. Uno provò a colpirmi, ma mi abbassai e, con un calcio, lo misi K.O., l'altro provò a prendermi di sorpresa, ma io lo accecai con una tela e gli assestai un bel montante. Avevo perso il camion, ma sapevo dove era diretto e avevo anche messo fuori gioco i cattivi, o così credevo: uno di loro, quello che misi al tappeto per primo, mi colpì alla nuca, facendomi annebbiare la vista e cadere a terra.
"Piccolo bastardo! Ora non ti muovi più eh? Ti farò rimpiangere quel calc- EH, COSA CI FAI QUI?!"
Poi sentii uno strano suono, una specie di raggio, ma svenni...dopo qualche minuto mi svegliai e vidi qualcuno davanti a me, quel qualcuno disse
"Ciao, Peter Benjamin Parker, noi due dobbiamo fare una bella chiacchierata."
"I-I-IRON MAN?!!"
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