5 - Proprio come mio zio
Mi svegliai, ancora stordito, sul pavimento del laboratorio. Intorno a me c'erano i professori, i miei amici, anche il dott. Connors. Appena vide che ero sveglio, mi chiese
"Stai bene, Peter? Riesci a sentirmi?"
"Ugh...d-dott. Connors, cosa mi è successo?"
"Sei svenuto per un paio di minuti e, grazie a Dio, sei sveglio. Non preoccuparti, stiamo chiamando i tuoi zii."
"Cos...no, no loro si preoccuperebbero troppo. Io sto bene, guardi."
Mi alzai e, con mia sorpresa, stavo davvero bene. Così mi inventai una scusa
"È che qui dentro fa molto caldo, credo di aver bisogno di aria fresca."
Uscii in fretta dal laboratorio per evitare che mi facessero altre domande. Uscendo dal cancello della A.A. cominciai a sentirmi strano, avevo una leggera emicrania e, senza rendermene conto, cominciai ad attraversare la strada. Dopodiché sentii qualcosa, una specie di...impulso, mi si drizzarono i peli sulle braccia e, senza pensarci due volte, saltai.
Solo dopo mi resi conto che avevo appena schivato un'auto che mi veniva incontro. C'è qualcosa che non andava...non capivo perché stessi osservando la scena dall'alto e non stessi cadendo...così rivolsi lo sguardo in avanti e...non riuscivo a credere a quello che vedevo: ero appiccicato al muro, così, in maniera totalmente naturale!
Cominciai a scalare la parete e nel giro di qualche secondo mi ritrovai in cima. Tentai di afferrare un tubo per darmi una mano a salire sul tetto, così lo presi e strinsi ma...lo stritolai nel palmo della mano! Ricordo che pensai tra me e me
*Non ci credo...HO FINALMENTE IL MIO QUIRK! Deve essere stato il morso di quel ragno! Ehi, aspetta...agilità e riflessi sovrumani, forza straordinaria, la capacità di arrampicarmi su una parete...HO LO STESSO QUIRK DELLO ZIO BEN! Okay, vediamo se...*
Provai a far uscire le ragnatele dai miei polsi, feci la stessa mossa che faceva Ben: il medio e il mignolo che premono sul palmo della mano; ci provai e riprovai, gridando nel frattempo cose del tipo
"VA RAGNATELA!... ZA-BUM!... VA RAGNATELA VA!!!"
Ma niente...strano che avessi lo stesso quirk dello zio Ben, ma non potessi fare le ragnatele come lui, ma all'improvviso mi venne un'idea geniale...
Decisi di correre alla stazione e prendere il treno fino a casa per dare allo zio e alla zia la fantastica notizia, poi mi ricordai che non sarebbe passato prima della fine della giornata scolastica: ovvero tra un'ora. Non avevo intenzione di aspettare un'ora, così mi venne un'idea folle: saltare da un tetto all'altro.
Sono sicuro che in questo momento starete pensando che ero un pazzo, ma che ci volete fare: ero euforico a mille.
Presi la rincorsa dal palazzo che avevo appena scalato, iniziai a correre e mi diedi lo slancio con le gambe, più forte che potevo!
"WOOOHHOOOOOOO!!!"
Un attimo dopo ero in aria. Qualche secondo dopo avevo superato un intero isolato, vedevo più lontano di quanto avessi mai fatto, era meraviglioso...poi cominciai a cadere e mi resi conto di non aver pensato a questa parte del salto.
"AAAAAAAHHHH!!!"
La caduta fu rapida: sbattei contro un lampione e caddi sul marciapiede. La caduta avrebbe dovuto uccidermi, invece mi lasciò solo un grosso livido e un terribile mal di schiena. Decisi che, fin quando non avessi sopperito alla mancanza di ragnatele, avrei evitato di gettarmi a caso dai palazzi.
Il tragitto era lungo e, nel frattempo che camminavo, i lividi cominciavano a sbiadire e la schiena faceva sempre meno male: guarigione rapida! Avrebbe fatto davvero al caso mio. Ero a un paio di isolati da casa e ormai non sentivo più dolore: praticamente in un'ora e mezza ero già guarito dalla brutta caduta!
Arrivai davanti alla porta di casa e suonai al campanello, zia May aprì la porta con uno sguardo di terrore e sollievo e, abbracciandomi, disse
"PETER, GRAZIE A DIO! Ci ha chiamato la scuola e ha detto che sei uscito dal laboratorio, non sapevano dove fossi!" poi si staccò "Ma come ti è venuto in mente di fare una cosa del genere?!"
Ero così eccitato che non ho pensato a loro, a quanto si sarebbero preoccupati...
"Mi dispiace zia May, ma dovevo correre subito da voi! È successa una cosa."
"Cos'altro è successo?" chiese lo zio Ben
"Questo!"
Così, con un balzo, mi attaccai al soffitto. Loro erano così scioccati che non sapevano cosa dire. Gli spiegai quello che era successo: la gita, l'esperimento, il morso del ragno, le mie nuove abilità...
"...l'unica cosa che non posso fare sono le ragnatele. Allora zio Ben, che ne pensi? Ora potrò diventare proprio come te!"
"Oh Pete, sono molto felice per te, ma è meglio se andiamo con calma. Facciamo un passo alla volta."
"Mi insegnerai, zio Ben? Ti prego insegnami!"
"D'accordo, d'accordo figliolo. Ma c'è un problema: hai detto che non riesci a sparare le ragnatele dai polsi?"
"Sì...ma credo di poter fare qualcosa in merito!"
"Molto bene. Nel frattempo da domani ci alleneremo nel combattimento..."
"Evvai!"
"...dopo la scuola."
"Aaahh! Ma a che serve? Ora posso diventare un eroe, che me ne faccio della scuola?"
"Tu vacci: la scuola è importante indipendentemente dai poteri. D'altra parte...non vuoi che la tua identità segreta venga scoperta, vero?"
"Oh, giusto!"
Corsi di sopra: avevo un'idea e dovevo scriverne le specifiche prima che me ne dimenticassi.
Mentre appuntavo le mie idee qualcuno bussò alla finestra della mia camera, era Wanda. Corsi subito ad aprirle e lei entrò
"Dov'eri finito?" mi chiese
"Mi dispiace, è che è successa una cosa stranissima..."
"Lo sai quanto mi hai fatto...CI hai fatto preoccupare?!"
"Mi dispiace, io non..."
Senza darmi il tempo di dire altro mi stritolò in un abbraccio. Come avevo potuto farla preoccupare così tanto?! Come ho potuto essere così egoista?!
"Mi dispiace tanto, Wanda."
"Lascia stare, mi basta che tu stia bene. Allora, cos'è successo di tanto strano?"
Così le raccontai tutto quello che era successo. Lei ascoltò dall'inizio alla fine, poi disse
"Posso vedere?"
"Oh...certo"
Mi arrampicai fino al soffitto e la guardai sottosopra. Era strano: avrei dovuto essere confuso, il sangue avrebbe dovuto salirmi alla testa, invece ero totalmente a mio agio, mi orientavo benissimo, anche in quella posizione.
"Wow!" è l'unica cosa che Wanda riuscì a dire
Poi mi staccai da lì e atterrai comodamente sui miei piedi, poi Wanda mi chiese
"Cosa stavi scrivendo lì?"
"Oh, ho avuto un'idea per le ragnatele e ho pensato di mettere tutto nero su bianco."
Lei prese i fogli con i miei appunti e le specifiche e disse
"Hmm...sembra molto complesso, ma sono sicura che riuscirai a realizzarli."
"Sì: devo riuscirci."
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