4 - Il giorno in cui tutto cambiò
La mattina dopo corsi a casa Maximoff: volevo prendere il treno con Wanda e parlare un po' di ciò che era successo. Solo che, quando bussai alla porta, non mi aprì nessuno. Pensai che la signora Maximoff avesse accompagnato Wanda a scuola, così non diedi troppo peso alla cosa. Presi il treno e trascorsi tutto il tempo a chiedermi cosa le avrei detto una volta arrivato.
Appena arrivato a destinazione cercai nei corridoi, nella classe...ma di Wanda neanche l'ombra, dove poteva essere andata? Che sia stata colpa mia? E poi senza dirmi niente...non è da lei, deve esserle successo qualcosa.
Per quanto l'argomento della lezione fosse interessante non riuscivo a smettere di pensare a Wanda e Pietro: entrambi non mi avevano detto niente della loro partenza, ma perché? Insomma, ci dicevamo pure quante volte eravamo stati in bagno e loro non hanno pensato nemmeno di dirmi qualche parola prima di partire per chissà dove? Forse suo padre voleva conoscerla, ma perché proprio il giorno in cui aveva scoperto il suo quirk? Perché non prima?
Mentre mi facevo tutte queste domande il professore disse
"Ah, vi ricordo che domani è il giorno della gita, quindi venite puntuali in classe e fate i bravi, o vi manderemo a casa."
È vero, la gita al laboratorio di Farley Stillwell e Curt Connors! Almeno avrei avuto altro a cui pensare domani.
Tornato a casa andai a controllare se Wanda e Pietro fossero tornati, ma niente. Entrai a casa e mi coricai, sperando che domani tornassero.
Fui svegliato da una voce familiare il mattino dopo, ma non era zia May
"Ehi arrampicamuri!"
Aprii lentamente gli occhi e vidi che davanti a me c'era Wanda. Senza perdere tempo mi alzai e la abbracciai
"Wanda! Sei qui! Ma dove cavolo sei stata? Perché non mi hai detto niente? Mi hai fatto stare in pensiero!"
"Ehi calma, se fai tutte queste domande ti scoppierà il cervello! Sono stata da mio padre, finalmente ha voluto conoscermi!"
"È fantastico, ma perché non me l'hai detto?"
"Vedi, è stata una cosa improvvisa e il telefono non prendeva lì. Ero preoccupata che Flash avrebbe approfittato della mia assenza per farti del male, non è successo vero?"
"No, tranquilla. Ehi aspetta...LA GITA AL LABORATORIO! DOBBIAMO MUOVERCI!"
"Hai ragione, dove ho la testa!"
Mi lavai velocemente e misi i primi vestiti che riuscii a prendere, non stavo più nella pelle!
"Ehi Wanda, e Pietro?"
Appena lo dissi una folata di vento mi investì in piena faccia, alzai gli occhi e...
"Ehilà arrampicamuri, come va?"
"Pietro!"
Corsi ad abbracciarlo, ma non c'era tempo: avremmo perso il treno, quindi dovevo sbrigarmi. Gli dissi che mi avrebbe raccontato tutto lungo il tragitto, ma lui disse
"Aspetta, NOI prendere il treno?"
"Ehm...sì, perché?" chiesi io perplesso
"Oh Pete, a noi non serve il treno..." disse poi Wanda
"Ehi, ho un'idea!" riprese Pietro "Facciamo una gara! Chi arriva per ultimo a scuola offre il pranzo a tutti!"
"Ci sto!" disse Wanda
"Una gara? Ma ragazzi io non ho alcun quirk, e poi solo Pietro è veloce qui."
"Non più arrampicamuri!" disse Wanda, che con qualche mossa con le mani, cominciò a fluttuare nell'aria
"Dai Pete," disse Pietro "scegli il tuo mezzo di trasporto: volo o supervelocità?"
Il mio cervello continuava a ripetere che era una pessima idea, ma non seppi resistere
"Volo!"
"Ottima scelta!" disse Wanda
Wanda cominciò a farmi fluttuare e poi disse a Pietro
"Ci vediamo a scuola fratellino!"
Poi sfrecciammo fuori dalla finestra, con Pietro che, dietro di noi, diceva
"Sono dodici minuti più grande di te!"
Wanda era incredibile: aveva il suo quirk da un giorno e già aveva imparato a volare e trasportare altri con lei! Le chiesi
"Chi ti ha insegnato a farlo?"
"È stata un'amica, Agatha."
"Cavolo, deve essere proprio forte!"
"Non ne hai idea!"
Incredibilmente Pietro faceva fatica a starci dietro, stavamo vincendo ma, d'un tratto, Wanda cominciò a perdere le forze
"Wanda...WANDA!
Cominciammo a cadere, ma Pietro ci vide e ci afferrò all'ultimo secondo. Era diventata forte, ma si era sforzata troppo, avrebbe dovuto andarci piano. Ancora una volta il mio cervello aveva ragione.
Pietro ci accompagnò a scuola, Wanda riprese i sensi e lui la sgridò per essere stata così imprudente e lei, in risposta, disse
"Hai ragione Pietro. Mi ero lasciata prendere dalla competizione e ho dimenticato di aver superato il mio limite massimo del volo."
"Quant'è il limite?" chiesi io, incuriosito
"Dagli 8 ai 10 minuti, dipende se sono da sola o se ho un passeggero."
"Cavolo, mi dispiace."
"Tu non hai fatto niente, Pete: dovevo stare più attenta, ora però sto meglio, muoviamoci o perderemo la gita!"
Ci mettemmo a correre e, finalmente, riuscimmo ad entrare in classe. Stavano già facendo l'appello, inutile dire che il prof ci squadrò in maniera severa e tutta la classe si mise a ridere di gusto. Il prof non disse niente: si limitò a puntare il dito verso i nostri posti e noi capimmo l'antifona. Una volta terminato l'appello il prof ci fece salire sull'autobus e ci dirigemmo alla A.A., la Avengers Academy, il liceo a cui puntavo di iscrivermi una volta finite le medie.
Una volta arrivati mi rendo conto di quanto sia grande la A.A., vorrei poterla visitare e prendere nota di tutto, ma non è questo il momento. In più, ora come ora, sono più interessato alla dimostrazione sulla neogenica di Farley Stillwell e Curt Connors! Sono sicuro che questo sarà un giorno indimenticabile!
"Cavolo ragazzi, ma vi rendete conto?" dissi a Pietro e Wanda "Le scoperte fatte dal dott. Stillwell e il dott. Connors potrebbero cambiare la nostra percezione del mondo attorno a noi, aprirci porte di cui non sapevamo l'esistenza nel campo della fisica, della biologia e della genetica!"
"Pete," cominciò Pietro "senza offesa, ma in questo momento ho troppa fame per ascoltare. Sapete se ci daranno qualcosa da mangiare?"
"Oh Pietro, sei sempre il solito!" disse Wanda "Stiamo per assistere ad una dimostrazione molto importante e tu pensi al cibo!"
"Ehi, correre normalmente consuma un sacco di calorie, pensa a super-velocità!"
Non capivo come facessero a discutere in un'occasione del genere. Appena scesi dal bus ci accompagnarono al laboratorio dei dott. Stillwell e Connors e...
"...oh mamma...OH MAMMA! Ma questo posto è incredibile! E quello... nooo... quello è un autentico ricombinatore neogenico!"
"Sig. Parker, faccia silenzio!"
"Mi scusi prof."
Dopo la mia umiliazione pubblica il dott. Stillwell cominciò la sua presentazione
"Salve avide e giovani menti, oggi assisterete ad un grande passo in avanti nel campo della scienza. Questo laboratorio ha come scopo lo studio degli isotopi e di particolari sostanze del pianeta allo scopo di aiutare il più possibile gli eroi in tutto il mondo. Una delle sostanze da noi studiate in questo periodo ha a che fare con le radiazioni gamma. Purtroppo il dott. Banner non sarà dei nostri oggi, di conseguenza ciò che vedrete riguarda delle radiazioni di per sé non nocive per l'uomo. Utilizzeremo questa macchina per la nostra dimostrazione."
Tirò giù un telo e ci mostrò la complessa macchina.
Incuriosito alzai la mano
"Ah sì, prego giovanotto."
"Mi scusi professore, ma davvero questo apparecchio è in grado di imbrigliare l'energia radioattiva in maniera sicura?"
"Ma certo ragazzo, come ti chiami?"
"Peter, Peter Parker signore."
"Bene Peter, tu sei un appassionato di scienza vero?"
"Oh sì, professore!"
"Allora goditi la presentazione."
Non riuscivo a credere di stargli simpatico.
Il professore accese la macchina e un raggio verde chiaro venne sprigionato al centro, tra le due sfere bianche, era così affascinante...ad un tratto mi sembrò di vedere qualcosa attraversare il raggio, ma forse era solo la mia immaginazione. Stavo ascoltando la presentazione del professore quando...
"AHH!!!"
Qualcosa mi punse alla mano! Guardai e vidi che era un ragno enorme! Con uno schiaffo lo mandai via e, mentre moriva, rivolsi uno sguardo al morso: era arrossato e gonfio; mi girava la testa, mi formicolavano le mani, dovevo uscire, ma prima di arrivare alla porta svenni con un tonfo. Sentivo le voci ovattate del mio professore, di Pietro, di Wanda...vedevo tutto annebbiato, mi sembrò di morire.
Ancora non sapevo che quello fu il giorno in cui tutto cambiò per sempre...
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