Cap.3- Ispirazione
Harry si diresse verso il portone con Frell, la quale volteggiava in aria seguendolo fedelmente. Quando due alberi-guardiani gli aprirono la porta, finalmente poteva dirsi a casa. In quel castello dove aveva fatto il suo primo incantesimo, o fatto esplodere la sua prima pozione.
Frell si appoggiò sulla spalla prima di entrare nel grande salone e poi verso la sua stanza.
Un enorme stanza, un po' cupa, ma cosa ti aspettavi dal figlio di Malefica?
Aveva una grande finestra con un balcone, le tende svolazzavano per il vento caldo, il quale entrava dalla finestra.
Un letto enorme con la trapunta bordeaux attaccato al muro centrale. Un armadio, una scrivania e una libreria piena di libri di storia delle favole, di incantesini e magie, sortileggi.
Harry si avvicinò alla porta per vedere se nel grande corridoio passassero dei servitori di sua madre, vecchi abitanti della Brughiera.
Sua madre era ancora la protrettrice di quel posto incantato, però adesso trasformata in una pianta di rovi, poteva solo essere super incazzata con tutti.
Frell gli mordicciò un orecchio per chiedergli cosa stesse facendo.
"Ferma Frell! Sto vedendo se arriva qualche servitore. Mi serve di andare da mia madre, mi serve ispirazione per la mia vendetta." Sussurró prima di uscire chiudendo la porta e cercando di non fare rumore.
Poteva andare tranquillamente a fare visita alla madre, peró preferiva farlo senza che nussuno lo vedesse.
Viveva con Frell e Fosco, se non contavi i servitori che giravano per il cupo castello.
Scese e salí scale, passó in lunghi corridoi e incantó con la sua magia gli occhi di chi lo scorgeva.
Era come un ladro, ma in casa sua...
Quando finalmente arrivó, spalancó le porte prima di chiuderle e sorridere alle meraviglie di quel posto.
Non era cupo come penserete. Non era pieno di teschi o cos'altro di gusto emo.
Era diverso da ogni luogo che potevi immaginare per una cattiva delle favole, tuttavia, prima di tutto, era una fata, la più potente delle fate. Aveva trasmesso i suoi poteri ad Harry quando aveva coltivato il suo fiore nell'Evil Garden.
Frell lo riportó nella realtà con un morso più forte di altri, il quale fece grugnire il riccio per il fastidio.
"Frell, perchè lo hai fatto?" Sbuffó avvicinandosi alla pianta di rovi, sul piedistallo di cristallo con scolpite delle rose spinose.
La stanza era luminosa, piena di libri impolverati, un tavolo di marmo e su di esso foto di Harry da piccolo.
Solo una aveva incuriosito per anni il figlio di Malefica. Era una piccola foto di lui in braccio ad un uomo dai capelli brizzolati.
Sua madre aveva sempre risposto che non era nessuno di importante e allora perchè teneva la sua foto sul tavolo, vi starete chiedendo. Bhè, forse non era così insignificante come lasciava credere.
Harry dopo anni di domande aveva rinunciato, era rimasto in silenzio ad osservare quello scatto.
"Frell, come faccio a vendicare mia madre?" Chiese passando le dita sullo scettro sentendo il potere sotto la pelle.
Le tende si chiusero, e il buio prese il controllo lasciando come un'unico lume, la fiammela verde che Harry faceva danzare tra le dita. Frell, svolazzó di qua e di là cercando di riaprire le tende per far entrare la luce, tuttavia prima che questo avvenne, una voce dimenticata da tempo parló, e parló molto chiaramente...
"È tardi!!! È tardi!!! Su su!! Non abbiamo tempo per giovanotti scansafatiche come te! È tardi!!"
"Sì sì, ho capito vecchio coniglio rompipalle." Sbuffó Harry facendo scomparire dai suoi pensieri quel pomeriggio di tre giorni fa e continuó a guardare negli occhi azzurri di Louis, seduto al tavolo vicino al muro dei quadri.
"Allora, cosa volete? Oggi c'è un'offerta pazzesca. Se prendete tre tea zuccherini vi diamo in omaggio una pasta fatta dalle fate pasticcere." Inizió con finto entusiasmo.
Liam fissó Louis, che ricambió il suo sguardo prima di voltarsi tutte e due verso un Harry super sexy, ma cattivo, con un grembiule blu, una camicia a quadri neri e rossi senza maniche, i ricci ribelli e due occhi verdi.
"Cosa ci fai qui?" Domandó Liam grattandosi la fronte.
Harry lo fissó con ovvietà "Ci lavoro".
"Sì, lo vedo... E da quando?" Continuó l'interrogatorio il figlio di Belle.
"Senti rompipalle, e sono stato gentile, ordini o mi lasci fare il mio lavoro, credimi non ho tempo per le tue stupide domande. Quindi, ripeto e non fatemelo ripetere una terza volta o giuro che vi trasformo in vomito vivente, e posso, cosa volete? Ricordate c'è anche in omaggio con tre tea zuccherini una pasta fatta dalle fate pasticcere."
Liam e Louis si fissarono, poi gli dissero ció che volevano, il tutto con un Harry arrabbiato che trascriveva sul foglio di pergamena e con la penna ad inchiostro magico.
Strappó il pezzo prima di darlo ad una bambina di almeno sei od otto anni che fissò Louis con due occhi grandi e di un bellissimo color viola, i quali mettevano in risalto i capelli a caschettino neri come la pece, e la pelle bianca. Aveva le lentiggini sul naso, e una piccola salopette di jeans con sotto una magliettina sul viola e degli stivaletti marroncini come quelli del figlio di Malefica constató Louis, peró da bambina.
Dopo aver preso il foglio sorrise ad Harry ed esclamó "Volo e torno."
Harry stava già per andarsene quando una domanda da parte del figlio della Bella Addormentata lo fermó.
"Chi è la bambina?! È Frell, la mia corva." rispose guardandolo con la coda dell'occhio.
"Aspetta cosa? Quel corvo che ti segue sempre è una bambina?"
"No, è un corvo, ma posso trasformala in quello che mi pare, anche nella sua forma umana. Louis? Hai mai letto la storia dei nostri genitori? Bhè, rileggila ti farebbe bene."
Il riccio riprese la minuscola manina di Frell, la quale era tornata, nella sua grandissima, le accarezzó il caschetto mentre si sorridevano calorosi e non sapeva perchè o come, ma Louis sentiva un nodo nello stomaco e sicuramente non era fame, gli era scomparsa quando aveva visto il cameriere sexy avvicinarsi, e si stupì di essere geloso di un corvo solo perchè era vicino ad Harry... Harry il suo nemico e la persona che avrebbe dovuto odiare di più.
"Bizzarro. Harry dolce con qualcuno che non sia lui stesso." Borbottó Liam e fissó Louis con occhi sgranati.
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Hi!
Vi sta piacendo la storia, come a me sta piacendo scriverla?
Se sì (o se no) commentate e votate perchè mi fa tantissimissimissimo piacere vedere tutte quelle notifiche. Ringrazio, quindi, tutte le care personcine che hanno votato.
Al prossimo capitolo,
BB 😗
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