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Capitolo 3



«Mi piace.»

«Davvero?»

«Si. Abbiamo bisogno di avere personaggi come Jack e Simon e mi hai fatto venire un'idea.»

Nina era esausta e si sdraiò sul divano accendendo la tv, ora capiva come mai Alessio sapesse delle su preferenze in merito alle serie tv. Lui l'aveva accesa e si era trovato un elenco si serie tv Thriller e documentari sui serial killer. In quel momento aveva pensato che Nina volesse prima o poi scrivere un romanzo su quel genere.

«Cosa ne pensi di aprire una collana LGBT?»

«Mi hai letto nella mente e il tuo potrebbe essere il primo.»

«Non speravo in questo, anche se è più adatto alla collana "Venere".»

«Però visto la qualità, potresti pensare al prossimo libro come un esperimento per la nuova collana.»

Nina si era voltata per guardarlo da sopra il bracciolo del divano che le faceva da cuscino. Osservava le cosce tornite che sostenevano un sedere scolpito, forse dato dalle ore passate in palestra ma effettivamente di lui non conosceva niente. Involontariamente gli chiese: «Fai palestra?»

Alessio sorrise, gli era di schiena e lei non vide quello sguardo allegro che possedeva solo lui.

«Non proprio.»

«Smettila di lasciare le frasi a metà. O sì o no.»

«Faccio Judo da quando ero bambino.»

"E si vede" pensò Nina sopraffatta dalla crescente voglia di toccarlo.

«Torniamo a Jack e Simon, potresti inserirli già nei primi capitoli?»

«Penso di sì.»

«Tu pensaci. Ti ho lasciato il pranzo, devi solo scaldarlo nel microonde, poi ci vediamo a cena.»

«Scusa, come, dove...»

Ma lui era già uscito tirandosi dietro la porta.

Nina riprese il cellullare ma non le veniva in mente niente, aveva spento la tv e appoggiandolo sul cuscino cercò di rilassarsi, in poco tempo si addormentò.

Alessio era in ufficio e ogni tanto il pensiero tornava a Nina, si era sentito importante nel prendersi cura di lei, voleva farlo di nuovo, il fatto di vederla tutti i giorni gli piaceva, lo rassicurava e poterla aiutare, in un momento di difficoltà gli dava nuove energie. Nessuno sapeva che era passato molto tempo dalla sua ultima relazione, nella quale aveva perso forse la cosa più importante per lui, "La sua autostima" per riconquistarla si era dovuto guardare dentro più volte e sempre più in profondità soffrendo per le verità che aveva trovato. Questo lo aveva portato a fidarsi poco delle donne ma in generale si fidava poco di tutti, era uno stacanovista esageratamente preciso, di poche parole e dallo sguardo tagliente. Solo ora però si rendeva conto che quella dolcezza che tanto lui voleva nascondere, veniva fuori lasciandolo a volte spiazzato dal suo stesso comportamento.

Aveva dormito più del solito e quando si svegliò Nina aveva fame, in cucina accanto al microonde un sacchetto ben piegato riportava una scritta "Buon appetito". Pensò che Alessio era davvero carino nei modi e si rimproverava di essere con lui, sempre un po' sarcastica. In fondo le era stato di grande aiuto ma non poteva permettersi di pensare a lui in un altro modo. Quando ebbe scaldato il pranzo si sedette a tavola e sorseggiando una bibita gasata mangiò con appetito. Buttò tutto nel lavandino e l'idea nacque spontaneamente. Aveva il cellullare sempre a portata di mano e azionò il registratore vocale, inizio a dettare quello che le passava per la testa.

"Lei si apprestava a lavare i piatti quando un rumore la distrasse. Sulle scale qualcuno fischiettava allegramente, il suo vicino di casa stava tornando dal lavoro. Chiuse l'acqua e si precipitò verso la porta, l'aprì giusto quel poco per spiarlo. Non sapeva che lavoro facesse, non conosceva quasi niente di lui ma si sentiva attratta come una calamita verso quell'essere che lei reputava perfetto. Lui improvvisamente si girò, la guardò direttamente negli occhi e lei si fuse nel suo sguardo. Anche se avevano passato una notte di passione, tutto era finito con un "Ci vediamo". Ora nei suoi sogni quelle notti si erano trasformate in sensazionali atti erotici. Sospirò e mentre stava per chiudere la porta lui gli si avvicinò.

«Stai bene?»

"Che domanda stupida" pensò lei, riavvolgendo il nastro dei ricordi per ritornare al presente.

«Sì, perché me lo chiedi?»

«Mi sei sembrata provata» e sorrise come se quel "provata" fosse riferito direttamente all'atto sessuale.

«Forse non mi conosci, nessuno riesce a sfiancarmi.»

«Scommettiamo?»

Appoggiò la mano alla porta per aprirla completamente, si avvicinò al suo viso respirando quasi il suo respiro, l'afferrò per la vita e l'adagiò sul tavolo guardandola continuamente, il suo mezzo sorriso le fece capire che sarebbe stato meglio lasciar perdere ma la voglia di averlo non le dava pace. Le aprì le gambe con calma e la baciò percorrendo con la lingua il collo, lei le strinse le mani sulle spalle e sfiorandolo gli slacciò i bottoni della camicia, piano, molto piano. Le piaceva dirigere il gioco, e quando fu arrivata all'ultimo lui la tolse, infilò le sue calde mani sotto il maglioncino leggero di lei e le slacciò il reggiseno passando a toccarle il seno dove i capezzoli si erano inturgiditi. Lei ansimava e gli prese la nuca con la mano, guardandolo intensamente lo spinse verso il basso, la gonna venne alzata fino all'inguine e le mutandine sfilate con abilità, lui sorrise ancora l'aveva in pugno, il suo darle piacere era come una droga e iniziò a baciarle le cosce fino ad arrivare alla peluria soffice, con la lingua spingeva dolcemente e il cuore di lei accelerò, tanto che alcune gocce di sudore le imperlarono la fronte, si stese sul tavolo oramai preda dagli spasmi. Quando raggiunse il massimo del piacere lasciò la testa di lui e si portò le dita alla bocca, il respiro si stava calmando e lui sopra di lei gli accarezzava il viso. Lei si alzò e gli slacciò i pantaloni, lui le tolse il golfino e la gonna le coprì la pancia. Il suo membro duro si insinuò fra le sue gambe prima sfiorandola e poi entrando in lei con vigore. A lei piaceva vederlo godere e tenne gli occhi aperti, gli accarezzava il torace e i suoi addominali si contraevano facendole gustare il momento in cui si fosse accasciato su di lei ormai senza forze. Quando raggiunse l'apice del piacere rimase ancora un po' dentro di lei e questo le diede la possibilità di muoversi ancora per raggiungere di nuovo l'orgasmo, prolungando così il piacere di lui. Il preservativo venne adagiato a terra e lui gli si sdraiò accanto sul tavolo.

«È stato ...»

Lei non voleva sentirlo, non gradiva essere paragonata ad un aggettivo qualificativo ma lui non aggiunse altro e rimasero in silenzio.

«Chi di noi due è più provato e stanco?»

«Direi che questa volta siamo pari, non credi anche tu?»

«Si.»

Lui si voltò verso di lei mettendosi una mano sotto la testa per sostenerla e quello che lei vide nei suoi occhi la commosse.

Nina si sentiva accaldata e riascoltò quello che aveva registrato trattenendo il fiato, perché mentre la sua immaginazione prendeva il sopravvento, il lui e la lei avevano preso le sembianze di Nina e Alessio? Salvò il paragrafo e lo inviò ad Alessio.

Alessio era in ufficio e stava parlando con alcuni collaboratori delle ultime uscite programmate per la settimana successiva. Vide il messaggio di Nina e azionò il vocale ma si rese subito conto che avrebbe dovuto ascoltarlo da solo.

«Allora ci aggiorniamo nei prossimi giorni, buon lavoro» e li fece uscire.

Dopo che ebbe chiuso la porta, si sedette comodamente sulla sua poltrona e sentì una voce bassa e sensuale raccontargli il pezzo che avrebbe scritto. Nella mente di Alessio le figure si materializzavano e la sua erezione si rese evidente, spingendo contro i pantaloni attillati e fermò per un attimo la registrazione.

"Perché mi stai facendo questo?" le chiese immaginandola lì con lui.

Quando finì di ascoltarlo gli venne voglia di prenderla e farla sua e così rispose con un vocale.

"Ora, ho voglia di farti quello che lui ha fatto a lei"

Si pentì quasi subito di aver inviato un messaggio così spudorato e locancellò.

Nota Autrice: Fatemi sapere cosa ne pensate e se vi fa piacere condividete e votate.

Vi ricordo che per quanto riguarda Bad Girl, (che molti di voi stanno ancora salvando nelle loro liste letture) sulla piattaforma è presente solo il primo capitolo, chi vuole e mi farebbe davvero piacere, può ordinare il cartaceo con il nuovo titolo "Imprevisti D'amore" su BookRoad al link sotto. Ogni copia sarà autografata con una dedica personale. Vi aspetto numerosi, non perdetevi l'occasione di sentire il profumo delle pagine e della passione

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