Truth or Dare?
Nash sta giusto prendendo Skylynn in braccio quando vedo, finalmente, Jessie scendere le scale un po' meno sorridente di prima.
Cosa è successo?
«Allora? Il gran signore scende?» ridacchia Nash, poggiandosi la piccola sulle ginocchia.
Jessie fa spallucce, accennando un sorriso forzato «Non è stato molto chiaro, diciamo...» commenta.
Lancio un'occhiata preoccupata a Jessie che sa che ho capito che qualcosa non quadra.
Scuoto un po' la testa, come a chiederle:"Cosa c'è?"
Lei fa gesto con un dito per assicurarmi che più tardi me ne parlerà, e mi tranquillizzo.
Giuro che se il moro ha fatto lo stronzo con la mia ranocchia....
«Se vuole scedere, scenderà»commento, atona.
Jessie sforza un bel sorriso, battendo allegra le mani sulle coscie.
«Allora? Che si fa di bello?» chiede, emozionata.
Skylynn alza un braccino e io le sirrido «La parola alla principessina, che ha un'idea»
La mia pulce ridacchia «Facciamo un gioco nuovo! Un gioco, un gioco, Lara!»
Ridacchio «Mm.. allora vediamo.. » ci penso su ma qualcuno mi anticipa.
«Ce l'ho» afferma Cameron, scendendo dalle scale con una bottiglia di birra vuota in mano.
«Giochiamo a questa» afferma fra il beffardo e il maligno.
Arriva vicino a noi, e porge la bottiglia a Jessie, che sembra confusa e.. arrabbiata?
Il moro fa un sorrisino di sfida, eppure sembra più un ghigno «Obbligo, o Verità, mia sirenetta?»
Jessie serra la mascella e afferra con violenza la bottiglia «Non provocarmi» sussurra fra i denti.
Qui finisce male. Ma cosa è successo?
Skylynn affianca Cameron che intanto si è seduto a gambe incrociate a terra.
«Siii, come si gioca? Giochiamo!»
Il moro ghigna «Ottimo, si gioca!»
Io e Nash ci lanciamo un'occhiata complice; anche lui ha sicuramente capito che fra Jess e Cameron non scorre buon sangue.
Mi aiuta ad alzarmi, e io afferro la sua mano «Su, cerchiamo di capirci qualcosa» mi mormora.
Annuisco e ci sediamo in modo da essere rispettivamente una vicino all'altro: Io, Nash, Jessie, Skylynn e Cameron.
Spieghiamo il gioco alla piccola che ne sembra entusiasta.
Sapessi cosa succede al gioco della bottiglia...
«Pronti?» chiedo e tutti annuiscono. Afferro la bottiglia e la faccio girare: Nash.
Un altro giro ed esce Jessie.
«Obbligo, o Verità?» chiede il ragazzo.
La rossa non indugia «Obbligo»
Nash sorride «Ci andrò piano, su.» ci pensa un po', e infine le ordina di classificare da uno a tre il miglior video dei magcon.
E Vabbè, una cosa da nulla. Ma considerando che c'è anche la piccina...
Il prossimo turno esce Cameron con Skylynn.
«Obbligo! Come jessie!» afferma la pulce, risoluta.
Cameron non indugia «Quando te lo dirò, dovrai andare via da qui e contare fino a cento»
La piccola sbuffa e fa per alzarsi, ma il moro la ferma «Non ora; quando te lo dirò» sottolinea, facendole un occhiolino.
Terzo giro Io e Nash.
«Obbligo o Verità?» domando.
Lui sorride, malizioso «Direi obbligo, ma siamo in presenza di un minore minore qua. Dunque.. verità.»
Ci penso su.
Respiro profondo, coraggio Lara. O la va o la spacca. Tanto che ti costa una figura di merda in più, una figura di merda in meno...
«La prima cosa che noti in una ragazza»
Sento le guance imporporirsi.
«Caratterialmente» preciso
Da quando ho acquisito tutto questo coraggio?
Sotterratemi. Okay, voglio tornare indietro nel tempo. Grande cazzata, grandissima cazzata. Perché non tengo a freno la mia linguaccia schifosa e traditrice?
Nash, invece, ne sembra entusiasta.
Sorride, guardandomi profondamente, tanto che credo possa leggermi l'anima.
«La combattività»
Deglutisco a fatica il groppo che ho in gola e annuisco «Okay».
Abbasso lo sguardo, ma sento ancora quello di lui trafiggermi.
Quarta ruotata di bottiglia e, dopo diversi giri, il collo punta Cameron.
Il moro guarda assiduamente il fiasco in vetro, finché non si ferma; alza lo sguardo e sorride, maligno: Jessie.
Perché Cameron si comporta così?
Il moro fa un cenno a Skylynn «È ora, ti tocca. Adempi al tuo debito, biondina»
La pulce si alza, sbuffando, e va nella stanza affianco.
Non appena esce dalla salone Cameron distende le gambe, stiracchiandosi «Allora: Obbligo o Verità?» ghigna.
Jessie si raddrizza sulla schiena e lo guarda in cagnesco «Verità»
Ha fatto bene. Senza Skylynn chissà che poteva inventarsi..
Il sorriso di Cameron si allarga, come se non aspettasse altro che quella risposta.
Oh no, quell'espressione. La vedo brutta.
Lancio un'occhiata a Nash, che noto starmi già guardando, preoccupato.
Che diamine sta architettando il moro?
Cameron non distoglie gli occhi da Jessie «Parlami della tua "grande delusione amorosa"» virgoletta le parole
.
Jessie spalanca la bocca, sbalordita, altrettanto faccio io, sgranando gli occhi.
No.. non vorrà mica... no, no,no. Cameron che cazzo hai fatto porca troia! Perché? Perché gli ha chiesto di Karl? Come fa lui ha sapere? C'entra sicuramente con quello che è successo poco fa in camera di Nash. Cosa diamine è successo?
Nash mi lancia un'occhiata, confuso. Dalla mia reazione deve aver ben capito che so, ma non ho la più pallida idea di come spiegargli che è una zona seriamente off-limits per Jessie.
La storia con Karl è l'incubo che nessuno dovrebbe mai vivere; e, invece, Jess l'ha vissuto in prima persona, sulla propria pelle.
Scuoto la testa verso Nash, cercando di fargli intendere che questo "gioco" si sta facendo pericoloso.
Lui, fortunatamente, capisce e con la punta di una vans, da un colpetto alla gamba del miglior amico.
«Bro, basta. Finiamola qui» dice, serio.
Cameron non lo guarda neanche, continua a fissare Jessie che sta impercettibilmente tremando.
Mi alzo «Cameron, basta. Finiscila» ribatto arrabbiata.
Ma lui ride, una risata cattiva, che mi fa maggiormente ricredere sul suo conto.
Chi cazzo è questo ragazzo? Che fine ha fatto il Cameron Dallas scherzoso e simpatico che conoscevo fino a poche ore fa?
Ride,sguaiatamente «Non vorrai tirarti indietro, Jess. Dimmi la Verità, su. Non sei una bugiarda, o forse si?»
Sgrano gli occhi, e sono a tanto così da picchiare quel bastardo.
Che non osasse dare della bugiarda a Jessie. Può essere qualcos'altro, ma non una bugiarda e, per lei, sentirsi definire tale è la più grande offesa.
Perché Karl era un bugiardo, un ciarlatano schifoso e viscido, e lei non vuole essere paragonata a lui. Neanche lontanamente.
Stringo i pugni e Nash deve averlo notato perché si alza, affiancandomi «Cameron. Basta. » dice risoluto.
Solo allora realizzo quanto Nash sia serio: chiamare il suo migliore amico per intero, con quel tono. Nessun "Bro", nessun "Cam".
Se in questo momento provo qualcosa a parte la rabbia nei confronti del moro, e la comprensione e tristezza nei confronti di Jessie, sicuramente è la stima e l'ammirazione per Nash.
Saper andare contro addirittura a una delle persone che più ama al mondo, pur di fare la cosa giusta. Perché sì, adesso questa è la cosa giusta.
Cameron si fa spaventosamente serio «E va bene. Allora devo ricredermi eh, Jess. Sai, stavo addirittura per crederti, ma a quanto pare ho fatto bene a non ascoltare le tue false parole» si alza e si gira, per andarsene.
Jessie è furiosa: i pugni stretti, gli occhi iniettati di sangue, i denti stretti.
So cosa succederà ora, conosco la rossa: ha una marea di cose da sputare addosso al moro, una marea di insulti, di cattiverie che la faranno sfogare. Vorrebbe saltargli al collo, strattonargli i capelli.
Eppure non farà nulla di tutto questo, o almeno, praticamente nulla. Butterà giù un insulso dozzinale, neanche il migliore del repertorio, neanche con tutta la cattiveria che vorrebbe.
Potrebbe piangere, dalla frustrazione, ma non so che accadrà questa volta.
Sto per avvicinarmi furiosamente a Cameron e spintonarlo per poi dargli un calcio nei coglioni e dirgli le peggio cose; ma Jessie mi anticipa, esattamente come avevo intuito.
«Sei... sei un imbecille!» urla, la voce incrinata.
Cameron si gira, ma la sua espressione è indecifrabile.
Potrebbe star sorridendo beffardo, quanto chiedendo scusa; non riuscirei a capirlo.
Jessie stringe i pugni lungo i fianchi, e ha le lacrime agli occhi; mi si stringe il cuore.
Vorrei abbracciarla subito, ma lei è esattamente come me in questo aspetto: in certe situazioni, se l'abbracci, piange, e ora come ora, piangere è l'ultima cosa che vorrebbe fare.
Sto nuovamente per fiondarmi su Cameron quando Nash mi ferma per un braccio, e indica Jessie.
«Sei un essere spregevole! Non hai un fottuto cuore, eh? Dei sentimenti? NO, sicuramente non ne hai. Non hai un cazzo di cuore! E forse te lo meriti. Essere vuoto. Solo.» la rossa prende fiato «Non mi conosci. Non conosci un cazzo di me, capito! Quindi non osare, brutto imbecille..»
Ma in quel momento entra Skylynn, attirata dalle urla «Cosa sta succedendo?» chiede, impaurita, con sguardo innocente.
Corro da lei e la prendo in braccio sussurrandole dolcemente di andare un attimo su in camera sua. Mi invento che Cameron e Jessie stanno recitando per una parte di uno spettacolo e la pulce ne sembra entusiasta. Poi sale le scale, e sparisce dietro il corridoio.
Jessie si passa una mano sulla fronte «Va' al diavolo» lo sussurra, è stremata.
Vorrei intervenire, ma Nash mi precede, come intuendo che se parlassi farei una strage.
«Cam» lo prende per un braccio «andiamo di là» dice ferreo.
Il moro sta ancora guardando la rossa che, intanto, sono accorsa a consolare.
«Non vado da nessuna parte»
«Cameron»
Il moro strattona il braccio, gridando all'amico «Non vado da nessuna fottutissima parte!»
Gli occhi di Nash si fanno più scuri, ha le labbra più serrate «Ora tu vieni con me» minaccia; l'azzurro è diventato blu.
Nonostante Nash sia più piccolo, riesce a tenergli testa.
Cameron regge lo sguardo del miglior amico «Non mi ordini un bel niente, tu»
Nash lo riafferra per un braccio, spintonandolo «E invece si»
Cameron lo allontana malamente «Toglimi. Le. Mani. Di. Dosso.»
Nash, nella posizione in cui ora si trova, mi da le spalle; il che è un bene, dato che non reggerei alla sua espressione irritata.
«Finiscila di comportarti da idiota, Cam. Smettila, ci fai una figura migliore»
Il moro non risponde.
Lancia un'ultima occhiata a Jessie e si volta, salendo di sopra «Andate a quel paese»
Jessie lo guarda imbambolata, ma poi si riscuote di colpo «Eh no, isterico cretino idiota.» e lo rincorre su per le scale.
«Jess»faccio per raggiugerla, ma Nash mi trattiene.
«Forse.. forse è la cosa migliore...» dice, tenendosi una mano sul volto.
Mi acciglio, preoccupata, e mi faccio più vicina.
«Nash... tutto a posto?»
«Sì»
«Nash..»
«Sto Bene...»
Ma so che sta mentendo e gli carezzo i capelli. Mantiene la mano sul viso.
«Ti prego, Nash...»
Gli sposto delicatamente il palmo, ma lui ha lo sguardo basso.
Mi abbasso, per guardarlo.
Lui scuote la testa «Non è nulla. Solo un problemino agli occhi, capita. Il colore, sai... »
Gli alzo il mento con due dita e noto infatti il colore tornare da blu, a celeste.
«Ti fa male?»
Mi sorride e scuote la testa «No»
Alzo un sopracciglio e si intenerisce «Poco poco»
Mi mette un braccio attorno alle spalle «Vorrei solo sapere perché tanto rancore fra quei due...»
Non rispondo in assenso, ma in realtà penso che sotto sotto sia colpa mia.
Me e la mia stupida voglia di voler fare Cupido. Se solo avessi mandato Skylynn a chiamare Cameron, esattamente come stava per fare Nash.
Ma no.. sempre in mezzo. In mezzo ad impicciarmi di affari che non mi riguardano.
Ad impicciarmi per consolarmi, rendendo della felicità altrui, la mia felicità.
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