«The job is yours»
È dunque finita con un Nash molto reattivo che, prontamente, ci ha salvato la pelle inventando una scusa da dire ad Elizabeth.
Qualcosa come: «Ah mamma! No, nulla tranquilla. È che poco fa Hayes, che è ancora parecchio assonnato e stanco, stava per inciampare nei suoi stessi piedi e sai che brutta fine che avrebbe fatto se non ci fossimo stati io e Lara».
La donna ha poi chiesto dubbiosa la conferma a me, che beh, ho ovviamente confermato decisa.
Per non parlare di quando mi sono accinta ad andarmene per tornare a casa ed Elizabeth che, con gli occhi sgranati mi chiedeva «In autobus? A quest'ora?».
E da lì è partita una discussione riguardo chi fra Elizabeth, Will, Nash o Johnnie (il nuovo marito della donna che di lì a poco sarebbe tornato) mi avrebbe riaccompagnata a casa.
Inutile dire che ho lottando miseramente con tutte le mie forze per convincerli che andare da sola non sarebbe stato un problema, ed ancora più inutile dire che alla fine di quella baraonda fu la stessa Elizabeth ad accompagnarmi con la scusa di: «Così saluto tua madre».
E ora eccomi qui a poltrire sul mio letto, a pancia in su a guardare sul soffitto per prendere finalmente la decisione: cameriera o babysitter?
È vero, e l'ho potuto anche testare sulla mia pelle, lì da Elizabeth mi trovo davvero molto bene e sembro stare pure simpatica alla pulce. Ma lasciare Jo e Kyle... dopo due anni che stavo lì. Mi dispiace così tanto; chissà se poi avrò anche il tempo di andarli davvero a trovare...
Nello stesso momento sento il cellulare vibrare: un messaggio.
Mi allungo per recuperarlo sul comodino ma la mano che usavo per tenermi scivola e cado rovinosamente a terra.
Tanto per cambiare, no?
Sblocco l'aggeggio e leggo.
Kyle: Ehi Shane:)
Tanto per rendermi più semplice la decisione eccolo che si fa vivo.
Me: Ehi Dalarious :)))
Kyle:Come vanno le cose?
Me: Potrebbero andare meglio...
Kyle: Pourquoi?
Glielo dico o non glielo dico? Dopotutto lui è mio amico, e anche se lavora lì è un tipo piuttosto neutrale. Credo... Forse però potrebbe darmi una mano. Sì, dovrei solo parlargliene, niente di più.
Me: Beh, ci sarebbe una cosa di cui vorrei parlarti. Per un consiglio, ecco...
Kyle: Spara.
Me: È che ho conosciuto una persona..
Kyle: Se è un consiglio d'amore spiacente non posso aiutarti.
Me: No no no no no. Non affrettare le cose, eh. Questa persona mi ha fatto una proposta... di lavoro. Come babysitter.
Kyle: Vorresti lasciare il posto per badare ad un ragazzino?
Me: Ecco, non prenderla così. È complicato.
Kyle: Spiega, allora.
Non avrei mai pensato che potesse aggredirmi in questo modo, cavoli.
Me: Questa persona è una cara amica di mia mamma. Dovrei badare a sua figlia il pomeriggio e inoltre, la cosa migliore, è che la casa è vicino alla scuola serale. E la paga è buona.
Kyle: Non c'è neanche una pecca, a quanto pare.
Me: Cosa devo fare?
Kyle: E lo chiedi a me?
Me: Te l'ho detto per chiederti un consiglio, Kyle.
Me: Ti prego, sei un amico importante per me.
Kyle: Punti alla tenerezza eh.
Me: Ti prego, ti prego, ti prego.
Kyle: Dovresti fare quello che credi sia più giusto per te stessa. Non pensare a noi, al passato, intesi? Pensa al futuro che potresti avere e chiediti:" quel futuro sarebbe migliore o peggiore?". E lì capirai la tua scelta.
Me:Sei un angelo. Grazie davvero, so quanto ti costa..
Kyle: Mi dispiace che te ne andrai, ma credo che sopravviverò senza una perfettina attorno.
Me: Ehi, non sono una perfettina! E cosa ti fa credere che io abbia deciso di andarmene?
Kyle: Il modo in cui mi hai esposto l'argomento.
Me: Non è affatto vero!
Kyle: Lara, non te ne vorremo se te ne vai. Forse a Jo dispiacerà un pochino, e a me sicuramente, ma in fondo; qui la gente se ne va ogni giorno.
Me: Kyle...
Kyle: Mi ha fatto piacere lavorare con te, vienimi a trovare ogni tanto, intesi?
Me: Intesi.
Kyle: Ci si sente, Lara.
Me: Sicuro. E grazie ancora, per tutto.
Mi sdraio a pancia in su sul pavimento freddo, il cellulare sulla pancia a guardare il soffitto.
Dunque, è deciso.
Con un'immenso sforzo di volontà mi alzo da terra e vado in cerca della mamma: è in salotto distesa sul divano a carcare qualche programma decente da vedere.
«Mamma» la chiamo e lei gira la testa verso di me, salutandomi con una mano «Ehi. Tutto a posto? Hai una faccia...» afferma guardandomi meglio.
Scuoto la testa «No, no, è che penso di aver deciso».
Lei sembra non capire poi si alza su un gomito, prestando attenzione «E..» mi esorta.
Prendo il laccetto del bracciale che porto al polso sinistro e comincio a giocarci nervosamente «Penso che andrò a stare da Elizabeth».
La mamma lancia un gridolino di gioia «Ah tesoro lo sap..» ma il gomito le scivola sulla stoffa del divano e, inevitabilmente, cade goffamente a terra.
La sbadataggine è di famiglia
Faccio per aiutarla a rialsarzi ma lei ha già fatto tutto da sola, schizzando in piedi e correndo ad stritolarmi «Sono così felice per teee!»
«Ma-mamma. Non re-respiro» ma lei non mi sta ascoltando.
Cause del decesso: mancanza d'ossigeno.
Dopo quella che mi sembra un'eternità mi lascia «Che aspetti chiama Elizabeth!».
Prendo le chiavi di casa e il cellulare «Prima Jo» le ricordo, e dopo un veloce bacio sulla guancia esco di casa alla volta di Starbucks il quale, nonostante sia domenica, è comunque aperto.
Jo e l'efficienza
Il locale è piuttosto affollato rispetto al solito ma nonostante ciò lo conosco così bene da potermici muovere tranquillamente.
Sono in cerca di Jo, ma appena vedo Kyle al bancone non posso fare a meno di salutarlo, facendomi largo tra la folla.
«Ehi Dalarious» lo chiamo.
Mi guarda, sorpreso «Shane, qual buon vento. Quando dicevo:" vienimi a far visita ogni tanto", non credevo che l'avresti preso così alla lettera» e mi fa un occhiolino.
Sto per rispondergli a tono quando una ragazza roscia e piena di trucco mi spintona via per poi rivolgersi al barman «Ehi ciao, non ho potuto far a meno di notarti. Lavori qui da molto.. ehm, come posso chiamarti?» dice ciancicando una gomma e poggiandosi al bancone affinché il suo décolleté sia ben in vista.
Quando avevo il turno con Kyle queste cose capitavano spesso e lui cercava sempre di declinare gentilmente, dopotutto, non si può dire che il mio collega sia da sprecare, anzi: i capelli scuri poco più lunghi legati i un codino con le ciocche ribelli che gli danzano di fronte agli occhi color giada, il viso leggermente squadrato e quello sguardo da "cattivo ragazzo" che farebbe svenire ogni ragazza solo ammiccando un po'.
Ma questa volta non gliela faccio passare liscia a questa roscia maleduca e sto per dirgliene quattro quando Kyle, probabilmente notando le mie intenzioni, mi blocca intervenendo.
«Non puoi chiamarmi in nessun modo. E adesso, gradirei che chiedessi scusa alla mia ragazza» dice alla roscia per poi farmi un cenno con la testa per indicarmi.
La mia mascella quasi tocca terra.
La tale mi fissa da capo a piedi «Questa è la tua ragazza? Certo che con te è uno spreco».
Stringo la mascella tanto che sento i denti scricchiolare.
Ora ti do un bel pugno sul quel muso truccato e vedi come ti...
«Questi» ribadisce Kyle con tono duro, fissando la roscia con gli occhi ridotti a due fessure.
«Questi non credo siano affari tuoi».
Prende l'ordine della ragazza, un caffè macchiato con la panna, e glielo porge praticamente sbattendo il bicchiere sul bancone.
«A mai più».
La roscia fa un versetto di sufficienza «Non che avessi intenzione di ritornarci in questo buco» e se ne ca, ancheggiando sui tacchi vertiginosi.
Che oca.
Mi guardo attorno e vedo le persone attorno a noi fissare me e Kyle, facendo commentini o fischi di esulto.
Aah, guarda che abbiamo combinato...
Il mio collega, nel frattempo, è già tornato a fare ordinazioni; so che non dovrei disturbarlo oltre «Kyle, grazie» dico, alzando il tono della voce affinché mi senta sopra il chiacchiericcio generale.
Lui si gira un istante per poi continuare a lavorare «Di nulla, principessa».
Sento qualcuno fischiare e alzo gli occhi al cielo, sorridendo.
Kyle, sei un egocentrico.
«Vedo che avete dato spettacolo»
Mi giro e vedo Jo che ridacchia beffardo «I nostri clienti si sono parecchio divertiti vedo» afferma.
Kyle saluta il Capo con un cenno della testa «Scusa, Boss. Colpa di Shane che non se la sa cavare senza di me» annuncia divertito.
«Ehi, ma come osi» lo riprendo divertita mentre Jo se la ride di gusto.
«Che coppia stramba che siete» commenta il gestore della caffetteria, facendomi sbuffare.
«Ancora questa storia, eh».
Kyle mi guarda, maliziosamente «Che ci vuoi fare, principessa, se qui tutti ci vedono bene insieme».
Mi metto due dita sulle tempie, massaggiandole «Un team. Ecco cosa siamo, casomai. Tu sei il mio fedele compare» ribadisco.
«O compagno» dice lui «Compagno in tutti i sensi» e ride.
Egocentrico che non sei altro.
Guardo Jo, attirando la sua attenzione «Posso parlarti un attimo?».
Siamo nel suo ufficio, seduti uno di fronte all'altro e solo la scrivania piena di fogli e cartacce varie ci divide.
«Pensavo fossi venuta per il turno extra».
Sospiro di sollievo.
Kyle non gli ha accennato nulla, allora. Certo che di quel ragazzo ci si può proprio fidare...
«Jo..»
Lara, tutta d'un fiato. Diglielo tutta d'un fiato.
«Mi hanno fatto un'altra proposta di lavoro» dico velocemente, senza fermarmi un attimo.
Jo sembra stupito, ma non dice nulla: vuole che io continui.
«Vedi, ho conosciuto una vecchia amica di mia mamma e lei ha una figlioletta piccola. Mi ha chiesto se volevo essere la sua babysitter dato che il primo pomeriggio non ho problemi, frequentando una scuola serale».
Jo ancora non ha aperto bocca e il suo volto non fa trasparire assolutamente nulla.
Niente di niente.
«Ecco, poi, la casa è vicinissima alla scuola. E la paga è buona» ma poi rendo conto di cosa ho appena detto.
«Cioè non che qui non lo fosse. Anzi, mi hai sempre aiutata, lo so. Solo che lì ci sono solo io, quindi... Non dico che lavorare con altri dipendenti non sia una buona cosa, no, no; solo che...» sospiro.
Sono un caso perso
Guardo Jo che incrocia le braccia sul piano della scrivania «Perchè usi quel tono? Quel tono di scuse, come se vorresti scusarti del fatto che hai trovato un posto migliore, e allora vuoi andartene da qui».
Abbasso lo sguardo «Mi dispiace» mormoro.
E a quel punto Jo batte una mano sul tavolo, facendomi sussultare «No, smettila di scusarti. Lara,» lo guardo negli occhi «Sono felice che tu abbia trovato un posto migliore di qui. Finalmente sarà tutto un pochino più semplice per te».
Jo si allunga sulla scrivania e mi scompiglia i capelli, sorridendo gentile «Se fosse per me, ti avrei già licenziata dal principio appena mi hai detto che avevi trovato un posto vicino scuola; ma volevo ascoltare interamente il tuo discorsetto impacciato» afferma con una faccia da schiaffi.
Rido e mi alzo; non ho più niente da fare qua.
Jo mi apre la porta «È inutile dire che ne avrai sicuramente già parlato col tuo fidato compare» e io annuisco.
«Grazie per tutto Jo, tutto quello che hai fatto in questi anni».
Il Boss mi mette una mano sulla testa, dolcemente «Di nulla, Lara. E ora va.» mi dice sorridente, anche se so che sotto sotto è dispiaciuto.
Faccio per uscire dallo Starbucks quando una voce mi fa voltare «Pensavi di andartene senza salutarmi?» .
Alzo gli occhi al cielo.
«Ma quanto siamo brave, eh» dice, punzicchiandomi.
Gli do un pugnetto sulla spalla «Ah, ma dai».
Lui si massaggia il punto che ho appena colpito, con fare drammatico e molto treatrale «Mi hai fatto male!» si lamenta.
Certo, certo. Tu, un ragazzone grande e grosso, messo al tappeto da me?
«Ma se ti ho sfiorato!» mi difendo e, con la coda dell'occhio, lo vedo sghignazzare.
«Sono solo in pausa» comincia
«Se avessi finito il turno ti avrei fatto compagnia, ma..» dice indicando Paula che sventola per aria un braccio «mi sa che mi tocca andare».
Sorrido; vederlo quasi tutti i giorni mi mancherà, in fondo.
Con mia immensa sorpresa Kyle si abbassa alla mia altezza e mi da un bacio sulla tempia.
«Vienimi a trovare, intesi?» e si mischia fra la folla.
Oh, wow. Chi l'avrebbe mai detto.
Esco dal locale e prende il telefono; avrei voluto farlo faccia a faccia, ma non vorrei disturbare il doppio.
Digito il numero e dopo un paio di squilli sento una voce rispondere:
«Pronto?»
«Pronto, sono Lara. Volevo solo dirti che, va bene, accetto di fare da babysitter a Skylynn»
Potrei giurare che Elizabeth sta sorridendo esageratamente dall'altro capo.
«Ottimo! Allora..»
«Domani?»
«Domani. Il lavoro è tuo, Lara»
E adesso so che ho fatto la scelta giusta.
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