Surprise
Abbasso lo sguardo.
Non posso rimproverarlo di nulla, è solo che.. mi manca.
«Avrei voluto conoscerlo, sai.» subentra un'altra voce. Mi giro di scatto e vedo Nash avvicinarsi con un sorriso tenero e addolcito sulle labbra.
«Come ogni padre che vuole proteggere la figlia dal fidanzato cattivo, penso che anche lui mi avrebbe messo un po' i bastoni fra le ruote»
Gli sorrido, asciugandomi le guance «Già»
La mamma ridacchia, annuendo, seguita da Elizabeth che fa il suo ingresso, portandosi dietro a sua volta la piccola Skylynn e Charlie.
«Però lo avrei conquistato sicuramente, e mi avrebbe permesso di venire sotto casa tua a farti le serenate» aggiunge Nash, facendomi sorridere.
«O povera famiglia Shane con tutte le finestre rotte a causa della tua melodiosa voce» ridacchia una voce femminile, Jessie, che rimane sullo stipite della porta, facendomi un occhiolino.
«Altro che finestre, Nash, ti avrebbero arrestato per disturbo della quiete pubblica.. e dell'udito» afferma Cameron, con sicurezza.
Sono tutti qui.. per me..
Nash si inginocchia al mio fianco «Tanti auguri, Bella Addormentata» sussurra prima di darmi un leggero bacio a stampo di fronte a tutti.
«Guarda che così me la sciupi» dice la rossa per poi fiondarsi addosso a me per abbracciarmi «Awww auguri augurissimiii piccola stupidinaa kawaii patatinaa»
Faccio fatica a respirare «Jessie..Jessie.. mi stai stritolando..»
«Aaah e va beh. Vorrà dire che questo sarà il tuo ultimo compleanno..» mi molla e trovo l'occasione per darle una gomitata giocosa «Ah ma smettila, ce ne vorrà prima che ti libererai di me»
Mi alzo ed Elizabeth mi fa gli auguri, poi è il turno delle due pesti.
«Augurii Lara! Ti voglio bene, lo sai?» mi fa Skylynn con occhi dolci.
Sorrido, commossa «Certo, pulce»
Charlie si fa avanti, timidamente «Buon compleanno, Lara..»
Mi inchino e gli do un buffetto sulla guancia «Cos'è tutta questa timidezza eh? Grazie, comunque. Sono felice che tu sia venuto»
Cameron si avvicina «Dunque la vecchiaia arriva per tutti eh»
Gli do una spintarella «Parla per te, va»
«Auguri, insomma. Dirlo così, dopo tutti gli altri, suona poco originale.»
Gli sorrido «tranquillo vanno benissimo anche così»
E infine mia mamma «Diciotto lunghi anni, che fatica»
«Oggi è la giornata prendiamo-in-giro-la-festeggiata? » ridacchio.
«No, è il compleanno della mia stupenda figlia»
«Grazie a tutti»
Elizabeth accende le luci «Beh, ora si festeggia, no?»
Fra Elizabeth, Skylynn e le sue manie culinarie e la collaborazione di mia madre, ci sono pietanze, dolci e dolciumi di ogni forma e genere tanto che l'intero tavolo lungo non basta.
Elizabeth mi si avvicina «Scusa per il messaggio, ti devo aver fatto preoccupare con la questione di Skylynn. Ma mi hanno detto che era l'unico modo per farti venire...»
Le sorrido calorosamente «Ah, no tranquilla. È tutto a posto..»
«E scusaci per averti ignorata» si intrufola Jessie.
«Faceva parte del piano» continua Cameron.
«Era per rendere tutto più.. speciale ecco.» si scusa il mio ragazzo «Ti staremo sempre accanto»
«Vi.. ringrazio» e abbasso lo sguardo, imbarazzata. Jessie lo nota e non perde l'occasione per prendermi in giro «Oooh ma guardatelaa, tutta timidinaaa»
Cerco di scansarmi dalle sue grinfie e finisco fra le braccia accoglienti di Nash «Ehi, così me la sciupi»
Jessie da una faccia indignata «Ma..ma..MA COME TI PERMETTI DI RUBARMI LE BATTUTE EH!»
Rido mentre Cameron porta via la rossa in procinto di saltare addosso a Nash.
«Questa volta ti se salvato» commento.
«Giá, fiuu. Per un pelo. Fra un po' mi chiedo se quella sia davvero la tua migliore amica o la tua guardia del corpo»
Ridacchio «Un pò tutte e due»
Sposto lo sguardo verso un comodino e noto un benissimo vaso di fiori.
Non dirmi che...
Mi avvicino e leggo il bigliettino:
Ho sentito che oggi è il tuo compleanno; auguri.
Questa è una pianta di Artemisia, che simboleggia salute e felicità; spero tu ne abbia molta.
-Sensei
Sorrido tra me e me pensando che dopotutto quel vecchietto non è poi così scorbutico come vuole dar a vedere.
Faccio per tornare dagli altri quando intravedo Charlie, da solo, mentre guarda fuori dalla finestra.
Skylynn deve essere andata a rimpinzarsi di cibo.
Lascio Nash al banchetto e raggiungo il bambino.
«Ehi» lo saluto, allegra.
«Ei»
«non mi sembri felice»
«infatti..» poi però, essendosi accorto della gaffe cerca di rimediare.
«No no non nel senso che non mi diverto al tuo compleanno eh. Voglio dire.. è tutto così bello.. e la sorpresa mi è piaciuta, l'idea e.. poi sono tutti simpatici e..»
Ridacchio «Charlie»
Ma lui continua, imperterrito «Non mi spiace affatto di essere venuto, c'è anche Skylynn. Non che voglia dire che sono qui per lei, cioè, è il tuo compleanno, volevo farti gli auguri di persona e..»
«Charlie!»
«Si?»
Ridacchio «Tranquillo, ho capito cosa intendi dire»
Il bambino tira un sospiro di sollievo.
«Allora? Hai intenzione di dirmi perché sei giù o ci facciamo notte?»
«C-come?» balbetta.
«Cosa ti fa stare così, sembri triste. C'è una ragione?»
«Si.. cioè.. Lara è il tuo compleanno io non..»
Ma lo fermo subito, sorridendogli «Non importa: dimmi cosa c'è»
Il piccolo fa un sospiro «In realtà è sempre la stessa cosa, niente di nuovo. È solo che ultimamente faccio più visite e la mamma piange di più, anche se non lo da a vedere: so che sto peggiorando, Lara» abbassa lo sguardo «È che non voglio lasciare tutto così.. la mamma, te, Skylynn..»
Charlie non piange, sembra essere semplicemente triste.
Come può un bambino di otto anni... parlare così senza disperarsi?
In generale: come fa a parlare così??
«Charlie, perché pensi questo? Magari si può trovare qualcosa, sai: ti rendi conto di quante scoperte in campo medico hanno fatto finora, e che faranno?»
Fa un sorrisino amaro «Le scoperte che mi servono le devono ancora fare, e non so se ho il tempo di aspettare»
Mi gelo sul posto.
«No, non dire così. Stai.. tu.. ti stai arrendendo, 'Lie!»
Charlie mi prende una mano e sorride «Sai che cos'ho, dovresti saperlo che non ho granché da sperare.»
Aggrotto lo sopracciglia «No io.. non lo so» ammetto debolmente.
Il bambino sgrana gli occhi «Come? Mia mamma non te l'ha detto? Neanche la tua? Nessuno?»
«No, Charlie. Ma non sei costretto..»
«Voglio che tu lo sappia» afferma convinto, stringendo maggiormente la mia mano «Ma non oggi, il giorno del tuo compleanno» e prima che io possa ribattere fugge via, in cucina.
Charlie...
«Tutto a posto?»
Mi volto per incrociare gli occhi del moro «Si, credo»
«Non so molto riguardo quel ragazzino, ma sembra uno forte; nonostante quello che ti ha detto, penso che invece combatterà fino alla fine per chi ama»
Lo guardo di sbieco «Cameron, non avrai per caso origliato?»
Il moro si gratta la nuca, facendo il vago «Pff, io, ma quando mai»
Incrocio le braccia, cambiando argomento «Allora sabato?»
«Sabato che?»
Alzo gli occhi al cielo «Sabato sera, con Jessie!»
Cameron sbuffa «Mi sembri una di quelle vecchie pettegole di paese»
Ridacchio «Su su, come è andata?»
Alza gli occhi al cielo ma alla fine mi sorride «Bene bene»
Assottiglio lo sgaurdo «Mmm.. non avrai combinato qualche pasticcio?»
Sembra pensarci su per un po' «Niente a cui non ho potuto porre rimedio»
Gli do una spintarella, indignata «Cameron Dallas!!»
Lui ridacchia «Dai su, ti ho detto che ho sistemato tutto»
Alla fine cedo, e insisto per farmi dare maggiori dettagli che però Cameron si rifiuta categoricamente di darmi. Così lo lascio lì, impalato e da solo con i suoi segreti inviolabili.
La serata procede tranquilla e in un'aura di piacevole compagnia, finché verso le undici non cominciano a darmi regali.
Era da tanto tempo che non ne ricevevo tanti: di solito c'era sempre e solo la mamma.
È una sensazione.. strana.
La prima è Jessie che, non potendo aspettare un minuto di più, spintona la fila di gente per sbattermi letteralmente in faccia il suo regalo «Questo è per teee»
Lo scarto e mi ritrovo tra le mani un album zeppo di fotografie.
«Da parte mia e di Rose» aggiunge, quando mia mamma le lancia un'occhiataccia.
Elizabeth con Johnnie, che non è potuto venire, mi avranno regalato almeno un'intero scompartimento di vestiti; tanto che non solo io, ma anche mia madre si è commossa.
E le due pesti mi hanno fatto due fantastici disegni che mi rappresentano assieme a loro.
«Grazie a tutti, davvero» dico, ma dietro di me sento una presenza.
«Non è ancora finita»
Mi giro, e vedo Nash sorridermi.
«Manca il mio regalo»
«C-come?»
«Davvero pensavi che non te ne avessi fatto uno?»
«I-io..»
Nash mi prende per mano e si rivolge al resto degli spettatori «Allora noi andiamo»
Eh? Andiamo dove?
Vedo Elizabeth e mia mamma annuire in assenso, mentre Jessie batte le mani e Cameron fa un fischio.
Chee? Perché tutti qui sembrano sapere?
Ma non faccio in tempo a domandarglielo che comincia a trascinarmi con sé.
«Mi ha aiutato Cameron, quindi è anche merito suo eh» sorride, felice, quasi orgoglioso come se fosse sicuro al cento per cento della riuscita del suo piano.
Come ho fatto ad essere arrabbiata con lui?
Sto per lasciar perdere l'argomento quando d'un tratto ricordo della chiamata fra Nash e una ragazza; lo stesso giorno in cui mi ha dato buca.
Lui apre la porta d'ingresso e usciamo: una sferzata di vento freddo mi colpisce in volto, scompigliandomi i capelli.
«Nash un attimo..»
Devo parlargliene. Voglio farlo.
«Dopo dopo, non c'è molto tempo»
Ma insisto «Nash aspetta»
Pianto i piedi a terra e strattono via la mano dalla sua.
«Lara..»
Prendo coraggio e lo dico tutto d'un fiato «Chieraquellaragazza?»
Nash inclina la testa, guardandomi confuso «Come?»
Stringo i pugni, prendendo un grande respiro «La chiamata di ieri mattina, quando ero a casa tua..»
«Si..?»
La butto lì «Ho sentito la conversazione e...»
Nash all'improvviso sembra capire e sorride intenerito, non senza però lanciarmi prima uno sguardo malizioso «Sei forse.. gelosa?»
Arrossisco, per poi indietreggiare «G-gelosa.. io.. n-no, volevo solo..»
Ma lui mi carezza una guancia e mi bacia la fronte «Mm..mm.. gelosona»
Mi scosto «N-non sono gelosa!»
Nash ride «Allora per te sarebbe lo stesso se non ti dicessi chi era quella ragazza, vero?»
Mi mordo il labbro inferiore
Che stronzetto.
Lui ridacchia di nuovo, alla mia espressione e mi prende una mano «Era Jessica»
Sgrano gli occhi «Jessie? La mia Jessie??»
Lui ora sembra palesemente in imbarazzo «Beh.. non sono molto bravo a fare regali appropriati. E per te.. volevo qualcosa di speciale»
AHAHAHAHAHAH il mio ragazzo ha davvero chiesto consiglio alla mia migliore amica su quale regalo farmi?? Che.. dolceee. E anche un po' disperato..
Ridacchio «Deve esserti costato molto orgoglio fare un'azione del genere»
Nash si stringe la mano all'altezza del cuore, sceneggiando teatralmente «Già, è stata una grave e dolorosa perdita»
Ridiamo insieme, poi lui mi abbraccia «Una perdita che ne è valsa la pena»
Affondo il viso nel suo petto, inalando il suo buonissimo profumo.
«Mi stai sniffando?» chiede, divertito.
Annuisco e lui ride, posso sentire il suo petto vibrare.
«Sapevo che ti piaceva il mio profumo ma non addirittura che..» ma Nash non finisce la frase, anzi lo sento irrigidirsi.
Sorrido «Che c'è?» mi stacco e lo guardo, ma lui non sta guardando me; sta fissando qualcosa alle mie spalle. Sembra allibito e.. arrabbiato.
Sto ancora sorridendo mentre col busto mi giro per vedere cosa attira tanto l'attenzione del mio ragazzo; e subito il mio sorriso si spegne.
«Buon compleanno, Lara»
Quella voce..
Sento Nash afferrarmi le spalle con fare protettivo
Perché adesso..? Perché qui..?
Con tutta la rabbia di cui Nash è capace ringhia «Che ci fai qui, Dalarious?»
Il tempo sembra fermarsi, ma so che non sarà così a lungo; perché in un attimo sarà già iniziata una battaglia fra il mio presente, e il mio passato.
Kyle mi sorride «Auguri, Lara»
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