Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Photograph


Mi sveglio con l'umore sotto le scarpe il mattino dopo. Mi ero già svegliata, ma essendo sera tardi non avevo trovato niente di meglio da fare se non riaddormentarmi.
Guardo lo schermo del cellulare ritrovandomi dei messaggi.

Se è Nash non gli rispondo nemmeno.

Ma non è lui, né Jessie. Sono due messaggi: uno da Melania, una compagna di corso.

Melania? E che vorrà?

E un altro da... nonna?
Sgrano gli occhi.

Nonna Josy? La mamma di.. di papà.

Leggo subito il suo messaggio.

Cara Lara,
Tanti auguri di buon compleanno, piccola mia. Diciotto anni non sono pochi sai, presto verrai a farmi compagnia qui, alla casa di riposo.

Sgrano gli occhi, per poi guardare la data dal cellulare:
13 novembre

Me ne sono dimenticata.. per il secondo anno di fila. Oggi è il mio compleanno. Il mio DICIOTTESIMO compleanno!!

Ridacchio, divertita.

Sempre così arzilla, lei eh.

Mi spiace non poterti vedere per farti gli auguri di persona, e non volevo neanche chiamarti temendo che avrei potuto disturbarti in un momento poco opportuno.
(Un uccellino mi ha detto che hai il ragazzetto eh, rubacuori)

Nooo, non ci posso credere ma.. come..? MAMMA!!

Spero sia davvero un bravo ragazzo come ho sentito dire, altrimenti le prende dal mio bastone, sia chiaro.
A parte gli scherzi, non dimenticarti che ti voglio un'infinità di bene e che se tuo padre ci fosse sarebbe davvero davvero molto fiero della donna che sei diventata.
Ps. Come premio per essere riuscita a scrivere questo sms col mio telefonino questo Natale lo passiamo insieme.
Baci
Nonna Josy

Sorrido.

Quanto ti voglio bene io nonna, non lo sai. E quanto mi manchi, come Lui.

Leggo poi il messaggio di Melania che mi augura a sua volta un felice compleanno.
Guardo l'ora: 9:48

Strano che la mamma non mi abbia ancora svegliata, di domenica, a farmi gli auguri. Lei non lo dimentica mai.

Scendo dal letto e vado a cercarla, ma a parte un biglietto da parte sua che mi dice che è andata a fare compere, nessuna traccia.
Un po' ci rimango male.

Non mi ha ancora fatto gli auguri. E ora che ci penso neanche Jessie..

Al pensiero che la mia migliore amica non se lo sia ricordato mi fa stare male.

Nash è comprensibile: a meno che non mi abbia stalkerata sui social, non gliel'ho mai detto..
Clayton non credo che lo sappia neanche.

Mi rassegno al fatto che nessuna delle persone che più amo si è minimamente ricordato del mio compleanno, così, tristemente, mi preparo e decido di fare una passeggiata da sola per i negozi.
È un pochino presto per Natale; eppure molte strade e negozi sono già riccamente addobbati a festa. Lucine ovunque, nastri rossi, alberelli nelle vetrine.
Sembra tutto così piacevole e pacifico camminare per le vie non affollate e caotiche.
Alzo lo sguardo al cielo azzurro, privo di nuvole mentre il sole mi riscalda la pelle.

Sarebbe davvero una giornata perfetta, se oggi solo non fosse il mio compleanno così che nessuno possa dimenticarsene.

Continuo a camminare quando il cellulare vibra nella borsa: un messaggio.
Com sorpresa e preoccupazione scopro che è da parte di Elizabeth.

Elizabeth?

Elizabeth: Vieni oggi alle 18:30 da noi, non prima; è importante. Riguarda Skylynn, ma non contattarci.

Mi sto agitando.

Riguarda Skylynn? Le è successo qualcosa? Perché non posso richiamarla per saperne di più? Dice di volermi incontrare a casa Grier alle 18:30, ma non posso contattarli prima. Perché? Cosa diamine sta succedendo??

Decido di darmi una calmata; Elizabeth non mi ha mai inviato un messaggio del genere o in generale non si è mai rivolta a me con quel tono autoritario..
Non posso fare nulla prima di quell'orario, da quanto mi dice..devo solo aspettare.
Initile dire che trascorro il resto del pomeriggio con una coltre di inquietudine addosso senza che possa far nulla per togliermela.
Pranzo, faccio i compiti e decido di scrivere a Jessie per sapere come è andata l'uscita con Cameron.
Ma lei non risponde.
Chiamo la mamma dato che non si è ancora fatta vedere nonostante sia domenica, ma anche lei nulla.

Ookay.. tranquilla Lara. Sono solo... coincidenze. È da ieri che fanno così magari devo solo farci l'abitudine, no?

Alle sei sono già di fronte a casa Grier ma tanti piccoli presentimenti mi dicono di non arrivare in anticipo: il messaggio di Elizabeth era chiaro e conciso, senza ammettere repliche. E così farò.
Resto seduta come una barbona sul marciapiede cercando nuovamente di contattare chiunque: Jessie, mia madre, anche Cameron per sapere che fine hanno fatto tutti..
Alle sei e trenta mi precipito letteralmente contro la porta d'ingresso, suonando.
Nessuna risposta.
Sto sudando freddo.

Perché nessuno mi apre? Elizabeth dov'è? È successo qualcosa dentro? Magari non c'è.. eppure lei era stata chiara e io sono puntuale, ero anche in anticipo..

Suono di nuovo e finalmente la porta si apre, da sola; non c'è nessuno che l'ha aperta, tanto meno Elizabeth.
«Elizabeth?»
Entro, la casa è nella semi-oscurità e noto subito a terra tante piccole candele che formano un percorso

Candele? Il messaggio diceva che riguardava Skylynn. Oddio.. e se lei fosse.. le candele..

Sgrano gli occhi; non può essere.
«Elizabeth!» urlo, preoccupata.
«ELIZABETH! Nash!! NASH!!»
Seguo le fiammelle finché non mi ritrovo nel salone, completamente sgomberato dai soliti divani e poltrone e televisore.

Ma cosa..?

Le candele formano alla fine un cerchio al centro della stanza, nel quale nonostante il buio posso vedere esserci degli oggetti.
Per il resto la stanza sembra essere vuota, non c'è nessuno a parte me; il che mi mette in suggestione.
Mi avvicino e la luce fioca delle fiammelle rivela dei pezzi di carta.

No un attimo, quelle sono.. fotografie?

Mi inchino e le osservo meglio, riconoscendone il contenuto.

SONO MIE FOTOGRAFIE!

Cerco di sporgermi quel tanto che basta per vederle senza prendere fuoco.
Ci sono fotografie che non ho mai visto: di me da piccola nella culla, quando camminavo da poco, di me e la mamma al parco e.. di me e papà.
Ne prendo una e la giro dando già per scontato si non trovarci nulla, quando con mia grande sorpresa trovo una breve scritta:"Alla mia piccola principessa, da papà".

Le ha scattate lui?

Ne prendo un'altra:"Lara, Rose e io in campeggio"
Un'altra ancora:"Ho portato Lara a vedere le lucciole, ma la mamma non lo sa"

Le ha scattate TUTTE lui...?

Le guardo tutte quante, una dopo l'altra, cercando di imprimere ogni singola frase, carezzando la sua calligrafia e cercando di immaginare mio padre che scrive sopra quelle fotografie.

Perché sono qui? Cosa ci fanno..

Mi guardo un attimo attorno, ma la casa sembra essere davvero vuota.
Scanso foto su foto quando ad un certo punto trovo un quadernino, anzi, un diario rilegato in cuoio e con due striscette bianche ai lati che permettono di chiuderlo.
Snodo il fiocco e appena lo apro lo faccio involontariamente cadere poiché ho subito riconosciuto la calligrafia.

Questo diario era.. di papà..

Lo prendo con estrema delicatezza e comincio a sfogliarlo la partire dall'inizio.
Una pagina è utilizzata solo per la scritta:  Michael Shane

Una sola pagina solo per il suo nome.. sempre il solito..

Mi sfugge un sorrisino divertito.

Non è mai cambiato, eh..

Senza stare subito a leggere tutte le pagine posso già da subito capire che si tratta di un diario memorialistico e personale, che probabilmente parla di eventi, fatti piacevoli e spiacevoli, note..
Nonostante io voglia davvero leggerlo però non posso perder tempo: gli altri dove sono? Perché le candele e le foto? È successo qualcosa a Skylynn? Dove si è cacciata Elizabeth?

Così sto per chiudere il diario quando da alcune pagine cade un foglietto ben ripiegato numerose volte su sé stesso.

Cosa..?

Lo apro, sempre con molta cura e leggo.

Dolce la mia piccola pulce,

Non può essere..

Mi fermo e chiudo gli occhi cercando di calmarmi.

Una lettera per me?

Prendo un respiro e continuo a leggere; con mani tremanti alzo il foglio per poter vedere grazie alla luce fioca delle fiammelle.

può sembrarti assurdo che io ti stia scrivendo una lettera, avrai subito pensato che non sono il tipo da fare questo genere di cose. Eppure era l'unico modo per informarti di qualcosa che dovresti sapere.
Forse può sembrarti vero, forse no, in fondo non ho mai avuto una poi così grande considerazione di me stesso riguardo certi argomenti; eppure volevo dirti che con te ho sempre dato il massimo, ho cercato di essere un buon padre anche quando lavoravo instancabilmente in ospedale, anche quando non potevo tornare a casa per un po'. Non ho mai cercato di evitarvi, a te e alla mamma, e se ho dato questa impressione ti chiedo solo di perdonarmi. Avrei comunque voluto dare di più, per entrambe.
Non posso sapere quando leggerai questa lettera,o se mai la riceverai, ma ho espressamente chiesto alla mamma di dartela il tuo diciottesimo compleanno per farti sapere che sono fiero di te, e in questo caso, sarò fiero anche della Lara del futuro a cui sto scrivendo.

Quando una lacrima bagna la lettera, la scanso subito e mi fermo. Ho il respiro affannoso, non riesco a leggere bene a causa degli occhi lucidi.

Papà...

Ti starai chiedendo il perché di questa lettera.. beh, vedi.. fra poco dovrò partire per un paese in guerra, come medico senza frontiere; sai come la penso a riguardo e perciò mi sono proposto. Non l'ho fatto perché sono un suicida, o perché non vi ami abbastanza da rimanere, so che anche senza di me ve la cavereste. Devi sapere che quando mi sono offerto, la situazione laggiù era stabile, ma pochi giorni fa le cose sono andate peggiorando: bombardamenti, violenze su persone innocenti, bambini anche, e molto altro che mi fa inorridire. Loro non vedono di buon occhio quelli come noi, volontari in aiuto, ci vedono come dei paladini della giustizia dalla parte del governo corrotto. La situazione è tragica, e così ho deciso di non ritirarmi. Sappi che è stata una decisione difficile, la più complicata della mia vita.

Perché?

Ho pensato che se magari avessi potuto fare la differenza, magari un giorno le cose sarebbero anche cambiate, un po'. La cosa che mi fa più male è dovervi lasciare,Lara. Se lo faccio non è perché io non vi ami, che non mi importi; è solo che ho scelto chi aveva più bisogno di aiuto.

Perché non hai scelto noi? Non abbiamo forse bisogno di aiuto anche noi?

Mi fido di te, so che saprai prenderti cura della mamma: è egoista detto così, darti una tale responsabilità. Ma pulce, se c'è una cosa che devi sempre tenere a mente è che la vita è troppo breve per vivere di rimpianti e incertezze; segui sempre un sogno, qualsiasi esso sia, perché senza un obiettivo non si può andare avanti.
Ti voglio un'infinità di bene, ricordalo sempre.
Tanti auguri, mia piccola pulce.

Papà.

Appena finisco sento dei passi avvicinarsi, ma non mi importa.

Hanno organizzato tutto loro.

Mi stringo le ginocchia al petto singhiozzando , tenendo stretta a me la lettera.
Sento un tocco sulla spalla, un tocco che riconoscerei fra mille.
«Piccola mia» sussurra la voce.
«Perchè mamma?» la abbraccio «Perchè lui non ha scelto noi? Perché non te.. non me?»
Mi carezza la testa «Shhh. Era il suo sogno, Lara.»
«Noi non eravamo il suo sogno?»
Mi bacia la fronte, per poi guardarmi con occhi lucidi
«Noi eravamo la sua vita»
La mamma tira fuori dalla tasca un fogliettino ripiegato, lo spiega e me lo mostra.

Un'altra lettera per la mamma?

«E voleva che vivessimo anche per lui»

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro