Our girls night
Arrivo trafelata in cima alle scale e subito vedo Jessie, con un sorrisone a trentadue denti, aspettarmi.
«Quello... quello è..» dice indicando l'auto di Nash che esce dal parcheggio. Annuisco, ancora rossa in volto, e la rossa fa un gridolino «Awww che dolcee! E notando il tuo bel faccino color peperone devo dedurre che la sua non è solo gentilezza...» mi stuzzica.
Sbuffo «Ah, ma smettila. Non hai qualcun altro da importunare?»
Lei scuote allegramente la testa come se non le avessi appena detto in modo implicito :"non scassare".
Entriamo in classe, e siamo in anticipo.
«Siete carinissimi insieme, fattelo dire.»
Mi siedo al mio posto «Mm.. detto da una psicopatica come te, ci credo proprio» commento sarcastica.
Jessie mi fa una linguaccia «Non sono psicopatica. Solo diversamente comprendibile» afferma, a testa alta.
La guardo un attimo, poi scoppio a ridere.
Credici, credici.
«Posso unirvi a voi belle pulzelle?»
Mi giro di scatto: Clayton Hall, e il sorriso mi scompare dalle labbra.
Lui alza le mani, in segno di resa «Non cominciare ad aggredirmi. Sono ancora innocente» dice, con un sorrisino beffardo stampato in faccia.
Già, "ancora". Ancora per poco.
«Posso unirmi a voi?» dice, sedendosi sul banco.
Ecco, già non sei più innocente dato che hai cominciato a scassarmi.
Punto A: mi hai parlato, quindi hai scassato.
Punto B: ti sei seduto sul mio banco, quindi hai maggiormente scassato.
Punto C: mi hai già rovinato la serata col punto A, dunque mi hai ancora più maggiormente scassato.
Faccio per aggredirlo, verbalmente, sia chiaro; ma Jessie mi anticipa «Sì, basta che non la infastidisci»
Ma lo ha gia fatto!
«Vedrò cosa posso fare» ribadisce divertito.
Respiri profondi... caaalma e pace interiore.
«Che avete fatto di bello, oggi?» chiede il biondino.
Ecco, calma un cazzo dato che hai interrotto la mia pace interiore.
Jessie comincia a masticare una gomma «Solito: compiti, lavoro, sonnellino pomeridiano.. » dice annoiata la rossa, forse perché essendoci Clayton non può fangirlare in tranquillità.
Il prof Sullivan, di storia, entra in classe con dei fogli in mano, e sposta lo sguardo fra gli studenti, fino a fermarsi su Jessie.
«Signorina Wilson, dovrebbe venire un attimo» dice, severo.
La rossa mi guarda, supplicante «Ahia, questo è il compito di storia.. dannazione.» e si dirige alla cattedra.
Povera, storia non è il suo forte...
Poi mi accorgo di uno sguardo addosso: Clayton.
Lo guardo accigliata quanto infastidita «Che c'è?» chiedo, acida.
Lui sospira, scende dal banco e si siede al posto della rossa «Perchè mi odi tanto?» domanda, quasi rattristato.
Sgrano gli occhi: non è da lui essere così... così.. vulnerabile.
«Io...»
Porta un braccio sullo schienale in legno «È da quando mi conosci che fai così. Perché? Non devi proprio sopportarmi»
Eh già
Eppure una piccola parte di me è dispiaciuta.
«È per il tuo comportamento. Sei arrogante, egocentrico e egoista, e invadente.. e.. malizioso» dico incerta e lo vedo sorridere, beffardo
«Sono tutti complimenti, eccetto l'egoista, ovviamente» dice.
Sbuffo «Vedi.. questo tuo essere così.. così.. così Clayton Hall!»
Lui ride «Spiegazione eccellente»
Metto il broncio «E piantala» dico, eppure mi lascio sfuggire un sorriso.
Clayton si alza «Sarò anche così "Clayton Hall", ma prova a vedermi da un'altra prospettiva. Magari ti piaccio pure» afferma malizioso.
Alzo gli occhi al cielo «È già tanto se comincio a tollerarti»
Ridacchia «Un passo alla volta, bambolina.» e torna al suo posto.
Jessie si siede al mio fianco e mentre inizia la lezione si dispera di quanto la sua verifica sia stato uno schifo.
Alle 21:30 usciamo e, fortunatamente, non devo aspettarmi un Kyle arrabbiato di fronte scuola.
«Ti prego, accompagnami a bere qualcosa» dice sconsolata Jessie.
Sgrano gli occhi e lei si corregge «Ah, stupida. Non intendevo vodka e tequila. Semplice cioccolata calda o smootie va benissimo.»
Annuisco «Devi sfogare la tua depressione, per quel tre e mezzo, nei dolci?» chiedo e lei alza un pollice in sù.
Faccio uno squillo a casa e avverto mia madre che arriverò più tardi e insieme andiamo da Starbucks, non quello di Jo.
Ordiniamo: io un chai-tea alla cannella mentre Jessie prende un frappuccino al cocco, una donut al lampone, uno smootie banana e cioccolato e due pasticcini alla nutella e perugina.
Ci sediamo ad un tavolo libero e appartato.
Guardo la sua ordinazione «Ti sei data alla pazza gioia, eh» osservo divertita.
Lei sorride; basta un po' di zucchero a farla tornare allegra e spensierata.
«Allora?» mi chiede d'un tratto lei.
Non capisco «Allora, che?»
Lei posa il suo smootie «Quando ti sposi con Nash?»
Per poco non mi strozzo col mio chai-tea «COSA??»
Ride «Non ho uno straccio di vita sentimentale, così devo provvedere a creare la tua; mi pare ovvio.»
La guardo stranita, ma al contempo divertita «Sei tutta matta»
Lei scuote il capo «Sono tutta Jessie» ribadisce e rido.
Che pazza. Certo che devo sempre avere a che fare con questa gente io...
Poco dopo arriva un cameriere: alto, corvino, occhi azzurri, labbra da sballo, spalle robuste.
Ci gioco quel che volete che sto qua ha degli addominali da sballo.
«Posso portarvi qualcos'altro?» chiede gentilmente.
Jessie lo guarda da capo a piedi «Mm.. nulla, grazie»
Il ragazzo se ne va, sorridendo.
Sgrano gli occhi, dando una schicchera in fronte alla rossa «Ma io dico! Era un pezzo di.. di.. di paradiso, per dinci! E poi ti lamenti del tuo "straccio di vita sentimentale"» la scimmiotto.
Lei mi fissa «Ma io ce l'ho una vita sentimentale» afferma.
Ridacchio «E con chi, di grazia?»
Jessie sorride, muovendo le sopracciglia «Con lui, ovviamente» e si fionda sulla cannuccia del suo smootie.
Mi sbatto una mano in fronte «Sei davvero tutta matta»
Lei alza le spalle «Naah, te l'ho detto. Sono solo tutta Jessie»
Che soggetto...
Così, poco più tardi, mi ritrovo a dover ri-chiamare casa per avvertire che vado a dormire da Jessie.
Quella pazza si è lamentata tutto il tempo, urlando per strada, per convincermi a restare da lei.
Una volta finito lo smootie si sentiva nuovamente depressa.
«Mio padre è a lavoro fuori, e mia madre.. starà ad un nuovo bar ad ubriarcarsi» dice con tono indifferente la rossa.
Mi spiace per lei: la sua famiglia non è molto presente. Il padre, James, è l'unico che ci tiene davvero, a Jessie. In casa è l'unico che porta i soldi, a parte la figlia che però, nonostante il lavoro part-time, non riesce ad accumulare abbastanza denaro per fare davvero la differenza.
E la madre, Maggie... se non fosse stato per James non l'avrebbe neanche tenuta la figlia. È sempre fuori a bere fino a tarda notte, se non fino al mattino successivo; e non sarebbe una novità se andasse a stare da altri uomini.
«Spero che tu abbia le chiavi; non come l'ultima volta che abbiamo dovuto arrampicarci.»
Jessie alza un pollice all'insù «Si, si. Tranquilla e fidati di me»
Mm.. tranquillissima, guarda.
Entriamo in casa e sento subito un forte odore di tabacco, tossicchio mentre Jessie cerca di aerare la stanza con le mani.
Non posso far a meno di notare il disordine; vestiti sparsi un po' dappertutto, moltissimi libri in giro per casa, piatti sporchi nella lavastoviglie aperta.
Ma non posso biasimare Jessie dato che, a parte lei, nessuno è quasi mai in quel posto.
«Scusa per il disordine, so che ormai ci sei abituata; ma non mi riesce bene di dare una pulita a questa topaia» dice con un tono di scuse.
Sorrido, conprensiva «Tranquilla. Domani ti aiuto a dare una sistemata»
A Jessie brillano gli occhi mentre mi butta addosso quello che dovrebbe essere il mio pigiama: una magliettina e un paio di culotte.
«Muoviti a cambiarti che poi si festeggia!» urla ancheggiando per la camera.
«Si festeggia che?» mi acciglio preoccupata e lei mi spinge letteralmente nel bagno «Sorpresa» ammicca.
Sbuffo e mi cambio, strucco e lavo i denti con il mio spazzolino che ormai è di casa.
Esco e la sento ridere sguaiatamente mentre guarda un'immagine al cellulare, ma vedo subito che ha una bottiglia in mano.
«Jessica, che diamine è quella?» la rimprovero e lei mette il broncio.
«Su, Laruccia. Vieni qui, bevi un po' e divertiti».
Prendo la bottiglia con approvazione della rossa, ma non bevo, anzi; mi dirigo alla finestra e faccio per svuotarla.
Jessie urla disperata «Noo! Laruccia, ti prego..»
«Ne hai altre, di queste? Bevi tutte le dannate sere?» grido, rimproverandola.
Jessie si alza e mi porta via la bottiglia di mano «Sì, ne ho altre. E no, non bevo mai; se non per festeggiare o occasioni speciali.» e tracanna.
Sospiro e mi butto a pancia in su sul letto, mentre Jessie mi passa la vodka «Un sorso» propone, e accetto.
«Dunque.. Kyle è un assassino. Chi l'avrebbe mai detto.. e se la faceva con la sorella di Figo Dallas.. ».
Annuisco e, dopo un attimo di esitazione, afferro di nuovo la bibita e do un lungo sorso.
Sento subito la gola bruciare e gli occhi pizzicare, ma è quello che mi ci vuole in questo momento.
Jessie ridacchia «Per una notte puoi dimenticare tutto quello schifo».
Apro un'altra bottiglia di non so cosa, nonostante il consiglio della rossa di andarci piano e quasi ne butto giù la metà, per poi ritrovarmi a tossire.
«Cavoli.. e pensare che quella responsabile fra le due, sei tu» ridacchia e io la seguo.
Sento l'alcool fare pian piano effetto, mi sento più calma, tranquilla e assurdamente spensierata.
Rido come non facevo da tempo: per ogni cosa e sguaiatamente.
Prendo il cellulare: sono le 2:26
Chissà che starà facendo Nashy...
Ridacchio e lo sblocco, aprendo la chat col ragazzo. «Voglio scrivergli» affermo, decisa; senza saper cosa scrivere.
Jessie mi si avvicina, offrendomi la bottiglia di vodka che di certo non rifiuto.
«Beh, su forza. Comincia con qualcosa di carino. Ma non dolce, no! No, no. Sii.. Sexy» biascica Jessie, ubriaca quanto me, se non di meno addirittura.
Sexy... ah, sexy. Dice lei.
A: Il mio principe;)
Me: Ehi, occhi belli. Sai che sei davvero sexy quando fai quel sexy gesto con i tuoi capelli sexy.
Jessie legge e ride «Idiota, dovevi ESSERE sexy, non ripetere "sexy"».
Mi acciglio un attimo poi rido anch'io «Ops» dico con falso sguardo innocente.
Poco dopo il cellulare vibra e, eccitata, lo sblocco.
Il mio principe;) : Ti ringrazio, Bella Addormentata. Ora dimmi: quanto hai bevuto per dirmi questa cosa?
Me: Abbastanza. Forse.. ehi, ma come fai a sapere che ho bevuto? Mi stalkeri?!!
Il mio principe;) : Fidati, non c'è bisogno che ti stalkeri per sapere che hai bevuto.
Me: Nashy!!
Il mio principe: Sì, Bella Addormentata?!
Ci penso un po', poi mi torna in mente quello che ha confessato il ragazzo a Cameron.
Me: Quindi io ti piaccio, eh?
Il mio principe;) : Potresti pentirti di quello che scrivi, domani mattina.
Me: Mmh, forse. Ma poi ho pensato:"Se le cazzate non le faccio da ubriaca, non le farò mai!"
Il mio principe;) : Bella teoria.
Me: Ah, suu Nashyy! Rispondi, rispondi, rispondiiii!!
Il mio principe;) : Ah... sì, mi piaci.
Me: È un "mi piaci poco" o un "mi piaci tanto" o un "mi fai impazzire,baby"
Il mio principe;) : Ahaha, questo non te lo farò di certo sapere per messaggio, e da ubriaca soprattutto.
Me: Uff, guastafeste. Beh, a me non piaci affatto. Forse.. Chissà ;)
Il mio principe;) : Già, infatti devo dedurre di non piacerti affatto dopo che, per la seconda volta, hai detto che ti piace quando mi sistemo i capelli. Già, non ti piaccio proooprio per niente. ;))
Me: Ehi, Sherlock. Vedi di non tirartela troppo...
Il mio principe;) : Offesa? XD
Me: No, no. Affatto. Torna pure a dormire.
Il mio principe;) : Ah su, voglio ancora parlare con il tuo lato ubriaco. Mi piace; è molto sfacciato e sensuale;)
Me: Sai all'inizio che pensavo?
Il mio principe;) : ?
Me: Che Sierra fosse una tua ex. Se non la tua ragazza.
Il mio principe;) : Ahahahahahah gelosa?
Me: Ah! Ma torna a dormire, va!
Il mio principe;) : No, no scusami bellissima. Scusa, scusa. Solo che..
Me: "Solo che.."?
Il mio principe;) : Nulla, lascia stare. Se mai dovessi dirtelo, te lo direi a voce.
Me: E dimmi, mio principe, cosa ti piace di me?
Il mio principe;) : Vorrei tanto esserci quando domani, da sobria, rileggerai questa conversazione.
Me: su su, non sviare.
Il mio principe;) : mi piace quando arrossisci, ma questo te l'ho già detto. I tuoi occhi sorridenti, il tuo buffo modo di trattenere le risate. E altro, ma non ti dirò tutto da ubriaca. Dovrai attendere.
Sento gli occhi pesanti, forse dovrei andare a dormire...
Me: Non vedo l'ora.
Il mio principe;) : Ora dovresti riposare un po'. Domani avrai un mal di testa allucinante.
Me: Non ho sonno.
Non voglio smettere di parlare con lui.
Il mio principe;) : Su, va a nanna. Senza fare storie. Io vado, Buonanotte.
Me: No, Nash! Non andartene via da me.
Il mio principe;) : Devi dormire, Lara.
Me: Dormo se tu non mi lasci.
Il mio principe;) : È un po' insensata come cosa dato che stiamo al cellulare, ma.. d'accordo.
Me: Allora, buonanotte, occhi belli.
Il mio principe;) : 'notte, Bella Addormentata Xx
Blocco lo schermo.
«Allora?» sbadiglia Jessie, assonnata quanto me.
«Allora ho sonno, ranocchia, quindi te lo dico domani» ribatto, buttandomi sul suo cuscino.
La rossa sbuffa ma alla fine si sdraia al mio fianco «Ti piace proprio, eh» dice, e si addormenta subito dopo.
Sembra un angioletto quando dorme. Non che si possa dire lo stesso da sveglia.
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