I'm sorry, my Little
Saranno state le dieci quando mi sono svegliata e, al mio fianco, Nash non c'era.
Se ne sarà andato appena mi sono addormentata probabilmente. Ha fatto bene, chissà Elizabeth che colpo che le è preso.
Sto ancora fissando il soffitto quando mi torna in mente la conversazione di ieri.
Siamo.. siamo..FIDANZATI!!!!!
Faccio un sorrisone a trentadue denti e mi spiaccico il cuscino sulla faccia imporporata.
Awwwwaw. Oddioooo!
Mi alzo e solo allora noto un fazzoletto scritto sul mio comodino.
Sei meravigliosa quando dormi,Bella Addormentata.
Mandami un messaggio appena ti svegli e riposati, mi raccomando.
~Nash
Sorrido di nuovo, involontariamente.
Prendo il telefono e gli scrivo, per rassicurarlo.
Me: 'giorno, anche se orma è notte. Grazie per il biglietto e per essere rimasto. Sto molto meglio adesso.
Noto altri messaggi e chiamate perse da Jessie e qualcuno da Clayton; blocco lo schermo.
Mi sono appena svegliata, non ho proprio le forze di spiegare tutto a quei due fumentati. Poi risponderò a Jess, promesso.
Vado in cucina dove, sorprendentemente, trovo la mamma a bere una camomilla.
«Buongiorno, dormigliona» mi sorride, dandomi un bacio sulla fronte.
«Mm? Dormigliona? Mi hai detto tu di riposare.»
Sbuffa, ridacchiando «Lo so, semplicemente il soprannome ti sta tanto a pennello...»
«Già, come quando da piccola mi chiamavi trotterella» ricordo, con un sorriso divertito.
Lei ride di gusto «Eri così sbadata che cadevi ovunque! O, o ti ricordi quell'altro soprannome? Pulce, sì, pulce. Adoravo chiamarti così, eri talmente piccola e pucciosa» mi prende le guance e le stritola.
Già, pulce. L'aveva tirato fuori papà, per la prima volta.
«Mammaaa» mi lamento, cercando di divincolarmi.
«La mia pulcee» ridacchia.
Sorrido «Ora l'ho dato a lei.»
La mamma si acciglia «Lei chi? Che cosa?»
«"pulce", intendo. Ora chiamo Skylynn così»
La donna sembra intenerirsi «Le devi voler proprio un gran bene, a quella bambina, eh»
Annuisco «Già, è così»
per quanto so che dovrei sentire Clayton e chiamare la mia migliore amica per rassicurarla e per aggiornarla sui nuovi eventi-che non sono pochi e insignificanti- sono comunque le undici di sera e non mi sembra neanche troppo il caso.
Così la tranquillizzo momentaneamente dicendole di farsi sentire il giorno successivo, che le avrei sicuramente risposto.
E di ragazza di parola quale è; prima di quanto mi aspettassi e di quando volessi, Jessie torna subito all'attacco con telefonate e messaggi assidui, alle otto del mattino.
«'giorno» la saluto.
«"'GIORNO"? MA IO DICO?»
Reazione assolutamente comprensibile.
Allontano leggermente il cellulare dal mio orecchio, con un sorrisino sornione sulle labbra.
«MA SAI QUANTO DIAMINE MI HAI FATTO PENARE? MA DICO LO SAI? NOOO CERTO CHE NON LO SAI, BAAAKA!»
«Jess..»
«E NON CHIAMARMI "Jess" CON QUEL TONO DA CUCCIOLO SMARRRITO CHE PROPRIO NON TI SI ADDICE CARISSIMA!»
«Non urlare,potrebbe rompermisi il sonoro del telef..»
«E SAI QUANTO CAVOLO MI IMPORTA???»
Mi mordo il labbro per non ridere. So perfettamente che Jessie non è affatto arrabbiata, o almeno se lo era, ora non lo è più. Però vuole comunque farmi la scenata per farmi sentire in colpa.
«Non attacca più Jess» sorrido «mi spiace, su: l'ho detto, okay?!»
La sento ridacchiare, per poi ridere a crepapelle.
«Baka! Io e Clay eravamo così in pensiero ieri. Non ti sei fatta né sentire né vedere»
«C'è stato un contrattempo mi spiace. Dovrei chiamare anche lui, in effetti»
«Già, era davvero preoccupato» mi informa la rossa.
Sgrano gli occhi, buttandomi prona sul letto «Clayton Hall preoccupato per Me?»
«A quanto pareva ieri sera...» dice vaga Jessie.
«Beh, allora?» domanda.
«Le novità?» chiedo, nonostante io sappia già la risposta
«OVVIAMENTE! Però sono già nel parchetto sotto casa tua, quindi scendi e mi racconti lì» e attacca.
Ma guarda un po' tu...
Scendo, prendendomela comoda, cosa che fa sbuffare la rossa.
«Sei davvero pessima, Lara Shane» borbotta, dondolandosi su un'altalena.
La raggiungo, ridendo e l'abbraccio «E tu la migliore»
«Si lo sooooo» urla felice.
Le racconto tutto dall'inizio alla fine, di dare a Cameron il numero della rossa-e solo quello-, di Charlie e del fidanzamento.
Che strano... sono fidanzata. Awww
Jessie all'ultima novitá salta in piedi e grida un:"Finalmenteeeee"
«Allora? Il matrimonio? I figli? La casa a tre piani con soffitta?» chiede, gasata.
Sgrano gli occhi «Cheeee? Oh, calmati donna. Non starai correndo trop..»
Scuote la testa «Naaah, tutto in perfetto orario!!»
Arcuo un sopracciglio «Mm.. sicuramente..» dico, sarcastica.
«Gustafeste» sbuffa, poi, d'un tratto sgrana gli occhi e si volta verso di me con espressione terrificata.
«Non guardarmi così, mi inquieti. Che c'è?» chiedo, curiosa e divertita da quell'espressione buffa.
«Aveva ragione...» sussurra.
Mi avvicino «Come?»
«Clayton, aveva ragione. Non può essere vero... non ci posso credere»
Rido «Di che ti meravigli, non hai sempre ragione tu, lo sai?» la prendo in giro.
Jessie annuisce «Lo so ma.. pensavo di saperne di più io riguardo l'amore»
Ci penso su «Beh.. tecnicamente: conosci davvero Clayton Hall?»
La rossa scuote la testa.
«E infatti. Non sappiamo cosa ha passato. Potrebbe addirittura saperne molto più di noi due messe insieme»
Incrocia le braccia, dandomi silenziosamente retta, quando il suo viso s'illumina all'improvviso.
La bipolaritá 'sta ragazza, oh.
«Aaawwa sai una bella cosinaaaa?» urla, tanto che devo allontanarmi di qualche passo.
«Cosa?» chiedo, eppure già intuisco cosa.
Jessie saltella, allegra; le trecce che rimbalzano. «Camerooon. Dallaaas!!»
«Si?» annuisco, vaga.
Come se non sapessi...
«Mi vuole portare fuoriiii!!!» strizza gli occhi, facendo un'acutissimo urletto da fangirl.
«Ah si? Dove?» sorrido.
«Non lo so, non me lo voleva dire» sospira.
Sorrido, beffarda.
Muaaa ho il potere del sapere! Con la rima incorporata.
«Vedrai, sarà un bel posticino» la rassicuro, ma Jessie l'insospettisce.
«E te che ne sai?»
Faccio spallucce «Cameron mi sembra abbastanza il tipo che ci azzecca.»
Certo, se non gli consigliavo io, sai che fine faceva Jessie? Un pic-nic sotto a un ponte a guardare il flusso veloce dell'acqua verdognola della fogna.
Faccio una smorfia al pensiero.
«Sai che mi dovrai aiutare a scegliere outfit, acconciatura e trucco per quel giorno, vero?»
Annuisco, ridacchiando «Ovviamente»
«E io farò lo stesso per il tuo Naaashy» mi fa l'occhiolino.
Ci incamminiamo verso scuola Skylynn, quando Jessie mi ferma «Vai dalla pulce?»
Annuisco.
«Allora torno indietro ora, finché so riconoscere la strada»
Mi acciglio «Non vieni con me a casa Grier? Potresti incontrare Cameron!»
Scuote la testa «Vorrei ma... devo fare una cosa...»
Mi sta nascondendo qualcosa.
Mi incuriosisco «Cosa?»
Si guarda attorno, agitata «Mm.. nulla di che, sai.. devo anche finire i compiti poi... il progetto di Inglese...»
Lo aveva già finiti il progetto di inglese, non mi inganna.
Eppure le do corda, per non stressarla «Oks. A dopo» e mi allontano mentre sento palesemente Jessie tirare un sospiro di sollievo.
Scoprirò cosa hai in mente, rossa.
Prendo Skylynn e noto subito che è giù di corda.
Deve aver saputo di Charlie.
«Ehi pulce» la saluto.
Lei mi guarda, uno sguardo arrabbiato.
Cos...?
Mi ignora e comincia a camminare lungo la solita strada per tornare a casa.
«Skylynn. Ehi! SKYLYNN fermati!!» la prendo per una spalla e mi pianto di fronte a lei.
La biondina si scrolla di dosso la mia mano «Lasciami!» grida.
Sgrano gli occhi «Skylynn...»
Gli occhi della pulce si fanno lucidi e tira su col naso «Ieri.. te ne sei andata via. Mi hai lasciata da sola!»
Le sue parole mi spezzano il cuore.
È vero, è tutto vero.
«Intanto Charlie stava all'ospedale e tu.. tu non c'eri!»
I sensi di colpa mi affliggono, stringo involontariamente una mano al petto.
Skylynn...
«Pulce.. lo so, mi dispiace.»
Lei continua a piangere e io l'abbraccio.
«Va viaa!» cerca di ribellarsi ma la stringo forte.
«Mi dispiace, Skylynn. Non succederà più. Scusami..»
La piccola si abbandona fra le mie braccia, continuando a singhiozzare.
L'ho abbandonata nel momento del bisogno senza pensare che a lei sarebbe potuto succedere qualcosa. Sono.. un'egoista.
Mi incammino verso casa con Skylynn in braccio che mi circonda il collo con le braccine.
La poggio sul divano e rimango accanto a lei, che si rannicchia.
«É stata la mamma di 'Lie a dirti che era stato in ospedale?»
La pulce scuote la testolina bionda «Ieri ho sentito Nash urlare contro Cam. Non ho capito tutto, ma ho sentito una parte dove Cameron diceva "Quell'amico di Skylynn, Charlie, è all'ospedale e lei è andata a trovarlo".»
Quindi non sospetta del fatto che quel "lei" sia io, e che me ne sia andata per 'Lie.
So che non dovrei mentirle ma... la situazione ora come ora peggiorerebbe soltanto.
«Mm..capisco» le metto una coperta addosso.
«Preparo il pranzo, tu riposa, nel frattempo»
Non ho ancora notizie di Charlie, spero solo che stia bene.
Torno dalla pulce, col pranzo e sì, ci ritroviamo a mangiare in salotto.
Oggi è un'eccezione.
«Perché.. ieri.. sei andata.. via?» mi chiede fra un boccone e un altro.
Mi mordo la lingua.
Scusami, Skylynn.
«Un mio caro amico ha avuto un imprevisto e ho dovuto urgentemente lasciarti qui per aiutarlo.»
«Mmm..» annuisce, poco convinta, ma non chiede oltre.
Perché involontariamente ho pensato a Kyle?
Mi acciglio.
In effetti: che fine ha fatto?
«Sono perdonata?»
La piccola fa finta di pensarci un po', ma infine sorride «Yep!»
Mi merito davvero persone come Skylynn?
Non ho il tempo di darmi una risposta che sento la porta d'ingresso aprirsi e spattere «Sono a casa»
Sorrido, abbassando lo sguardo.
Skylynn si alza e corre incontro al fratello «Nashyyyy»
Il ragazzo fa il suo ingresso: bello come il sole.
Mi ammicca e si avvicina, lasciandomi un bacio sulla guancia «Ma salve»
Mi mordo il labbro inferiore «'salve a lei»
Potrei anche farci l'abitudine di questi saluti ogni giorno. Non mi dispiacciono aaaaffatto.
«Come state, tutte e due?» ci guarda.
La pulce si butta sul divano «Sono preoccupata per 'Lie»
Annuisco «Non si hanno sue notizie, ancora»
Nash si siede sulla poltrona di fronte a me «Come ho già detto, bisogna solo crederci. Stará benone, tranquille» scompiglia i capelli alla sorellina e mi lancia uno sguardo comprensivo.
«Lara...» mi chiama la pulce.
«Dimmi»
«Se i compiti li faccio dopo, posso riposare un po' adesso?»
Le sorrido «Certo» le metto meglio un cuscino sotto la testa e le rimbocco le coperte.
«Sogni d'oro»
Appena chiude gli occhi comincia a respirare pesantemente.
«Deve essere esausta di questa situazione» commento.
«Se solo fosse più grande potrei dire con certezza che è innamorata pazza di Charlie» dice Nash e lo assecondo.
«Giá, probabile»
Mi poggia le mani sulle ginocchia, guardandomi negli occhi «Oggi ti andrebbe di rimanere qui a casa, magari a cena?»
Mi acciglio «Mmm.. certamente, ma perché?»
Lui mi fa un occhiolino «Lo scoprirai fra poco.»
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