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Nash POV
Dopo qualche attimo di esitazione e confusione totale, sono scattato in piedi.
Dobbiamo trovarla, non saranno andati lontano. Ma dove..? Dove??
Mi incammino verso l'auto, mentre Cam e Jessica mi guardano stravolti.
«Non saranno lontani. Possiamo provare a prendere la Principale verso il fuori città. O la strada opposta, meno frequentata. O verso il ponte..»
«Nash» mi blocca Jessica.
«No» la interrompo «Non abbiamo tempo da perdere e..»
«NASH!» urla la roscia, le guance bagnate di lacrime.
«So che sei sconvolto, anche io lo sono, tutti siamo fottutamente stravolti okay? Ma cazzo, non possiamo fare le cose alla cazzo di cane! Dobbiamo andare a logica!» mi grida contro.
Rimango un attimo spaesato, poi rido. Forse per la situazione talmente disperata, forse perché sto impazzendo.
I due mi guardano preoccupati, ma continuo a ridere «Logica? Non venirmi a parlare di logica! Che se Lara adesso non è qui con me è per colpa della fottuta logica!» grido in risposta.
Non ho tempo per la logica: devo trovare Lara. Devo ammazzare quei bastardi.. devo.. devo..
All'improvviso sento qualcuno toccarmi una spalla: È Cam.
«Bro, ha ragione. Non sappiamo dove l'abbiano portata, le strade che hanno preso potrebbero essere milioni.»
Abbasso lo sguardo.
Cam, non puoi farmi questo.
«Che volete fare, allora?»
È Jessica a rispondermi «Torniamo al posto dove avete litigato: se è come dici tu che quei due bastardi volevano uccidere Kyle.. probabilmente lui starà ancora lì»
Caccio una risata amara «Volete andar a trovare un cadavere?»
«Forse c'è speranza.» afferma la ragazza con decisione.
Distolgo lo sguardo dal suo e annuisco piano «Solo perché voglio credere a quello che ho sentito. Altrimenti lo avrei lasciato morto lì»
Cameron mi conduce ai posti dietro, per poi mettersi al volante e guidare lui stesso verso quella stradina.
E proprio come temevamo, Dalarious è ancora lì, a terra; lo si può intravedere anche da lontano.
Scendiamo di corsa e lo troviamo in una situazione pietosa e ripugnante: in una pozza di sangue che lo ricopre dalla testa ai piedi, ha ferite sul volto, sulle mani.
«Kyle. Kyle ti prego rispondimi. Kyle.. sono Jessica, Kyle..» lo scuote la ragazza, con preoccupazione evidente.
Dalarious ha gli occhi chiusi ed è steso su un fianco, ma dall'espressione si direbbe che stia dormendo, non che sia morto.
Cameron si inchina sul corpo del giovane e gli pianta due dita sul collo per sentirne il battito. Con sorpresa scatta a guardarci «È vivo!»
Jessica tira un sospiro di sollievo mentre chiama immediatamente un'ambulanza.
Cameron cerca di rianimarlo in qualche modo: lo chiama, lo scuote leggermente e con delicatezza.
Io, invece, lo guardo e basta.
Perché lo ha fatto?
Assottiglio lo sguardo sul corpo del ragazzo.
Ha usato le sue ultime energie per chiamarmi e farmi sapere. Probabilmente lo ha fatto per farmi salvare Lara. Ma perché parlare anche dell'incidente?
L'ambulanza arriva e lo porta urgentemente all'ospedale, mentre due auto della polizia si fermano ad interrogarci.
Io, Cameron e Jessica ci lanciamo uno sguardo e annuiamo all'unisono: diremo tutto.
Spesso la polizia fa diverse cazzate, e non è che ci metta relativamente poco a risolvere qualche caso. Eppure ora come ora mi importa solo di avere più gente possibile che stia sulle tracce della mia Lara: che sia la polizia o chiunque altro.
Così cominciamo a raccontare tutto, ogni singolo dettaglio: dalla faccenda di Kyle e l'incidente, parlando poi della chiamata per farlo discolpare, al rapimento di Lara. Mi sono sforzato più che potevo per ricordare le voci dei due uomini, ma alla fine mi hanno sequestrato il cellulare per indagare.
La notizia è subito corsa anche a casa che ha fatto impazzire tutti.
Mia madre e Rose sono disperate, Skylynn non smette di piangere e Charlie cerca vanamente di consolarla.
Da questa sera la polizia ha subito cominciato ad indagare, ma il tempo sembra non scorrere mai.
Siamo stati pregati di non intrometterci nella facceda, ma è impossibile non voler fare qualcosa.
Non riesco a stare fermo un attimo, non riesco a non agire.
«Nash. Nash calmati» mi chiama Cameron.
Sto percorrendo la mia camera da cima a fondo da almeno mezz'ora.
Jessica è seduta sul davanzale della finestra a guardare fuori con sguardo perso e vuoto, senza pronunciare una parola.
Cameron è seduto contro il muro, e guarda i miei passi muoversi freneticamente.
«Non azzardarti a dirlo di nuovo.» sussurro tagliente, strofinandomi le mani.
Cameron allora sospira e si rivolge alla roscia «Jess, dovresti tornare a casa tua»
La ragazza semplicemente scuote la testa.
«Jess, torna a casa e riposa» la incoraggia il mio amico, ma lei in risposta si fa solo sfuggire un singhiozzo.
Mi blocco di colpo «Io esco» annuncio e faccio per andarmene, ma Cam mi ferma.
«Nash..» mi ammonisce.
«No, nessun "Nash.." okay? Non ce la faccio! NON CE LA FACCIO! Devo fare qualcosa, anche se insignificante»
«Che vuoi fare?» chiede Jessica con un filo di voce.
«Vado a cercarla. E voi non mi fermerete» mi volto ma sento la mano di Cam bloccarmi dalla spalla.
«Allora permettimi di venire con te»
Prendo un respiro e annuisco.
«Anch'io» Jessica si è alzata e ci guarda decisa, senza ombra di paura o indecisione.
Cameron scuote la testa «Se davvero dovessimo trovarla sarebbe pericoloso..»
La roscia gli carezza una guancia, azione che mi sorprende parecchio.
«Andiamo?» adesso si rivolge a me.
Annuisco e prendiamo l'auto: È Cameron a guidare.
«Proviamo qualche posto abbandonato, o poco conosciuto: è lì dove la porterebbero per prima» propongo ed entrambi annuiscono.
Abbiamo vagato per la città e fuori tutta la notte, fino all'alba del mattino dopo; ma di Lara neanche una traccia.
Così siamo tornati a casa mia: Jessica che alla fine si è arresa alla stanchezza e si è addormentata in auto durante il viaggio di ritorno.
Cameron che mi ha aiutato a portare Jessica in casa, per poi crollare esausto e provato sul divano, accanto a lei.
Io non so che fare. Mi siedo sul davanzale della mia finestra e guardo fuori: ormai è mattina.
Ho le palpebre pesanti, gli occhi stanchi, l'umore a pezzi; dovrei dormire, o almeno riposare un po', ma non riesco a prendere sonno. È come se avessi tutti i sensi all'allerta, pronti a scattare, e di certo non posso chiudere occhio.
Sospiro.
Lara.. resisti ti prego. Non arrenderti, non fare quel che ti dicono di fare.. o almeno.. se ti ricattano..
Chiudo gli occhi.
Devo restare calmo, o impazzirò.
La polizia non ha dato notizie, ancora, nonostante stia indagando da poche ore soltanto.
Non concludo nulla se me ne sto qui.
Stringo i pugni.
Che fare? Dove andare?
Poi un'idea, e mi alzo di scatto, prendendo l'auto e dirigendomi nell'unico posto dove potrei trovare delle risposte: all'ospedale.
Cerco di Kyle Dalarious, e nonostante mi diano stanza e piano, mi informano che il ragazzo non si è ancora svegliato.
Li ringrazio e mi fermo un attimo dinnanzi la porta della camera.
Non c'è nessuno a trovarlo. Né un genitore. Né un amico...
Entro.
Dalarious è steso sul lettino bianco, con una flebo al braccio e una mascherina per aiutarlo a respirare; ha la pelle pallida come il lenzuolo su cui è sdraiato.
«Guarda come ti sei fatto conciare, idiota» sussurro, per poi sedermi al suo fianco.
«Almeno l'hai fatto in buona fede: per farmi salvare Lara»
Ma perché parlo con uno svenuto che neanche mi sente? E che soprattutto dovrei detestare? Anche se adesso un po' di meno, ma lo dovrei comunque odiare.
Eppure continuo.
«Però ti sei fatto pestare invano: siamo arrivati tardi, e lei era stata già portata via» dico, a malincuore.
«La polizia sa tutto, sta indagando, e probabilmente appena ti sveglierai sarai il primo che interrogheranno. Gli ho detto del tuo messaggio in segreteria, ma sai com'è.. devono farlo comunque»
Sospiro, e mi stendo meglio sulla poltroncina.
«Ieri l'abbiamo cercata tutta la notte, ma non c'è traccia da nessuna parte. Ma la troveremo. Sicuramente.» annuisco da solo, per convinzione.
Lancio uno sguardo curioso a Dallarious.
Che soggetto strano: farsi pestare a morte per salvare qualcuno, quando lui stesso potrebbe avere ucciso qualcun altro.
Mi piego sul materasso, con i gomiti piantati nel morbido lenzuolo bianco
«Hai coraggio, lo ammetto. E forse anche un cuore. Ma non pensare siano complimenti eh, o ti finisco di picchiare io» ridacchio.
Sto decisamente impazzendo dalla stanchezza per parlare così ad uno che dorme. A Dalarious soprattutto.
Incrocio le braccia «Cacchio, amico, impara un po' di autodifesa però, diamine. Ieri sera quando ti abbiamo trovato stavi uno schifo: in una pozza di sangue, ricoperto dalla testa ai piedi. Mi hai fatto paura eh, e ribrezzo.» ammetto.
«Sempre ...molto.. gentile»
Sgrano gli occhi.
Che? Ora mi sogno anche le cose?
Ma pochi istanti dopo Dalarious apre gli occhi «Sei.. per caso ...ubriaco? Ma quanto parli..?»
È evidente che fa difficoltà a parlare e a respirare, ma fa comunque l'arrogante.
Sbuffo «Allora il morto è resuscitato» commento.
«Simpatico, Grier. Vorrei.. vedertici in questa.. situazione..»
«Ah, grazie ma no. Non ci tengo» ridacchio.
Dalarious sembra scocciato «Ma si può.. sapere cosa hai da.. ridere?»
Scuoto la testa «La stanchezza. Mi sta facendo diventare pazzo»
L'altro non dice nulla, ma poi cambia argomento «Quindi non.. hai fatto in.. tempo»
Mi faccio serio «No, di poco»
«Quei bastardi..» ringhia Dalarious.
Mi incuriosisco «Senti Dalarious» poso una mano sul materasso «tu sai cose che ci interessano, sai più di tutti su quello che è accaduto a Lara. E io posso fare cose che tu, nella tua attuale posizione di sorveglianza, non puoi.»
Lui mi guarda e io continuo.
«Entrambi l'amiamo, e questo è un argomento su cui discuteremo poi. Entrambi vogliamo salvarla. Quindi propongo di collaborare, per quanto non mi vada a genio l'idea. Intesi? »
Dalarious sbuffa «Accetto, ma non... sei tu che prendi... le redini della situazione, chiaro? Dovrai... ascoltare ogni singola cosa ..che ti dico»
Annuisco, troppo stanco per ribattere a tono «Vada per la collaborazione»
Mi alzo e faccio per uscire quando la voce di Dalarious mi blocca «Grier»
Mi volto e lo vedo ghignare.
«Vedi di riposare.. che altrimenti continuerai a parlarmi come hai ...fatto prima, e potresti... pentirtene un giorno» ridacchia.
Sbuffo, divertito «Zitto e vedi di alzarti da quel letto al più presto, che ci servi intero, non mezzo morto»
Devo essere davvero esausto, davvero davvero esausto eh.
Spazio autrice:
Finalmente sono ritornata nel mio angoletto solitario!! Wee.
Eeh niente, volevo solo augurare a tutti quanti delle buone feste e un felice Natalee ❤❤!!
E così, dato che in questo periodo dell'anno sono tutti più buoni, ho deciso (ebbene sì!) di regalarvi ben tre capitoli tutti insieme che posterò tra poco.
Questo è il primo, spero vivamente che vi piaccia.
Un bacione anonimo dalla vostra cara piccola autrice!😂❤
Buon Natale pt.1!
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