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Enemy Factions

Spalanco gli occhi; forse perché sono sorpresa, o molto più probabilmente perché sono inorridita.

«Era il suo piano fin dal principio! Da quando ha saputo del bambino ha architettato di tutto per trovare il modo di ammazzarlo! E l'ha trovato! L'ha trovato!»
Sento indistintamente le urla di rabbia di Cameron; ho solo un forte mal di testa, e le orecchie che ronzano.

No, non è vero. Kyle non lo farebbe... no, non.. non.. non lo farebbe...no..

Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi; mi porto le mani alla faccia.

No, Lara. Kyle non è così brutale, no.. oddio santo, no che non lo è. Cristo.. non lo è!!

Alzo gli occhi di fronte a me: Cameron sta ancora sbraitando, a terra, mentre Nash lo tiene fermo e gli grida di calmarsi.

Poi vedo due figure, in cima alle scale: Skylynn e Charlie.
Sono terrorizzati.

Scatto in piedi e corro da quei due, mentre Nash mi chiama; forse crede che me ne voglia andare.

Cerco di sorridere anche se una lacrima mi sta solcando la guancia. Skylynn mi guarda preoccupata, anzi, spaventata, mentre Charlie è indifferente. Sembra quasi che il ragazzino ci sia abituato a tutte quelle urla in casa.

«Lara, cosa sta succedendo? Cam.. urla e si dimena e..» balbetta la piccola pulce.
Prendo i due per mano e li riporto in camera «Tranquilli, non è niente. Stavano discutendo di una partita di football. Ah, che idioti» e fingo una risata, anche se vorrei piangere.

Sono così fottutamente debole in certe situazioni, diamine.

«Ci rimettiamo qui a vedere il film? Quei due si daranno presto una calmata, e chi li ferma quando si parla di sport...»
Poi però ripenso alle parole di Cameron, al racconto, e a Kyle che.. l'incidente..

Faccio ripartire il film «Guardatelo io.. vi raggiungo. Vado.. un attimo in bagno. Okay? Torno subito»
Skylynn e Charlie annuiscono e si siedono sul letto mentre io mi lancio fuori dalla camera, correndo verso il water.

Faccio in tempo a chiudere la porta che un capogiro mi colpisce alla testa, facendomi chinare sulla tazza.

Kyle.. l'incidente.. il bambino..

Vomito, una, due, tre volte finché non ho più nulla da rigettare.

Sento dei colpi alla porta: probabilmente è Nash. Ma non voglio aprire.
Mi guardo allo specchio e mi accorgo di star piangendo.

No, Kyle non lo..

Però poi ci penso: Cameron e Nash non mi mentirebbero mai, e Kyle è sempre stato così distaccato e solitario. È il tipo che si diverte ma non va in cerca di cose serie: come una relazione, come un figlio.

«Lara, ti prego. Apri, Lara. Aprimi. Ti prego!» implora Nash e io chiudo gli occhi, sedendomi a terra con la schiena sulla porta.

«Sto bene» dico, ma questo lo incinta a battere più forte
«No, Lara. Ti prego..» ora sembra più una supplica.

Sospiro e faccio scattare la chiave, alzandomi giusto in tempo per non essere travolta dalla porta stessa.

Poi sento due braccia avvolgermi.

Adoro... adoro il suo profumo.

«Ho.. ho delle domande»
Nash annuisce e mi lascia. «Ho detto a Cam di darsi una calmata, tornerà fra un po'» mormora, come se, alzando la voce, potesse spezzarmi.
Gli sorrido «Grazie»
Ricambia «Ricordi: tutto per te, Bella Addormentata».

Ritorniamo in salone, sul divano, e faccio per sedermi come prima; quando Nash mi prende per i fianchi facendomi stare poggiata a lui.

Appoggio la testa alla sua clavicola mentre lui mi carezza i capelli.
«Come.. voglio dire.. come ha fatto Kyle a stare con Sierra anche se non voleva? Cioè: sapeva che aveva un bambino con lei, e allora perché non si è.. opposto?»

Nash sospira, amaraggiato, fra i miei capelli «È sempre stato distaccato, e questo lato a lei piaceva quindi forse, pensava solo che fosse una parte del carattere di Kyle. E lui, dalla sua.. era molto bravo a fingere, lo riconosco anch'io. Non metto in dubbio che ci stesse assieme a Sierra,quando già sapeva del figlio, uscivano insieme, cenette la sera.. ma lui lo faceva per puro divertimento. Non so perché non si fosse opposto al fatto di tenerlo: ma quello lì è davvero sveglio e furbo».

Mi acciglio, girandomi verso di lui «Che intendi dire? Che è successo dopo?»

Nash si passa una mano fra i capelli, facendomi distrarre per un attimo.
«Dopo l'incidente, Sierra aveva perso il bambino che non era sopravvissuto alla botta. Lei ci ha sofferto moltissimo: per un periodo si era rinchiusa in casa, non mangiava, non voleva vedere nessuno al di fuori di Kyle; ma lui ovviamente non veniva. Dopo l'incidente lui si è ripreso la sua vita, e ha voluto chiudere i ponti con Sierra. Quel bastardo.. » mi guarda «scusa, Lara..»

Scuoto la testa e lo incito a continuare «All'epoca aveva solo 17 anni, non poteva neanche affrontare un vero processo per la cella. Altro che carcere minorile, ci sarebbe voluto l'ergastolo con lui»

Cosa..? Sono confusa.

«Non ti seguo, Nash»
Lui mi sposta, cosicché da guardarmi negli occhi «Lara, io e Cam avevamo capito che stava architettando qualcosa di losco. Sierra era troppo innamorata per accorgersene, e pure i suoi genitori erano troppo ammaliati dalla sua gentilezza e il suo bel modo di fare. Ma io e Cam.. avevamo capito da subito che lui non provava nulla per Sierra, se non disprezzo. E soprattutto avevamo capito che non voleva un figlio, non voleva che gli fosse tolta la sua libertà; e poi all'età di 17 anni, figuriamoci. Chissà che gli spettava dopo il figlio, il matrimonio?»

Dove vuole arrivare?

«Lara, ecco perché non si era opposto al fatto di tenere quel bambino. Lui ha finto per tutto quel tempo così da sembrare innocente riguardo l'accaduto dell'incidente. Nessuno avrebbe sospettato di lui; era un tale bugiardo e attore. Accettando subito di volere il bambino da Sierra, quell'incidente cinque mesi dopo, sarebbe sembrato solo quel che era.. un incidente. E invece non era così, no.»

Ho la testa che potrebbe scoppiarmi.

Kyle ha ucciso volontariamente suo figlio? Solo perché non lo voleva, perché non voleva che la sua libertà da diciassettenne gli fosse tolta?

Nash mi carezza una guancia, nel modo più dolce che io abbia mai sentito «Lara, so che per te è difficile credermi. Credere a tutto quello che ti è stato detto questo pomeriggio. Ma davvero.. te lo giuro, non mi sto sbagliando e soprattutto non ti sto mentendo»
Lo guardo negli occhi: sono scuri, non come quella sera nella mia stanza, o come quando ha picchiato Kyle, ma sono scuri e soprattutto siceri.. veritieri.
Annuisco «Io.. ti credo»

Nash sembra essersi liberato da un peso enorme che gli gravava sulle spalle.
«Ti ci vorrà del tempo per metabolizzare il tutto, mi sa» fa un accenno di sorriso per tirarmi su e lo apprezzo.

Nash propone di andar a cercare Cameron, ma gli ricordo di Skylynn e Charlie. Fortunatamente rientra Elizabeth che, sotto richiesta del figlio, ci lascia andare, dicendo che si sarebbe occupata lei dei due marmocchi.

Camminando un po', lo troviamo seduto sul muretto del parco mentre tira dei sassi a terra prendendoli da un mucchietto al suo fianco.

«Ti sei dato da fare» dico indicando i sassolini impilati e lui si gira di botto verso di noi.

Si passa una mano a scompigliare i capelli «Ah, siete solo voi»
Nash sorride «"Solo noi", bro? Così mi offendi» gli da una gomitata, che il moro ricambia divertito.

Mi avvicino, titubante «Tutto.. a posto?»
Cameron mi sorride, ma è un sorriso di scuse «Te, piuttosto.»
Mi siedo vicino a lui sul muretto «A posto» dico, ma forse neanche troppo convinta.

Cameron cambia argomento e guarda Nash di sottecchi «Ieri la scuola eh? Ad Hayes non sfugge nulla. Ti sei dato alla libertà senza chiamarmi?»

Ieri.. già, ieri era con me.

Nash mi lancia un'occhiatina e, d'istinto, scuoto la testa.

Cosa ho fatto!!

«Oh, no bro. È che Matt mi aveva chiesto di uscire un po', non aveva voglia dell'ora di biologia. » dice tranquillamente.

Wow, se la sa cavare benissimo

Ma quella che io credevo una perfetta performance di recitazione rende scettico Cameron, probabilmente abituato alle bugie dell'amico.

Cameron sorride sarcastico e prende il cellulare «Ottimo. Allora che ne dici di fare uno squillo a Matthew?» e comincia ad armeggiare.

Nash cerca di fermarlo, giocosamente, ma in fondo c'è un po' di panico nel suo sguardo «Ah, ma no dai. Sia mai che lo disturbiamo. Dai, bro. Non è necessario. E poi a che ti serve »

Cameron ride e rimette il cellulare in tasca «Dove sei stato di bello? So che hai passato anche la notte fuori» e fa un occhiolino.
Nash si infila una mano nei capelli, mordendosi il labbro.

Dioo santissimo!

«Okay, okay. Basta che poi la pianti di assillarmi»
Il moro fa una buffa postura militare «Sissignore!»
Ridacchio, e con me Nash che mi lancia un'occhiatina di striscio «Sono stato da una ragazza»
Spalanco la bocca

CHEEE?! Vuole dirglielo? Di fronte a me?? Che imbarazzoo

Cameron fischia «E..» lo sollecita.
Nash si siede dall'altro lato, al fianco dell'amico, cosicché io non possa vederlo bene.

«E niente. Lei aveva bisogno di me, così sono sgattaiolato fuori casa e l'ho raggiunta»

Cameron gli da una sonora pacca sulla spalla che riesco a sentire, nonostante abbia la visuale parecchio limitata di Nash.
«E.. su non puoi trascurare i dettagli succulenti»

Pervertito di un Dallas

«So cosa stai pensando e, no. Ci ho solo dormito. E ho passato il mattino dopo con lei, poi me ne sono andato»
Cameron mi da una gomitata e si asciuga una finta lacrimuccia, com fare teatrale «Il mio bambino cresce, tesoro»
Rido «Che esagerazione»
«Allora.. com'è questa pollastrella? La conosco? È scopab...»
Ma Nash lo blocca subito, forse per non traumatizzarmi l'esistenza.
«È.. beh, è bella, non si può negare; anche se lei non lo ammetterebbe mai. È simpatica e ha un qualcosa di speciale. E sì, la conosci.» conclude vago.
Cameron ci pensa su «La conosco.. nome?»

Nash scuote il capo «Non saprai altro»
Il moro si lamenta «Che guastafeste. Beh, almeno sappiamo che al nostro Nashy piace qualcuno» e gli mette un braccio attorno al collo, scherzosamente.

Ridacchio nervosa, poi Nash mi guarda, sorride e fa un occhiolino «Già, mi piace molto» dice continuando a fissarmi.

Il cervello mi va momentaneamente in pappa, e credo di star sbavando quando mi riscuoto.

La scuola!

Scendo dal muretto, prendendo la borsa.
«Dove scappi, piccola?»
Mi muovo freneticamente sul posto «La scuola, devo andare»
Nash scende da dove era seduto e mi si avvicina «Ti accompagno in auto» si propone ma mi allontano,scuotendo la testa.
«No, davvero. Faccio tardi e.. vabbè. A domani!!»
Sento Nash chiamarmi ma corro via, senza fermarmi.

Nash.. ha davvero detto quelle cose di me? Le pensa davvero? Davvero gli piaccio?

Arrivo a scuola pelo pelo senza fare ritardo e trovo una Jessie smaniosa di novità.

Le dico che so cosa è successo, ma che il tutto è troppo difficile sia da spiegare che da digerire; così la convinco a chiamarmi il giorno dopo per raccontarle l'accaduto.

Di certo non so come troverò la forza di riavvolgere il filo di quella faccenda

Durante la lezione di geografia sto talmente dormendo che tiro fuori furtivamente il cellulare e lo sblocco per vedere l'ora. Poi però noto diversi messaggi da..

Kyle???

Li apro sperando che Jessie non sbirci e, per fortuna, è tutt'impegnata a disegnare sul libro.

Già; l'odio per la geografia è un'altra cosuccia che accomuna me a la rossa.

Kyle: Ascoltami, Lara. Che diavolo ti salta in mente? Certo che non mi hai detto che lavori per i Grier. Ma cazzo, io dico, fra tutte le fottute famiglie del North Carolina proprio loro!
Kyle: Okay, okay, scusa. È che devi stargli alla larga. Non sono gente sana quelli lì, soprattutto quello là che ti sei portata ieri e il suo amichetto moro. Forse neanche lo conosci.
Kyle: Se ti fidi di me: stai alla larga da Nash Grier e Cameron Dallas. Intesi? Non ci stanno con la testa.
Kyle: Okay, forse non è il modo migliore per riappacificarmi con te. Scusami Lara, è che sono nervoso un po' per tutto ultimamente. Vedrò di farmi perdonare;)

«Shane! SHANE!» Jessie mi da una gomitata e alzo la testa, guardando il prof Green che mi chiama.

Con una bottarella butto il cellullare giù dal banco che ricade con un "tonf" nella borsa che è a terra.
«Se mi vuole far il piacere di prestare attenzione..» mi rimprovera il professor. Green e io chiedo scusa, abbassando il capo.

Non ho proprio più voglia di pensare, né di preoccuparmi; per oggi ho chiuso con i problemi.

Domani.. domani si vedrà. Saluto Jessie e, a fine delle lezioni, esco da scuola.

Faccio per scendere le scalette, cominciando a snodare le cuffiette rigorosamente impigliate.
«Ehi, principessa.»

Spalanco gli occhi di scatto.

Quella voce.. non può essere.

Mi giro, lentamente.
«Felice di vedermi?» sorride Kyle.

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