Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Don't leave me alone

La prima cosa che faccio è chiamare mia madre, per farle sapere che sto bene, che ho mangiato, che sono viva e vegeta e le solite cose che di dicono alle mamme per non farle preoccupare, insomma.
Dopo pochi squilli risponde.

«Mamma?»
«Ah ciao tesoro, già sveglia? Tutto a posto?»
«Sì, tranquilla. Te, come stai?»
«Bene, oggi penso che andrò a fare un giro in centro...»
«Oh! Fantastico! Ti accompagno!»
Il suo tono di voce si fa incerto e titubante.

«Ehm.. no, tranquilla tesoro, resta anche coi tuoi amici.. con Nash..»
«Ma no dai, vengo con te»
«M-ma no non preoccuparti..»
«Mamma, voglio venire»
C'è un attimo di silenzio poi mia mamma continua.
«Ehm.. non ti sento bene Lara. La linea..»
«Mamma. Io ti sento benissimo»
«Lara, non ti sento. Lara?»

E mi attacca in faccia.

So che era tutta una scusa, ma perché? Che avrà tanto da nascondermi?

Sbuffo.

Ma perché ultimamente la gente è strana? Anche Jessie, ad esempio.

Raggiungo la stanza di Nash per recuperare le mie cose, quando davanti alla porta lo sento parlare. Probabilmente al cellulare.

«Si.. d'accordo. Va bene, va bene...»

Con chi starà parlando? Cameron?

Mi poggio con le mani sul legno, avvicinando l'orecchio.

Ma che sto facendo? Non dovrei origliare le conversazioni del mio ragazzo! Sono una pessima persona. Probabilmente è solo Cameron...

«Si, ho capito, tranquilla.»

Sgrano gli occhi.

CHEE? TranquillA? Una.. lei?

Tutti i miei buoni propositi se ne vanno in un batter d'occhio a quel paese mentre con una certa discrezione avvicino ancor di più l'orecchio alla porta, guardando sempre che nessuno mi scopri.

«Lo so, non c'è bisogno che me lo ripeti, ti dico.. qui da me, a casa, sì... starò zitto, sì.»
Poi però la sua voce si fa più grave.
«Ma no, adesso è giù, credo.. controllo si» sta abbassando la voce, e presto sento i suoi passi avvicinandosi.

No no no no

Con nonchalance faccio finta di essere arrivata proprio in quel momento, mentre Nash apre la porta; il cellulare all'orecchio.

«Ehi» lo saluto.
Nash non sembra sospettare nulla e attacca al telefono dopo un veloce "ti chiamo più tardi".

«Eri al telefono?» chiedo, ma me ne pento subito.

No Vabbè.. che idiota. Che domanda idiotaa!!

Nash ridacchia, essendo ovvia la risposta «Già»
«E.. chi era?»

È ufficiale: non so tenere a freno la lingua.

Lui rientra in camera, facendo il vago «Cam»

Certo.. certo..

Ma lascio cadere l'argomento.
Vedo Nash mettersi la giacca, mi acciglio.
«Esci?»

Ma da quando sono diventata così irritabilmente gelosa? Forse da quando ho come ragazzo un famoso viner che ha scelto una patata come me quando potrebbe avere modelle che piovono dal cielo...

«Ehm.. sì vado da.. Cameron infatti. L'avevo chiamato per avvisarlo» dice, titubante.
«Se vuoi resta qui io.. tornerò presto» mi lascia un bacio sulla fronte.
«A dopo» e fugge via.

Non mi ha dato neanche il tempo di rispondere..

Mi siedo di peso sul letto.

E così anche Nash. Ma cos'hanno tutti? Perché mi evitano? Cosa non va in me?

Sento gli occhi inumidirsi, e tiro su col naso.

Non voglio dubitare di Nash, no. Eppure... quando succedono queste cose non posso fare a meno di pensare che lui..

Abbasso lo sguardo, sentendo una lacrima scendere lungo la guancia.

È un ragazzo fantastico, voglio dire: bello, talentuoso, simpatico, dolce, comprensivo.. chi non desidererebbe uno come lui? Chissà quante belle ragazze ha conosciuto; alte, magre, bionde, occhi azzurri, corpi da diva. E poi ci sono io, e lui ha scelto una come me.. ma io non sono così. Non sono poi così alta per una della mia età, non sono una modella, ho dei comunissimi occhi castani e i capelli mori. Non mi meraviglierei se si stancasse presto di me, non ho niente di particolare che potrebbe trattenere le persone.

Un singhiozzo lascia la mia bocca. Ma subito scuoto la testa.

No no, io non mi farò abbattere da queste cose. Ho promesso che avrei provato a fidarmi delle persone, nonostante per me sia una cosa decisamente complicata. Amo Nash e lui.. ama me. Sì.

Decido di cambiare aria, così esco a farmi un giro, dirigendomi in un posto ben preciso.

Il locale è ovviamente semi deserto, tanto che mi chiedo perché Clayton abbia deciso di lavorarci se non c'è mai un'anima.
Scorgo il ragazzo e mi avvicino al bancone.
Lui senza alzare lo sguardo chiede come d'abitudine «Salve, cosa le porto?»
Ridacchio in silenzio, poggiandomi coi gomiti su bordo del piano «Una chiacchierata con un amico, se non la disturba»
Clayton sorride e alza lo sguardo «Arriva subito» e mi fa un occhiolino.
Si avvia sul retro per controllare che non ci sia il boss e si siede al mio fianco, poggiando la testa su una mano.
«La signora è servita»
Rido.

Scemo..

Eppure poi gli sorrido teneramente «Mi sei mancato» dico sotto lo sguardo meravigliato di Clayton.

Sgrana gli occhi «ferma ferma ferma, piccola. Cos'è tutta questa dolcezza? Chi sei, e cosa ne hai fatto della mia Lara Shane??» esclama teatralmente.
Ridacchio dandogli una botterella giocosa sul braccio «Eddai suu!!»
Clayton mi sorride, carezzandomi la testa.
«Stai cambiando Lara; in positivo, eh. I cambiamenti non portano sempre cose brutte, sai. Sei più dolce e gentile: non che prima non lo fossi sia chiaro. Ma adesso hai uno sguardo davvero.. amorevole»
Arrossisco, abbassando lo sguardo «Grazie, ma anche tu non scherzi. Cosa sono tutti questi complimenti?»

«E chi ti dice che sono complimenti? Sono solo.. constatazioni, ecco» fa il vago.
Ridacchio «Mm.. certo, certo.»
Clayton torna dietro il bancone e armeggia con tazzine e varie.
«Che stai facendo?» mi incuriosisco.
Non risponde, ma poco dopo mi mette sotto al naso un cappuccino con tanto di cacao.

Lo guardo e lo vedo sorridermi «La tua faccia dice che devi averne bisogno»
Ne bevo un sorso, poi mi rivolgo al ragazzo «Grazie, Clayton.»
Fa spallucce «Fa come se te lo avessi offerto io»
Scuoto la testa «Non solo per questo» alzo la tazzina «ma per tutto quanto. Per esserci...»
Inevitabilmente abbasso lo sguardo mentre sento gli occhi pizzicare.
Clayton si inginocchia al mio fianco «Piccola, cosa succede?»

Cerco di nascondere la lacrima che è appena sfuggita al mio controllo, ma inutilmente.
«Parlami, Lara» mi incoraggia.
E gli racconto del fatto che sembra che tutti mi stiano evitando. Che dopo il bellissimo discorso di ieri, adesso Nash cerca di allontanarmi; e che non è solo un'impressione perché lui se ne è davvero andato via. Così come mia madre e Jessie.. e chissà chi altro poi.
Piango fra le braccia accoglienti di Clayton, bagnandogli l'uniforme del bar.
Mi asciuga le lacrime «Piccola, non abbatterti. Forse è solo una coincidenza, nessuno ti lascerebbe andare via; non una persona come te. Lara, non vedo come la gente potrebbe trascurare una bella persona come te. Vedrai che è solo un grosso equivoco, okay? Non piangere più»
Gli allaccio le braccia al collo «Scusami..»
«Non scusarti, ma promettimi che cercherai di non piangere più.»
«Lo prometto» alzo le tre dita come saluto scout, ridacchiando.
«Brava la mia piccola»
Sorrido «Grazie anche di questo, Clayton. E.. mi dispiace per averti trattato male in tutti gli anni scorsi»
Mi scompiglia i capelli «Tranquilla, finalmente hai capito che persona stupenda che sono»
Rido «Ma smettila!»

Guardo l'ora.

Si è fatto un po' tardi.

Lo saluto ricevendo in risposta un "se hai bisogno sai dove trovarmi", ed esco dal locale.
Chiamo mia madre per sapere se è tornata casa, ma non risponde.
Provo a sapere che fine ha fatto Jessie; poi però ricordo che è sabato.

Jessie esce con Cameron, oggi.

Sorrido con una deficiente, il sorriso pazzo delle fangirl di fronte ad una loro ship.

Spero che quel moro non faccia nessun passo sbagliato.

Scorro la rubrica, fino a quando non scorgo il numero di Nash. Indigio un attimo.

Lo chiamo? Ma se non risponde? Avrà da fare..

Ricordando la sua chiamata di stamattina però, mi assale un momento di rabbia.

Già, chissà che ha da fare adesso, con chi, soprattutto. Al diavolo la gelosia; ma se chiami una tale e poi te ne vai come se non esistessi non puoi pretendere che me ne stia buona e tranquilla.

Così decido di chiamarlo.
Uno, due, tre squilli, poi finalmente risponde.

«Ehi, Bella Addormentata.»

Certo, usi i soprannomi.

«Ciao» cerco di essere all'incirca cordiale, cosa che non mi riesce granché.
«Tutto a posto? Perché hai chiamato?»

Perché ho chiamato dici? Forse perché stamattina sei fuggito ed è da allora che non ti fai vivo e non dici neanche una parola alla tua ragazza? Mm.. già, chissà perché mai ti avrò chiamato!!

«Non so.. per sapere che fine hai fatto forse» il tono è palesemente ironico, ma non ho potuto fermarmi.
«Ah non preoccuparti..»

E no, eh.

«Non preoccuparmi? Ma davvero?»
Nash dall'altro capo non ha il coraggio di rispondere, cosa che mi destabilizza ancor di più. Sento già gli occhi inumidirsi, ma stavolta darò retta a Clayton: basta piangersi addosso.
«Dopo questa mattina prendi e te ne vai così, senza dirmi niente e senza darmi il tempo di ribattere. E potrò essere anche cieca, ma non tanto da non riconoscere quando menti.Io dovrei avere qualcosa che non va? E se vuoi davvero una risposta a prima; no, non va tutto bene. Perché sembra che tutti mi evitino, compreso..te.»
Dopo un po' di silenzio «Lara...»

No, non mi persude così. Perché devo sempre essere l'accondiscendente della situazione?

«Senti, non mi interessa okay? Fatti vivo quando avrai intenzione di darmi delle risposte.» e attacco.

Ripongo il cellulare nella borsa con stizza e m'incammino verso casa dove, ovviamente, mia madre non sarà ancora tornata; troppo impegnata a nascondermi qualcosa come tutti gli altri.
Appena arrivata mi butto sul letto cercando di addormentarmi e dimenticare questa giornata.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro