...OR ALCOHOL
Così la sera dopo Blaine era a casa mia, e mi stava raccontando cosa era successo con Jeremiah.
«Non ha apprezzato molto la mia sorpresa» mi disse arricciando il naso «Quando ho finito mi ha ignorato completamente, così ho aspettato al freddo che finisse il turno per parlargli. Mi ha detto che non c'è nulla tra di noi, e che due uscite non vogliono dire niente. Mi ha anche detto che sono troppo piccolo e che sarebbe illegale la nostra relazione» spiegò poi con occhi tristi.
Io sospirai.
Immaginavo che a Jeremiah non fosse piaciuto quello che aveva fatto Blaine. Come aveva detto Nick, non molte persone al di fuori di un Glee Club avrebbero apprezzato una cosa del genere. Evidentemente Jeremiah era tra quelle.
«Mi dispiace, Blainey» gli dissi dispiaciuta «Ma non ne vale la pena buttarsi giù per una persona che non ti apprezza» aggiunsi poi, cercando di consolarlo.
In parte però dentro di me ero felice che non fosse andata a buon fine con Jeremiah, voleva dire che Blaine era libero per ancora un po' di tempo, almeno fino a che non avrebbe trovato un altro ragazzo da corteggiare. Ma forse avevo cantato vittoria un po' troppo presto. Infatti Blaine aveva un'altra cosa da dirmi.
«Kurt mi ha confessato che prova qualcosa per me» disse tutto d'un fiato e guardandomi per vedere la mia reazione.
Io però non mi sorpresi molto della cosa. Credevo dall'inizio che Kurt provasse dei sentimenti per Blaine, e quello che mi aveva appena detto il mio migliore amico ne era solo la conferma. Fu proprio questa la risposta che diedi a Blaine quando mi chiese perché non fossi sorpresa dalla sua notizia. Ora però mi mancava da scoprire cosa ne pensasse lui.
«E tu? Che cosa provi per lui?» gli chiesi allora.
Lo vidi titubante.
«Non lo so. So di non essergli totalmente indifferente, ma non sono sicuro di quello che provo, e l'ultima cosa che voglio è illuderlo e ferirlo, rovinando di conseguenza la nostra amicizia» ammise poi.
Lo capivo, era normale. E infatti glielo dissi per rassicurarlo un po'.
«È che non sono mai stato innamorato di un ragazzo» disse quasi come per difendersi «Non di uno reale almeno. Ho sempre avuto delle piccole cotte per attori o cantanti, e mi sono accorto che anche quella per Jeremiah era un stupida cotta» aggiunse sconcertato.
Un'altra cosa che sapevo già.
Mi dispiaceva che Blaine fosse così confuso, perché dopotutto, nonostante la gelosia che sentivo quando Kurt guardava Blaine, speravo davvero che si mettessero insieme. Almeno sarei stata certa che Blaine era nelle mani di una brava persona, che non gli avrebbe spezzato il cuore come invece molti ragazzi ormai facevano.
Qualche giorno dopo però, venne fuori che Blaine non era solo confuso riguardo ai suoi sentimenti per Kurt, lo era anche riguardo a una cosa decisamente più grande, e che sta alla base dei sentimenti che si possono provare per una persona: la sua sessualità.
~~~
Rachel aveva casa libera quel weekend.
So cosa state pensando, che Rachel non è il tipo di ragazza da fare feste a casa sua quando i suoi non ci sono. Ed è proprio qui che vi sbagliate.
Bisogna dire che stava cercando di scrivere una canzone per farci vincere le Regionali, e Puck e Finn le avevano detto che non ci sarebbe riuscita se non avesse vissuto un po'. In effetti Rachel non aveva mai bevuto nulla, nemmeno il più leggero dei drink, quindi non aveva mai provato l'ebrezza di essere brilla e non aveva mai fatto feste a casa sua. Così aveva deciso di dare la sua prima festa, a cui aveva invitato tutte noi Nuove Direzioni, Blaine e Kurt (che aveva minacciato Finn per farsi invitare e per invitare anche il mio migliore amico). Ma noi non eravamo convintissimi di andare a quella festa. Conoscevamo Rachel, e sospettavamo che sarebbe stata una noia mortale, però poi accettammo non avendo niente di meglio da fare.
E allora eccoci lì, nello scantinato di Rachel, a quella festa che, come previsto, era davvero davvero noiosa.
«A ognuno spettano due consumazioni, così evitiamo di ubriacarci» ci aveva detto Rachel appena entrati.
«Cosa credi che siamo qui a fare scusa?» le avevo chiesto io confusa ma non sorpresa.
«Due drink?!» aveva chiesto Puck «Non si sballerà nessuno!» esclamò poi indignato.
«Davvero non c'è nient'altro da bere, Rachel?» le chiese Tina con tono supplichevole.
«Beh, abbiamo delle buonissime bibite, o dei succhi di frutta o...» iniziò lei entusiasta.
«... o alcohol?» propose Artie, indicando il frigo-bar dei papà di Rachel (sì, Rachel ha due papà).
Ma la padrona di casa era irremovibile. Stavamo per andarcene inventando tutte le scuse che ci venivano in mente, quando finalmente Puck convinse Rachel ad aprire il frigo-bar dei suoi, promettendole che avrebbe ricomprato tutto prima del loro ritorno.
Inutile dire che da quel momento in poi si scatenò il delirio. Cominciammo a bere senza smettere, e la situazione degenerò. C'era gente che non smetteva di ballare come un pazzo come Blaine e Mike, chi non smetteva di ridere come Mercedes e Tina, e chi al contrario continuava a piangere ininterrottamente come Santana. Chi come Quinn e Lauren che sembravano avercela col mondo, ma principalmente con Puck, chi si fingeva ubriaco per fare colpo come Kurt, chi si fiondava su tutti i ragazzi che incontrava come Rachel, e chi faceva spogliarelli a destra e a manca come me e Brittany.
Sì, lo ammetto, quando bevo divento una spogliarellista, e sono anche brava!
Penso che se non fossi entrata in una scuola di Broadway sarei andata fare la pole dancer in qualche locale.
Già, per fortuna che sono stata presa a Broadway.
«Ehi, Shug... te lo devo dire... hai davvero un bel sedere!» esclamò a un certo punto Blaine, che nella frenesia del suo ballare aveva trovato il tempo di guardare il mio show «Davvero... wow! Voglio dire... wow!» continuava a esclamare sbiascicando «La prossima volta... la prossima volta che vedo tua madre... le devo... fare i complimenti perché... davvero... wow!» esclamò strabuzzando gli occhi e tenendoli fissi sul mio fondo schiena.
Ero lusingata da tutti quei complimenti, anche se era normale, perché quando stavamo insieme faceva di continuo apprezzamenti sul mio sedere, e anche Nick approvava.
Comunque, come se non bastasse e come se non fossimo già abbastanza andati, Rachel decise che era arrivato il momento di fare il gioco più comune e che non può mancare a una festa di adolescenti: il gioco della bottiglia.
Credo di aver baciato tutti quella sera, ma proprio tutti!
E se mi è scappato qualcuno è come se l'avessi baciato perché tutti avevano baciato tutti e i nostri germi si mischiavano ad una velocità assurda.
A un tratto toccò a Rachel girare la bottiglia, che si fermò su Blaine. Così i due ragazzi iniziarono a baciarsi, ma la cosa si prolungò un po' troppo, e si sarebbbe potuto tranquillamente capire dall'espressione che avevamo in volto io e Kurt. Avevamo gli occhi spalancati, ed eravamo decisamente sempre più nervosi.
Perché stava durando così tanto quel bacio?
Perché non si staccavano?
Cosa stava succedendo tra quei due?
«Ok è durato abbastanza!» esclamò dopo un po' Kurt, cercando di nascondere la gelosia.
Ma separare le loro labbra non servì a fermare la fame di Rachel di averne di più da Blaine. Infatti dopo avergli sussurrato qualcosa che non compresi, esclamò «Ho trovato un nuovo partner per il duetto!» con entusiasmo e scoppiando a ridere subito dopo.
Infatti poi salirono sul palco e iniziarono a cantare "Don't You Want Me" dei The Human League.
Sì, canzone decisamente da coppia.
Infatti l'espressione mia e di Kurt non mutò di una virgola.
Odiavo quella morsa terribile che sentivo nello stomaco, quel nodo di gelosia che mi attanagliava la pancia. Non avevo mai sperimentato la gelosia per colpa di una ragazza, perché Blaine non mi aveva mai dato motivo di averne, e vi assicuro che era decisamente diversa da quella che provavo per colpa di Kurt. Era molto più reale, perché con Kurt sapevo che non avevo speranze, se a Blaine piacevano i ragazzi non potevo farci niente. Ma vedere Blaine baciare Rachel e cantare con lei mi stava uccidendo. Perché l'idea che Blaine potesse rendersi conto di non essere davvero gay, e che si innamorasse di una ragazza che non ero io, era l'ultima cosa che volevo nella mia vita.
«Pensi quello che penso io?» mi chiese Kurt mentre Blaine e Rachel cantavano.
«Che sono una coppia terribile e che non funzioneranno mai?» gli chiesi io in risposta, guardando i duettanti con occhi di fuoco.
«No!» esclamò Kurt quasi indignato «O meglio, anche, ma io intendevo dire che Blaine è talmente ubriaco che non si ricorda nemmeno chi è» aggiunse poi, guardando Blaine e Rachel con disgusto.
«Sì, certo!» risposi allora, cercando di nascondere l'imbarazzo di aver detto quello che avevo detto.
Poi pensai che probabilmente quella era una cosa che Kurt si stava autoconvincendo che fosse vera, per non rimanere troppo male davanti a quello che stava succedendo quella sera. E non aveva tutti i torti.
Finita la canzone arrivò finalmente il momento di andare a casa, e per fortuna Kurt era in macchina, perché non avrei potuto chiamare mia madre per farmi venire a prendere in quello stato, e nemmeno la madre di Quinn.
Non parliamo poi della madre di Blaine!
Così io e Kurt caricammo Quinn e Blaine in macchina, e poi io presi posto davanti, accanto a Kurt. Per fortuna Quinn nel frattempo aveva smesso di lanciare insulti a destra e a manca, probabilmente perché non c'era più Puck nei paraggi.
«Lo sapete che siete le persone che amo di più al mondo?» ci chiese Blaine sbiascicando, dopo che lasciammo la mia amica davanti a casa sua.
Io e Kurt ci lanciammo un'occhiata stranita e decidemmo di ignorarlo.
«Davvero! Io... io vi amo!» esclamò ancora Blaine.
Io e Kurt lo ignorammo di nuovo.
«Cosa hai intenzione di fare con lui?» chiesi allora a Kurt, spingendo Blaine indietro sul sedile visto che si era appoggiato al sedile di Kurt.
Meglio non rischiare che ci finisse in braccio dopo una frenata o che ci vomitasse addosso tutto quello che aveva bevuto.
«Pensavo di portarlo a casa mia. Non mi sembra in grado di infilare una chiave nella serratura» mi rispose Kurt con apprensione.
Io annuii, e gli dissi che era una buona idea.
«Sua madre non tollera gli ubriachi» gli dissi poi, scuotendo la testa e arricciando il naso.
Quando arrivammo davanti a casa mia scesi dalla macchina ringraziando Kurt anche da parte del mio migliore amico.
«Buonanotte, Blainey» dissi poi, sporgendomi verso i sedili posteriori.
Stavo chiudendo la portiera quando sentii una frase del mio migliore amico che mi lasciò spiazzata.
«Buonanotte, amore della mia vita!» esclamò.
Io mi bloccai.
Aveva davvero detto "amore della mia vita"?
Sentii le farfalle nello stomaco, ma poi pensai che l'aveva detto solo perché era ubriaco e non sapeva quello che diceva. Entrai in casa cercando di convincermi di quella cosa, ma nella mia mente continuava a farsi spazio l'idea che tutti hanno degli ubriachi: dicono sempre quello che pensano davvero.
~~~
Il lunedì dopo a scuola fu tragico per tutti. Nonostante fossero passati due giorni dalla festa di Rachel, non ci eravamo ripresi un granché, e camminavamo per i corridoi come degli zombie, con gli occhiali da sole e sperando che nessuno ci parlasse perché ogni rumore ci sembrava amplificato il doppio.
«Ho portato del Bloody Mary!» esclamò Artie con il massimo di entusiasmo che gli uscì dalla bocca (e vi assicuro che sembrava davvero fiacco).
«Sei pazzo?! L'ultima cosa che voglio fare è bere!» esclamò Mercedes schifata.
«Anche io, ma ieri sera avevamo ospiti a cena, hanno portato tre tipi di vini diversi, hanno voluto che li assaggiassimo tutti. Avrei tanto voluto vomitargli nel piatto» dissi con una faccia disgustata al ricordo della sera prima, che era davvero stata devastante.
È difficile sembrare sobria dopo aver preso la sbronza dell'anno, e trattenersi dal vomitare l'anima.
«Almeno non hai dovuto mangiare una zuppa di peli di panda» mi disse Mike arricciando il naso.
Io lo guardai schifata.
Zuppa di peli di panda?!
Esisteva davvero?!
«Il Bloody Mary fa bene al dopo sbronza» ci disse Artie in sua difesa «È stato inventato per questo. Chiodo schiaccia chiodo» aggiunse poi per convincerci.
Non ci volle molto, dopo le sue ultime parole decidemmo che era il caso di bere quel Bloody Mary per non risultare troppo ubriachi quel giorno e animarci un po'.
Non l'avessimo mai fatto!
Altro che dopo sbronza!
Ci rese ancora più sconvolti di quanto non fossimo già, e fece in modo che il post-sbronza diventasse una nuova ubriacatura.
Come se non bastasse, quello stesso giorno dovevamo anche esibirci per il professor Schuester in un numero che avrebbe dovuto far capire quanto fosse pericoloso bere alcohol. Ma la cosa ovviamente non funzionò molto. Non eravamo in grado di capire quello che stavamo facendo, e quindi scegliemmo una canzone che esaltava l'alcohol invece che denigrarlo. Cantammo "Blame It On The Alcohol" di Jamie Foxx, e nonostante il professor Schuester ci fece notare che non era la canzone adatta per il compito della settimana, ci fece i complimenti per l'interpretazione che avevamo dato di persone ubriache.
Ma quale interpretazione?!
Era tutto vero!
«Bloody Mary per festeggiare?» ci chiese Artie con lo stesso tono con cui ce lo aveva offerto prima.
Io però rifiutai. Avevo un turno al Lima Bean, non potevo andarci brilla.
Così decisi di andare a casa, farmi una doccia per riprendermi e poi finalmente andare a lavorare.
Dopo poco che lavoravo entrarono nel locale Blaine e Kurt, che presero il loro caffè e si sedettero a un tavolo.
«Roxie, per favore aiutami tu» mi disse Kurt dopo qualche minuto, mentre passavo accanto a loro per servire dei ragazzi.
Sembrava disperato.
«Kurt, sto lavorando» gli dissi di fretta.
«Solo tu puoi far ragionare il tuo migliore amico» mi disse ancora Kurt, implorandomi di restare con loro.
Lui e Blaine sembravano in guerra.
Così mi guardai in giro per vedere se era tutto a posto, e poi presi posto accanto a Kurt perché ero troppo curiosa di sapere quale fosse il motivo della loro faida.
«Blaine ha appena accettato di uscire con Rachel» mi spiegò Kurt, lanciando un'occhiataccia al mio migliore amico.
Io lo guardai confusa.
Come scusa?!
Uscire nel senso per un appuntamento?
«Beh, ho pensato, perché no?» disse Blaine sotto il mio sguardo sconvolto.
«E perché si?!» gli chiesi allora io stranita «Così la illuderai e basta» aggiunsi con aria di rimprovero.
«Gliel'ho detto anche io» disse Kurt con aria di sfida come per dire "te l'avevo detto".
«E io ti ho detto che non la sto illudendo» ribadì Blaine stizzito.
Io lo guardai strabuzzando gli occhi.
Che cosa significava che non la stava illudendo?
«Quando l'ho baciata... è stato bello» ammise il mio migliore amico alzando le spalle con innocenza «Ho sentito come le farfalle nello stomaco, o...» iniziò poi.
«...o alcohol!» esclamai io, interrompendolo bruscamente e con aria ovvia.
«Blaine, eri ubriaco!» mi diede man forte Kurt indignato quanto me.
Credo che entrambi non ci capacitassimo del fatto che Blaine sostenesse di aver provato qualcosa mentre baciava Rachel.
Era assurdo!
Ma Blaine continuava a difendersi dicendo che non c'era nulla di male in un appuntamento innocente.
«Blaine, sei gay!» esclamò Kurt con aria ovvia.
Dopo quell'affermazione vidi il mio migliore amico titubante e lo guardai con aria interrogativa.
«Credevo di esserlo, ma non ho mai avuto un ragazzo in vita mia» disse infatti scuotendo la testa.
«Ma hai avuto una ragazza!» gli feci notare io indignata, riferendomi ovviamente alla sottoscritta «E ti ricordo che mi hai lasciata dicendomi di essere gay!» esclamai ancora, abbassando il tono di voce ma mantenendo una certa rabbia che non riuscivo a controllare.
Davvero ora si svegliava dicendo che forse non era più gay?!
«Forse sono bi-sex, non lo so» disse ancora Blaine alzando le spalle.
Non aveva capito che dicendo tutte quelle cose stava solo peggiorando la situazione?
Io ero sempre più sconvolta, e Kurt anche.
Bi-sex?!
Davvero?!
Dopo avermi lasciata, e avermi fatta soffrire come non mai nella mia vita, ora credeva di poter dire una cosa del genere e che io la accettassi?!
Neanche per sogno!
«Perché vi state scaldando così?» ci chiese Blaine confuso.
Davvero non ci arrivava?
Io presi un bel respiro. Quasi non riuscivo a guardarlo negli occhi.
«Perché è assurdo, Blaine!» esclamai indignata «Devo andarmene da qui» dissi poi, abbassando la voce e facendo per alzarmi.
Mentre passavo accanto al mio migliore amico sentii una sua mano afferrarmi per il braccio cercando di fermarmi.
«E dai, Roxie! Aspetta ti prego» mi implorò.
«No, Blaine, ne ho abbastanza. Non mi faccio prendere in giro da nessuno» gli risposi io fredda e fulminandolo con gli occhi.
Poi mi liberai dalla sua stretta e corsi fuori dal locale, perché sentivo che mi stava venendo un esaurimento nervoso, e non volevo scoppiare lì davanti a tutti.
Avevo bisogno di aria.
~~~
Dling dlong!
La sera dopo ero a casa da sola perché mia madre era fuori con delle sue amiche, e improvvisamente era suonato il campanello. Non stavo aspettando nessuno, e non avevo la minima idea di chi potesse essere. Mi venne in mente che forse era Blaine, ma quando aprii la porta mi trovai davanti l'ultima persona che mi sarei potuta aspettare.
«Ciao, Kurt! Cosa ci fai qui?» chiesi al ragazzo che avevo di fronte, guardandolo confusa.
«Dobbiamo parlare» si limitò a dire lui.
Poi entrò in casa senza aspettare che lo invitassi, e appena chiusi la porta mi prese per il braccio e mi trascinò su in camera mia.
Io ero ancora più confusa di prima.
Cosa c'era di così importante di cui parlare?
E perché era così agitato?
«Dobbiamo fare qualcosa per Blaine» mi disse prendendo posto sulla poltroncina accanto al mio letto.
Ah, ecco perché.
Io sospirai.
Aveva ragione, dovevamo fare qualcosa per quella situazione, però non avevo la più pallida idea di cosa fare. Sapevo perfettamente che quando Blaine aveva un'idea in testa era difficile fargliela cambiare.
«Oggi lui e Rachel sono usciti insieme» disse Kurt senza aspettare che io dicessi nulla «Sono andato da Rachel con la scusa di aiutarla a mettere a posto le cose della festa, ma in realtà l'ho fatto per chiederle come fosse andato l'appuntamento, e mi ha detto che sono andati a vedere Love Story credo, e...» iniziò poi, ma io lo interruppi subito.
«Non mi interessa cosa hanno visto!» esclamai bruscamente «Voglio sapere se si sono baciati» aggiunsi poi, quando Kurt mi guardò stranito.
Lui sospirò e fece un sorriso da "sapevo che ti interessava solo questo".
«Rachel ha detto di no. Non hanno avuto il tempo visto che hanno ripetuto a memoria tutte le battute del musical» mi rispose poi tornando serio.
Non si erano baciati.
Non si erano baciati.
Non si erano baciati.
Il mio cervello sembrava entrato in un loop interminabile.
Se non si erano baciati significava che forse Blaine aveva capito che Rachel non faceva per lui, forse era sicuro di essere gay.
Oh sì, avrei preferito di gran lunga sentirgli confermare di essere gay piuttosto che vederlo uscire con una ragazza.
«Però mi ha anche detto che lei si aspettava che si baciassero, e che forse non era semplicemente il momento giusto» aggiunse Kurt infastidito.
«Questo vuol dire che Rachel crede che usciranno di nuovo?» gli chiesi io entrando in panico.
Non poteva esserci un secondo appuntamento!
No, no e no!
«Questo vuol dire che Rachel vuole baciare Blaine a tutti i costi» mi corresse Kurt con rabbia «Lo ammetto, un po' è colpa mia. L'ho convinta che quello che hanno sentito entrambi l'altra sera era dovuto all'alcohol, e che in realtà non c'è nulla tra di loro e che per quanto d'accordo possano andare e per quante cose in comune possano avere, una cosa non avranno mai: chimica» ammise poi rimproverandosi ma con decisione.
Io sospirai.
Poteva rimproverarsi quanto voleva, ma quello che aveva detto Kurt era tutto vero, anche io lo credevo. La chimica tra due persone (di cui una ancora indecisa sulla sua sessualità) non nasce da un bacio datosi da ubriachi a una stupida festa di adolescenti. E non un bacio dato per attrazione, ma per obbligo di uno stupido gioco della bottiglia.
«Quindi fammi capire, ora Rachel vuole baciare Blaine da sobria per provarti che invece possono essere una bella coppia e che Blaine non è davvero gay?» chiesi io a Kurt per confermare la mia ipotesi.
Lui annuì e il mondo mi crollò addosso.
Non volevo che si baciassero, avevo paura che l'idea di Rachel si potesse confermare, e per me sarebbe stata la fine. Avevo paura che Blaine potesse davvero provare qualcosa per lei, e credovo che non avrei resistito, anzi, ero sicura che non avrei resistito a vederli insieme come una coppia.
Evidentemente la mia espressione stava esprimendo esattamente quello che provavo, perché Kurt allungò una mano per posarla sul mio braccio e mi fece un sorriso decisamente falso.
«Tranquilla, troveremo il modo di fermare questa pazzia» mi disse «So che deve essere scioccante per te sentire delle cose del genere» aggiunse poi annuendo.
Io aggrottai le sopracciglia.
Di cosa stava parlando?
«Roxie, tesoro, è palese che tu sia ancora innamorata di Blaine» mi disse allora Kurt con finta voce tenera.
Io mi scansai immediatamente dalla sua presa, forse per paura che potesse percepire i miei sentimenti toccandomi.
«È inutile negarlo. Lo si vede da come lo guardi, e da come gli sorridi, e da come ti si illuminano gli occhi quando ti tocca e ti chiama Shug» disse ancora Kurt con lo stesso tono da finto gentile «E come potrei biasimarti? Come si fa a resistere a quegli occhi, a quel sorriso...» aggiunse poi con aria sognante.
Io cominciai ad avere il fiatone.
Era davvero così evidente quello che provavo per Blaine?
Credevo di essere riuscita a reprimere un po' i miei sentimenti. Credevo che andasse molto meglio rispetto all'inizio. Credevo che con l'arrivo di Nick i miei sentimenti per Blaine si fossero un po' attenuati. Invece da quello che diceva Kurt non era cambiato proprio nulla.
In quel momento mi accorsi di avere gli occhi fissi su Kurt con aria terrorizzata. Non ebbi neanche la forza di smentire la sua idea e difendermi in qualche modo. Non sapevo cosa dire.
«Tranquilla, troveremo il modo di far capire a Blaine qual è la sua vera sessualità e di chi è veramente innamorato. Ma non credere di avere possibilità. Blaine è palesemente gay, e non può provare più nulla per te» disse ancora Kurt, ma questa volta diventando di colpo serio e guardandomi con occhi minacciosi.
Non ebbi il tempo di ribattere che era già uscito dalla mia stanza e mi aveva lasciata lì, con la mia paura di cosa potesse provare Blaine per Rachel, e il terrore dato dal fatto che qualcuno aveva scoperto il mio segreto.
Avevo idea che Kurt sospettasse qualcosa già dal primo incontro tra me e Blaine, ma non pensavo che potesse aver capito così tante cose da dei semplici sguardi.
Probabilmente avevo appena fatto di un mio amico il mio più acerrimo nemico.
~~~
Due giorni dopo arrivò l'occasione per quel fatidico bacio tra Blaine e Rachel.
Stavo lavorando al Lima Bean, e mi aveva appena raggiunto Nick per portarmi a fare un giro.
«Pronta per la nostra passeggiata?» mi aveva chiesto con un sorriso.
«Cinque minuti e ho finito il turno» gli dissi io, prima di lasciargli un bacio a fior di labbra.
Appena mi staccai mi accorsi che Nick aveva puntato gli occhi su qualcuno alle mie spalle, e aveva assunto un'espressione stranita.
«Ma quello è Blaine?» mi chiese infatti «Cosa sta facendo?» mi chiese ancora sempre più sconvolto.
Mi voltai nella direzione in cui guardava, e mi accorsi che stava parlando di un ragazzo con un quintale di gel in fila per la cassa, che stava baciando una ragazza poco più bassa di lui con un cappotto rosso.
In quel momento tutto intorno a me si fermò.
Credevo che Kurt avesse trovato il modo di far cambiare idea a Rachel.
Ero paralizzata.
Poi quando Blaine e Rachel si staccarono, sentii il mio migliore amico dire «Sì, 100% gay» con un sopracciglio alzato.
Da quel momento ricominciai a respirare tirando un sospiro di sollievo. È vero, Blaine aveva confermato di essere gay, ma ora almeno non avrei più sentito quella terribile morsa nello stomaco che mi veniva tutte le volte che pensavo a lui e Rachel insieme.
«Roxie!» sentii poi esclamare da una voce al mio fianco.
Era Nick che mi stava guardando stranito.
Mi ero completamente dimenticata che fosse lì accanto a me.
«Ti è caduto questo» mi disse, porgendomi lo straccio che avevo in mano poco prima di quell'avvenimento.
E per fortuna che avevo solo quello, perché altrimenti avrei fatto un disastro!
«Smettila di stringere l'orlo della gonna! La rovinerai!» mi disse ancora Nick, prendendomi la mano destra e aprendola in modo da liberare la gonna dalla mia stretta.
Non mi ero neanche accorta di quel gesto che stavo facendo. Ero ancora concentrata su Blaine, che nel frattempo era andato in bagno.
Avevo tanto voglia di seguirlo e sapere a cosa stava pensando!
«Roxie, va tutto bene?» mi chiese Nick guardandomi con le sopracciglia aggrottate.
Io mi risvegliai dai miei pensieri, gli feci un sorriso un po' nervoso e poi annuii.
«Andiamo?» gli chiesi poi.
«Prima dobbiamo parlare» mi disse lui serio.
Io aggrottai le sopracciglia.
Di cosa dovevamo parlare?
Cosa era successo?
«Ti piace ancora vero?» mi chiese appena fummo fuori dal locale.
Non sembrava felice.
«Chi?» gli chiesi io confusa.
Non stava parlando di Blaine vero?
Perché non ero pronta ad affrontare quell'argomento con lui.
«Blaine, Roxie!» esclamò esasperato.
Stava parlando proprio di lui.
Io feci una pausa in cui mi limitai a guardare Nick con occhi tristi. Non volevo litigare, ma ero anche stanca di mentirgli.
«No, certo che no!» dissi però, fingendo una risata per stemperare l'atmosfera.
«Ridillo, ma questa volta guardami negli occhi mentre lo fai» mi disse Nick.
Non mi ero accorta di aver abbassato lo sguardo mentre gli rispondevo. Allora alzai gli occhi, li puntai nei suoi e presi un bel respiro. Aprii la bocca per parlare, ma non uscì nulla. Niente di niente.
Nick scosse la testa e fece una risatina sarcastica.
«Lo sapevo» disse poi con un fil di voce «È per questo che non mi hai detto ti amo quel giorno al planetario» aggiunse guardandomi per conferma.
Nei suoi occhi potevo leggerci delusione, e tanta anche.
Ancora una volta non seppi cosa dire.
«Sospettavo qualcosa, ma avrei di gran lunga preferito sentirtelo ammettere che scoprirlo così» mi disse Nick con voce fredda.
«Nick, mi dispiace io...» iniziai a dire.
Mi mancava la voce.
«Volevo dirtelo, ma pensavo che stare con te mi avrebbe aiutata a dimenticare, ad andare oltre...» dissi poi guardandolo mortificata.
«Forse la prossima volta devi pensare un po' meno!» mi disse Nick con cattiveria.
«Posso spiegare, Nick...» dissi ancora io con tono implorante.
«Non c'è nulla da spiegare. Ti piace e basta, e non c'è nulla che io o nessuno possa fare» mi interruppe lui bruscamente.
Poi iniziò ad allontanarsi dandomi le spalle.
«Nick, possiamo parlare?» gli chiesi io seguendolo.
«Ho sentito abbastanza per oggi» mi rispose lui senza voltarsi.
«E la nostra passeggiata?» chiesi ancora io, cercando di trovare un modo per spiegarmi.
«Non ne ho voglia» mi rispose freddo.
Poi continuò ad allontanarsi, e io invece rimasi lì, impalata, senza riuscire a dire o fare nulla, convinta di aver rovinato quella mia bellissima storia d'amore per uno stupido ragazzo che non mi avrebbe mai più amata, ma di cui io ero ancora follemente persa.
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