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Vi siete mai sentite perse, sole o abbandonate a voi stesse? Come se nessuno vi capisse? A me è successo.
Le persone della mia età non mi hanno accettata per quella che ero e che sono. E, a volte, risento le loro voci e i loro insulti, facendomi pensare che avevano ragione.
"Stupida"; lo sapevo già, grazie.
"Grassa"; un tempo lo ero.
"Cretina"; sì, lo so.
"Brutta"; hai ragione.
"Lesbica"; solo per metà.
"Autolesionista"; ci sto pensando per colpa vostra.
8 anni di bullismo.
Per alcuni sono pochi. Per altri sono molti. Per altri ancora sono troppi. E per altri ancora non hai sofferto abbastanza.
La mia guerra è finita, ma ne porto ancora le cicatrici. Non ho vinto io, ma neanche loro. È semplicemente finita la scuola e io non li ho più rivisti.
Incubi tormentati dalle loro immagini, che mi bastava guardarli per avere paura. Mi hanno segnata a vita. Per colpa loro, dei bulli, non mi fido più di nessuno. Per me, ogni parola equivale ad un' offesa o ad una presa in giro, non voglio mai andare a casa di nessuno perché temo nel rimanere sola con gli altri e rispondo con parolacce solo per non essere attaccata.
Sono diventata un' asociale. Non esco quasi mai e ho paura del mondo.
Prima delle elementari ero una bambina felice, che sorrideva sempre, poi ho cominciato la scuola e sono finita col tornare tutti i giorni a casa in lacrime.
Non so cosa fare. Non supero il dolore, lo evito leggendo o scrivendo, perdendomi in altri mondi per non soffrire più.
Poi, quando ti muore una persona, capisci quanto i tuoi coetanei siano stupidi: avevo perso mio nonno da qualche mese, quando il mio compagno Mark indicò la finestra e disse: "Ehi, guardate! Il nonno di Kitta!". Subito la classe si mise a ridere.
Dico sempre di stare bene, ma sono una bugiarda.
Come posso dimenticare Iago e Fred, i due bambini che mi tenevano ferma mentre Max mi picchiava? O Ryan, un altro bambino che mi riempiva di calci e pugni e un giorno mi ha dato una sberla talmente forte da farmi girare la testa? Sapete perché mi picchiavano? Perché io non avevo fatto niente.
E come scordarsi della mia maestra di italiano, Mary, che mi strattonava e invitava i miei compagni a legarmi e bruciarmi al rogo come una strega? Solo qualche anno dopo scoprii che prendeva delle pillole che non doveva prendere.
Per favore, forse sembro disperata, ma ho veramente bisogno di supporto e di raccontare la mia storia.
Aiutatemi a fermare il bullismo. Se un giorno sarò madre, non voglio che i miei figli subiscano quello che ho passato io.
Non deve riaccadere.
Il bullismo è come il razzismo. È come quello che ha fatto Hitler.
E non deve riaccadere.
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