Capitolo 13 - Violet
Scese il buio. Era notte, come sempre durante le loro missioni. Decisero di seguire uno dei capitani meno all'erta, in modo che nessuno li scoprisse. Fu facile nascondersi: entrambi erano piccoli e si nascondevano facilmente dietro qualsiasi oggetto. In più avevano dei passi leggerissimi, il loro respiro era lieve e la loro presenza era appena percettibile.
Arrivarono vicino al magazzino, luogo d'incontro dei capitani.
Nathan si guardò intorno e poi si arrampicò fino in cima grazie a delle assi sporgenti e a delle finestre incavate. Incitò Aidan a fare lo stesso. Si infilarono in una delle finestre che dava su un soppalco e si nascosero dietro ad una grossa cassa di legno.
La riunione era cominciata da un po', perciò dovettero ricollegare con la logica i loro discorsi.
Nathan assottigliò gli occhi
-Guardali. Quei vili traditori- sussurrò con una nota di disgusto nella voce -Ci sono anche il capitano Robert e il capitano Murray. Non posso crederci, abbiamo tutti contro!-
Aidan cercò di seguire il suo discorso, anche se non conosceva nessuno dei nominati.
-Mesi fa mi ha soccorso durante un assedio, pretendendo poi di avere il settanta per cento di ciò che avremmo raccattato da quel forte- si lamentò uno
-I miei pirati mi hanno detto che li ha minacciati-
-I miei hanno detto che Connor ha minacciato le loro famiglie-
-A me- uno si fermò, ricominciando con un'aria teatralmente offesa e un piccolo ghigno -Beh, mi ha minacciato di voler prendere la mia nave-
Risero tutti con la perfidia nella voce.
Mentre affermavano quelle cose ognuno di loro aveva un ghigno malvagio stampato in faccia
-Non è vero niente!- sussurrò ancora Nathan -Stanno creando scuse per farlo apparire crudele!-
Aidan tirò Nathan indietro, dato che stava per sbilanciarsi e farsi scoprire
-Calmati!- cercò di tenerlo dalle braccia.
L'altro fece una leggera resistenza e poi si rilassò
-Sono calmo. Sono. Calmo-
-Non sembra molto...-
Lanciò un'occhiataccia al biondo così fulminante da farlo saltare in aria.
Aidan sfoggiò un altro dei suoi sorrisi da 'Non uccidermi. Ti prego'.
-A-allora che facciamo?- chiese poi cambiando discorso.
Nathan lanciò un'occhiata a quei pirati.
-Forse è meglio andare via- sentenziò
-Non...non vuoi ucciderli?-
-Aidan, ragiona. Sono sei capitani con decine d'anni d'esperienza alle spalle, mentre noi siamo in due. O forse uno e mezzo-
-Ehi!-
-Ad ogni modo, potremmo anche non farcela. Qui il nostro lavoro è finito, perciò possiamo anche andare-
Aidan annuì.
Un attimo dopo, un cigolio inquietante fece venire i brividi ai due. Guardarono sotto di loro. Le assi erano in tensione.
Ebbero solo il tempo di capire che qualcosa non andava. Le assi di legno marcio cedettero, facendo cadere di sotto anche i due, creando un polverone all'impatto col terreno.
Quando la nuvola si dissipò, Aidan e Nathan si trovarono con sei spade puntate contro.
-Bene bene bene, chi abbiamo qui?-
-Mi venga un colpo se quello non è il primo ufficiale della Silent Crow-
-Il prezioso figlio di Connor Ravenmar-
Nathan deglutì.
Uno dei pirati si avvicinò con un sorriso inquietante
-Anche se io sono venuto a conoscenza di un piccolo segretuccio-
Si avvicinò a Nathan, che sbarrò gli occhi dalla sorpresa e indietreggiò. Se qualcuno sapeva la verità, quelli erano guai.
Aidan guardò preoccupato Nathan
-Nathan...di...di che stanno parlando?-
Uno dei pirati rise
-Ah! Guardate, c'è anche una pulce qui!-
Puntarono una lama al collo di Aidan
-No! Fermi!- gridò Nathan -Lasciatelo andare-
-Ehi a quanto pare qui la pulce è importante per qualcuno-
-Nathan che facciamo?-
Nessuna risposta. L'ufficiale era impegnato a pensare ad un piano. Ma per quanto intelligente fosse, ideare piani non era fatto per lei.
Strinse i pugni continuando a ripetersi mentalmente varie frasi d'incoraggiamento per conservare la freddezza.
-Un diversivo. Ci serve un diversivo. Lì c'è una finestra. Possiamo scappare di lì, ma non possiamo farcela entrambi. Uno dei due deve fare da esca. Se faccio io da esca, Aidan potrebbe scappare. I pirati però lo raggiungerebbero subito. Se facesse lui da esca, morirebbe sicuramente, ma io riuscirei a raggiungere la nave e ad avvertire papà. Mi rallenta, ma non posso lasciarlo qui. Cosa fare, cosa fare...-
Guardò nervosamente la finestra, Aidan e i pirati più volte.
Non lo sapeva, ma il biondo capì immediatamente il suo piano e i suoi pensieri.
Con uno scatto prese la pistola dal fodero della rossa e sparò alla cieca, sfiorando la guancia di uno di loro.
Nello stesso istante gridò -Vai!-
Nathan impiegò un paio di secondi a metabolizzare l'accaduto ma annuì e corse verso la finestra alle loro spalle.
Nel frattempo, uno dei pirati cercò di colpire il biondo, che rotolò lateralmente e si alzò in piedi.
Puntò la pistola verso i capitani, che però non si lasciarono intimorire e partirono all'attacco
-Aidan!- l'ufficiale era sul davanzale della finestra, impedito a scappare dalla preoccupazione verso il biondo.
Aidan sollevò la pistola.
Due proiettili partirono e colpirono due degli uomini sulla fronte.
Aidan si girò verso la finestra, notando un guizzo tra gli alberi che scomparì subito.
Subito dopo la rossa rientrò riprendendo la pistola dalle mani del biondo, partendo all'attacco.
Si lanciò verso uno e con una finta lo infilzò con la spada al ventre.
Un altro si buttò contro Aidan, che riuscì ad estrarre la daga giusto in tempo per parare un fendente. Deviò la spada lateralmente e diede un calcio allo stomaco dell'uomo, che si piegò in due, per poi colpirgi la gamba, dalla quale cominciò a uscire una marea di sangue.
-Se muori dissanguato non sarà colpa mia, giusto? O forse sì...-
Intanto, Nathan aveva compiuto il suo lavoro, uccidendo i due rimanenti.
Entrambi col fiatone si ricongiunsero
-Sei stato grande!- disse Nathan sorpreso -Ne hai uccisi due contemporaneamente!-
Aidan guardò la pistola
-Veramente io non... non sono sicuro di aver sparato...-
-Come sarebbe a dire 'non sei sicuro'?-
-Io...-
Nathan sospirò
-Lasciamo perdere! L'importante è che abbiamo portato a termine la missione e che siamo ancora vivi!-
Aidan sorrise
-Già-
Per le vie del paese cominciarono a parlare
-Non avevi detto che non avremmo avuto nessuna speranza?-
-Beh, erano sei. Dopo lo shock per la morte dei primi due, uccidere il terzo è stato semplice. Il quarto è andato verso di te, perciò uccidere gli ultimi due è stato facile-
-Wow che ragionamento-
Nathan rise.
Aumentò il passo finendo alcuni metri più avanti
-Io devo andare da una parte. Vai avanti da solo- disse di spalle
-Dove vai?-
La rossa fece un sorriso tirato
-Io...devo sbrigare una faccenda. Da solo-
-Capito. A domani-
-A domani-
Cominciò a correre scomparendo nel buio.
Aidan sospirò
-Che giornata...-
Si girò di scatto sentendo una presenza. Era da tutta la sera che si sentiva osservato.
Si guardò intorno invano. Le luci erano poche, perciò non si distingueva molto
-E così, ti piacciono le rosse, mh?-
Si girò ancora una volta, trovandosi faccia a faccia con una ragazza.
Aidan si sbilanciò indietro.
-E tu chi sei!?-
-Che maleducato. Non dovrebbero essere prima gli uomini a presentarsi?-
La ragazza era probabilmente la più bella che Aidan avesse visto fino a quel momento.
Aveva circa qualche anno in più di lui, lunghi capelli biondi e occhi color nocciola, intriganti e misteriosi. La bellezza della ragazza lo fece rimanere senza fiato.
-Tu sei...tu sei quella che ha sparato a quei pirati-
La ragazza mise una mano davanti la bocca
-Ooops. Mi hai vista?-
Aidan piegò leggermente la testa, aggrottando le sopracciglia.
-Ehm...grazie...-
La ragazza rise
-Il mio nome è Violet- mise un dito sulle labbra del biondo -E nessuno saprà mai del nostro incontro. D'accordo?-
Aidan annuì lentamente.
Violet gli rivolse un ultimo sorriso ammiccando e si arrampicò tra le mura delle case, scomparendo poi correndo tra i tetti e lasciando il ragazzo confuso e sconcertato.
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