Capitolo 1 - Good Kid
Tutto cominciò dieci anni prima, quando un pirata sfuggì alla forca riuscendo a rimandare la sua morte.
A quei tempi il ragazzo dai magnetici occhi verdi era solo un bambino di più o meno sette anni. Aveva sentito parlare dei pirati e della loro violenta mole, ma da bambino curioso com'era, non poteva fare a meno di voler appurare quelle dicerie.
Quel giorno sentì un banditore annunciare l'impiccagione di un noto pirata catturato settimane prima dalla Marina Militare.
Non era certo uno spettacolo per bambini, ma qualcosa lo spinse ad avviarsi presso il luogo stabilito.
Nonostante fosse arrivato qualche ora prima, la folla era già riunita ed era impossibile per lui vedere qualcosa.
Guardandosi intorno i suoi occhi si posarono su dei barili, sdraiati vicino ad una casa, che immediatamente pensò di usare come sgabelli.
Si sedette su uno di essi, attendendo l'ora dell'imminente omicidio.
Qualcosa però andò storto. Un soldato si avvicinò di corsa ad un suo superiore dicendo qualcosa che però il piccolo biondo non riuscì a sentire. La folla ruppe il rispettoso silenzio mantenuto fino a quel momento cominciando a mormorare ad alta voce, mentre alcuni se ne andavano allarmati, altri in preda al panico.
Uno dei soldati annunciò l'anticipazione della condanna.
Fu in quel momento che per i soldati tutto andò a rotoli.
Circa qualche cinquantina di pirati spuntarono dal nulla attaccando i soldati che cercavano di fermarli, creando scompiglio e panico tra i civili.
Nella confusione il bambino notò però una mezza dozzina di pirati intenta a spezzare le corde che legavano il collo del pirata che sarebbe dovuto morire. Si fermarono però quando si resero conto che il pirata era anche ammanettato, e di una chiave neanche l'ombra.
Aidan però aveva una vista acutissima e la vide, lì, in mezzo ai combattimenti. La chiave. Un semplice pezzo di ferro che avrebbe dato la libertà a quel navigatore dei mari. Perché sì, infondo i pirati erano anche questo (aggiungerei anche 'quando non uccidevano gente a caso').
Spinto, un'altra volta, da non si sa quali pensieri, si mise alla cattura della chiave, che veniva lanciata a destra e a manca dai piedi delle persone. Una volta andava a destra, una volta andava a sinistra, altre andava dritto o perfino per aria.
In quel momento riuscì ad acchiapparla lanciandosi e stringendola a sé.
Quando rialzò la testa si rese conto di essere atterrato ai piedi di quei pirati. Mise finalmente a fuoco il viso di quello che era stato catturato. Una cicatrice gli rigava l'occhio sinistro, dall'alto verso il basso, fino alla guancia.
Gli occhi erano azzurri e misteriosi, non si riusciva a capire immediatamente se quello ti avrebbe ucciso o fatto un sorriso.
Con la mano che tremava, il biondino gli fece vedere la chiave, che subito uno dei marinai afferrò, liberando quello che ormai aveva capito essere il capitano.
Un altro puntò una pistola contro il bambino, mirando alla testa. Il capitano però abbassò il braccio del sottoposto facendo segno di no con la testa.
Avvicinandosi al piccolo gli sorrise
-Sei un bravo bambino- furono le parole dette. Gli mise poi una mano sulla testa in modo affettuoso e fece segno ai suoi uomini di avanzare.
Dalle emozioni si fecero largo nel cuore del bambino.
Ammirazione? Forse. Paura? Decisamente. Eccitazione? Questa più di tutte.
Ma ritorniamo al presente.
Aidan Erickson era il rampollo di una nobile famiglia di banchieri ed essendo il primogenito maschio, nonché unico, avrebbe dovuto ereditare l'attività di famiglia.
Il padre, Adam Erickson era sempre in viaggio per lavoro, 'affari' diceva lui, ma il ragazzo era sicuro che quello si divertiva più che altro, soprattutto quando le 'clienti' erano donne. Ma andiamo avanti. Dicevamo, Aidan viveva con la madre in una sontuosa reggia. La donna, Vivienne Erickson ,odiava il marito, ma se lo avesse lasciato si sarebbe ritrovata in mezzo alla strada (letteralmente). Non sia mai. L'unica cosa che interessavano la donna erano i soldi e soprattutto suo figlio.
A detta della donna, quel ragazzo era la luce dei suoi occhi, l'unico uomo della sua vita, colui che avrebbe portato avanti il nome di famiglia negli anni a venire. Se ne vantava molto e spesso con i nobili, le amiche e tutto il resto del mondo.
Era piuttosto rigida nell'insegnamento, e molto contrariata all'idea di suo figlio sui pirati. Ma in fondo erano solo idee adolescenziali, presto avrebbe rinunciato concentrandosi sul lavoro, pensava.
Aidan era stanco di tutte le formalità che gli erano imposte. Avrebbe voluto scappare da quella casa, ma così facendo avrebbe anche spezzato il cuore alla madre
-Sempre che ce l'abbia-.
Ad ogni modo, finite le spiegazioni, ritorniamo alla vita reale.
Quel giorno Aidan doveva partecipare ad un banchetto.
Legò i capelli che gli arrivavano alle spalle con un nastro blu e indossò uno di quei cappotti da capitano pirata che aveva comprato in un negozio portuale.
Uscendo dalla sua camera sua madre gli piombò subito addosso
-No no no, che hai intenzione di fare?- disse la donna
-Uhm...andare al banchetto?- rispose il ragazzo facendo finta di nulla
-Mi riferivo ai tuoi vestiti. Non pensare che ti faccia uscire di casa in questo modo!-
-Ma madre!-
-Niente ma! Sei l'erede degli Erickson, non un poveraccio qualunque. Va a metterti subito qualcosa di consono!-
Sospirò e ritornò in camera sua mettendosi ciò che la servitù aveva preparato.
Una volta arrivati al porto, luogo del ricevimento, le nobili ragazze si accorsero subito del suo arrivo, e cominciarono subito a bisbigliare tra di loro con risatine e sorrisini cercando di farsi notare. Cinque in particolare si avvicinarono pericolosamente cominciando a flirtare. In qualche modo il biondo riuscì a scappare da quella trappola mortale, sempre con gentilezza e sfoggiando un sorriso irresistibile.
Vi faccio capire la gravità della cosa: alcune svenirono sciogliendosi come ghiaccioli.
Aidan si allontanò di poco da quei nobili appoggiandosi ad una parete. Da lontano vide la madre che come al suo solito si stava vantando del bellissimo, intelligente ed irresistibile figlio che aveva creato e cresciuto.
Era una cosa molto imbarazzante, ma tutti i genitori ormai si vantavano dei propri figli.
Poi qualcosa attirò la sua attenzione. Un uomo si guardava attorno, facendo attenzione che nessuno lo vedesse. Ma niente e nessuno sfugge agli occhi di Aidan. Si osservò alle spalle, sperando che nessuno lo notasse, e si mise all'inseguimento dell'uomo.
Appena fu abbastanza vicino, vide che l'uomo in questione stava dividendo dei volantini a delle persone poco raccomandabili, delle gang per intenderci. Ad uno dei gangster volò via un foglio.
-Idiota! Non farti scappare così facilmente qualcosa di così importante!-
-Già, pensa se finisse nelle mani delle guardie!-
-Quelli te la farebbero pagare se le guardie lo scoprissero-
Fu tutto ciò che riuscì a sentire. Ma la fortuna, o il destino, fate voi, volle che uno di quei fogli finisse nelle mani di Aidan.
La carta era giallastra, di quella economica, e sopra c'era disegnato un teschio umano con una specie di cucitura a X su quella che doveva essere la bocca e due ali ai lati
"Silent Crow. Arruolamento ciurma. Richiesta da presentare alla taverna 'Black Rose' dalle 21 alle 23 del giorno stesso. Non sono accettati donne o ragazzini. No perditempo. Si salpa stanotte stesso, sei quindi pregato di preparare il necessario per la partenza. Firmato:
Pirati Silent Crow"
-Pirati? Pirati!- gridò il ragazzo pentendosi immediatamente sperando che nessuno lo avesse sentito -Silent Crow eh? E se...?-
#spazioautrice
Scrivo questo spazio autrice solo per avere conferma di una cosa: ma quanto sono fighi i titoli in inglese? Cioè anche se non hanno un senso rimangono sempre bellissimi😂
E niente, bye
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