Capitolo 4. La storia di Taehyung
LA STORIA DI TAEHYUNG
Tu- Namjoon fammi entrare.
Dico al ragazzo quando vedo che non è seduto sulla sua sedia.
Come ogni giorno ormai vengo qui ogni pomeriggio. Jungkook pensa che sono semplicemente uscita oppure che sono con Hoseok.
Aspetto un po' ma il ragazzo dai capelli bianchi non arriva, busso alla porta ma questa volta mi viene ad aprire Taehyung.
Taehyung- Scusa non ti avevo sentito. Entra dai.
Tu- Grazie.
Chiude la porta dietro di me e poi sale di sopra. Io lo seguo e lui si butta sul letto mentre io mi siedo sullo sgabello del pianoforte.
Comincio a toccare qualche nota e poi sento il suo sguardo addosso così mi fermo.
Taehyung- Perché ti sei fermata?
Tu- Non mi piace essere fissata quando faccio una cosa...
Lui fa un uscire un "oh" dalla sua bocca prima di sistemarsi meglio mettendosi un bracci sotto la testa.
Oggi indossa dei jeans strappati e una felpa di cotone a righe.
I suoi capelli come sempre sono spettinati.
Tu- Non ho detto niente a Jungkook ancora...
Sputo fuori tutto d'un tratto rompendo il silenzio. Lui si alza e mi guarda con le sopracciglia alzate.
Taehyung- Sul serio? Da quanto vieni qui, ho perso il conto.
Tu- Credo...una settimana.
Taehyung- E tuo fratello non sospetta di niente? Non me lo aspettavo...quanti anni ha?
Chiede lui ridacchiando poco dopo la sua domanda. In effetti Jungkook no si preoccupa molto in questi giorni perché passa sempre il suo tempo sui libri. E come se non mi ascoltasse più.
Tu- Non c'entra l'eta ma è perché studia troppo e non mi ascolta quando gli parlo.
Taehyung- Capisco. Be' se lui non sospetta di niente allora puoi continuare a venire.
Dice e si ristende di nuovo sul letto.
Sospiro e senza dire niente comincio a suonare. Anche una melodia appena inventata, la suono lo stesso. Ho bisogno di sfogarmi.
Taehyung- Mh questa è nuova?
Chiede all'improvviso mentre suono qualcosa.
Annuisco mentre premo il DO maggiore sul piano. Finisco e poi mi giro verso di lui e vedo che mi sta sorridendo.
Stranamente ricambio.
Tu- Taehyung...
Taehyung- Mh?
Mugula quando lo chiamo.
Mi alzo e mi siedo sul letto di fronte a lui. Mi segue con lo sguardo e mi guarda con una faccia confusa.
Taehyung- Cosa? Che c'è?
Tu- Mi racconti la tua storia?
Lui sembra sorpreso e distoglie lo sguardo.
Non so perché voglio sentire la sua storia ma vorrei capire di più.
Voglio sapere la sua vita.
Tu- Ti prego.
Taehyung- Perché vuoi saperlo? Non è una bella storia Y/n.
Mi chiama per nome e esso dalle sue labbra è oro per le mie orecchie. Esce in modo dolce e mieloso.
Aish...sto diventando troppo sdolcinata!
Guardo Taehyung mentre anche lui mi fissa curioso.
Tu- Sono solo curiosa. Ma vorrei sapere perché sei diventato un assassino?
Lui sospira nuovamente e si guarda intorno.
La poca luce che c'è illumina la stanza e una parte del suo bel viso.
Ha una pelle molto morbida da quello che sembra.
Taehyung- Non sarebbe una novità ma...ho ucciso. Contenta?
Sapevo che aveva ucciso un uomo ma non credo lui sia stato l'unico. E neanche l'ultimo.
Lui si alza dal letto sotto il mio sguardo e va verso la finestra.
In questo momento vorrei sapere dove caspita è finito Namjoon ma non mi interessa molto.
Tu- Chi hai ucciso di preciso?
Mi alzo anche io ma non lo raggiungo alla finestra. Resto a guardarlo di spalle.
Taehyung- Mio padre.
Dice con voce roca e abbassa la testa, poi si volta verso di me. Mi guarda per poi avvicinarsi lentamente.
Taehyung- Allora, vuoi sentire la mia storia?
Non vorrei farlo ma sorrido leggermente.
Ci sediamo e ci mettiamo comodi. Taehyung fa un respiro profondo prima di cominciare a raccontare la sua storia.
Quando ero piccolo abitavo a Busan con i miei genitori. Avevo appena compiuto 4 anni e i miei erano felici insieme.
Ero l'unico figlio che avevano ed io ero felice di esserlo. Volevo bene a tutti e due. Soprattutto a mio padre perché ero molto legato a lui. Facevamo tutto insieme e mi insegnava anche qualcosa ogni giorno. Una cosa nuova.
Mi aveva insegnato come montare i pezzi di una bicicletta, come far ripartire una macchina insomma cosa da uomini o da ragazzi.
Mia madre invece era fragile, dolce e sempre sincera con tutti. Le volevo tanto bene. Mi fidavo di entrambi. Quando cominciai a crescere finalmente capì il mondo dei grandi. Mio padre spesso era al lavoro e la sera litigava con mia madre. Avevo 10 anni ma mi sentivo ancora protetto e sicuro. Busan era la mia città. Adoravo la mia città.
Ma un giorno quando compì 16 anni mio padre non venne al mio compleanno. Era una semplice festa a casa nostra. Aveva inviato mia nonna, mi nonno e tutti i miei parenti. Ma lui era l'unico che non riuscì a venire perché disse che aveva del lavoro da sbrigare. Mi sentivo uno schifo ma soprattutto deluso. Lui che in un passato lontano mi aveva aiutato sempre.
Pochi giorni dopo ero diventato un ragazzo forte e maturo, così mi consideravo è consideravano tutti. Capivo alcune cose che da piccolo non capivo mai.
Il tempo passò ma mio padre cominciò ad impazzire. La sera tornava a casa ubriaco e io mi rinchiudevo nella mia camera. Sentivo rumori orribili e alcune volte sentivo le grida di mia madre. Se la prendeva anche con lei e le diceva che era inutile e che non gli dava amore.
Stufo della situazione, una sera lo aspettai e non mi rifugiai in camera. Avevo un coltello in mano pronto a infilzarglielo.
Mia madre era chiusa in camera, come le avevo detto. Quando sentì la porta di casa aprirsi andai in contro a mio padre. Era in uno stato orribile. Aveva bevuto molto e non era in sé.
Ma lo feci lo stesso.
Uccisi mio padre quella sera.
Ma non vidi più né la mia casa, né mia madre.
Mia madre che non sapeva quello che stava succedendo.
Quando invece compì da solo i miei primi 18 anni, ero stato ingannato e mi ero messo in un brutto circolo. Mi chiedevano un mucchio di soldi ma non avevo niente.
Colsi la balla al balzo e uccisi quegli uomini crudeli. Forse non ero in me ma se non avessi dato loro i soldi mi avrebbero cercato per tutto il globo.
Incontrai Namjoon e insieme a lui mi trasferì a Seoul qualche mese fa. Ero camuffato per bene certo, ma la polizia non si fa mai i fatti suoi e mi hanno trovato. Namjoon ha avuto la bellissima idea di nasconderci in un negozio e così facemmo.
Non avevo altro posto se non la strada.
Ma da quel giorno che uccisi mio padre la mia vita andò a rotoli e solo ora me ne pento...
Concluse la sua storia facendo uscire una lacrima dall'occhio. La asciugò velocemente prima di guardarmi fisso negli occhi. Non reggevo il contatto...
Tu- Wow.
Sussurrai triste.
Taehyung- Già...non te lo aspettavi credo. Be' questa è la mia storia. Adesso però penso che sia ora che tu vada. Sono le sei e mezza.
Disse e mi alzai di scatto. Lo salutai e scesi di sotto. Vidi Namjoon arrivare con una macchina nera. Quando uscì con la mano lo salutai e corsi a casa.
Entrai e chiusi la porta e Jungkook si precipitò verso di me.
Jungkook- Tutto questo tempo per una passeggiata? Allora per il prossimo mese sarai uno stecchino!
Disse riferendosi al mio corpo.
Risi e poi andai in camera mia per cambiarmi. Taehyung non aveva un cellulare altrimenti gli avrei mandato un messaggio.
Il giorno dopo a scuola entrai in ritardo perché mi ero dimenticata di mettere la sveglia alle 7:00.
Inutile dire che la professoressa mi ha messa in punizione dalle 14:00 fino alle 18:00. Sono insieme a una ragazza e un ragazzo che gioca con una matita.
La ragazza tranquilla disegna su un foglio e io come una scema non faccio niente.
Accidenti, Taehyung!
Per un giorno non muore e non muoio io.
Poi oggi a scuola ho anche parlato poco con Makoto. Forse per la situazione che le ho detto. Ma adesso la cosa più importante e che esco da questa benedetta classe.
Finalmente esco da quella scuola e vado dritta a casa ma sul frigo c'è appeso un post-it.
-Piccolina sono uscito con i ragazzi.
Torno più tardi, non combinare guai!
Il tuo Kookie
Scuoto la testa e rileggo.
"Il tuo Kookie".
Jungkook ha molta fantasia a volte ma in realtà è vero, lui è il mio Kookie!
Sin da bambina lo chiamavo così e non mi è passato il vizio.
Prendo le mie cose di scuola e vado in camera per cambiarmi.
Forse è meglio se vado dritta da Taehyung.
Entro nel negozio e quando Namjoon mi vede mi saluta con la mano come sempre. Ricambio e salgo di sopra.
Vedo Taehyung sul letto disteso con un...telefono?!
Tu- Ti sei comprato un telefono?
Lui quasi sussulta quando sente la mia voce e poi mi sorride.
Si mette a sedere e poi fissa lo schermo.
Mi avvicino e mi siedo anche io.
È un Samsung. Bianco. Semplice.
Taehyung- Aish è passato un po' da quando ho usato questi cosi. Tu ne hai uno?
Tu- Si ho un telefono. Vuoi il mio numero per caso?
Gli chiedo con un sorriso malizioso per prenderlo in giro. Lui si avvicina pericolosamente al mio viso.
Taehyung- Non mi dispiacerebbe averlo piccola.
Sussurra com voce abbastanza roca.
Mi riprendo e gli do il numero.
Se lo segna sul telefono e mi registra con un nome ormai ovvio.
Tu- Mi hai seriamente salvata con il nome Piccola?
Taehyung- Si. Perché?
Tu- Insomma, perché mi chiami piccola?
Gli chiedo sbattendo le mani sulle mie cosce.
Taehyung- Perché sei piccola e soprattutto...
Si avvicina a me lentamente. Non indietreggio e lo lascio fare.
Si lecca le labbra e non posso fare a meno di notare i suoi boccioli rosa.
Taehyung- ...Sei la mia piccola.
Tu- T-tua!? Ma cosa dici-
Lui mi ferma con un dito sopra le labbra e poi mi accarezza la guancia.
I suoi occhi mi catturano.
Taehyung- Un giorno lo sarai. Adesso suona qualcosa.
Mi spinge verso il pianoforte e come ogni giorno suono la mia canzone.
Ormai non riesco a suonare altro.
Taehyung è sul letto con il suo nuovo giocattolo in mano e qualche volta sorride.
La sua risata è bellissima.
Taehyung- Cos'è una "Ship"?
Chiede all'improvviso.
Mi giro verso di lui.
Tu- Uhm ecco...è quando un fandom o una persona sceglie che un cantante sta insieme ad un altro. Magari di un gruppo. È come una relazione. Questo è quello che so, ma se vuoi essere più preciso vai su Google e cercalo.
Lui annuisce e dopo averlo cercato lo legge ad alta voce.
Poi si mette a sedere su letto, di nuovo e mi guarda con un ghigno.
Taehyung- Quindi noi siamo una coppia?
Sgrano gli occhi sorpresa.
Tu- Cosa? No! No, no, no.
Taehyung- Mh come potrebbe chiamarsi la nostra ship?
Ignora il mio commento e si mette una mano sotto al mento.
Spara nomi a caso che mi fanno ridere.
Noi una coppia? Ma per favore.
Taehyung- Ci sono! TaeY/n. La ship tra Taehyung e Y/n. Che te ne pare?
Tu- È carino ma noi due insieme no.
Taehyung- Piccola Y/n non sai mai quello che ti riserva il futuro. Forse staremo insieme un giorno.
Si mette a sognare ad occhi aperti. Non penso sia innamorato di me.
Io non lo sono...
Scuoto la testa e riprendo a suonare. Da Jungkook non ricevo nessuno messaggio quindi posso stare tranquilla.
Il pomeriggio passa velocemente e adesso sto giocando a obbligo o verità con lui.
Taehyung- Obbligo o verità?
Tu- Verità.
Taehyung- E vero che io ti piaccio quando faccio questo?
Fa una faccia assolutamente cute. Mette le dita sulle sue guance e le affonda.
Quasi quasi urlo e mi arrendo annuendo. Lui come un bambino felice sorride.
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