Pov. Kaminari.

Io e Jirou ci chiudiamo in bagno, completamente in imbarazzo.
Non pensavo fosse qualcosa di così esplicito.. ma certo poteva capitarmi di peggio.

Guardo Jirou, notando che è arrossita vistosamente.

Che carina.. ASPETTA! COSA VADO A PENSARE?!

Scaccio quel pensiero dalla mente e mi avvicino alla ragazza.
Lei non si muove, lasciando così che avvicini le mie labbra al suo collo.
Esito.

E se.. poi mi odiasse..? Non voglio farle niente se non è d'accordo...

Sospiro, allontanandomi da lei.

Jirou: Kaminari..?

Le faccio un sorriso.

Denki: Tranquilla, non siamo mica obbligati! Cioè.. si lo siamo ma.. non voglio che tu ti senta obbligata se non vuoi. Non voglio rovinare la nostra amicizia per un gioco..

Alcuni secondi di silenzio separano la mia affermazione dalla sua risposta.

Jirou: non rovineresti niente.. prima facciamo prima non ci pensiamo più, no?

Denki: hai..hai ragione..

Riavvicino di nuovo le mie labbra al collo di lei, stavolta riuscendo ad appoggiarle alla sua pelle.
La sento rabbrividire, e mi fermo per qualche secondo, per poi iniziare a succhiare la sua pelle in quello stesso punto.
La sento emettere dei lievi gemiti, e non posso fare a meno di sentirmi.. non so quale sia la parola giusta.. felice? Beh si.. possiamo dire così.

Dopo un Po', mi allontano osservando soddisfatto il livido viola apparso sul suo collo.

Sorrido, spostandomi e lasciandola uscire, ancora completamente rossa.

Pov. Katsuki.

Dopo circa dieci minuti buoni vediamo uscire la lampadina e l'auricolare parlante dal bagno, quest'ultima, tutta rossa.

Coscienza: Se l'ha fatta arrossire così Kaminari deve saperci fare neh?

Ma per favore. Io sono molto meglio. E te lo dimostrerò.

Coscienza: non toglierle subito tutta l'innocenza che ha povera ragazza.

Ma sei sicura di essere la mia coscienza e non la coscienza del nerd di merda?

L'adorabile conversazione con la mia coscienza viene interrotta dal campanello che suona.

Denki: vado io!

E detto questo, Pikachu si affretta ad andare ad aprire la porta.

Probabilmente avrà ordinato qualcosa da mangiare, però non sono sicuro..

Coscienza: ora sono sicura che qualcosa ti rovina i piani. Ci voglio scommettere.

Fottiti.

Quando Denki torna, non so quale arcana forza non mi fa esplodere come una mina vivente.

Denki: oggi ho incontrato Todoroki-kun per strada e gli ho chiesto se voleva venire con noi, ma non poteva subito quindi ha ritardato un po'!

No. No io il bastardo diviso a metà in casa mia non lo voglio.

Katara: Todoroki-San..!

Jirou: beh meglio no? Più siamo meglio è!

Coscienza: non puoi opporti alla volere popolare.

Vaffanculo.

Mi metto a sbraitargli contro di andarsene, ma invece di fare come gli ho ordinato, prende posto fra Kaminari e Katara.

Coscienza: ullalà! Il ragazzo ha occhio.

Ma vuoi stare zitta brutta scrofa?!

Ignorando una mia ennesima lamentela, riprendiamo il gioco, aggiungendo un sesto bastoncino numerato per il bastardo.

Stavolta la stecca con la stella capita a Kirishima.

Eijirou, se fai una minchiata considerati un uomo morto. Anzi. Un uomo castrato e morto.

Kirishima: allora! Scelgo il numero 4 e il numero 6! Nel caso uscissi tu, Kaminari ti ha avvertito delle regole vero Todoroki?

Il bicolore annuisce, col suo solito sguardo freddo.

Kirishima: bene! Allora il numero 4 e il numero 6 devono...

Anche capelli di merda fa una pausa per pescare la carta.

Kirishima: questa è pesante ragazzi! Devono limonarsi per almeno cinque minuti, e nel mentre palparsi. Nota bene, per "palpata" si intende che il probabile ragazzo deve palpare il fondoschiena alla probabile ragazza, e questa deve palpare... - Kirishima fa una pausa e poi guarda le due donne presenti in sala- il.. ehm.. pacco del ragazzo. È obbligatorio ma è concessa la privacy. Allora? Chi sono i fortunati?

Il bastardo fu il primo a girare il bastoncino mostrando il numero 4.
E fu proprio quando lo fece che la ragazza dai capelli castani al suo fianco avvampò di botto, girando il bastoncino e mostrando il numero 6.

No cazzo.. NO SE LO PUÒ SCORDARE!

Coscienza: OH! LO SAPEVO! Ora ti attacchi al cazzo Bakugo. Possibilmente a quello di Kirishima.

Denki: woh! Dai dai! Forza, avete la privacy, non vi lamentate.

Proprio quando Denki chiude i due a chiave nella camera degli ospiti, nome riesco più a resistere e scoppio.

Pov. Todoroki.

Appena Denki mi chiude a chiave in camera assieme a Katara non posso fare a meno di arrossire.

Coscienza: non solo è quello che nel tuo io più profondo desideravi, ma hai fatto anche incazzare Bakugo! I miei complimenti a voi signor Todoroki Shouto!

E tu chi saresti!?

Coscienza: la voce nella tua testa che ti dice sempre la verità anche se tu continui a negare.

E quale sarebbe la verità adesso?

Coscienza: che stai qui a perdere tempo con te stesso mentre potresti portare a termine questo benedetto obbligo.

Scaccio quel pensiero dalla mia testa e guardo la ragazza.

Shouto: n-non sei obbligata lo sai... Se non vuoi possiamo dire semplicemente che lo abbiamo fatto e via..

Lei mi guarda, ancora rossa.

È... D-davvero carina..

Katara: m-ma non possiamo imbrogliare.. e p-poi non sarebbe giusto nei confronti degli altri.. loro lo hanno fatto l'obbligo..

Annuisco, sedendomi su una sedia, e poi facendole segno di avvicinarsi.
Appena lei lo fa, la prendo delicatamente per un polso e la faccio sedere sopra di me.

Non posso credere a quello che sto per fare...

Coscienza: il giovane Todoroki compie i suoi primi passi nel magico mondo di Mineta.. chissà se questa si rivelerà una cosa positiva o negativa.

Porto il mio braccio destro attorno alla sua vita, facendo poi scendere la mano sinistra sul suo fianco.
La sento appoggiare entrambe le mani sulle mie spalle, facendo poi scendere quella destra lungo il petto.

Intanto che ci facciamo queste piccole "coccole" i nostri visi di avvicinano quasi automaticamente fino a far unire le nostre labbra in un casto bacio.

Mi sembra quasi irreale... Chissà.. se lo avrebbe fatto ugualmente se non si fosse trattato di un gioco..

Dopo qualche secondo, inizio a picchiettare con la lingua sulle sue labbra chiedendole l'accesso.
Lei acconsente, schiudendo le labbra abbastanza da permettere alla mia lingua di insinuarsi nella sua bocca e cominciare ad esplorarla.

È un bacio dolce e lento, ma c'è.. qualcosa.. qualcosa che sento pulsare nel petto, qualcosa che mi dice di non volere che questo momento finisca..

Appena ricordo dell'altra piccola clausola dell'obbligo, le prendo delicatamente la mano che teneva poggiata sul mio petto e gliela faccio abbassare lentamente.
Sento la sua esitazione nel farlo, ma se devo essere sincero.. non mi dà così fastidio. O meglio, non mi dà fastidio che sia lei.
Rabbrividisco, sentendo le dita di lei sfiorare il cavallo dei miei pantaloni, e di conseguenza, la mia intimità.
Lei sembra capirlo, e allontana di scatto la mano.
Sto per riprenderla quando lei mi anticipa, e mi fa portare la mano sinistra lungo il suo fianco fino al fondoschiena.
Devo ammettere che a questo punto, mi ritrovo un po' spaesato.
Tuttavia scelgo di seguire l'istinto, e questo mi porta ad accarezzarla e a stringerla leggermente di tanto in tanto.

Ci allontaniamo, lasciando che l'unica cosa che continuasse ad unirci ancora per pochi secondi fosse un rivolo di saliva, che presto si separa, finendo sulle labbra e sui menti di entrambi.

Lei mi guarda, con i suoi grandi occhi color nocciola che ispirano dolcezza e innocenza.
Vedo il suo sguardo posarsi sulle mie labbra, e poi le sue guance colorarsi di rosso.
Mi viene istintivamente da sorridere.

Non so quanto tempo sia passato da quando abbiamo dato il via al bacio, so solo che quando ci siamo separati ho sentito una specie di vuoto invadermi il petto.
Mi fa questo effetto eppure non ci ho mai parlato molto... Mi sono sempre limitato ad osservarla, quando si concentra per un test, o quando sorride ai suoi amici.. e non posso fare a meno di pensare qualche volta.. se sorriderebbe allo stesso modo con me.

Coscienza: Devo farti i Complimenti Shouto Todoroki.
Hai appena perso la testa per una ragazza.

Non sono minimamente pentito di averla baciata, anzi.
Tuttavia.. sono sempre più convinto che questo sia stato un gioco molto pericoloso.