Tutta colpa di Ultron
Il cielo è grigio metallo fuori dalla mia finestra. E' una piovosa mattinata domenicale e sto studinado alla mia scrivania. Uno spiffero d'aria fredda smuove pigramente le pagine del calendario appeso alla parete; alzo lo sguardo e - E' il quattro dicembre - penso ad alta voce - di già? - Non so perchè ma questa data dovrebbe ricordarmi qualcosa. Mi stringo nelle spalle, rabbrividendo, e mi rimetto a studiare.
Non ho veramente idea di come abbia fatto a concentrarmi quel quattro dicembre, visto che la Banda degli Scalmanati AKA gli Eroi più potenti della Terra erano tutti davanti al televisore a far casino, tanto che avrei potuto pensare che ci fosse la partita. Bruce deve aver isolato acusticamente la mia stanzetta, oppure, molto più semplicemente, sono diventata sorda.
Dal momento che Hulk ha disrutto la porta della camera in cui cercavo di studiare mi sono resa conto che le mie orecchie sono ancora del tutto sane.. ha fatto un fracasso infernale!
- Nick. S.H.I.E.L.D. Giardino! - sono le uniche parole che la creatura verde riesce a dire (e che io riesco a capire, visto che la sua voce ora è terribilmente cavernosa) - Cosa? -
Steve giunge nello stesso momento, in divisa, altrettanto agitato. - Helicarrier! Avengers Tower! -
Queste ultime due informazioni mi risvegliano una consapevolezza che credevo di aver dimenticato.
- E' il quattro dicembre! E' passato un anno da quando siete arrivati, quindi... - ragiono.
Il signor Stark si avvicina a noi tre serafico, con un bicchiere di liquore in mano. E' che è, non posso avere un po' di privacy? Dovevo studiare!
- Significa che oggi ce ne andiamo. -
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Solo dopo seppi che i miei amici facevano tanto rumore davanti alla Tv giusto perchè c'era una telecomunicazione di Fury, il quale anticipava il suo arrivoa bordo dell'Helicarrier.. ad averlo saputo prima li avrei salutati più calorosamente. E così eccoci nella stessa situazione di un anno fa, in un frangente più triste, però.
Nick Fury mi stringe la mano vigorosamente. - Lo Stato Americano e lo S.H.I.E.L.D ti ringraziano per quello che hai fatto. - Annuisco, confusa. Ho un groppo alla gola. E' passato un anno, un anno intero, un anno di follia, di divertimento, paura, rabbia, emozioni, esperienze e così tanto altro che non so trovare le parole. L'Helicarrier è di nuovo nel lì, nel giardino, gli Avengers a qualche metro di distanza da me. Più i minuti passano più sembrano ritrovare la loro forza, la loro identità. I sei bamboccioni che ho tenuto a casa per un anno si trasformano sotto i miei occhi in sei fieri supereroi. Sento che ho le guance bagnate. - Non..non li rivedrò più? - chiedo a mezza voce. Fury è chiaramente imbarazzato. - E' improbabile che ci riveda, già. - -Posso..? - Il mio sguardo inequivocabile e sofferente vero quelle sei persone magiche rompe tutte le barriere che si erano create tra me e Nick. - Vai pure a salutarli. -
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Mi avvicino, titubante. Vedo che anche loro sono a disagio. Steve si fissa la punta delle scarpe, incapace di sollevare gli occhi; Bruce piange senza ritegno, Tony ha assunto un'aria evasiva, e tutti stiamo in silenzio. Nat, non sopportando quel silenzio così imbarazzante che man mano aumentava prende la parola, per così dire... - Hmm - La guardo, inespressiva. Non me ne sono accorta, ma anche io sto piangendo, silenziosamete, a causa di un dispiacere sincero. - Abbraccio di gruppo? - Annuiamo all'unisono. E ci abbracciamo, forte. Sotto le ascelle di Bruce era proprio un posto inadatto dove andarsi a ficcare, mi sono detta dopo. Dopo l'abbraccio la tensione e la tristezza continuano ad aumentare. Tiro su con il naso; avrò l'aria di una scappata di casa sotto la pioggia con i capelli coperti di paraflù, ovvero sarò inguardabile, penso. - Mi mancherete, ragazzi. - Non riesco a dire altro. Improvisamente mi sento afferrare per le spalle: è Loki, che mi scocca un bacio sulla fronte. Di tutte le emozioni che sto provando ora, questa è una delle più rilevanti: la vergogna mischiata alla felicità. - Tornerò, te lo prometto. Torneremo tutti. - Thor annuisce più convinto, segito da Steve, Clint, Nat, Tony. Non ce la faccio più, e per evitare il momento degli addii, cerco di defilarmi prima possibile, ma Clint mi ferma. - Hey, aspetta! Ho una cosa per te! - E tira fuori un disegno, che a parer mio è uno scarabocchio. - Io l'ho aiutato - dichiara un Thor orgoglioso, esibendo dei pennarelli colorati. Osservo il tutto con aria critica. C'è una macchia rossa indistinta circondata da fiamme azzurre che in fin dei conti sembrano peti. - Quello è Iron Man - dice Clint. - Molto divertente - commenta Tony, inarcando un sopracciglio. - Poi ci sono Thor e Capitan America - una cosa che somiglia ad un fulmine e un tipo biondo con una smorfia da pervertito e con lo scudo a stelle e strisce - Hulk e Nat - Una macchia verde che sembra un broccolo e una specie di figura femminile con i capelli rossi, dove il rosso sembra sangue schizzare dal moncherino di un collo - Io e te - Inutile dire che anche queste figure sono estremamente stilizzate. - Grazie - mormoro, meccanicamente. Sembra il disegno di un bambino di quattro anni. - Grazie molte - ripeto. E trattenendo i singhiozzi, volto le spalle agli Avengers per tornare da Fury.
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- Da quello che abbiamo potuto osservare è stata la battaglia contro Ultron ad averli sfiancati così tanto - finisce di spiegarmi. - In sintesi è colpa sua e erano ridotti in quello stato pietoso, ma grazie a te ora sono in ottima forma! -
- Capisco.. -
Non so spiegarmi il perchè, ma in quel momento mi è venuto in mente che Nick Fury avrebbe potuto divulgare la notizia di me che faccio la babysitter per supereroi o altro, e ho avuto la terrificante visione di Wolverine che si faceva le unghie sulla tenda del salotto.
Ho scacciato quel pensiero assurdo con un sorriso. Un sorriso malinconico, poichè sto osservando i miei amici andare via a bordo dell'Helicarrier. Clint mi sta salutando con la mano mentre quella sorta di enorme drone si allontana. Nelle oreccchie mi risuona triste la melodia del tema dei Vendicatori suonata con il violino, triste e romantica allo stesso tempo.
Poi poco prima che l'Heicarrier sparisca, non troppo lontana, si apre una finestra sul retro e appare il vicedirettore dello S.H.I.E.L.D con la benda sull'ochio. Si sporge verso di me.
- Ah, ho detto al professor X che sei un valido aiuto... -
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