5.
"Veramente il mio uomo è qui" risposi sventolando il mio cellulare mentre avevo ancora la faccia spiaccicata contro il materasso.
"Su fagottino, non ferire i miei sentimenti -mi disse Valerio iniziando a pungolarmi i fianchi con l'indice visto che sapeva benissimo quanto mi desse fastidio -lo sappiamo entrambi che il tuo ipotetico uomo non sa neanche della tua esistenza"
"E qui ti sbagli" annunciai trionfante riuscendo a scrollarmelo di dosso; gli feci leggere la conversazione più incredibile che avessi mai avuto ma vidi che rimase piuttosto perplesso.
"Sei sicura che sia il vero Niall?" Mi chiese.
"Beh si" risposi anche se dentro di me il seme del dubbio non era mai andato via.
"Non mi sembri tanto convinta, prima di fidarti completamente, pensaci.. soprattutto prima di inviargli foto sconce" concluse ridendo sotto i baffi.
"Idiota!" Lo insultai prendendolo a cuscinate. Lo odiavo quando mi prendeva in giro in questo modo. "Allora pensi che sia lui?"
"Credo di si, se il profilo fosse stato hackerato, sarebbe uscito fuori e invece non c'è nulla in giro. Hai fatto centro fagottino" mi disse dandomi un buffetto sulla guancia.
"Dove te ne vai stasera?" Chiesi per cambiare argomento.
"Solita festa" mi disse con fare noncurante e questo voleva dire solo una cosa: alcool e ragazze, perché si Valerio era un bel ragazzo, consapevole di esserlo e di potersene approfittare. Non si faceva problemi a scaldare le lenzuola con una ragazza diversa ogni volta ed eravamo diventati amici solo perché quando ci aveva provato con me gli avevo risposto con uno schiaffo ed è come se in quel momento avesse capito che si sarebbe potuto fidare di me, che gli sarei potuta rimanere accanto senza secondi fini.
"Ti va di unirti a me?" Mi domandò alzando e abbassando le sopracciglia in maniera ambigua.
Feci la mia migliore espressione schifata e declinai l'offerta. Quello non era il mio mando, proprio no.
"Bene allora, ti lascio nel mondo dei sogni" mi disse abbracciandomi prima di dirigersi verso la porta della mia stanza per uscirne.
"Mi raccomando sta attento, e usa sempre le precauzioni!" Gli risposi lanciandogli uno dei peluche che avevo a portata di mano e che lui fu abilissimo ad evitare.
Per il resto della serata mi dedicai ad un buon libro e finii con l'addormentarmi con la testa tra le pagine. Fu un fastidioso ding a svegliarmi dal mio coma, all'inizio non capii bene di cosa si trattasse ma poi mi accorsi che lo schermo del cellulare si era illuminato. Mi rimproverai per non aver tolto la suoneria ma allungai la mano per afferrare il telefono.
"Sono stato in studio fino ad ora, scusami". Era ancora lui.
"Hai registrato qualcosa di nuovo?" Chiesi ancora con gli occhi mezzi chiusi.
"No, abbiamo provato qualcosa per il tour. Tu ci sarai?"
"Lo spero, ma sarà davvero un miracolo se riuscirò a prendere un buon biglietto"
"Lo spero anche io" e dopo questo, mi sentii più che sveglia e continuai ad esserlo per un altro paio d'ore prima di riaddormentarmi con uno stupido sorriso sul viso.
Mi scuso per l'imperdonabile assenza, ma in questi mesi non ho avuto tempo di dedicarmi a questo: avrei dovuto scrivere in maniera superficiale e me ne sarei sicuramente pentita poi, per cui ho preferito aspettare. In questi giorni di emergenza è doveroso adeguarci alle norme suggerite dal Governo e limitare gli spostamenti il più possibile, ma d'altra parte potremmo sempre dedicarci a quello che abbiamo messo da parte per problemi di tempo. Detto ciò, spero davvero che qualcuno ci sia ancora per questa storia e se vi va (per favore) lasciate una stellina ed un commento. Grazie xx
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