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quattro

Accartoccio il medesimo foglio strappato dal mio quaderno di chimica,gettandolo nella pattumiera di fianco ai miei piedi scalzi.

Sbuffo.

Sarà la millesima volta che leggo e rileggo lo stesso paragrafo pieno di parole a me incomprensibili,ma a quanto pare gli Idrocarburi non ne vogliono proprio sapere di entrarmi in testa e gli appunti presi fin'ora non hanno aiutato granché.

Porto ambedue le mani sul viso,e ormai arresa decido di lasciar perdere;riprenderò più tardi.

Annoiata più che mai e con un dolore lancinante alle tempie,trovo la forza per dirigermi giù in cucina giusto in tempo per preparmi un tè caldo.

Giunta davanti alla mia enorme dispensa,fatta per di più da centinaia di gusti diversi di tè,e aver deciso velocemente -per quanto strano possa sembrare- di bere quello ai lamponi,ne estraggo la bustina semitrasparente.

Promettendomi di dover comprarne dell'altro assolutamente,visto le ultime due bustine rimaste,verso l'acqua in una tazza -la mia preferita- e alzandomi in punta di piedi verso il forno a microonde,posiziono dentro l'oggetto di ceramica aspettando che il timer suoni.

Piccole ciocche di capelli sfuggite all'improvvisata coda di cavallo fatta poche ore prima solleticano le mie guance,facendomi ridacchiare.

Sfilo via l'elastico nero dalla mia improponibile acconciatura raccogliendoli subito dopo in una crocchia disordinata,munita di un mollettone trovato sul mobile della tv poco distante da me.

Il timer suona e con grandi falcate mi precipito a tirare fuori da lì la tazza colma di acqua bollente, evitando se è possibile,delle probabili scottature sulle dita.

Felice di essere riuscita a non fare chissà quali casini,immergo la bustina di tè all'interno della tazza lasciandolo alla sua infusione.

Afferro dalla credenza anche delle fette biscottate integrali e dello zucchero,posizionando entrambi sul bancone della cucina.

Metto al loro posto anche le due bustine di tè,sobbalzando al percepire il suono interrotto del campanello.

Alzo gli occhi al cielo.
Non avevo in programma di vedere nessuno.

Sicuramente sarà Mathilde,un'anziana signora bassa e paffuta nota come mia vicina di casa.

È tremendamente pettegola e acida a volte,e sicuramente sarà venuta qui a chiedermi chi sia il proprietario dello scooter blu notte parcheggiato qui di fronte.

Finisce per litigare sempre con chi occupa quel piccolo perimetro di fronte la sua abitazione,usato per lo più da lei e le sue amiche ficcanaso per sedersi lì munite delle loro sedie in legno cigolanti.

Il campanello suona un'altra volta e sbuffo sonoramente.

I suoi pettegolezzi sono davvero così importanti da non poter aspettare?

Scuoto la testa,correndo il più velocemente possibile verso l'anziana signora posta dietro la porta.

Pronta a sorbire le lamentele che da qui a poco avrebbero lasciato le labbra secche di Mathilde,tiro giù la maniglia precedendo una sua qualsiasi frase.

《Signora,non so assolutamente di chi sia lo scooter in fondo alla..》

il mio sorriso -più che finto- si affievolisce lentamente quando due occhi azzurri penetrano i miei con una tale velocità

《Ti ho disturbata?》

Sgrano leggermente gli occhi.

Cosa ci fa lui qui?

《Posso entrare?》imbarazzato,accenna un piccolo sorriso.

Incapace di dire qualsiasi cosa,mi faccio da parte invitandolo con lo sguardo ad entrare.

Tomlinson si guarda intorno prima di rivolgere completamente la sua attenzione su di me.

Un pantalone bianco fascia le sue gambe snelle mentre una semplice maglietta nera aderisce perfettamente al suo petto.

Deglutisco a vuoto quando il suo sguardo sembra scrutarmi attentamente da capo a piedi.

E solo in questo preciso istante mi rendo conto di essere un totale disastro:

Con addosso una vecchia maglia di Niall che arriva al di sopra delle ginocchia,dei calzini grigi ai piedi e una crocchia disordinata in testa,direi che non sono proprio un bello spettacolo.

Arrossisco violentemente all'immagine trasandata che mi caratterizza in questo momento.

Insomma,ogni mattina cerco di svegliarmi alle 6:00 in punto per dedicarmi un po' di più al mio aspetto fisico,cercando di risultare un minimo presentabile ai suoi occhi.

Mentre adesso sembra di guardare uno spaventapasseri malconcio con il mascara sicuramente colato e le borse sotto agli occhi a causa del correttore sciolto.

Non ho fatto in tempo neanche a struccarmi una volta tornata a casa.

《Allora..》tossisco,cercando di capire il perché della sua non programmata visita.

Non che mi dispiaccia per carità,ma venire quando sia io che la mia umile dimora siamo un po' più presentabili?

《Mi dispiace essere piombato qui all'improvviso》 si gratta il retro del collo,imbarazzato. 《Ma temo che domani non potrò farti quella lezione privata,quindi mi chiedevo se..insomma,farla oggi per te va bene?》 si morde il labbro inferiore e non posso fare a meno di notare l'agitazione nei suoi occhi vitrei.

《Oh》 dico semplicemente.

《Lo so,dovevo avvisarti in qualche modo.. ma la verità è che non ho il tuo numero e non ho potuto fare altrimenti se non chiedere in segreteria il tuo indirizzo》 sorride di cuore con una punta di imbarazzo.

Il cuore sembra perdere un battito quando l'idea di una sua possibile voglia di avere il mio numero sfiora la mia mente. Idiozie.

Scuoto la testa,cacciando via il solo pensierio in grado di farmi venire la tachicardia.

《Si..va-va bene》mi affretto a rispondere,gesticolando.

Il moro ridacchia,facendo tingere di rosso le mie gote.

《Ti va una tazza di tè?》 biascico,e le mani iniziano a sudare.

Da quando abbiamo iniziato a darci del 'tu' in modo così..naturale?

《Volentieri》 sorride.

Con un cenno del capo lo invito a seguirmi,dove ad aspettarmi c'è il mio tè sicuramente divenuto freddo. Pazienza.

《Quale preferisci? Ne ho..abbastanza》

rido,indicando la fila perfettamente ordinata di scatole di cartone contenente le bustine di tè.

Probabilmente starà pensando a quanto tutto questo sia un'ossessione assurda,ma è più forte di me andare al supermercato e acquistare ogni singolo aroma diverso e mai provato prima.

Niall non fa altro che prendermi in giro per questo.

《Quello alla cannella può andare bene》 lo indica,affiancandomi.

《Ottima scelta》 annuisco,preprando una tazza e afferrando il contenitore di cartone.

Louis segue ogni mio movimento,quasi come se stessi facendo la cosa più interessante al mondo,e i suoi occhi che scrutano attentamente ogni mio movimento mi mandano terribilmente in agitazione.

Tomlinson sembra notarlo e infatti:

《Faccio io,non ti preoccupare》

Prontamente mette una mano sulla mia,arrestando ogni mio movimento.

Il cuore è completamente impazzito tanto che lo sento pulsare nelle orecchie ad un ritmo incontrollabile.

Mi volto verso di lui,trovandolo con lo sguardo già su di me mentre si inumidisce le labbra ripetutamente.

Vorrei dire qualcosa,di non preoccuparsi e che posso benissimo farcela da sola,o semplicemente afferrargli il viso e baciarlo senza sosta. Per tutte le volte che volevo e non ho potuto.

I miei occhi cadono involontariamente sulle sue labbra rosee,contornate da un sottile strato di barba e istintivamente mi mordo il labbro inferiore.

Il suo respiro pesante sfiora il mio naso facendomi rabbrividire e socchiudere gli occhi.

Lentamente mi avvicino,forse senza rendermene conto o semplicemente stanca da quel pensiero fisso delle sue labbra sulle mie che affolla continuamente la mia mente. Giorno e notte.

Il suo labbro inferiore sfiora appena il mio ed ecco le mille farfalle svolazzanti nel mio stomaco.

I suoi occhi chiari si confondono perfettamente con i miei più scuri e le gambe sembrano diventare gelatina quando con le dita sfiora il mio viso per togliere una ciocca di capelli finita sui miei occhi e portarla dietro l'orecchio.

Mi avvicino ulteriormente,forse troppo,e le nostre labbra sembrano sfiorarsi appena,di poco.

Socchiudo gli occhi,riuscendo a sentire ancora il suo tocco sulla mia guancia bollente proprio nel punto dove le sue dita si sono posate.

《Va bene così?》 tossisce,costringendomi ad aprire gli occhi.

Mi ci vuole un attimo prima di riprendermi ed annuire debolmente a qualunque cosa stia facendo.

Sono scossa,terribilmente scossa.

Stavo per baciare il mio professore di letteratura di cui sono innamorata da ormai tre anni e lui mi ha palesemente evitata,allontanata.

La delusione si impossessa di me,lasciandomi un enorme buco nero nello stomaco.

Come se le farfalle di prima non fossero mai esistite,o semplicemente morte.

《A-allora..io salgo su a prendere i-i libri》 balbetto con lo stomaco completamente in subbuglio.

Louis annuisce con uno strano cipiglio sul volto prima di vedermi sparire dal suo campo visivo.

Raggiungo a grandi falcate la mia camera,passandomi ripetutamente le mani sul viso sconvolto.

Diamine!

Cosa pensavo di fare in quel momento? Baciarlo come se fosse normale?

Come se io non fossi la sua alunna e lui il mio professore?

Becca mettitelo bene in testa,non ci potrà mai essere un tu e un lui,una Becca e un Louis insieme. Non succederà né adesso né un domani. Non c'è alcuna scelta né alcun rimedio per cambiare le cose.

Mi sento terribilmente stupida.

Stupida per il mio comportamento così immaturo.

Stupida per crederci sempre.

Stupida per aver provato,anche solo per un istante,di baciarlo.

Stupida e incazzata per aver anche solo pensato,nei meandri più nascosti della mia mente,di poter piacere a uno come lui.

Tutto davvero divertente.

《Becca il tè è pronto》 sento richiamarmi da Louis.

Tiro su con il naso rendendomi conto di una lacrima sfuggita al mio controllo.

Afferro i libri di letteratura con passo svelto e con un sorriso falso sul volto raggiungo Louis al piano di sotto,intento a soffiare all'interno della sua tazza per raffreddare il liquido caldo dal suo interno.

《Ho pensato di scaldare anche il tuo,era completamente freddo》 lo indica con il capo.

《Ti ringrazio,ma non ne ho voglia adesso》 rispondo con tono duro,accavallando le gambe una volta seduta sul divano.

Sento i passi di Louis alle mie spalle avanzare verso di me e cerco disperatamente di non rivolgergli alcuno sguardo.

Mi sento così ridicola..

E la colpa è solo mia.

Io ho provato a baciarlo aspettandomi cosa poi? Che ricambiasse?

Stupido solo a pensarlo.

《Ehy,mi hai sentito?》 ridacchia,passandomi una mano davanti agli occhi più volte.

Sobbalzo leggermente,avvolta completamente nei miei pensieri.

《Scusami..c-cosa hai detto?》 mi mordo l'interno guancia,imbarazzata.

Lui sorride compiaciuto. 《Ti vedo distratta..va tutto bene?》

No,niente va bene con te.

Io sono fottutamente innamorata di te e tu sembri l'unico coglione a non capirlo ancora.

Ecco qual'è il mio problema.

Scuoto la testa,ridendo amaramente. 《Possiamo iniziare》

Lui sorride,poco convinto,aprendo una pagina sull'autore inglese John Keats.

《Pensavo di iniziare con alcune poesie di Keats. Una in particolare è 'senza di te'..la conosci?》 alza il capo dal libro puntando le sue iridi nelle mie.

《Ho letto qualcosa》 ammetto sinceramente e con un pizzico di imbarazzo.

《Ti dispiace leggerla e farmi sapere cosa ne pensi?》

Annuisco semplicemente.

Porta lui stesso il libro sulle mie gambe,indicandomi il paragrafo da leggere.

Mi schiarisco la voce riducendo gli occhi a due fessure per leggere in modo nitido a causa della mia vista da talpa sviluppata recentemente.

《Non posso esistere senza di te.

Mi dimentico di tutto tranne che di rivederti:

la mia vita sembra che si arresti lì,

non vedo più avanti.

Mi hai assorbito.

In questo momento ho la sensazione

come di dissolvermi:

sarei estremamente triste

senza la speranza di rivederti presto.

Avrei paura a staccarmi da te.》 mi fermo,sentendo lo stomaco chiudersi in una morsa.

《Mi hai rapito via l'anima con un potere a

cui non posso resistere;

eppure potei resistere finché non ti vidi;

e anche dopo averti veduta

mi sforzai spesso di ragionare

contro le ragioni del mio amore》 una lacrima rotola giù dalla mia guancia,ma non la fermo.

《Ora non ne sono più capace.

Sarebbe una pena troppo grande.

Il mio amore è egoista.

Non posso respirare senza di te.》 sorrido tra me e me,asciugando qualche lacrima con il dorso della mano.

《Scusa..sembro una stupida》 gli confido in un sussurro.

《No,affatto》 sorride leggermente,avvicinando il suo corpo al mio.

《È che mi rispecchia da morire》 sussurro,quasi temendo una sua reazione.

L'aria intorno a noi è intima,piacevole. Quasi come se una bolla gigante ci avesse inghiottiti entrambi.

《È proprio questo il bello delle poesie. Riescono a smuovere sensazioni che cerchiamo di reprimere》

Mi volto verso di lui,incredula,e le sue pozze chiare penetrano le mie più scure quasi come se volessero andare a fondo,scoprire a cosa io stia pensando in questo momento.

Lentamente la sua mano si avvicina al mio viso e con il pollice asciuga le lacrime salate che sono scivolate giù dal mio controllo.

Socchiudo gli occhi e il suo pollice delicatamente si posa su di essi,traccia una linea sulla mia guancia fino alle mie labbra,dove si sofferma più a lungo.

Apro gli occhi,trovandolo più vicino rispetto a prima.

Il suo pollice accarezza lentamente il mio labbro inferiore bagnato da una precedente lacrima,incatenando il mio sguardo al suo.

Il mio labbro inferiore trema lievemente al suo tocco e sembra accorgersene.

Sorride di cuore,accarezzando piacevolmente il punto in cui il suo pollice si è soffermato già da un po'.

Esistiamo solo noi adesso,io e lui.

Le ultime parole famose prima di sentire il campanello suonare e la voce roca di Niall urlare il mio nome da dietro la porta.

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