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6.

Capitolo sei: primo litigio

Justin era un po' arrabbiato
Stavamo aspettando l'autobus
-andiamo, per così poco?- ridacchiai
- sei stata una stronza, potevi inventarti un'altra bugia- mi diede di spalle
- Hey tu hai detto che sono incinta, dovrei essere io quella arrabbiata ma non lo sono-
Si girò
- ecco l'autobus, a mai più- disse per poi andarsene
Stava sul serio andando via senza salutarmi?
Girò a sinistra e non lo vidi più

Era pazzo o cosa?
L'autobus si stava avvicinando ed io speravo che Justin ritornasse a salutarmi.
Ma niente.
Ci rimasi malissimo per quello che aveva appena fatto.
Arrabbiandosi per una cosa banale? Ridicolo
L'autobus si fermò e subito dopo guardai se c'era Justin. Niente.
Non c'era.
Salii e l'autista mi guardò
- salve, questo autobus porta ad Hampstead?- chiesi
Scosse la testa
-sa a che ora viene l'autobus che porta Hampstead?-
-no signorina, mi dispiace- rispose
Scesi e mi sedetti sulla panchina

L'autobus partì.
Mi sentivo così triste.
Era solamente uno scherzo. Non pensavo che se la prendesse così tanto per una cavolata del genere
Abbracciai l'orso
Mi scese una lacrima e la asciugai.

Sentii due braccia abbracciandomi da dietro
Guardai chi fosse ed era lui
Ero un po' confusa
- pensavi sul serio che me ne sarei andato lasciandoti qui tutta sola?- mi guardò
Sorrisi e lo abbracciai
- se non prima sali sull'autobus non me ne vado- mi baciò la tempia
- perché ti sei arrabbiato? - chiesi
-in realtà non lo ero- rise, ricambiò l'abbraccio
Lo guardai a bocca aperta
- siamo pari, no?-
-stupido- scossi la testa ridendo
- grazie-

- pensavo che te ne fossi andato sul serio senza salutarmi- dissi
-non sono quel tipo di persona- mi accarezzò la mia testa - ero lì dietro - si staccò e indicò lo svincolo dove lui poco fa aveva preso
Si mise comodo distendendo le gambe
Mi tirò verso di lui e mi fece appoggiare la testa sul sul suo petto.
Arrossii
Okay, stavo appoggiata sul suo petto e in più la sua mano mi accarezzava la schiena
Paradiso

-sai cosa ho pensato? - parlò - verrò a casa tua, mi piace stare con te- mi guardò
- sul serio- lo guardai
Mio Dio eravamo così vicini
Mi sorrise dolcemente e annuì
- vuoi davvero venire a casa mia?-
-perché no? Conoscerò altre persone, i tuoi vicini, tuo fratello-

-non sai dove andare non è cosi?- lo guardai attentamente alzando un sopracciglio
-no- scosse la testa ridendo - non conosco Londra, quindi verrò con te-
-d'accordo- appoggiai di nuovo la mia testa sul suo petto

- A parte che ci ho pensato moltissimo alla proposta che mi hai fatto. Poi con te mi trovo bene. -
Non riuscivo a smettere di sorridere
Era surreale che Justin era vicino a me, la mia testa appoggiata sul suo petto e che voleva venire a casa mia. Si trovava bene con me.
Sgranai gli occhi e arrossii
Vedrà la mia camera ed era pieno di poster e speravo che non si spaventasse

Avevo una camera piena di poster, profumi, oggetti. Dio mio che imbarazzo
- ecco l'autobus- mi avvertì
- sei sicuro quello che fai Justin?- chiesi
Ci alzammo dalla panchina
- si, voglio farlo- disse determinato
L'autobus si fermò ed io salii chiedendo se portava quella via
Lui annuì
Aiutai Justin con l'orso e l'autista sembrava divertito dalla scena
Pagò Justin mentre io cercai quale posto dovevo sedermi dato che c'erano quattro persone anziani.
- Cloe, lì - mi indicò i sedili dietro
Andammo a sederci
Ci sedemmo
L'orso era in mezzo e Justin mi guardò confuso
- perché l'orso in mezzo? Non ti vedo- ridacchiò
- non lo so-
Justin si alzò e si sedette accanto a me mettendo il braccio sulle mie spalle
Sorrisi a quel gesto
- posso chiederti una cosa?- arrossii
- dimmi- mi guardò
- perché metti il tuo braccio sopra  alle mie spalle?-
- ti da fastidio?-
Scossi la testa sorridendo
- no, ero curiosa- risposi e appoggiai la mia testa di nuovo sul suo petto

Dopo quattro ore
Arrivammo a casa
-questa è casa mia- dissi scendendo dal bus
- mi dai una mano con questo così posso vederla?-
Aiutai prendendo l'orso e finalmente scese dal bus
Vide la casa
-davvero bella- sorrise
Ricambiai il sorriso
- entriamo-

Arrivammo davanti alla porta e la aprii
-mamma?- alzai la voce - sono tornata-
Mio fratello uscì dalla cucina e mi abbracciò
-sorellina mia, stai bene?-
-sto bene, perché me lo chiedi?- ridacchiai
Si staccò per guardarmi
-come perché? Ho saputo che Justin non si è esibito al concerto-
Justin era ancora fuori che stava ascoltando
Rimasi in silenzio e abbassai lo sguardo
- sto bene- dissi
Era la prima volta che dicevo una bugia a mio fratello
Ma Justin si fidava di me ed io non potevo deluderlo, ma non volevo deludere mio fratello
-lui chi è? - chiese indicando dietro
-Martin, lui è un mio amico. Ha litigato con i suoi genitori e adesso non sa dove dormire così l'ho invitato a dormire qui finché troverà una casa- dissi
-una casa?- solcò le sue sopracciglia- e come ci riuscirà? -
-lo aiuterò io- dissi
-Mamma e papà sono d'accordo? -
-Martin- lo guardai -sono tornata adesso, non lo sanno-
Alzò gli occhi al cielo
-devo ancora mentire o -
-mentire? - lo guardai confusa
-si, non credo che lo faranno restare se è un tuo amico, lo sai perfettamente come sono- disse
Aveva ragione
Ma non avevo idea
Vide che ero in silenzio
-ho capito, mi inventerò qualcosa-
-grazie- sorrisi
Justin entrò e gli diede la mano la quale Martin strinse
- come ti chiami?-
- abbiamo lo stesso nome- lo guardò - mi chiamo Martin- disse
Martin restò un po' sorpreso
Speravo solamente che fosse sorpreso per il nome e non la voce di Justin
-ah bene, una cosa in comune Martin- disse mio fratello
Martin si girò verso di me
- immagino che sei distrutta per la notizia - disse
-già-
Mi sentii uno schifo
-beh, mostra la camera degli ospiti- disse - la cena è quasi pronta- disse baciandomi sulla fronte

Andammo nella camera degli ospiti e Justin chiuse la porta
-sei un'attrice bravissima - sorrise
Lo guardai seria e il suo sorriso sparì
- che hai?- mi guardò confuso
-è la prima volta che dico una bugia a mio fratello- sospirai sedendomi sul letto
- hey, mi stai aiutando e te ne sono grato- si sedette accanto a me prendendomi la mano
- lo so, solo che non sono abituata con lui. Con i miei genitori si ma con lui no- scossi la testa
-potevi dirmelo prima- disse
-hai ragione, non ci ho pensato. Ma manterrò il segreto ugualmente- dissi
- grazie -
Lo guardai
-te ne sono grato- continuò
- sono in debito con te, mi hai salvato da quel maniaco, quindi non ringraziarmi-
Mi abbracciò

***

23:12

-che ne pensi?-
-troppo brutto- disse
-Hey- diedi una pacca sul suo petto - non è brutto- dissi
- ma ci vedi?- indicando Karl Marx
Avevo una cotta per Karl Marx, lui mi guardava sorridendomi ed io non facevo altro che arrossire e abbassare lo sguardo.

Stavamo al bar, avevo finito il mio turno. Toccava mio fratello adesso e un nostro amico Richard.
Justin era seduto sullo sgabello mentre io ero in piedi.
- secondo me è cotto di te- disse
lo guardai e scoppiai a ridere in faccia
- sei proprio fuori, ma mi hai visto bene?-
Solcò le sue sopracciglia
-di cervello sei proprio una femminuccia e stupida, fisicamente sei bellissima- mi sorrise
Lo guardai a bocca aperta e gli diedi un pugno
-sta zitto rifatto-
-non mi offendo, ti ricordo che è una maschera- parlò sottovoce per non farsi sentire

-sto cominciando a conoscerti, sei fastidioso- smisi di guardarlo
-lo so- disse contento -bello no?-
- fai paura- ridacchiai
-sul serio- indicò con la testa verso Karl- scommetto che è cotto di te-
-sentiamo, come lo sai?- alzai gli occhi al cielo guardandolo
-ti sta guardando e credo che sta immaginando te nuda-
Diedi un altro pugno
Sorrise compiaciuto
-stupido- scossi la testa

-vai da lui e fai cadere il suo drink- disse
-sei impazzito? Neanche morta-
Alzò gli occhi al cielo

- un'altra idea non ce l'hai? -
- io credo di si, ma penso che potresti svenire- ridacchiò
Non capivo a cosa si riferisse ma non mi interessava
-molto meglio non andare lì a questo punto. Farò qualsiasi cosa- dissi
Mi guardò seriamente
Si guardò in giro, poi guardò Karl che stava fissando Justin e poi si girò verso di me
-sei sicura?- mi guardò completamente serio
-aspetta, sicura di cosa?- lo guardai
Si alzò dallo sgabello e si avvicinò a me prendendomi i fianchi
Il mio cuore batteva all'impazzata per quanto fossimo vicini.
Che voleva fare?
Si avvicinò all'orecchio
- ci sta guardando?-
Guardai Karl e mi stava guardando con lo sguardo confuso
-si- dissi
-metti una mano sui miei capelli- disse
-capelli finti dici?-
-la vuoi smettere? - usò il tono infastidito
-scusa- ridacchiai
Misi la mia mano sui suoi capelli
Sentii i suoi baci sul collo e rimasi di sasso
Capii cosa voleva fare, voleva farlo ingelosire.
In questo momento stavo saltando dalla gioia
Justin Bieber mi stava baciando il collo

Arrossii
Sentii i suoi denti contatto sulla mia pelle tirandola leggermente per poi usando la sua lingua
Mi morsi il labbro e chiusi gli occhi
In quel momento non mi interessava nemmeno Karl.
Che cazzo stavo dicendo?
Aprii gli occhi e vidi Karl che aveva lo sguardo arrabbiato.
Aveva ragione Justin.
Era geloso?

Sentii una mano poggiarsi sul mio sedere per poi strizzarlo
-Justin-sussurrai rimproverandolo
Stava esagerando
-scusa piccola, era più forte di me- ridacchiò
Arrossii ancora di più
- si è arrabbiato- dissi guardando Karl che stava prendendo una birra

Si staccò per poi guardarmi
-oh, questo lo farà incazzare ancora di più- disse
Solcai le mie sopracciglia
Lo vidi avvicinarsi e le sue labbra toccavano le mie.
-Justin- cercai di allontanarlo, ma mi strinse ancora di più
Lo allontanai guardandolo male
-Justin, stai esagerando-

-piccola è solamente un bacio insignificante- ridacchiò per poi sedersi sullo sgabello
Alzai le mie sopracciglia
-beh, quello che chiami tu, solamente un bacio insignificante, mi ha dato fastidio- sbottai arrabbiata
Il suo sorriso sparì
Scossi la testa e andai da Martin
Fortunata che Martin non ci aveva visti
Un bacio?
Un bacio significava tutto per me
Poi toccando il mio sedere? Cose da pazzi

Chi si credeva di essere?
Non potevo crederci
Lui era abituato a baciare le troie.
Ero basita dal suo comportamento.
Va bene che voleva farlo ingelosire, ma baciarmi e toccarmi? Era troppo. Ma dall'altra parte ero un po' stupita e contenta di aver baciato un figo assurdo

***
Eravamo in camera mia.
Non avevo idea perché stava qui, stava in silenzio.
La chiave era completamente chiusa a chiave, voleva togliersi la maschera.
Non riuscii a realizzarlo
Justin mi aveva baciata e mi aveva risposto in quel modo come se un bacio non valesse niente per lui.

Eravamo sdraiati sul mio letto a guardare la televisione
Stava finendo teen wolf
Amavo quella serie
Amavo troppo Stiles
Partì la pubblicità

-vorrei dormire- dissi fredda
-dormi-
-ti dispiace uscire?- alzai un sopracciglio guardandolo
Mi guardò come se non sapesse cosa fare e dire
E quella faccia da cucciolo smarrito?

-Justin- indicai la porta - Buonanotte-
-perché ti stai comportando come una stronza? Non ti ho fatto niente-
Chiusi gli occhi sentendomi stanca

-è perché ti ho baciato? Volevo farlo ingelosire. Volevo aiutarti e grazie a me, hai scoperto che quel coglione è cotto di te-
- stavi esagerando, per di più se mio fratello ci avrebbe visti, ti spediva fuori a calci- dissi
- Non ho problemi a trovare un fottuto hotel- disse freddo

-certamente- alzai gli occhi al cielo - dì un po' mi hai scambiato per una troia per caso?- sbottai arrabbiata
-cosa?- solcò le sue sopracciglia
- che ti è preso stasera? Guarda che per me sei solo un cantante, non sono una di quelle che si innamorano di te e cado ai tuoi piedi -
Mi guardò arrabbiato e uscì dalla mia stanza
Era il nostro primo litigio.

ECCO QUI IL CAPITOLO
♥♡♥
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