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Capitolo tredici: non voglio perderti

Ci staccammo e ci guardammo negli occhi
Bipolare?

Ero imbarazzata ma allo stesso tempo confusa
- Scusa, non volevo dirti quelle cose. Ero preso dalla rabbia -
- Va bene- dissi abbassando lo sguardo
- Vieni in camera mia, dormi con me- mi accarezzò la guancia
Solcai le mie sopracciglia
Che voleva dire quel "dormi con me"?
- che intendi dire dormi con me?-
Fece un sorriso
-Di certo non è quello che stai pensando adesso, pervertita- ridacchiò
Arrossii
- Non voglio che tu faccia pazzie- mise la sua mano sul mio fianco
Alzai un sopracciglio
-io non faccio nessuna pazzia-
- e quel oh Karl, e se andassimo in camera mia?- fece una voce strana
-hey, io non parlo in quel modo. E poi non sono affari tuoi se vado a letto con lui o con qualcun altro- dissi
- invece si-
-ma chi ti credi di essere? Non sei né il mio ragazzo e né mio padre- dissi andando verso il pulsante rosso e feci partire l'ascensore
-No ma- fermò di nuovo l'ascensore - io sono il tuo migliore amico-
-da quando i migliori amici si baciano in quel modo Justin? - lo guardai e schiacciai di nuovo quel pulsante rosso
Justin fermò ancora l'ascensore
-Justin- lo rimproverai
- Cloe-
Solcai le mie sopracciglia
-non è divertente, lo sai?-
- infatti, non sto facendo nulla di divertente- sorrise beffardo
- Mi sto arrabbiando, smettila- sbottai
Lui sorrise ancora di più
-vuoi smettere di sorridere?-
Mi prese il viso e mi diede un bacio a stampo lunghissimo
Mi staccai
-A che gioco stai giocando? -
Il suo sorriso sparì
- un gioco davvero difficile, cerco di conquistare una donna che mi vede solamente come un amico e che ha una cotta per un ragazzo- disse serio guardandomi le labbra
Restai basita
Stava parlando di me? Stava seriamente dicendo che voleva conquistarmi?
Non credevo alle mie orecchie
Con tutte le ragazze, proprio con me?
-cosa?- balbettai - di chi stai parlando?-
Lui mi guardò negli occhi
- di te-
-Justin- arrossii
- lo so, vuoi Karl - si allontanò
Si grattò la nuca
-io- abbassai lo sguardo - non so cosa dire- dissi
-non dire niente- forzò il suo sorriso -beh, è tardi - schiacciò il pulsante rosso e l'ascensore partì
Mi sentivo malissimo
Non avevo idea come potevo rimediare quella situazione.
Mi sentii una stupida

Arrivò il mio piano e le porte si aprirono
Aveva lo sguardo abbassato
Sospirai e schiacciai il tasto per riportarci dal terzo piano.
- che stai facendo? -
- stasera dormirò da te, non mi va di stare sola- dissi
- non cercare di accontentarmi- disse freddo
-non sto cercando di accontentarti, è la mia decisione- dissi
- e se cambiassi idea?- alzò un sopracciglio
-troppo tardi-
Le porte si aprirono
- andiamo- presi la sua mano e uscimmo
Rientrammo di nuovo nella sua stanza.
Non volevo più Karl.
Pensavo che uscendo uno come lui fosse magico e romantico, ma quella cena mi aveva letteralmente cambiato idea. Davvero noioso.
Mentre Justin era sempre con me dal primo giorno e quando lui non c'era, mandava i messaggi.
Ero contenta che uno come lui voleva starmi vicino. Nessun cantante lo farebbe.
E sinceramente uscire con una persona famosa, non era una buona idea, potrebbe illudermi o magari ci sarebbero stati problemi a causa della distanza, la gelosia per una modella o una cantante o un'attrice o qualsiasi donna me lo portasse via da me. Temevo questo.
Temevo il suo lavoro.
Non che volessi che smettesse di lavorare, quello no. Amavo troppo la sua voce e non volevo assolutamente che smettesse di fare musica.
Ma significava che quando riprenderà il tour, non sarò con lui. Finché non avrò una casa tutta mia, dovrò eseguire le regole dei miei genitori. Cosa che alcune volte saltavo le regole quando si trattava della scuola.

Rimase in silenzio e si sdraiò sul letto
Lo raggiunsi e mi sdraiai anch'io
-vuoi stare in silenzio?- chiesi
- si- disse
-d'accordo-
Guardammo il soffitto

Immaginavo che ce l'avesse con me e potevo capirlo. Non era proprio un rifiuto ma nemmeno accettare.
Ero solo confusa
Dovrei solamente parlare con lui, uscire con lui. Ma lui doveva ritornare di nuovo la sua fuga ed io ero stanca che voleva nascondersi. Ormai il novembre finì e anche dicembre, quasi.
Aveva detto due mesi e sarebbe ritornato a cantare
Stava avvicinando il gennaio e adesso doveva assolutamente rimettersi a lavorare e riprendere il tour.
Non era giusto che le persone pagassero il biglietto, l'hotel e il viaggio.
-sai che dovrai riprendere il tour, vero? Sono già passati quasi due mesi- dissi
Non rispose
-Justin? - girai la testa per guardarlo - devi riprendere a cantare, i tuoi fan hanno aspettato un po' troppo, non credi?-
Serrò la sua mascella
- Mi hanno scoperto stasera, penso che la mia fuga sia finita- disse
Guardai il soffitto
-Bene- dissi
-ma non ho potuto goderla perché, ovviamente qualcuno ha rovinato tutto- disse
Solcai le mie sopracciglia e mi girai di nuovo verso di lui
Potevo capirlo che fosse arrabbiato ma stava esagerando
-io non ho fatto un bel niente- sbottai
- ti sbagli invece- mi guardò
Il suo sguardo non era arrabbiato ma era triste
-Hai fatto tantissimo. Ad esempio la tua bellezza e il tuo modo di essere gentile, i tuoi modi di fare e le tue labbra, il motivo in più per stare qui, sei tu- disse - credo di avere una cotta per te piccola- ridacchiò distogliendo lo sguardo
Mi calmai e arrossii
Justin Drew Bieber aveva una cotta per me?

Era troppo adorabile
Stavo sognando?
Un momento, perché stava ridendo?
Non mi stava prendendo in giro, vero?
Ma rimasi in silenzio sentendomi troppo in imbarazzo

- È così strano avere una cotta per qualcuno come te, intendo con una fan. Sto cercando di capire per quale motivo mi piaci, e non ti conosco nemmeno a parte pochissimi giorni trascorsi in casa tua e scrivendo messaggi. Io non sono quel tipo che quando vede una bellissima ragazza, subito dopo, ha una cotta. Magari ho sbattuto la testa? Magari mi hai fatto un incantesimo? Oppure- mi guardò - ho notato che sei diversa dalle persone che incontro. Forse sarà la mia fiducia in te? Mi sono avvicinato a te sapendo di potermi fidare di te? Non hai idea quanto ti penso, non hai idea come sorrido quando immagino te che sorridi.-
Ero davvero scioccata
- non so cosa dire Justin- balbettai
Ed era la verità.
Nessuno mi parlava in quel modo come aveva fatto Justin. Nessuno
E tutte quelle parole mi avevano lasciata senza parole
Con questo, distolse lo sguardo e si girò di spalle
- Buonanotte- disse freddo

Avevo paura di uscire con una star, e chi non lo era? O forse ero solo l'unica
Justin era una brava persona e dolce, ma quando era arrabbiato,  sentivo come se si allontanasse da me ed io non volevo sentire quel distacco. E se non funzionasse tra noi?

#Flashback

7 dicembre

Anonimo era un tipo dolce, perché nessuno era come lui?
Arrivò un altro messaggio

"Non prendermi in giro, ho solo detto che sei bellissima come una torta che c'è di male?"
"Vuoi dire buona come una torta"
"Non correggermi o niente complimenti"
"Va bene" risi
"Stai ancora ridendo? Sai che non ti parlerò mai più, vero?"
"Non mi interessa"
"Ah non ti interessa? Bene, aspetterò che si faccia notte e ti manderò moltissimi messaggi"
"Adesso che lo so, spegnerò il telefono"
"Stronza..."
"Haha scherzo"
"Bene"
Volevo conoscerlo un po'
"Hai una ragazza? " inviai
"No, ma mi piace una ragazza"
"Davvero? Come si chiama?"
"Non posso dirtelo piccola, ma posso solo dire che è bellissima"
"E lei lo sa?"
"Si e no. Complicato, penserà che la sto prendendo in giro. La conosco davvero poco e cerco di starle vicino e conoscerla un po' di più."
" si o no? Decidi"
" beh, credo di si. L'ho baciata più di una volta e lei ogni volta mi ferma e si allontana"
"Forse pensavi che lei ricambiasse? Per questo l'hai baciata? "
Mi dispiaceva per lui
"Forse"
"E vuole provarci? "
"No, lei ha una cotta per un altro ragazzo e per colpa sua, io e lei non ci vediamo da un mese"
"Non devi abbattere, capirà e sentirà la tua mancanza. Lei non ti merita, se lei ti rifiuterà di nuovo, è solo cieca"
"Sai, è bello avere un'amica come te. So che posso fidarmi di te"
Sorrisi
"Quando vuoi"

#fineflashback

Piansi
Stava parlando di me ed io dovevo immaginarmelo.
L'aveva dimostrato più volte ed io ero cieca e stupida
Mi sentii ancora peggio
-Justin- lo chiamai
Non rispose
-so che sei sveglio e mi odi - toccai la sua schiena - ho solo paura di perderti- dissi con la voce tremante - Anche se ce l'hai con me, non lasciarmi mai. Ho paura di tutto. Ho paura di stare da sola anche se sono abituata. Ho paura di perdere le persone a cui tengo molto. Ho paura di perdere te, perché sei molto importante per me e non voglio che per colpa mia rovini il nostro rapporto. Non lasciarmi mai da sola, ti prego. Sono stanca di fingermi una persona felice -
Non rispose

Dopo un po' si girò verso di me e mi abbracciò
E ricambiai stringendolo ancora di più
-Ti voglio bene, non voglio perderti- dissi
-Anch'io-

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