Bonus - La festa di Halloween!🎃
Dominique
«Cazzo, amico! Sei ancora svestito?»
La voce di Pablo mi fa roteare gli occhi. Sono stravaccato sul divano a fare zapping tra i canali e di uscire non mi va proprio. Meno che mai di andare a quella stupida festa di Halloween.
«Non verrò a quella stupida festa. Ti avevo avvisato. È roba da liceali e non mi va di vestirmi come un idiota.»
«Ma se mi sono procurato a posta i costumi uguali. Dobbiamo fare i Blues Brothers, Dom, ricordi? Se tu non vieni salta anche il mio costume!»
«Puoi dire che la tua spalla è rimasta sul divano a mangiare robaccia e guardare un porno. O dì ciò che vuoi, ma lasciami in pace!» sbotto, alzandomi da lì per andare in cucina e prendere un bicchiere d'acqua.
«Non mangi schifezze e non guardi porno. Dici che è roba da adolescenti in calore e che se ti va di divertirti da solo non hai bisogno di quella roba, ti basta immaginare una bella donna» mi ricorda, usando le mie stesse parole.
«Dio, Pablo, era solo un esempio! Perché non mi lasci in pace?» sbuffo, versandomi da bere.
«Perché avevi promesso che avremmo fatto i Blues Brothers!» si lamenta come un bambino, venendomi dietro.
«Ero ubriaco!» mi giustifico, spalancando le braccia.
«Ma una promessa è una promessa! Andiamo! Lo sai, a questa festa ci sarà un sacco di gente. Chissà, magari incontri quella giusta che ti farà dimenticare sia il casino con Gabriela che il desiderio mai sopito per la sorellina del tuo ex migliore amico» ammicca, sperando di convincermi.
"Quella giusta"! penso, ripassando a mente le sue parole.
Come se esistesse, per me, lì fuori.
Dio, non lo so. Un tempo pensavo fosse Cassie e che tra me e lei il problema era solo posto sbagliato al momento sbagliato, ma ora... Ora non lo so più.
«Allora?» mi incita.
Ma sì, è solo una cazzo di festa, che sarà mai!
E anche se ho sempre odiato questo genere di cose, adesso, forse, è ciò che fa per me.
***
Cassiopea
Il party in questo mega appartamento è una vera figata!
La casa di Faruk, il tizio che ospita la serata, è immensa ed è piena di gente coi costumi più disparati.
Meredith mi ha convinto a buttarci nella mischia, dopo che, sul lavoro, una sua collega (amica del padrone di casa) l'ha invitata qui stasera.
Era una vita che non partecipavo a feste di Halloween e, anche se la cosa è un po' da ragazzini, devo dire che non mi dispiace questo salto nel passato.
Così, ieri, io e la mia amica siamo andate insieme a comprare due costumi per l'occasione. Lei si è vestita da Morticia e io da Mercoledì Addams.
Siamo perfettamente in tema e abbinate. Non vedo l'ora di addentrarmi sempre di più in questa splendida festa e conoscere più gente possibile.
«Secondo te li troviamo due figaccioni con cui divertirci post-festa tra le lenzuola?» ammicca lei, ridacchiando.
Rido a squarciagola, scuotendo il capo.
«Sei incredibile! Ad ogni modo tu fa come vuoi. Io, come sai, non sono mai stata fan del sesso occasionale.»
«Beh, se qui ci fosse il tuo Dominique, però, lo faresti del sesso occasionale» mi provoca, dandomi una spintarella.
«La smetti? No che non lo farei» mi giustifico, arrossendo.
«Attenta, bugiardella, che ti cresce il naso come Pinocchio» ribatte, ancora provocatoria.
Decido di ignorarla e mi guardo attorno, passando in rassegna le varie maschere che sono attorno a noi. Qualcuno ha costumi di vario genere, ma la maggior parte è vestita a tema mostri, spiriti e scheletri.
«E di Pablo che mi dici?» chiedo, indicando un tipo vestito da giocatore di football. «Credevo che tra voi ci fosse qualcosa.»
«Per adesso manteniamo la relazione su un piano puramente sessuale. Entrambi possiamo vedere altra gente, perciò...»
«Perciò sei venuta qui a caccia!» ridacchio, dandole un buffetto sul viso.
«Beh, più o meno. Diciamo che...»
«Tracker!»
Una voce mi fa sussultare e sia io che Merry ci voltiamo, guardando l'ingresso.
«Oh cazzo!» impreco, mangiandomi le labbra.
Pablo e Dominque avanzano tra la gente che li saluta affettuosamente. Ci sono donne in visibilio e uomini felici di conoscere due celebrità del loro calibro.
«Dio, che palle!» mi lamento. «Quante possibilità c'erano che Dom fosse a questa festa? Insomma, da ragazzina ricordo che odiava questo genere di party. Li chiamava "roba da femminucce".»
«Beh, magari adesso ha cambiato idea. Forza, andiamo a salutarli!» dice, tirandomi per un braccio.
«Ma no, sei matta!» mi lamento, strattonando la presa.
«Che problema c'è, scusa? Lo hai detto tu che avete stabilito insieme di essere amici. Ti ha anche promesso due biglietti per la sua prossima partita in casa!»
«Sì, è vero, ma...»
Lo guardo. È a debita distanza da me e non mi ha ancora vista.
Lui e Pablo continuano a camminare tra la gente mascherata e io mi chiedo quale sia il mio problema.
Perché ho così paura di vederlo, parlargli e passarci del tempo insieme?
In fondo siamo amici, o almeno vogliamo provare ad esserlo. E non c'è alcun problema che due amici o presunti tali passino del tempo insieme ad una festa.
«Forza, vieni, fifona. Non essere maleducata. Voglio salutare Pablo.»
La seguo controvoglia e mi lascio trascinare tra la folla.
Merry sposta gentilmente una ragazza bassina e si para davanti a Pablo, palesandosi.
«Buonasera, ragazzi!»
Quando Dom mi vede, si sfila gli occhiali da sole che aveva inforcato sul viso per il suo costume dei Blues Brothers e mi guarda.
I suoi occhi incendiano, cazzo! E mi scavano dentro.
«Meredith! Cassiopea!» esclama Pablo, sorpreso di trovarci lì. «Anche voi a questa festa? Chi conoscete?» domanda, soffermandosi sulla scollatura pronunciata della mia migliore amica.
«Una mia collega è amica del padrone di casa e mi ha invitata. Io ho esteso l'invito a Cassie ed eccoci qui!»
«Ottimo!» fa lui, mentre Dom resta in silenzio, ma non mi toglie mai gli occhi di dosso.
Una canzone parte e Pablo esulta, saltando sul posto come un ragazzino.
«Cazzo, adoro questo brano! Forza, vieni a ballare con me!»
Prima che Merry possa dire alcunché, la trascina in pista e lei lo lascia fare, entusiasta come una bambina.
Mi affianco a Dom e guardo il suo amico e la mia amica danzare avvinghiati come due polipi.
«Secondo te quei due fanno sul serio e faticano ad ammetterlo o si stanno solo divertendo?» chiedo per intavolare una conversazione.
«Non lo so» ammette dopo un bel sospiro. «Ciò che posso dirti, però, è che Pablo mi ha confidato che Meredith è stato il miglior sesso della sua vita» bisbiglia e io mi giro a guardarlo come sotto shock.
«Wow! Davvero?»
Annuisce, mordendosi le labbra e tornando con lo sguardo su di loro.
«Però! Si è sbilanciato parecchio.»
«E già. Lei, invece, che dice?» chiede, riprendendo a guardare me.
«Beh... sembra presa, anche se si ostina a rimarcare quanto, tra loro, sia solo sesso. Ma non l'ho mai vista così perennemente di buon umore, come da quando frequenta il tuo amico.»
«Ottimo! Magari, allora, l'avremo fatta, insieme, qualcosa di buono» dice e io punto i miei occhi su di lui.
«Farli conoscere?» chiedo e lui fa cenno di sì col capo.
«Se si riveleranno anime gemelle lo dovranno a noi. È una cosa bella, no?»
Ridacchio e annuisco, felice di vedere la mia amica così presa.
«Tu, invece?» domanda.
«Io cosa?»
«Beh... hai messo su questo vestito da Mercoledì Addams, calze a rete, treccine, trucco impeccabile. Sei venuta qui per... trovare la tua anima gemella?»
Arrossisco e scuoto il capo.
«Solo per divertirmi un po'. Tu, invece?»
«Beh, in parte per non sentire nelle orecchie quel rompicoglioni del mio migliore amico che mi voleva qui a tutti i costi.»
«E l'altra parte?» domando, in attesa di una sua risposta.
Il cuore mi batte più forte nel petto.
Non so perché. Non so che tipo di risposta io aspetti, però...
Però so che ciò che dirà farà male, oppure bene, oppure entrambe le cose insieme.
***
Dominique
Sospiro e rifletto, prima di dare una risposta che potrebbe risultare affrettata.
Vorrei dire e fare tante cose, ma so che non posso.
Il modo in cui posso agire, però, è attraverso il gioco. Sì, voglio giocare a farla impazzire!
«L'altra parte voleva dimenticare la ragazza per cui ho una cotta storica e che mi ha dato un bel due di picche, definendomi amico» lancio e lei abbassa lo sguardo, arrossendo visibilmente.
«Dom, dai! Fai il serio.»
«Sono serio» dico e, audace, avvicino una mano al suo mento e la costringo ad alzare la testa e posare gli occhi su di me.
«Tu non hai idea delle cose che vorrei farti, genietto!» sussurro e avvicino il mio viso.
Piano.
Lentamente.
Per unirmi quasi al suo.
Poggio la mia fronte sulla sua. I nostri respiri si fondono perché gli aliti sono troppo vicini, così come le nostre bocche.
Cassie socchiude gli occhi e si tortura le labbra coi denti.
«Dom» sussurra.
«Cassie.»
Vorrei baciarla. Adesso, cazzo, in questo esatto momento. Mentre sembriamo due ragazzini a una stupida festa per liceali, vestiti di ridicoli costumi e con una voglia matta di saltarci addosso.
Le carezzo il viso.
Voglio farlo.
Sto per farlo.
Ma una mano mi trascina via e mi ritrovo in mezzo alla mischia, senza nemmeno sapere chi mi ci ha buttato.
La gente è tanta e mi confonde, facendomi perdere di vista Cassie.
E so che dovrei essere qui per divertirmi e togliermela dalla testa, ma ora che ce l'ho a un passo da me, non voglio.
Non posso. Non ci riesco.
Perché l'unica cosa che desidero, in questa ridicola festa di Halloween, è lei.
Altro che dolcetto e scherzetto e stronzate simili.
L'unico dolce sul quale tufferei la mia faccia è quel pasticcino di Cassiopea Silver.
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