Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

15. Il segreto dei segreti

𝑀𝑦 𝐵𝑟𝑎𝑣𝑒 𝐾𝑛𝑖𝑔h𝑡

Fifteen


Scoprire che León è il misterioso investitore dietro la mia nuova società è stato devastante.
Mi stavo addolcendo nei suoi confronti, lo stavo lasciando entrare, ma ho scoperto che mi ha tradita spudoratamente nel peggiore dei modi. Lo ha fatto per pietà? Per manipolarmi?

Quando mio cugino ha sganciato quella bomba, per un attimo mi è sembrato di essere in una stanza senz'aria. Da quel momento sono passate circa diciotto ore ed è ancora difficile respirare.

I miei amici si sono lamentati quando ho chiesto loro di incontrarci in un bar qualsiasi invece che al nostro locale preferito, quello di sempre. Adesso sono troppo impegnati a guardarmi sconvolti, però.

"Non stai scherzando, vero?"

"No. Sono serissima. Me l'hai già chiesto tre volte, Nicole. La risposta non è cambiata." Il mio sguardo si incupisce. "León è l'investitore misterioso dietro la mia attività di wedding planning. Ha organizzato tutto con Adam, a cui ha chiesto di mantenere il segreto."

"Ma perché? Perché non essere onesto con te?"

"Probabilmente perché aveva paura che lei reagisse in maniera eccessiva o che non glielo avrebbe mai permesso." Spiega John in poche parole, poi alza gli occhi al cielo come se mi fossi rivelata davvero il caso perso di cui parlava.

"Ed è esattamente quello che è successo! Quindi forse era nel suo interesse tenere la bocca chiusa."

"Lo sai com'è fatta. È testarda, strana e non accetta le cose per come sono. Lui vuole solo che lei sia felice."

"Ma ragazzi! Come potete essere d'accordo con lui?" Chiedo palesemente sconvolta.

"Non lo so. Penso solo che abbia fatto tutto quello che poteva per rimanere al tuo fianco." Continua il biondino.

Nicole annuisce con la fronte aggrottata. "Posso capirlo. Voleva restare il tuo ragazzo. Quindi immagino sia questo che l'abbia spinto a mantenere il segreto. Non dico che quello che ha fatto sia giusto, ma posso capire le sue ragioni."

"Tesoro, quando si parla di relazioni ti agiti peggio di uno scoiattolo. Ma è stato il più delicato possibile con te." Replica John.

Spalanco di più la bocca, la mia mascella sta per toccare il pavimento.

I miei amici hanno una così bassa opinione su di me? Insomma, mi credono troppo esigente?

"Be'... Non era il mio ragazzo." Specifico.

"Penso che la sua signoria si lamenti un po' troppo."

"Eravamo solo amici." Aggiungo.

"Amici che sono finiti a letto insieme e si sono finti fidanzati?" Mi fa notare Danny.

"Be'... Sì."

"Penso che ci sia solo una soluzione a tutto questo. Sierra, devi uscire con qualcun altro." Propone il biondo.

"Non sono ancora pronta. Non ho la forza di intraprendere un'altra relazione."

"Sei più che pronta per uscire con qualcuno, semplicemente non hai mai dovuto farlo perché finora c'era León ad aspettarti."

"Non è vero che mi stava aspettando. Era un mio amico. Certo, c'era una grande chimica tra noi, ma sapevamo entrambi che non poteva durare." Danny mi lancia un'occhiata compassionevole. Sbuffo. "Okay, sentiamo: perché uscire con qualcun altro dovrebbe aiutarmi?"

"Ti aiuterà perché hai dei chiari problemi di autostima."

"Ha ragione." Concorda John. "Non ti rendi conto di quanto sei bellissima e meravigliosa. Devi capire che meriti qualcuno di eccezionale."

"Esatto. Ti serve un vero appuntamento. Devi tornare in carreggiata e ricominciare a vivere la tua vita."

"Già. Devi pensare a un modo per non pensare a León. Perché è ovvio per tutti, tranne che per TE, quanto sei perdutamente innamorata di lui."

"Non penso che sia vero." Nego.

"Fidati di noi. È così." Sentenzia la mora.

"Già. Quello che hai fatto con León è ciò che noi comuni mortali chiamiamo 'uscire con qualcuno'. Lo hai praticamente usato come una bambola per allenarti."

"Cosa? Non lo stavo usando!"

"Ehi! Ehi! Nessuno ha detto che lo stavi usando. Non nel modo in cui pensi." Chiarisce il riccioluto, facendomi innervosire.

"È quello che hai appena detto. Hai detto che lo stavo usando. Non ho mai chiesto i suoi soldi! L'unica cosa che gli ho chiesto è stata di fingersi il mio fidanzato, e anche allora ero disposta a pagarlo per il tempo che mi stava concedendo."

"Penso che Sierra abbia dei seri problemi che non riusciremo a risolvere in questo momento." Annuncia Nicole agli altri, ignorando me come se non fossi lì.

"Tesoro, c'è una differenza. Penso che stessi solo cercando di riconquistare la tua autostima, senza renderti conto di ciò che stavi facendo."

"Pensiamo davvero che tu abbia bisogno di uscire con qualcun altro. Vedrai che ti chiarirai le idee."

"Perlomeno, capirai se stai cercando una relazione in generale o se era León a fartene desiderare una."

"Esci con qualcuno. Forse non hai più bisogno di dimenticarti di Bryan. Forse è León quello che devi estirpare dal tuo cuore e dal cervello." Termina Nicole con fare da maestrina.

Pretende di sapere tutto su come mi sento al riguardo.

Ma in realtà cosa sa lei?!




~~~

Passo tutto il giorno a rimuginare su quelle parole.
È davvero León che ha il mio cuore? È per questo che il fatto che mi abbia mentito fa così male? Finirò per impazzire.

Tyler, il mio fotografo preferito per i matrimoni, è seduto proprio di fronte a me ed è intento a esaminare uno dei nostri progetti imminenti. Mi sta mostrando alcuni degli stili e dei luoghi che secondo lui starebbero bene con il tema che ho scelto. Il problema?
Non lo sto seguendo.

"Ehi. Tutto bene?" Domanda appena capisce che la mia mente è da tutt'altra parte.

"Eh?" Mi ridesto.

"Sembri avere la testa fra le nuvole. Non sei piena di energia come al tuo solito. Ti andrebbe di parlarne?"

"Oh... non è niente." Minimizzo.

"Sicura? Hai la mente lontana mille miglia da qui." Gli rivolgo un sorriso brillante, sperando che lasci perdere l'argomento.

"Sicurissima. Forse sto solo lavorando un po' troppo. Ma siamo una startup, è difficile avere successo senza fare gli straordinari e impegnarsi a fondo." La compagnia del ragazzo è davvero piacevole e, in un batter d'occhio, torno a concentrarmi sul progetto. Riesce anche a strapparmi un sorriso. "Sono tutte ottime idee. Le adoro. Credi che faranno aumentare i costi se scegliamo di scattare così?"

"Non in maniera significativa. Penso che i clienti apprezzeranno il valore di una location di questo livello."

"Hai proprio ragione. Direi che siamo sulla buona strada. Grazie per i tuoi suggerimenti."

Il sorriso che affiora sulle sue labbra carnose è quasi ammaliante. Mi fa' sentire un pochino timida e in imbarazzo.

"Ehi. Domani sera io e alcuni miei colleghi ci vediamo per una birra. Ti piacerebbe venire insieme a me? Ti sto chiedendo un appuntamento."

"Perché hai specificato che vuoi chiedermi un appuntamento?"

"Perché mi piaci molto, Sierra." Ammette guardandomi dritto negli occhi con fare seducente.

"Oh... Davvero?"

"Già. Era da un po' che volevo chiederti di uscire, ma non sembravi disponibile."

"E adesso ti sembro disponibile? Voglio dire... ti sembro single?"

"Mhm..." Si avvicina un po' di più per squadrarmi meglio. "Mi sembra che tu abbia bisogno di una serata fuori."

"Ehm..." Sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e abbasso gli occhi. "Sì, penso che mi piacerebbe."

"Fantastico! Ti vengo a prendere domani alle sette."

"Grandioso. A domani, allora.

Tyler è un ragazzo carino. È normale, ambizioso. Sulla carta è praticamente l'uomo perfetto, la mia anima gemella, a cui aspiro fin da bambina.
E allora perché non ne sono particolarmente entusiasta?

~~~

La sera seguente ci vuole ogni grammo della mia forza di volontà per non chiamarlo e disdire l'appuntamento, inventando qualsiasi scusa.
Sento un macigno sul petto che quasi mi soffoca. Ma non è adrenalina, è pura disperazione.

È come se il mio corpo mi stesse urlando di non uscire con lui. Che è tutto sbagliato.

Devo smetterla. Ora. Sono semplicemente ridicola. Non c'è niente di sbagliato nell'uscire con Tyler. È un appuntamento perfettamente normale con un ragazzo che lo è altrettanto. È ora che mi prepari o faccio tardi. Dannazione, Sierra. O la va o la spacca. Ce la puoi fare!

Quando il campanello dell'ufficio suona, ho appena finito di truccarmi. Mi guardo allo specchio per controllare il mio aspetto e annuisco cupamente verso il mio riflesso.

-Ce la posso fare, mi ripeto.

"Avanti! La porta è aperta."

Tyler è puntuale.
Quando arrivo nell'ufficio, il ragazzo mi guarda trattenendo il respiro, come se stesse guardando una star di Hollywood.

"Sei bellissima." Si limita a dire troppo impegnato a farmi una radiografia coi suoi occhi.

"Ehm... grazie. Ti offro qualcosa da bere, prima di andare?"

Mi sorride dolcemente.
"Sierra, non devi essere nervosa, va tutto bene. È una serata informale. Sarà divertente, vedrai."

Mi sfugge un sospiro di sollievo prima che possa trattenerlo. Tyler sembra comprendermi davvero.

"Grazie. Scusami, mi sto comportando da stramba. È passato un po' di tempo dall'ultima volta che sono uscita con qualcuno."

Anche se è proprio questo il problema, no? Non è affatto passato del tempo dall'ultima volta. I miei amici hanno ragione. Io e León eravamo qualcosa di più che semplici amici, stavamo insieme. Semplicemente non me ne sono accorta prima.

"Nessun problema."

~~~

Scambiamo due chiacchiere in macchina e mi sento subito a mio agio. Ma... per un'assurda coincidenza o perché la mia solita sfortuna mi perseguita, mi ritrovo all'Oil Rig.

In realtà, non stavo prestando attenzione a dove andavamo... e adesso è troppo tardi per darsi alla macchia senza fare la figura dell'idiota.

"Oh... Non sapevo che saremmo venuti qui."

"È un problema? Di solito ci incontriamo sempre qui. Anzi, penso di averti vista da queste parti un paio di volte."

Grandioso.

"Sì, era il mio..." schiarisco la voce. "Era anche il mio locale preferito."

"Vuoi andare da qualche altra parte se ti senti a disagio?"

"Ehm ... No, va bene così."

"Sicura? Possiamo andare altrove. Devo solo avvisare i miei amici del cambio di programma."

"Niente affatto. È solo che... non vengo qui da un po', tutto qui. Sono rimasta solo sorpresa."

"Ah... okay."

La mia conversazione con Tyler ha steso un velo oscuro sulla serata. L'appuntamento è iniziato con il piede sbagliato...

Dopo avermi fatto accomodare ad un tavolo e aver ordinato da bere per me, ha passato il resto del tempo a chiacchierare con gli amici.

"Che dire... non una delle mie migliori idee." Penso tra me e me.

La maggior parte dei suoi amici sono fotografi come lui. Alcuni sono venuti in coppia. Dovrei socializzare, invece mi isolo trasferendomi in un'altra dimensione e mi sento a disagio.

"Stai ancora lavorando?"

Quella domanda, sebbene posta con grande tranquillità, mi fa venire la pelle d'oca e incrementa i brividi per tutto il corpo. Oh, accidenti...

All'improvviso, mi sento di nuovo mancare il respiro.
Desiderio. Rabbia. Confusione. Tutte queste emozioni si sfidano a duello senza esclusione di colpi su un campo da battaglia nella mia mente.

"No. In realtà, sono qui con un amico."

Quando mi volto e incrocio i suoi occhi, la mia vocina interiore così insistente inizia a urlare: "Perché non sei qui con lui? È lui il tuo destino."
La soffoco con un sorriso amareggiato. Un braccio circonda la mia spalla.

È di Tyler.

Ci vuole tutta la mia forza di volontà per non scrollarmelo di dosso, ma riesco a rimanere comunque ferma.

"Tutto bene? Vuoi un altro drink?"

L'espressione di Leòn si spegne gradualmente. "Oh. Capisco. Sei ad un appuntamento."

È difficile capire cosa gli sta frullando nel cervello. Il suo tono è gelido, più di un iceberg. Eppure mi sembra di intuire una sfumatura di dolore nella sua voce. O era rabbia? Disgusto? Mi piacerebbe poterglielo chiedere.

"Qualcosa non va, amico?" Domanda Tyler senza togliere il braccio dalle mie spalle.

"Sai una cosa? Non sono tuo amico. Sierra, dovresti scegliere personaggi migliori con cui sperimentare."

"Come, scusa?"

"Se pensi che starò qui e ti lascerò insultare la persona con cui sono uscito, ti sbagli di grosso. Vattene, prima che chiami il buttafuori."

"È tutto quello che sai fare? Chiamerai il buttafuori?" Sulle labbra del riccio aleggia un sorriso strafottente. "Voglio proprio vederti provare... amico."

Tyler fa scivolare via il braccio e si irrigidisce, pronto a scagliarsi contro León.

"Per l'amor del cielo..." penso.

"Ehi..." Cerco di attirare la loro attenzione prima che vengano alle mani. "León, sei inopportuno. Cosa pensate che sia io? Una specie di osso che vi state contenendo?"

Il rimprovero sembrava essere più d'effetto nel mio cervello.

"Io non ho problemi. È chiaramente lui - indica León con l'indice - ad avere un problema."

"Per favore, finitela."

Con uno sguardo arrabbiato, Léon gira i tacchi e se ne va.

"Stai bene?" Chiede Tyler mostrandosi dispiaciuto.

"Vorrei andarmene, per favore."

"Sì, certo. Lasciami solo avvisare i miei amici e ce ne andiamo."

Quando si allontana, una litania di domande inizia a scorrere come un fiume in piena.

"Perché è qui? Non lo sento da quando gli ho detto che era finita tra di noi. Pensavo che sarebbe rimasto a New York. Ma per quale motivo mi interessa? Lui mi ha mentito e non è il mio ragazzo. Anche se lo fosse stato, ho messo un punto a quello che c'era tra di noi... giusto?"

~~~

Il flusso di domande non accenna a fermarsi nemmeno mentre siamo diretti a casa.
Sono così distratta da non rendermi conto di essere arrivata al mio appartamento e che Tyler mi sta tenendo la mano. Si avvicina, chiaramente per potermi sfiorare le labbra.

Ma... io non ce la faccio.
Non riesco a pensare a NIENTE altro che a León, al ragazzo riccio dagli occhi verdi.

Quando si avvicina per darmi quel bacio che vuole, io invece giro il viso di lato per evitarlo. Le sue labbra si posano sulla mia guancia, come premio di consolazione. "Oh. Ehm..." China lo sguardo confuso da quella situazione, dal fatto che non abbia voluto baciarlo e un sorriso mesto si disegna sulla sua faccia.

Mi prende la mano e la stringe dolcemente.

"Mi dispiace, Tyler. Dico sul serio."

"Nessun problema. È tutto okay. Avrei dovuto immaginare che non ti sentissi pronta. È solo che pensavo..."

"Cosa?"

"Pensavo di aver aspettato abbastanza a lungo perché tu lo fossi. Quello era il tuo ex, vero?"

Mi limito a scrollare le spalle.

Solo il cielo sa quanto è difficile definire cosa c'è tra me e León, anche se non è esattamente vero. Sembra che tutti lo sappiano, tranne me.

"Sai, sembra che neanche lui sia pronto ad andare avanti. Pensavo che mi avrebbe ucciso quando ti ho abbracciato."

"C-Cosa?" balbetto.

Si avvicina e mi bacia sulla fronte. "Mi piacevi davvero, Sierra. Ma magari in un'altra vita potremmo stare insieme... Ci si vede al servizio fotografico.
Non preoccuparti. Siamo a posto."

Prima che possa rispondere, Tyler se ne va, chiudendo la porta dietro di sé.

"Ma che diavolo!" Esclamo.
Crollo inevitabilmente sulla sedia più vicina e mi porto le mani fra i capelli. "Come diamine ho fatto ad incasinarmi la vita così tanto? Un giorno ho un futuro stabile davanti a me e un fidanzato fisso, anche se... noioso. Il giorno dopo scopro addirittura che mi tradisce con mia cugina. E che anche che è incinta. Mi ritrovo a dover mettere in atto una specie di piano di vendetta per farli ingelosire con l'aiuto di un uomo appena conosciuto. E poi si scopre che pure lui è un maledetto bugiardo. E come se non bastasse... non so davvero che fare con lui." La mia testa si appesantisce e riesco a malapena a tenerla dritta. Tutto nella mia vita sembra essere troppo complicato. "Devo capire cosa realmente provo per León. Okay... Penso..." Butto fuori un sospiro. "Di non sapere cosa provo per lui. Se lo amo o lo odio... devo chiarirmi le idee una volta per tutte. Questa storia mi sta facendo impazzire! Non posso dormire. Non riesco ad uscire con altri uomini. Anzi, uscire con Tyler è stato un vero disastro. Non facevo altro che pensare a lui. Accidenti... Non so cosa voglio."

Mi sembra di essere rimasta a rimuginare per ore. Ma quando ho finito di riflettere sul da farsi, so di per certo due cose essenziali.

"Prima di tutto, pensavo di aver smesso di vivere la mia vita nella paura e invece continuo a farlo. Perciò devo affrontare le mie insicurezze. Secondo, i miei sentimenti per León sono complicati. Potrei anche dire che lo amo, che lo odio, che non siamo amanti e che è solo uno sconosciuto o un amico... ma sarebbe come dare uno schiaffo in faccia ad entrambi. Devo smettere di fingere. Devo riconoscere che c'è qualcosa fra di noi. E che questo qualcosa... adesso è rotto. Forse, invece di decidere cosa provo per León, devo decidere cosa voglio da lui nella mia vita."

Magari... Dovrei andare da lui.

"Parlarne faccia a faccia è la cosa migliore per chiarire questa enorme confusione che ho in testa." Però mi torna in mente un piccolissimo dettaglio. "Santo cielo... Probabilmente è ancora infuriato per quello che è successo stasera. Spero proprio che non mi sbatta la porta in faccia."

~~~

Non ci metto poi molto ad arrivare a casa sua, ma ansia e confusione non mi lasciano in pace per un solo istante. La sua macchina è parcheggiata nel vialetto. Scendo in spiaggia e salgo sulla terrazza nel retro.

"Be', almeno non ho camminato qui al buio per niente. Forse lo troverò qui fuori. E se non entro dentro, non avrò la tentazione di trascinarlo nel letto." mi dico mentalmente. "Non so come sia possibile, ma ogni volta che mi invita dentro, le mie mutandine volano via..."

Sospiro frustrata quando mi rendo conto che non c'è nessuno e che dovrò bussare per attirare la sua attenzione.

"Coraggio. Devo avere coraggio. O la va o la spacca."

Il pugno batte sulla porta a vetri che conduce all'interno, dove è buio pesto. Intravedo un movimento dall'altra parte e raddrizzo la schiena all'istante.
La porta si apre, ma non è León ad accogliermi. Al suo posto, due gambe chilometri, capelli biondi e scintillanti occhi azzurri che incorniciano un volto femminile.

"Alyssa?"

"Oh, cavolo, mi hai spaventata. Pensavo ci fosse un ladro qui fuori."

Non rispondo. Riesco solo a fissare stupidamente la donna o dovrei dire la fotomodella a casa di León.

"Cerchi León?"

"Mhm... Sí."

"Lui è in camera da letto. Pensavo..."

Un rossore prende il sopravvento sulle mie guance e la mia immaginazione corre più veloce del vento.

"Con chi stai parlando?"

Il riccio la raggiunge. Ha un asciugamano avvolto attorno alla vita e si sta strofinando i capelli umidi con un altro. Vederlo in questo stato... mi manda in frantumi il cuore.

"Sono solo io. Volevo... ehm... restituirti l'anello. Domani dirò ai miei genitori che tra noi è tutto finito. Meglio non confonderli ancora di più continuando ad indossarlo."

"Sierra."

L'anello scivola via dal mio dito piuttosto facilmente. Lui tende la mano come per afferrarmi e trattenermi lì. Ma lo schivo e faccio cadere l'anello nella sua mano per poi fuggire.

"Bene, immagino che questo abbia risposto ai miei dubbi sull'ora o mai più. Evidentemente per noi è un mai più."

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro