56 (Capitolo finale) - Il cerchio si chiude
Restammo in quella casa ancora per poche settimane. Dalla mia finta partenza, Amber non ebbe più bisogno dell'aiuto di Uriel e lui iniziò ad allentare gradualmente i rapporti tra di loro. La osservò da lontano mentre conosceva nuovi amici o imparava il suo nuovo lavoro, e finalmente vedemmo lei e il suo angelo nuovamente serene. Se io e Claire avessimo potuto parlarci ancora, di sicuro mi avrebbe raccontato di come andavano meglio le cose con Amber e di come aveva imparato a non reagire come suo fratello faceva con lei, ma io non le parlai mai più, e non potei dirle addio nemmeno quando Uriel le raccontò che voleva raggiungermi nel nostro paese d'origine. Li vidi abbracciarsi da lontano, mentre lei tratteneva le lacrime a stento, e attesi con un nodo alla gola che il mio fidanzato tornasse da me per portarci via.
Mi dispiacque un po' dire addio alla nostra casa, alla quale iniziavo ormai ad abituarmi, ma fui felice di tornare ad essere libera nel nostro mondo, ed ero ben decisa ad imparare dai miei errori per non ripeterli mai più.
*
Da allora ci furono molti altri incarichi nel mondo umano, e lentamente tutto questo divenne anche la mia normalità. Ad ogni partenza soffrivo gli addii un po' di meno, pur affezionandomi sempre molto a quelli che consideravo un po' anche miei protetti. Dopo ogni lieto fine, Uriel ed io tornavamo alla piacevole routine del nostro mondo, fino a che non iniziammo il grande viaggio nell'Ovest che avevamo sognato fin dal nostro primo incontro, ormai ben dieci anni prima.
Con il trascorrere degli anni, incontrai spesso gli altri arcangeli; soprattutto Raphael, che ha continuato a trasmettere ad Uriel le sue conoscenze così come farà per tutta la vita. Con ognuno di loro, ormai, ho un bellissimo rapporto di affetto, e proprio questo loro affetto incondizionato mi ha dimostrato che la vita degli arcangeli, superate le difficoltà iniziali, non è poi così terribile.
A un anno dal mio fidanzamento con Uriel, ormai tutti gli angeli sapevano di me, conoscevano il mio aspetto e mi salutavano con timorosa riverenza. Io li risalutavo sempre con un sorriso sincero, e mi accorsi ben presto che non mi temevano quanto mi sarei aspettata all'inizio. Grazie a tutto ciò, anche Uriel comprese finalmente di aver preso la decisione giusta, e non dovette mai più temere per la mia felicità.
Anche nel mio vecchio gruppo avvennero molti cambiamenti: arrivarono nuovi membri e altri presero la decisione di andare a vivere con il proprio compagno. Megan riuscì a lasciarsi alle spalle il ricordo di Abel incontrando la sua anima gemella, e fu la prima di noi a veder nascere un suo piccolo angelo. Anche Miriam incontrò la sua dolce metà: un ragazzo allegro e fiero che tollerò piuttosto bene l'idea che la migliore amica della sua ragazza fosse la fantomatica Azalee, compagna dell'Arcangelo dell'Ovest.
Ormai la maggior parte di noi ha preso la sua strada, ma a volte ci incontriamo ancora tutti insieme, là nella valle assolata che un tempo era la nostra "casa". In fondo io non mi sono allontanata poi così tanto: ancora adesso, nei periodi di tranquillità, Uriel ed io viviamo vicino alle candide rocce tra le quali siamo cresciuti.
Incarico dopo incarico, il mio arcangelo divenne sempre più forte ed esperto: imparò a concludere le sue missioni più in fretta e a percepire alcuni problemi con abbastanza anticipo da prevenirli, piuttosto che curarli, e questo gli diede molta soddisfazione e sempre più tempo libero.
Anche io crebbi. Mi rafforzai, imparai ad evitare gli errori e a prendere false identità umane senza correre rischi. Il cibo e i luoghi chiusi non furono più un problema, al punto che, ormai, la vita nel mondo umano non mi appare poi così diversa da quella nel mondo angelico.
*
Qualche decennio dopo il nostro fidanzamento, avvenne il cambiamento che stravolse le nostre vite. Ce lo aspettavamo già, ma successe così in fretta da coglierci totalmente impreparati.
Accadde in un periodo in cui vivevamo nel mondo umano, in una palazzina grande e luminosa. In un giorno che sembrava come tutti gli altri, Uriel venne da me col viso pallido e l'espressione sconvolta, lasciandomi capire che stava per accadere l'inevitabile.
Ci trasferimmo subito nel Nord, dove l'anziano Arcangelo Gabriel era sdraiato sull'erba fiorita dei suoi altipiani. Si era indebolito già da qualche tempo, al punto che Michael aveva deciso di prendere in carico anche il Nord, ricambiando con la dedizione di un figlio tutto l'aiuto che una volta aveva ricevuto dal suo mentore. Ma ora... le condizioni del nostro arcangelo più anziano erano peggiorate così velocemente da non lasciarci più speranze.
Vidi tre paia di occhi dorati sconvolti che si stringevano intorno a lui e decisi di farmi da parte per rispetto della loro famiglia.
Fu un momento orribile. Gabriel trovò appena la forza di salutare ciascuno di loro con parole piene di affetto e volle vicino perfino me, che scoppiai a piangere non appena mi strinse la mano per chiedermi di aver cura del futuro Arcangelo del Nord insieme ad Uriel. Le sue ultime parole furono per il suo protetto per eccellenza, Michael, di cui si disse fiero e sereno nel lasciare il nostro mondo nelle sue mani.
Il suo corpo divenne polvere non appena la sua vita si spense, tornando alla natura così come ne era venuto - ben tre secoli prima - sotto i nostri sguardi attoniti.
Ne rimase solo un silenzio innaturale tutt'intorno a noi. Vidi Raphael stringersi al suo mentore, che aveva appena perduto un padre e un maestro, e poi, nonostante lo shock, riuscì a scambiare con Uriel con un cenno d'intesa, che stava a significare: "Ora vai, lui ha bisogno di te".
Lui... Un neonato dagli occhi chiari che era appena venuto al mondo con il peso di un intero territorio sulle sue piccole spalle.
Uriel annuì, ancora sconvolto. Non aveva solo perso il più grande punto di riferimento che aveva da sempre... si era improvvisamente trovato addosso la responsabilità di un secondo territorio che non conosceva e soprattutto di un piccolo arcangelo ancora in fasce. Abbracciò Michael per un secondo e poi mi guardò con lo sguardo vitreo che ormai mostrava solo nei momenti di maggior dolore. Era arrivato il momento.
Ci trasferimmo insieme in un altipiano del Nord. Uriel sapeva perfettamente dove andare, aveva già iniziato a percepire il piccolo Gabriel, che da ora sarebbe stato il suo protetto per eccellenza: avrebbe dovuto crescerlo, proteggerlo e prepararlo al suo compito così come Raphael aveva fatto con lui.
*
Ci trovammo improvvisamente in un'enorme distesa di fiori dai colori caldi, a centinaia di metri di altezza. Uriel lasciò andare la mia mano che ancora stringeva forte e si chinò a prendere la creaturina dagli occhi chiari che piangeva nell'erba. Non appena la prese, lo vidi iniziare e tremare così violentemente che in un secondo gli ero già accanto per la preoccupazione: in tutta la mia vita non l'avevo mai, mai visto tremare in quel modo.
Capii il motivo della sua reazione solo quando vidi quel corpicino nudo tra le sue braccia.
E' mai possibile una cosa del genere? chiesi più a me stessa che a lui.
Uriel mi diceva sempre che la Natura aveva un piano per tutto, che predisponeva ogni cosa in modo da prepararci all'avvenire nel migliore dei modi possibili. Quel giorno, in quel preciso momento, ne ebbi la conferma definitiva: il nuovo arcangelo del Nord... era una bambina.
In fondo, quale arcangelo poteva essere più adatto di Uriel a crescere ed educare una lei, dopo che per decenni si era occupato di me? Io stessa, in passato, avevo già fatto esperienza con una distorsione molto simile.
Forse per questo non compresi subito il panico del mio compagno, almeno fino a che non rievocai le immagini del nostro passato: l'Uriel bambino stremato nel fisico e nella mente, che si feriva in continuazione a causa di incarichi troppo difficili per lui. Se era così dura per un ragazzo, più forte per natura, cosa ne sarebbe stato della piccola creatura tra le sue mani?
Non mi bastò una notte intera per farlo calmare.
Da quel giorno, la nostra vita cambiò radicalmente. Passavamo quasi tutto il nostro tempo libero accanto a lei, che prese il nome di Gabrielle. Tendevamo a considerarla nostra figlia; riempì il nostro cuore e tutti i momenti in cui Uriel non poteva stare con me, che raddoppiarono dal momento in cui prese in reggenza anche il Nord.
Con il tempo, Gabrielle divenne forte e sempre più bella, riuscì a compensare le sue mancanze fisiche con la furbizia e raggiunse il livello di tutti gli altri arcangeli. Adesso è potente, alta ed elegante nel suo corpo di quindicenne, anche se per Uriel e me resterà per sempre la nostra bambina.
*
A volte penso ancora alla mia vita passata; ai miei protetti, ad Abel e al fatto che, mentre noi siamo appena ad un terzo della nostra vita, loro potrebbero già non essere più da nessuna parte, ma mi consolo pensando che rivivono nei loro figli e nipoti. Oggi ho un motivo ben preciso per pensare a tutti loro, mentre l'uomo che amo dorme sereno sulle mie gambe. Accarezzo le sue grandi ali dai riflessi dorati e penso a quando si trasferì tra gli umani per il suo primo compito da arcangelo adulto, nel tentativo di proteggere Abel e me dai nostri stessi protetti. Oggi è la vigilia di un giorno importante, perché domani anche Gabrielle svolgerà il suo primo compito da adulta. Si trasferirà nel mondo degli umani per far accettare un suo protetto ad un ragazzo troppo scettico. Uriel ed io abbiamo già predisposto tutto: una casa non molto lontana, delle occasioni di incontro e una finta identità come ne abbiamo prese spesso, anche tutti e tre insieme. Lei naturalmente è spaventata, eppure noi siamo certi che riuscirà nel suo intento, perché è sempre stata brillante in tutto.
Gli arcangeli dicono sempre che dopo il primo importante compito da adulti è tutto più facile. Di sicuro lo è stato per Uriel, e confido che lo sarà anche per lei. Dopotutto, il periodo più difficile delle nostre vite è ormai passato, nonostante io abbia un piacevole ricordo di ogni singolo giorno passato accanto al mio arcangelo e poi alla mia famiglia. E sono certa che il futuro sarà ancora migliore.
*****Angolo Autrice*****
Non immaginate il magone che mi sta venendo mentre metto il puntino finale all'intera trilogia... Come ormai saprete, avevo già scritto la bozza della storia da tanto tempo (no, non ho sbagliato a scrivere la data d'inizio XD) e ogni volta che rileggevo questo libro mi fermavo sempre al penultimo capitolo perché questo mi metteva troppa tristezza...
Stavolta non ci saranno seguiti, la storia ormai è conclusa del tutto e spero tanto che vi abbia lasciato dentro qualcosa di bello e di emozionante. Mi auguro di aver allietato le vostre ore come voi avete allietato le mie con i vostri commenti, con i voti e con le vostre stesse storie. Ora non mi dilungo, ma mercoledì pubblicherò un ultima parte appositamente per i ringraziamenti, perciò... a prestissimo! Non vi siete ancora liberate di me ♥.
Mi raccomando, ricordate di darmi un vostro parere, ci tengo a sapere se la storia e il finale vi hanno soddisfatte o se avreste cambiato qualcosa :)
Un ultima cosa: PER CHI NON HA LASCIATO TRACCE DEL SUO PASSAGGIO, vi chiedo di darmi un cenno della vostra presenza, in modo che io sappia che siete arrivati fin qui. Non mi importa che sia un voto, un commento, o un "presente" scritto senza nient'altro, voglio solo rendermi conto di quante e quali sono le persone con cui ho condiviso questo mondo e... perché no? Inserirvi tra i ringraziamenti come meritate =).
A Mercoledì!
I love You
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