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23 - Premonizione

Passai dei mesi orribili. Anche sapendo che Uriel non sarebbe mai tornato come prima, non riuscivo ad allontanarmi da lui in nessun modo, e nonostante ne soffrissi terribilmente, pregavo la Natura di andare avanti così anche per tutta la vita, pur di non dovergli dire addio. Ormai parlavo in sua presenza solo quando era necessario, troppo spaventata all'idea che un giorno decidesse semplicemente di non tornare più perché gli recavo fastidio.

Nel corso di quei mesi, la parte più razionale di me tentò in tutti i modi di farmi sentire l'affetto di Abel e la sua presenza continua, cose che sarebbero state più che sufficienti per rendere felice qualunque ragazza, ma non me.

Arrivai ad augurarmi che Abel prima o poi si innamorasse di una donna che sapesse renderlo felice e lo portasse lontano da qui, perché io non meritavo tutta quella dedizione e lui non meritava quel tormento.

A volte stavo così male che non riuscivo ad addormentarmi per tutta la notte, e per non svegliare loro con i miei singhiozzi fuggivo alla riva del fiume nel bosco. Non immaginavo che Uriel - che a mia insaputa sentiva tutto per empatia - rimaneva sveglio con me a tormentarsi.

In uno dei periodi peggiori arrivai a rimanere sveglia per più notti consecutive. Alla terza notte il mio arcangelo non se la sentì di lasciarmi sola, e quando mi alzai per andarmene mi seguì senza farsi notare. Fu così silenzioso che costeggiai il fiume fin dentro al bosco senza accorgermi di nulla; notai la sua inconfondibile sagoma solo dopo essermi appoggiata al tronco di uno degli alberi più esterni.

Non appena lo riconobbi, il cuore iniziò a martellarmi nel petto.

Mi sembrava incredibile che si fosse scomodato a seguirmi, ma ormai le sue attenzioni mi mettevano solo in imbarazzo. Mi trovai a rintanarmi con le spalle sulla ruvida corteccia, con il viso nascosto sulle ginocchia per non mostrargli le mie stupide lacrime, ma per una volta che avrei voluto vederlo allontanarsi, lui invece si avvicinò a me.

Sentivo tutto. La tua disperazione, la tua paura di perdermi, perfino la vergogna che ormai provavi davanti alle mie attenzioni. Ti stavo stremando sia nel fisico che nella mente e volevo provare ad aiutarti, così quella notte mi ero arreso a mostrarti una piccola parte del mio affetto per te, in modo che riuscissi a darti pace almeno per dormire. Però fallii miseramente. Dovevo aspettarmelo, era un tentativo dettato solo dalla disperazione e dal senso di colpa.

Se non fosse stato buio avresti notato facilmente che stavo tremando anch'io. Mi permisi di avvicinarmi più di quanto avrei dovuto e lasciai che le mie dita sfiorassero appena le tue braccia, sentendomi rigenerare dal nostro contatto.

I miei sentimenti per te crescevano giorno dopo giorno e ormai mi rendevo conto di amarti, più di qualunque altra cosa al mondo. Avrei tanto voluto arrendermi e raccontarti tutto, ma proprio perché ti amavo, strinsi i denti e continuai la mia farsa.

«Mi dispiace che il mio cambiamento ti stia facendo soffrire, Azalee. Vorrei tanto... poterlo evitare» mi confidò in un sussurro.

Eppure non percepì il senso di pace che si augurava per me. Al contrario, la sua frase mi causò un miscuglio di emozioni contrastanti: sollievo per quella piccola dimostrazione di affetto, un'acuta nostalgia per la sua voce sussurrata così piena di ricordi, ma soprattutto mi causò una fitta di dolorosa consapevolezza; mi resi conto che Uriel capiva cosa mi stava facendo e che gli importava ancora abbastanza di me da dispiacersene, ma ciò significava anche che non poteva cambiare le cose nemmeno se lo voleva.

Così persi anche l'ultima speranza a cui mi ero inconsapevolmente aggrappata fino ad allora. Sentii mie guance bagnarsi di lacrime silenziose e non riuscii nemmeno a curarmi di nasconderle. Mi limitai ad asciugarle davanti al suo sguardo illuminato dalla luna, cercando di sorridergli per fargli capire che ero contenta di saperlo. Uriel mi asciugò un'ultima lacrima solitaria con la punta delle dita, poi si alzò e tornò indietro senza una parola, lasciando al suo posto una straziante sensazione di vuoto.

Passai il resto della notte a piangere nel bosco, cercando di accettare ciò che sarebbe accaduto d'ora in poi. Non ce la facevo più ad andare avanti così, dovevo arrendermi a ciò che la mia parte razionale mi urlava contro da tempo: per non uscire pazza da quella situazione, dovevo riuscire a soffocare i miei sentimenti per lui.

*

Da quella notte iniziai a ripetermi continuamente che da Uriel non dovevo desiderare più nulla. Al mattino gli davo il buongiorno senza nemmeno aspettare che mi rispondesse e quando tornava dopo ore di assenza lo salutavo appena e poi mi costringevo a tornare alla mia occupazione, così che - oltre a distrarmi - sarei sembrata più serena sia ai suoi occhi che a quelli di Abel, le cui condizioni iniziavano a preoccuparmi seriamente.

Ero sicura che Uriel avesse mantenuto con lui un rapporto più comunicativo che con me, ma mi sembrava che negli ultimi tempi anche loro avessero smesso totalmente di parlare e si vedeva benissimo che Abel ne soffriva. Lo incoraggiai fino allo sfinimento a sfogarsi con me o con il nostro vecchio gruppo per compensare, almeno in parte, la perdita del suo migliore amico, ma lui continuava a fingere di stare bene per me e perfino per Uriel stesso, come se potesse davvero riuscire a ingannare le due persone che lo conoscevano meglio al mondo.

Purtroppo, in quel periodo, Abel aveva una ragione ben precisa per preoccuparsi per lui: il nostro arcangelo non poteva più appoggiarsi a noi proprio ora che il suo compito si faceva più difficile che mai, perché, se i nostri calcoli erano giusti, a breve avrebbe compiuto il quinto passaggio, trovandosi da un giorno all'altro a diventare del tutto indipendente dal suo mentore.

Non potevamo nemmeno immaginare quanto duro stava per farsi il suo compito in realtà.

Il giorno in cui Raphael mi raccontò del pericolo a cui andavate incontro tu ed Abel, entrai nel panico più totale.

Mi chiamò da lui appena sveglio e mi fece sedere, dicendomi che la questione di cui stava per parlarmi era estremamente delicata ma che non mi avrebbe lasciato solo ad affrontarla. Mi raccontò che Gabriel, l'arcangelo più anziano, aveva avuto una premonizione riguardante il mio territorio, su qualcosa di così avanti nel futuro che né io né lui avremmo potuto percepire in tempo: un evento molto pericoloso che non si era mai verificato a memoria d'angelo.

Non mi fece subito i vostri nomi. Mi parlò di due umani che avrebbero incontrato il proprio angelo nello stesso momento e a poca distanza l'uno dall'altra, dopodiché mi spiegò dell'incredibile scambio che avrebbe dato vita a due coppie miste di angeli e umani, coppie miste così affini da portare la Natura a creare una tale deformazione. Non serviva spiegarmi quali rischi corressero quei quattro. Chiesi subito a Raphael cosa avrei dovuto fare e quanto anticipo mi sarebbe servito per compensare la mia inesperienza, sapendo che in questi casi la cosa migliore era di trasferirsi nel mondo umano sotto falsa identità, guadagnando la fiducia dei protetti per agire dall'interno. Raphael mi spiegò ciò che aveva già progettato durante la notte, e capii che presto avrei dovuto abbandonarvi per andare a vivere nel mondo umano, da solo e con un alto rischio di fallimento a causa della mia giovane età.

E questo non era ancora nulla...

Aspettò che mi calmassi, prima di rivelarmi che conosceva già l'identità dei due angeli in questione. Aveva un volto così terreo che ebbi subito l'orribile sospetto, che Raphael fu costretto confermarmi: i due angeli della premonizione eravate voi.

Non mi ero mai sentito così spaventato in tutta la mia vita. Passai non so quanto tempo chiuso in me stesso a tremare come una foglia, mentre Raphael cercava inutilmente di tranquillizzarmi.

«Perché a loro? Perché proprio loro devono rischiare tanto e vivere una situazione così difficile?» urlai quando l'incredulità si trasformò in rabbia. «Non bastava tutto ciò che stanno passando a causa mia?».

Non riuscivo a pensare ad altro, non riuscivo ad accettare che tutti i sacrifici fatti per impedirti di amare un arcangelo avrebbero potuto portarti nientemeno che tra le braccia di un umano, che sarebbe stato forse l'unico destino ancora peggiore.

Raphael riuscì a calmarmi solo ore dopo, spiegandomi i dettagli del suo piano. Avremmo iniziato accelerando la mia preparazione, dovevo imparare a trasformarmi in un umano che non mi somigliasse e che sembrasse abbastanza grande da vivere da solo, perché tutto sarebbe accaduto dopo il mio passaggio all'età adulta e di conseguenza avrei dovuto prendere la situazione in mano io stesso. C'era una casa in vendita proprio vicino a quella di Sarah, e non potendo ancora sapere dove avrebbe vissuto il tuo protetto dopo l'ipotetica scomparsa del fratello, Raphael decise che era il luogo migliore per stabilirmi. Inoltre Sarah e Abel avrebbero vissuto da soli, quindi li considerava più a rischio di voi, anche se per me era difficile crederlo, viste le premesse.

Ci mettemmo subito all'opera. Quando osservai per la prima volta i vostri protetti, qualche giorno dopo, rividi voi in loro e mi sentii certo del fatto che il tuo Christian sarebbe stato attratto da Sarah come Abel da te, sempre ammesso che si fossero mai incontrati. In caso contrario Raphael aveva un piano anche per voi, nel quale sarei entrato in contatto con il tuo protetto spacciandomi per un ex collega di suo fratello. Poco per volta costruii delle basi sulle mie supposizioni e indovinai la necessità creare subito un rapporto di fiducia con Sarah, la più a rischio, ma feci l'errore fatale di non preoccuparmi dei sentimenti di Abel.

Ero così in ansia per voi che decisi che avrei messo in atto il nostro piano con il massimo anticipo possibile e che il giorno del mio passaggio - quando avrei potuto iniziare le mie missioni più importanti da solo - me ne sarei andato via per trasferirmi accanto ai vostri protetti. Mancavano solo pochi giorni e poi non avremmo più potuto vederci per almeno tre anni. 

*****Angolo autrice*****
E con questo capitolo il cerchio si chiude e iniziamo a ricollegarci ai due primi libri :D. Scusate la pesantezza del capitolo ^^''' questa è la parte peggiore del libro. Spero vi sia piaciuto lo stesso, ricordate di lasciare un parere o almeno una traccia del vostro passaggio! A presto! :*

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