22 - Freddezza
Nel giro di qualche mese, Uriel iniziò a passare sempre più tempo lontano da noi, mentre i nostri discorsi iniziarono ad essere sempre incentrati su qualche evento esterno e mai su noi stessi o sulle nostre emozioni. Quando chiesi un riscontro ad Abel lo trovai confuso almeno quanto me, riuscì solo ad ipotizzare - con una certa preoccupazione - che potesse dipendere dalla sua crescita.
Purtroppo era la spiegazione più logica, e anche la più preoccupante. Per impedire che la situazione degenerasse, decisi di riconquistare i suoi sguardi chiedendoglielo esplicitamente, e all'inizio funzionò, poi però il suo atteggiamento iniziò a diventare sempre più... freddo.
Nel momento esatto in cui nella mia mente balenò la parola "freddezza", ovvero l'aggettivo che tutti usavano per descrivere gli arcangeli, iniziai a sentirmi molto spaventata da ciò che stava accadendo.
«Che hai, Uriel? Sembri totalmente assente» gli chiedevo a volte, ma la risposta era sempre la stessa.
«Non ho nulla, ti sto ascoltando».
«Allora perché non mi guardi?».
In alcune occasioni arrivavo a prendere il suo viso tra le mani per costringerlo a guardarmi, ma lui le scostava sempre con la sua tipica delicatezza autorevole, per poi tornare a guardare il vuoto.
«Dimmi quello che devi, ti sto ascoltando».
Non mi dava mai una vera risposta. Dovevo sempre arrendermi a parlargli ad occhi bassi, con la perenne sensazione di dargli fastidio. E alla fine, ogni volta, lui "doveva andare".
Non sapevo che anche Uriel soffriva ogni volta che insistevo in quel modo. Spesso fingeva di dover andare via proprio per paura di non riuscire a continuare la sua farsa, magari quando incrociava per sbaglio i miei occhi supplicanti e il suo istinto di venire a consolarmi diventava troppo forte.
Quando raccontavo questi episodi ad Abel, il mio amico sminuiva il problema per non spaventarmi, ma in realtà anche lui era sempre più confuso e preoccupato. A differenza di me, Abel aveva dei sospetti fondati sull'atteggiamento del suo amico grazie alle confidenze che Uriel gli aveva fatto nel corso degli anni, ma c'erano troppe cose che non poteva rivelarmi e troppe incertezze dovute alla perfetta farsa che Uriel stava facendo anche con lui.
Nonostante ciò, col passare dei mesi arrivò ad un tale livello di esasperazione che costrinse letteralmente il suo arcangelo a parlargliene, ma lo fece mentre io non c'ero e, ovviamente, a me non poté raccontare nulla.
Si erano incontrati nel bosco - dove Uriel ormai passava la maggior parte della sua giornata - mentre io ero con le mie vecchie amiche a fare una passeggiata.
«Che succede, Uriel?» lo incalzò non appena ottenne la sua attenzione. «Sei cambiato, ed è sempre peggio!».
Uriel non avrebbe voluto rispondere alla provocazione, ma Abel stava sviluppando un carattere istintivo che lo portò ad insistere decisamente oltre il buon senso.
«Smettila di ignorarmi, accidenti! Credi di poter evitare l'argomento all'infinito? So che c'entra Azalee, devi dirmi che intenzioni hai, ti prego! Sai che non ti tradirei mai, ma per il suo bene devo sapere che cosa accadrà!». Non menzionò il dolore che lui stesso provava nel veder allontanare il suo migliore amico giorno dopo giorno, nonostante ne stesse soffrendo quanto me.
Questo non posso dirtelo, Abel, non posso chiederti di mantenere un segreto di questa portata, pensava intanto il mio amato. Ma in quanto a sentimenti, Abel era sempre stato molto più intuitivo di lui.
«Non riesco a dimenticare ciò che mi hai detto tempo fa: che non volevi per Azalee la vita di emarginazione e piena di difficoltà che avrebbe avuto se ti avesse scelto. Ti sei innamorato di lei, non è vero? Stai cercando di allontanarla per proteggerla dalla vita che avrebbe accanto a te?».
Uriel si pentì all'istante di quella vecchia confessione, e per provare a non caricare il suo amico anche di questo fardello decise di ammettere solo una parte di verità.
«Ormai non c'è più il rischio che scelga me, visto quello che diventerò» si stava illudendo. «Mi dispiace, Abel. Non avrei mai voluto farvi star male, ma il mio cambiamento è inevitabile e questo è solo l'inizio. Prima vi arrenderete a starmi lontano, meglio sarà per entrambi».
«Non è vero, io non ci credo!».
«Devi. Sai bene chi sono».
«Certo, sei un arcangelo, ma sei anche il nostro amico e sono sicuro che ti accorgi di quanto stia male Azalee quando ti comporti così! Come puoi trattarla in questo modo?».
«Non posso evitarlo!».
Abel aveva costretto Uriel a guardarlo, e il dolore che i suoi occhi dorati tradirono mentre pronunciava quelle parole diede al mio amico la conferma sui sentimenti del nostro arcangelo per me. Uriel continuò a negare col solo scopo di alleggerire il fardello di Abel, sentendosi furioso con se stesso per essere stato così ingenuo da confidargli i suoi timori in passato. Sapeva di potersi fidare di lui, ma per Abel sarebbe stato orribile dover mantenere quell'enorme segreto con me, di cui si stava lentamente innamorando a sua volta.
Adesso Abel era certo che Uriel mi amava, ma non poteva dirmelo. E, visto che Uriel era molto bravo a fingere, non riusciva nemmeno a capire quanto la sua freddezza fosse dovuta ai sentimenti per me e quanto alla sua vera natura. In fondo, tutto il mio mondo sapeva che gli arcangeli erano esseri freddi e apatici... era stato estremamente presuntuoso, da parte nostra, credere che tutti sbagliassero tranne noi.
*
Giorno dopo giorno, Abel si trovò completamente impotente di fronte alle mie lacrime, come se per lui non fosse stato già abbastanza doloroso perdere il suo amico più caro. Uriel diminuì poco a poco gli sguardi, i discorsi, il tempo in nostra compagnia... infine perfino il suo viso, che acquistava tratti sempre più adulti, divenne freddo e inespressivo.
Quando ormai ci parlava a malapena, sfidai anch'io il buonsenso per pura disperazione. Provai prima con testardi monologhi che sembravano solo infastidirlo, poi anche alzando la voce, ma Uriel restava il mio arcangelo e c'erano dei limiti oltre i quali non sarei mai potuta andare.
Furono proprio quei limiti a costringermi ad arrendermi. Quando feci il mio ultimo tentativo eravamo al fiume: l'avevo incrociato per puro caso e subito ero andata a parlargli, o meglio parlavo alle sue spalle, visto che non si girava, ma continuai perché per una volta avevo un buon argomento di discussione.
«Stamattina ho parlato con un angelo che è stato via per più di due anni. Mi ha raccontato di una cosa chiamata "eruzione vulcanica", ma la sua descrizione era irragionevole. Mi sapresti spiegare meglio di cosa si tratta?» dissi tutto d'un fiato.
Uriel si limitò a darmi una breve definizione degna di un libro scolastico, così provai a fargli qualche altra domanda al riguardo per prolungare il tempo insieme; non si degnò mai di girarsi, era estremamente frustrante. Alla mia terza domanda ignorò le mie parole spiegando le ali per andare via, e a quel punto la mia frustrazione esplose.
«Non provare ad andartene, ti sto ancora parlando!» gli urlai, rendendomi conto troppo tardi di averlo fatto.
Attirai la sua attenzione nel peggiore dei modi: nessuno poteva permettersi di parlare così ad un arcangelo. Si girò e mi fulminò con quel suo sguardo da giovane adulto, senza avvicinarsi di un solo passo.
«Non osare mai più rivolgerti a me in questo modo» mi rimproverò con voce tagliente.
Lo disse con un tono così duro e distaccato che, oltre alla paura, provai un senso di totale abbandono. Dovetti scusarmi immediatamente per non rischiare chissà quali sgradevoli provvedimenti per il mio comportamento irrispettoso, mentre sentivo che i miei occhi si gonfiavano di lacrime che non volevo assolutamente lasciargli vedere.
Se ne andò via senza una parola, lasciandomi sola nel bosco a sfogarmi in un pianto disperato. Avevo toccato il limite, non potevo più spingermi oltre. Dovevo arrendermi ad aver perso per sempre il ragazzo dolce e paziente di cui mi stavo innamorando.
*****Angolo autrice*****
Buon Ferragosto miei carissimi lettori ♥ ^.^ Questo è un capitolo triste ma molto intenso. Per me è stato difficilissimo scriverlo e se qualcosa non vi è chiaro ditemelo così cercherò di sistemarlo. Ormai siamo quasi a metà del libro, grazie a tutti voi di essere qui nonostante le festività e le partenze :3 state rendendo le mie vacanze estive più belle che mai ♥
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