三十六
Ma salve popolo Wattpadiano.
Vi presento il disegno che ho realizzato per il contest di disegno di Cheryl_Lee_1990
Bisognava rappresentare lo stesso personaggio, seguendo delle indicazioni precise, in due espressioni, ovvero una rassicurante e una schifata, e io quest'ultima l'ho rappresentata con quel disgusto, che però ti guarda anche dal basso verso l'alto, come se si sentisse superiore, no?
Ecco, questo è il mio disegno.
Ora
Ho scritto anche la storia di questo personaggio, ditemi cosa ne pensate *^-^*
Nome: Arielle Gautier
Nazionalità: francese
Nella Parigi del 1873 esistevano due realtà ben distinte, note ormai a chiunque: mentre le persone, nelle periferie della città, morivano per strada a causa della fame, delle malattie dovute alla scarsa igiene, oppure a causa di disperati che, pur di avere un pezzo di pane in più, erano disposti a togliere la vita a gente nella loro stessa identica situazione, nel centro di Parigi le grandi famiglie aristocratiche facevano erigere palazzi enormi, organizzavano feste con portate di cibo talmente abbondanti da sfamare tutti quei disgraziati per le strade. Una vita di comodità, di sfarzi, di divertimenti.
Ma non per Arielle Gautier.
Figlia di un ricchissimo conte molto influente nel panorama della politica francese, avrebbe dovuto considerarsi fortunata di avere tutti questi privilegi, ma non era così. Infatti una vita comoda comportava un'esistenza terribilmente monotona. Fu proprio questo fattore che, nel corso della sua infanzia e della sua adolescenza, la resero sempre più instabile.
Arrivò infine all'età da matrimonio, e quella fu la goccia che fece traboccare il vaso: l'idea di vivere il resto della vita con una persona vista per la prima volta il giorno delle nozze e passare il resto dei suoi giorni chiusa in quattro mura al suo servizio, la fecero impazzire, la fecero sentire come un uccellino in gabbia.
E così fuggì.
La notte del suo diciottesimo compleanno si calò fuori dalla sua finestra, e iniziò a vagare per tutta la Francia. Riuscì così ad arrivare al molo di Saint-Malo, e prese la prima barca in partenza, clandestinamente.
Raggiunse la città di New York dopo due mesi di navigazione. Appena sbarcata iniziò a cercare un lavoro per potersi mantenere, ma trovò posto solo in un bordello della periferia, dove le donne erano abbandonate a loro stesse, e venivano continuamente maltrattate dai loro clienti.
Questo è il destino a cui Arielle andò incontro. Poteva condurre una vita facile, avrebbe dovuto solamente sposarsi, niente di più semplice. Ma preferì una vita pericolosa, di povertà, di maltrattamenti, ma libera.
All'interno di quel bordello tutte le donne si sostenevano a vicenda, e Arielle entrò a far parte di questa grande famiglia, e legò moltissimo con tutte le altre ragazze, come se fossero veramente unite da un legame di sangue.
Però i soprusi sulle donne continuarono, e molte, a causa di quelle violenze, andarono incontro alla morte.
Arielle, dal dolore, si fece un taglio sul proprio corpo per ogni membro della sua famiglia che venne assassinata da quegli animali senza controllo, nel più totale silenzio, senza che nessuno sapesse nemmeno della loro esistenza.
Quello che però non riuscì a sopportare fu la morte di Helen Rivera, la donna di cui si invaghì, l'unica persona che fu in grado di farle battere il cuore. Il dolore fu talmente tanto intenso che provò a suicidarsi, ma venne bloccata in tempo, ma nonostante ciò fu un trauma enorme per lei, che la rese ancor più instabile.
In onore della sua amata, si incise "Goutte et pierre" in corrispondenza del cuore, proprio a simboleggiare che, la morte della sua amata, è stata la goccia che sgretolò definitivamente la roccia.
Abbandonò il bordello, suo unico rifugio, e iniziò a compiere ogni tipo di crimine, per riuscire a sopravvivere nella sua nuova vita.
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Sono passati secoli dall'ultima volta che ho scritto una storia, e mi sono resa conto di aver perso notevolmente la mano, ma vabbeh, spero che almeno ciò che ho scritto sia comprensibile.
Detto ciò, ringrazio Cheryl_Lee_1990 per avermi invitata a partecipare, e mi scuso anche per il ritardo, ma tra la scuola e il disegno che mi hanno commissionata era già un miracolo se riuscivo a dormire.
Bene,
amici, ci vediamo presto.
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