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Capitolo 4

Nova

<Giuro io ammazzo quella vecchia bisbetica!> si lamenta Cass mentre trasportiamo delle casse di idromele dal pub alla piazza dove abbiamo montato un bancone per la festa di Beltane. <No, veramente come diavolo fa ad incastrarmi sempre? Giuro che un giorno o l'altro la sbrano> continua a lamentarsi la mia amica mentre appoggia rumorosamente la cassa sul bancone, facendo tintinnare le bottiglie. Rido sotto i baffi, non potendo resistere alle facce buffe che fa Cass, vorrebbe sembrare minacciosa ma in realtà sembra un cerbiatto indifeso con la malvagità pari a meno venti. <Non lamentarti ragazzina, e ringrazia la tua buona stella che non ti faccio una maledizione all'istante solo perchè sei la migliore amica della mia nipotina> spunta mia nonna da dietro le nostre spalle, facendoci venire quasi un infarto mentre agita il bastone in aria. <Dai Blanch, lo sai che ti voglio un mondo di bene, è solo lo stress che ho accumulato per gli ultimi esami> le risponde la mia amica ruffiana fino al midollo mentre l'abbraccia, mia nonna si ammorbidisce all'istante, ricambiando il suo abbraccio. Io le guardo accigliata, domandandomi come mai mia nonna si ammorbidisce solo con Cass e non con me, quando li propino scuse sugli ultimi esami. Maledetta strega. Sbuffo risentita mentre mi guardo attorno, ormai la piazza è tutta agghindata a festa e gli uomini stanno montando gli ultimi tavoli che dovranno ospitare ogni tipo di cibaria, il falò proprio al centro della piazza è quasi ultimato e si inizia già ad assaporare l'aria magica. <Ora andatevene via, non vi voglio più vedere finchè non sarete vestite e agghindate a dovere> ci dice la vecchiaccia, cacciandoci via e noi non c'è lo facciamo ripetere due volte. Andiamo in macchina a casa della mia amica, nel piccolo paesino fuori la città, dove abitano il branco di licantropi. Cass stessa è uno di loro, lo so da quando ero piccola che il nostro piccolo paesino ospita prevalentemente esseri magici, anche mia nonna è una di loro. Potrei essere anch'io una strega, ma quando stavo per iniziare le lezioni per apprendere le arti magiche è successo una cosa che me l'ha fatta odiare a tal punto da non volerne più sapere. Per fortuna mia nonna, ha accettato la mia richiesta senza pressarmi ulteriormente. Mi riprendo dai miei pensieri, quando Cass parcheggia e scendiamo per procedere a piedi sul sentiero che conduce a casa sua. Appena entrate in casa, salutiamo frettolosamente Dag, e saliamo in camera sua dove ci aspettano i nostri vestiti tradizionali. Ci mettiamo una veste bianca, stretta sul petto da un corsetto con i lacci davanti e che si allarga in una gonna ampia che arriva fino ai piedi. Mi faccio una treccia laterale, per essere più comoda quando lavoro mentre Cass li lascia sciolti. Sulla testa mettiamo una coroncina fatta di rami incrociati con dei fiori bianchi incastrati. Mettiamo dei sandali che arrivano fino al polpaccio, visto che ormai il clima è mite per l'arrivo dell'estate. <Bene possiamo andare> mi dice Cass mentre sta per uscire. <Ferma abbiamo dimenticato i mantelli> esclamo prendendo i due mantelli bianchi, fatti di una stoffa leggera anche al tatto. Corriamo alla macchina, mentre vediamo molte famiglie con il nostro stesso abbigliamento dirigersi in paese. Gli uomini indossano il classico kilt scozzese, con il loro pugnale di famiglia sempre sul fianco sinistro. Arriviamo in piazza ormai all'imbrunire e ci accoglie con un manto di benventuo la musica celtica e folkloristica, suonata da un piccolo gruppo in un angolo della piazza. Sono state appese molte lanterne e luci su tutti gli alberi che circondano la festa, rendendola ancora più magica con il falò acceso al centro dove zampillano fasci di luce dove sembra che stiano ballando anche loro a tempo di musica. Su tutto il perimetro sono stati montanti tutti i tavoli do la gente si serve di ogni pietanza e la bancarella che da le bucce di mele, una tradizione per noi giovani, dove si prende la buccia e la si lancia alle spalle e la buccia in base alla posizione , ti darà l'iniziale dell'amore della tua vita. Fin'ora io e Cass non lo abbiamo fatto, sinceramente, non ci tengo neanche a farlo. Alcuni bambini danzano già attorno al falò, mentre i grandi si accingono a prendere da bere. Raggiungiamo mia nonna che appena ci vede tira un sospiro di sollievo. <Grazie a tutti gli dei, siete arrivate.> esclama, lasciandoci il posto dietro al bancone mentre lei va a parlare con i clienti che sono già stati serviti.


Continuiamo a servire pinte di birra e idromele a tutti, ad una velocità esorbitante, dovuto ai tanti anni di schiavismo nel pub di mia nonna. Ormai io e Cass siamo una macchina ben oliata e difficilmente ci scontriamo. Intravedo tra la folla Regan accompagnato da un uomo che non avevo mai visto prima, che cammina con passo sicuro e quasi dominante. Lancio un occhiata alla mia amica che si è irrigidita alla vista di Regan, mentre le sue guance hanno preso tutte le tinte del rosso in un minuto. Cerco di vedere meglio il nuovo arrivato, ma si frappone alla vista il mio amico di vecchia data Dereck, con la sua matassa di ricci rossi, gli occhi nocciola e il suo sorriso a trentadue denti. <Guarda chi si rivede, ma tu non sei forse la mia migliore amica Nova> mi chiede con uno sguardo finto sbalordito e io non posso fare altro che scoppiare a ridere, dandogli un pugno amichevole sulla spalla. <Piantala di fare lo stupido Derry, ormai sei un uomo fatto e finito, a parte per il cervello che quello mi sembra regredito> gli dico scherzosamente, usando il suo vecchio soprannome, mentre gli passo una pinta di birra. <Così però mi offendi> mi risponde portandosi le mani al petto, cercando di essere serio, ma fallendo miseramente. <Nova, ti occupi tu di servire Regan? Io vado a fare una pausa> mi dice Cass sussurrandomi all'orecchio mentre si allontana frettolosamente dal bancone, mischiandosi tra la folla. <Scusami Derry, ma devo servire gli altri> gli dico mortificata, perchè mi sarebbe piaciuto intrattenermi di più con lui. <Nessun problema Nova> mi risponde sorridendo, mentre si allontana con la sua birra in mano. Per fortuna, non ci sono molti altri clienti da servire, visto che la maggior parte sono a danzare attorno al falò. <Ciao Nova, è da un po' che non ci si vede> mi saluta Regan con il suo classico sorriso da bravo ragazzo. <Ciao Regan> gli rispondo abbastanza fredda, ma non posso farci niente, lo odio per come tratta la mia amica. <Ehi amico, non mi presenti questo bel bocconcino> prende parola l'amico, a quanto pare, di Regan e ora posso ammirarlo in tutto il suo splendore. Perchè con i suoi capelli neri lucenti, gli occhi azzurri che ti scavano dentro pronunciati ancora di più dal piercing sul sopracciglio, le labbra carnose contornate da un altro piercing e la sua stazza imponente che supera di una spanna buona tutti gli altri fa la sua bella impressione. Peccato per quando apre la bocca, rovina tutto. <Bocconcino lo dici a qualcun altro, intesi play boy?> gli dico arcigna e con la voglia di tirargli un pugno in faccia. Odio gli spacconi come lui che vanno di fiore in fiore. Come lo faccio a sapere? Basta vedere il suo modo di atteggiarsi a don Giovanni, sono una specie che detesto profondamente. <Nova non prendertela, ha bevuto molto, vero Storm?>gli chiede Regan mentre play boy, mi lancia un sorrisetto obliquo. <Quindi ci offri da bere dolcezza?> mi dice Storm, con lo sguardo da seduttore accanito. Vorrei dire che non mi faccia alcun effetto, ma negherei l'evidenza, visto che, l'orda di caribù impazziti nel mio stomaco sta facendo festa. <Tsk> esclamo risentita mentre Storm si protende verso di me. <Allora dolcezza, ti ho tolto le parole di bocca per la mia bellezza stratosferica?> mi chiede, facendomi l'occhiolino ed un sorrisetto impertinente. <Figurati se mi toglie di bocca le parole un pallone gonfiato come te> gli rispondo mentre spillo due birre per loro. Ne porgo una a Regan che ne beve un sorso abbondante mentre ghigna divertito per il nostro battibecco. <Vedremo dolcezza, quando ti farò urlare di...> non finisce la sua frase oscena, perchè con uno scatto fulmineo ho versato la sua birra sulla sua testa, inzuppandolo tutto. Storm mi guarda con la bocca spalancata, sconvolto per lo sviluppo inatteso degli eventi, mentre io e Regan scoppiamo a ridere. <Eccoti servita la tua birra, dolcezza> gli dico, facendoli l'occhiolino mentre esco dal bancone e dico a mia nonna di sostituirmi al bancone. Ghigno ancora sotto i baffi per la scena comica che ho innescato io stessa mentre individuo Cass che mi viene incontro. <Guarda cos'ho appena preso?> mi dice tutta allegra mostrandomi tutta orgogliosa le bucce di mela. <Dobbiamo davvero farlo?> le chiedo lagnosa. <Si, forza> mi dice trascinandomi al limitare della piazza e porgendomi la mia buccia. Ci giriamo di spalle e lanciamo, la stramaledetta buccia. Cass guarda la lettera "R" che le è uscita, rabbuiandosi subito mentre io guardo la "S" e non posso fare a meno di pensare al play boy. Non ci rimugino troppo e trascino Cass in mezzo alla pista a danzare. Finalmente possiamo divertirci anche noi, iniziando a bere idromele e danzare finchè non ci fanno male i piedi.



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Ciao bella gente <3


Scusate il ritardo stratosferico ma tra scuola, lavoro, croce rossa, pallavolo e altre cose non ce ne vengo più fuori. Spero comunque che leggerete questo capitolo con entusiasmo, anche con questa interminabile attesa. Per chi vuole sapere quando aggiorno, penso e spero di riuscire a fare un aggiornamento ogni settimana.


Detto questo vorrei ringraziare tutte voi perché nei commenti siete dolcissime e mi rendete la giornata migliore. Se non rispondo a tutte, anche se mi piacerebbe è perché ho un telefono scrauso e una volta va e centomila no, quindi abbiate pietà di un povero rottame e della sua padrona fuori di zucca. <3 <3


Fatemi sapere che ne pensate del tanto atteso incontro tra il nostro play boy e Nova. <3


Baci <3


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