IV. Ansuz
Di-sciogli i miei fili intrecciati:
non so partorire più un senso
fra tutti i miei vincoli bui;
non più di materia convulsa...
Un vento
mi chiama
e disvela:
ch'io sia
la scintilla
che unisce
il cielo
alla terra
in un lampo
- un po' come
i frassini
vecchi -
e svergina
menti
svuotate;
di tutte
le fiamme
rinate
io sono
e sarò
il focolare.
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Poesia scritta per il concorso al buio "Runaljod" di Sottopelle, con a tema le rune.
La runa che è stata assegnata a me è Ansuz.
Essa rappresenta la chiamata, la voce dello spirito, la saggezza, l'ispirazione.
Sono contentissima di questo concorso, e consiglio a tutti di andare a dare un'occhiata nel profilo di Sottopelle a tutti gli altri lavori, riguardanti le altre rune, perché meritano un sacco!
[N.B. La citazione ai frassini non è casuale: nella mitologia norrena l'Yggdrasil, ovvero l'albero del cosmo, era proprio un frassino; il mito narra che Odino rimase appeso a quest'albero nove giorni e nove notti proprio in vista di ottenere la "sapienza superiore", di cui tratta la runa in questione].
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