Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Battaglia

«Attaccano!» fu l'urlo che spezzò il silenzio.

Esperia non riusciva a comprendere cosa stesse accadendo. Tutto avveniva simultaneamente. Non c'era nemmeno il tempo di elaborare un pensiero. Freccia. Tendere arco. Scoccare. Freccia. Tendere arco. Scoccare. Non aveva bisogno di prendere la mira. C'erano talmente tanti soldati che le frecce non andavano perse.

Il rumore delle grida, il  ferro che sbatteva contro il ferro, le urla di coloro che ricevevano l'olio bollente addosso e di coloro che lo gettavano, echeggiavano nella notte. 

Le scale vennero appoggiate alle mura, i contadini le fecero cadere. Fino ad ora in pochi erano riusciti ad accedere e trovarono la morte per mano dei guerrieri di Altea.

I draghi solcavano il cielo e si gettavano contro i cavalieri, i cavalli imbizzarriti li disarcionarono.

Vennero scagliate frecce infuocate dal castello verso i nemici e viceversa. 

Il castello iniziò a bruciare. 

Molti contadini lasciarono le spade nel tentativo di domare l'incendio, inutilmente. Si fecero prendere dal panico e si ferirono gravemente. L'olio finì. L'ondata nemica li travolse.

Emantus era impegnato in un combattimento impari. Un soldato si scagliò contro Esperia. Lei non pensò. Freccia. Tendere arco. Scoccare. Lo colpì alla gola.  Rimase allibita ad osservare il fiotto di sangue che la sporcava. L'adrenalina non l'abbandonò, si voltò verso Emantus ed estrasse la spada. Con forza colpì il suo avversario alla schiena.

Una freccia infuocata sfiorò Alyah e si conficcò all'interno della torre. Lei perse la concentrazione e il drago scomparve.

Michael, con una freccia spezzata conficcata nella coscia, combatteva ancora schiena contro schiena con Aron. Il quale iniziò a temere per la loro vita. Trafisse un soldato e si voltò ad osservare Altea e Fides.

Lampi e tuoni squarciarono il cielo.

Un grido orribile, il Kon-ormr volò nuovamente sopra di loro. Altea non riuscì a resistere e si tappò le orecchie, un soldato la colpì alle spalle. Aron non pensò, d'istinto lanciò la propria spada che si conficcò nel corpo del nemico. Con un balzo fu sopra di lui la estrasse e lo decapitò. Altea esanime era in una pozza di sangue.

Alyah  trovò bloccata dal fuoco l'unica uscita dalla torre.  Non aveva paura. Una strana sensazione si impadronì di lei.

Esperia aveva terminato le frecce. I soldati aumentavano. Non aveva paura. Una strana sensazione si impadronì di lei.

Entrambe videro lo spirito di Altea apparirgli davanti. Il comandante indicò un punto all'orizzonte. Il cielo non era più oscuro, una luce calda e avvolgente scaturiva da un enorme portone aperto. Le due fanciulle persero il contatto con la realtà. Non percepirono più i loro corpi, il rumore della battaglia, le grida.

Non si resero nemmeno conto di essersi sollevate da terra e di fluttuare in aria.

La loro bocca si spalancò e, come un'unica voce, iniziarono una preghiera:

«Siamo il Cuore che chiama. Siamo colei che deve tornare. Ti preghiamo, nostra Dama delle Tenebre. Ti imploriamo di restituirci il nostro esercito. Che i morti possano sentire il richiamo del Cuore»

Dietro le porte spalancate si raggrupparono diverse ombre.

Una figura evanescente comparve in cielo. In molti, da entrambe le fazioni, si fermarono terrorizzati ad osservarla. 

Iniziò a piovere.

Aron prese tra le braccia il corpo di Altea e lo strinse a sé, iniziò a piangere.

Di colpo l'esercito nemico fermò la propria carica. Si sentivano rumori d'arme e grida di terrore giungere dalla foresta. Corpi in decomposizione iniziarono ad uscire dal terreno per fronteggiare i soldati di Borea. Il terrore invase le truppe che si disgregarono fuggendo in tutte le direzioni.

Esperia ed Alyah fluttuavano accanto alla figura che pian piano si stava delineando. Erano coscienti, ma nello stesso tempo non lo erano. Potevano udire e vedere ogni cosa, ma il loro corpo sembrava non appartenere più a questo mondo.

Era un uomo. Indossava un'armatura. Teneva l'elmo sotto i braccio e i suoi lunghi capelli erano legati in una coda.

Emantus osservava Esperia, era ancora la donna che amava eppure non sembrava più lei. Un terrore sconosciuto iniziò a strisciare tra le sue viscere. Tutte le leggende erano vere! Si voltò ad osservare Altea esanime tra le braccia di Aron. 

«Sono il comandante di questo esercito» la figura in cielo iniziò a parlare «Abbiamo risposto al Cuore, ma se volete nuovamente il nostro aiuto dovrete risvegliare il Re addormentato.» Detto ciò i lineamenti del comandante dell'Esercito dei Morti iniziarono a svanire. Le porte dell'oltretomba si chiusero lentamente. Ne uscì una piccola fiammella che si posizionò accanto alle due principesse. Iniziarono a scendere lentamente.

La fiammella tremolò e infine scheggiò velocemente verso Altea. Il suo corpo sussultò tra le mani di Aron. 

«Il cuore... il suo cuore ha ripreso a battere!» urlo lui.

Esperia ed Alyah atterrarono accanto a loro. Gli occhi erano riversati all'indietro. Quel biancore fece venire i brividi ad Emantus.

Alyah aprì la bocca per parlare, la voce era la sua, ma nello stesso tempo non lo era «Altea ha aperto le Porte dell'Oscurità per noi. Ma quello non è ancora il luogo dove deve risiedere»

Terminata la frase entrambe le principesse collassarono al suolo.

 · • —– ٠ ✤ ٠ —– • ·

Il fuoco del castello venne domato, anche grazie alla pioggia, ma ormai non rimanevano che macerie. 

Il sole sorse nuovamente su quelle terre desolate. 

I feriti vennero portati in quello che rimaneva dell'infermeria, si cercò di recuperare i medicinali che si erano salvati dall'incendio.

Alyah aprì a fatica gli occhi. Era sdraiata su un letto, intorno a lei sentiva diverse voci parlare e qualcuno piangere. Il corpo era pesante, un macigno da smuovere. Lentamente voltò il viso di lato e si trovò davanti due occhi verdi che brillavano.

«Finalmente ti sei ripresa» disse Micheal sorridendo.

Alyah si mise a sedere e con orrore notò la confusione che aveva intono. I feriti erano seduti per terra e venivano medicati con quello che si riusciva a trovare tra le macerie. Il tetto della struttura era crollato. Poteva scorgere l'azzurro del cielo. Un bambino stava piangendo da qualche parte. 

«Ti senti bene?» chiese il cavaliere.

Alyah lo fissò incredula «Non dovrei fare io questa domanda?» e gli indicò il petto coperto da bende macchiate di sangue.

«Questo è normale per un guerriero»

«Ah!» riuscì solo a rispondere.

 «È la seconda volta che svenite dopo una trance. Non mi piace quello che vi capita»

«Questo è normale per una sacerdotessa» sorrise Alyah mentre si alzava dal letto. Notò che anche una gamba del cavaliere era fasciata.

Lui la fissò sollevando un sopracciglio, sembrava divertito «Dove vorresti andare ora?»

«Non vedo Altea, né mia sorella» e neppure Teti. Dov'è? Starà bene? 

«Altea non ha ancora ripreso conoscenza, è dietro a quel muro con Aron al suo fianco. Vostra sorella è fuori con Emantus a gestire gli aiuti» Michael tentò di alzarsi ma il dolore alla gamba lo fece ricadere sulla sedia.

Alyah si avvicinò «Appoggiati a me» 

Micheal le mise il braccio intorno alle spalle. Il calore del suo corpo l'avvolse, Alyah cercò di non pensare alle rane che saltellavano nello stomaco. Gli passò un braccio dietro alla schiena e lentamente si avviarono verso l'esterno.

La voce di Emantus che impartiva ordini l'accolse appena mise piede fuori. Accanto a lui vi era Esperia, pallida e taciturna.

Non riusciva a scorgere Teti da nessuna parte.

Il cuore le si ghiacciò in petto. Inconsciamente si strinse più vicino a Michael.

Il guerriero notò il viso pallido «Va tutto bene?» chiese preoccupato.

Alyah alzò gli occhi pieni di lacrime su di lui «Teti» riuscì solo a dire in un sussurro.

«Sta bene, sta bene» rispose lui immediatamente «è uscita a cavallo per controllare se abbiamo vie di fuga. Tornerà presto» Michael non sapeva più cosa dire per tranquillizzare la fanciulla che ora era scoppiata a piangere.

Alyah non riusciva a trattenersi. L'orrore, la paura, la tristezza  si aggrovigliarono in un nodo troppo grande da districare. 

Michael la strinse a sé nascondendole il viso nel suo petto. Le accarezzò dolcemente la schiena e le diede un bacio tra i capelli.

Esperia si stringeva ad Emantus in cerca di sicurezza, quella forza che l'aveva posseduta l'aveva terrorizzata. Sentire il proprio corpo muoversi come un burattino l'aveva spezzata in un modo che non riusciva nemmeno a definire.

Giunse Aristea e si parò loro davanti «È tutta colpa vostra! Se non foste venuti qui, questo non sarebbe successo! Il mio bel Castello è distrutto! Vi odio!» 

Emantus non le rispose. Guardò la sua Esperia, l'abbracciò ma lei rimase immobile e tesa.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro