Capitolo 43
-Kendall POV-
Era passata ormai una settimana da quando Jack aveva confessato il suo piano con Madison.
Non potevo confrontarmi con Sammy dal momento che era a casa – i suoi genitori erano venuti per passare del tempo con loro prima del matrimonio.
Sammy e Olivia avevano deciso poco prima che si sarebbero sposati dopo un mese e a quel punto erano rimaste solo due settimane.
Sammy voleva fare tutto in fretta – non riuscivo a capire perché. Entrambi vivevano a casa nostra in attesa del gran giorno. Il che contribuiva a mettermi in uno stato di depressione generale.
"Sammy è di sopra a provarsi il completo." Disse mia madre non appena quella sera rientrai alle 21, dopo essere uscita con Cameron.
"Bene." Feci spallucce.
"Olivia è uscita a prendere la pizza." Continuò. "Dimmi che ti fermi per cena."
Drizzai le orecchie nel sentire che Olivia non c'era. Sammy era al piano superiore da solo – dove avrei potuto parlargli in privato.
Bingo.
"Sì certo – torno subito." Urlai e corsi al piano superiore.
Non potevo perderlo, quella era la mia ultima occasione per fargli aprire li occhi. Anche se non mi voleva più – non poteva rovinarsi la vita sposando qualcuno che non amava.
"Sammy!" Entrai mentre si stava provando il completo del matrimonio. Mi fece bloccare sul posto e fissarlo.
"Kendall?" Sammy mi guardò sorpreso.
Cercai di staccare gli occhi da lui, però sembrava come in un sogno, con lo smoking e i capelli scompigliati e quelle ciglia lunghe che mi facevano contorcere deliziata.
"Jack mi ha detto tutto." Dissi senza fiato, sperando mi ascoltasse. "Del fatto che ti ha minacciato e capsico che volevi tenermi al sicuro, ma..."
"Kendall." Sammy sospirò.
"No, non sospirare! Sammy non devi fare tutto questo." Dissi cercando di mantenere la voce stabile. "Puoi stare con me... non c'è alcun video – "
"Ormai non riguarda più quello, Kendall." Sammy mi fermò. "Non posso ferirti ancora, più di quanto non abbia già fatto, ti amo troppo."
Scossi la testa. "Se mi amassi, non faresti questo!"
Mi avvicinai a lui e lo baciai con passione. Quasi caddi visto quanto era più alto, ma Sammy mi tenne per la vita per istinto.
Lo baciai ancora, spingendomi contro di lui. Sammy ricambiò il bacio con più forza di quanto avesse mai fatto – la passione lì era ben evidente.
Poi Sammy si stacco è si spostò con una velocità tale che sembrava stessi prendendo fuoco.
"Scusa." Mormorai sentendo le guance infiammarsi.
"Sposerò Olivia tra due settimane, Kendall, quindi fattene una ragione... ti amo, ma... ma è finita." Non si voltò. "Prima te ne accorgi, meglio è."
Il mio cuore cadde ancora più in basso mentre indietreggiavo fino ad uscire dalla sua stanza. Sammy si girò solo per chiudermi la porta in faccia. L'ultima cosa che vidi furono i suoi occhi pieni di lacrime.
Stava accadendo veramente?
Andai nella mia stanza e mi imposi di smettere di piangere per un ragazzo a cui non importava nulla. Improvvisamente il mio stomaco mandò un impulso nervoso e corsi in bagno, rigettando i brownies che mi ero appena mangiata.
Mentre mi rialzavo per sciacquare la bocca, feci cadere alcune cose. Mi faceva male lo stomaco e sapevo che era dovuto alla questione del matrimonio. Misi a posto quelle poche cose e la mia mano finì su una scatola di Tampax.
"Ancora piena – aspetta." Mi congelai guardandola. "Non può essere vero perché..."
Passai velocemente nella mente alcune date. Quella scatola avrebbe già dovuto essere stata usata. No... avevo sicuramente un ritardo nel ciclo.
Sammy ed io eravamo stati a letto qualche settimana prima – tre per la precisione, ma... ero stata a letto anche con Jack due settimane fa, dopo la festa di Taylor.
"Cazzo! Cazzo! Cazzo!" Urlai e sbattei il pugno sul mobile.
No, non stava accadendo. Voglio dire, potevo veramente essere stata così stupida? Era stato un errore e non potevo essere rimasta incinta in quel periodo.
Chiamai l ragazze dal momento che non avevo nessun altro. Kimberly rispose per prima e mi dovette calmare prima di riuscire a capire cosa stessi dicendo.
"KIM!" Urlai. "Per favore, vieni qui prima che puoi!"
"Cosa è successo?" Disse improvvisamente la voce di Marlena – doveva aver preso il telefono a Kimberly.
"Stronza, ma che cazzo, è il mio telefono!" Kimberly se lo riprese. "Saremo lì in un secondo, tesoro, non ti preoccupare!"
"Gesù, Mar!" Disse lei prima di attaccare. Riuscii a sentire la risata di Marlena.
Camminai per la stanza durante i dieci minuti che impiegarono le ragazze per arrivare e sembrare preoccupate.
Chiusi la porta non appena furono tutte sedute sul letto a guardarmi.
"Inizia dell'inizio." Tas fu la prima a parlare.
Allora raccontai loro tutto riguardo lo schifoso piano di Jack e Madison per farmela pagare per aver lasciato Jack.
"Cosa! Quel piccolo..." Tas scosse la testa incredula. "...urg!"
Poi raccontai anche della conversazione con Sammy avvenuta circa un'ora prima e le parole che mi aveva detto. Tutte rimasero stupite e lo maledissero.
"È per questo che stai dando di matto, tesoro?" Chiese Marlena. "Ad essere sincera, sapevo che Madison avrebbe messo su uno spettacolino del genere."
"Nessuna sorpresa." Kimberly annuì.
Ma Tas scosse la testa.
"C'è qualcos'altro che non va... lo posso vedere. Che altro è successo?"
Fu in quel momento che le lacrime iniziarono a cadere sulle mie guance prima ancora che aprissi la bocca. Ero così stanca di piangere, mi iniziava ad infastidire.
"Credo..." Lasciai in sospeso.
Le ragazze si protesero per sentire meglio. Ero agitata, spaventata e timorosa di cosa avrebbero potuto dirmi. Feci un respiro profondo.
"Credo di essere incinta." Sputai fuori.
"COSA?" Dissero in contemporanea.
-Sammy POV-
"Non vedo l'ora di diventare la signora Wilkinson." Mi disse Olivia quella notte.
Annuii e sorrisi forzatamente. Voglio dire mi piaceva... ma non la amavo e non credo avrei mai potuto farlo. Lei non era Kendall.
"Credo che andrò a prendere una boccata d'aria." Dissi ed uscii dalla stanza.
Perché mi ostinavo a volerlo fare?
Mi sentii fin troppo sopraffatto, ma quella sarebbe stata la mia vita e lo avrei dovuto accettare. Non potevo lasciare Olivia a quel punto, anche se Kendall sapeva tutto.
Passai per il corridoio davanti al bagno, Kendall era appoggiata al gabinetto a vomitare. Sembrava sezza morta.
"Hey Hey, stai bene?" Mi precipitai al suo fianco e le raccolsi i capelli, così non si sarebbero sporcati. Vomitò ancora di più.
Il dolore di prima non c'era più, ero solo preoccupato per lei, come sempre.
"Oh Dio." Gemette.
Massaggiai la schiena di Kendall lentamente, facendola sentire meno nauseata, sperando avrebbe smesso di vomitare. E lo fece.
"Grazie." Disse. "Pessimo cibo della mensa."
"Stai – "
"Ken, stai bene? Noi andiamo da Starbucks –" Improvvisamente comparve Tas alla porta. "Oh, è lei."
La sua espressione divenne amareggiata quando mi vide accanto a Kendall. L'odio era evidente e me lo meritai tutto – dopo quello che avevo fatto passare a Kendall.
Tas prese Kendall per un braccio e la portò lontano da me, senza perdere l'occasione di darmi una spallata.
Iniziai a pentirmi delle mie scelte. Ma era troppo tardi – Avrei dovuto viverci e non c'era più modo di tornare indietro.
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