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Capitolo 34

-Sammy POV-

Non dormivo bene da due giorni e si vedeva. Avevo le borse sotto gli occhi, non mi ero tagliato la barba ed assomigliavo ad un barbone di 30 anni.

"Stai bene?" Disse mia sorella, Emily, quel sabato pomeriggio. Era passata a controllarmi dopo il grande evento ed il litigio con mia madre.

"sì, più o meno." Gemetti. Stavo guidando verso Starbucks per prenderci qualcosa da bere e possibilmente per tirarmi su di morale.

"Non sembra che tu stia bene –"

"Kendall mi ha lasciato." Sputai fuori, continuando a tenere lo sguardo fisso davanti a me. Non mi andava di parlarne, ma avevo bisogno di qualcuno con cui parlare ed Emily era lì per me.

"Cosa?" Emily si raddrizzò. "Quando? Perché? Come?"

"Stamani." Dissi. "Con una chiamata. Ha detto di essere una persona terribile, ha cominciato a piangere e poi..."

"Bro." Appoggiò la sua testa sulla mia spalla.

"Non so cosa sia andato storto Em, ho provato così tanto ad essere un buon ragazzo." Dissi sentendo la gola chiudersi. "La amo così tanto Em, ho bisogno di lei più che di ogni altra cosa."

Emily sospirò. "Vorrei poterti dare qualche consiglio, ma lei non ti ha dato nemmeno un valido motivo del perché abbia chiuso."

"Lo so. Magari si è fatta sopraffare dal fatto di doverci sempre nascondere." Trovai parcheggio. "Immagino non ce la facesse più."

"Forse." Emily fece spallucce. "Ma... ma ho visto il modo in cui ti guarda, Sam, lo fa come se tu fossi l'unico ragazzo che riesce a vedere."

Chiusi gli occhi e poggiai la testa sul volante, sentendo il cuore più pesante.

"Odio tutto questo." Mormorai. "Emily che faccio?"

"Parlale a scuola. Puoi chiederle di fermarsi dopo la lezione e lei non può dirti di no perché... beh sei il suo professore."

"Già." Alzai lo sguardo. "Hai ragione! Oh e un'altra cosa... non parlare di questa cosa, d'accordo? Non lo sa nessun altro."

"Va benissimo, amico." Annuì. Scendemmo ed entrammo da Starbucks, era abbastanza pieno, quindi facemmo la fila e ordinammo.

Emily trovò un tavolo vuoto per poterci appoggiare mentre aspettavamo. Vidi qualche studente di scuola che ci salutò o si avvicinò per salutare Emily.

La mia mente era da tutt'altra parte. Da Kendall. Come sempre, del resto.

"Sammy." Emily mi diede una spinta, facendo cenno verso il bancone. Spostai lo sguardo per incontrare i suoi bellissimi occhi. Kendall.

Kendall sembrò sorpresa di vedermi là e mi fissò con aria assente. I suoi occhi erano gonfi e rossi per il pianto – mi fece sentire in colpa. Era con Taylor Caniff, che stava reggendo due tazze di caffè.

Mi alzai immediatamente e gli andai incontro.

"Taylor." Kendall sussurrò, facendo un passo indietro, abbassando lo sguardo.

"Salve signor Wilkinson." Taylor sorrise e si mise di fronte a Kendall con fare protettivo. Non lo spostai per farmi strada, mi fermai e sorrisi ad entrambi.

"Taylor." Annuii. "Posso scambiare due parole con Kendall?"

Lui guardò lei e poi tornò a guardare me. "Lo sa, non credo sia una buona idea. Kendall non è esattamente in vena per una chiacchierata."

"Ascolta –" Spinsi sul petto.

"No, ascolti lei." Taylor scacciò via la mia mano. "Ora non siamo a scuola. Lei non è un mio professore qui, per cui faccia un cazzo di passo indietro."

"Voglio solo parlarle." Digrignai i denti, così da non poterlo prendere a parolacce.

"Lei non vuole." Disse Taylor. Detto ciò, si voltarono ed uscirono dalla porta.

Kendall guardò indietro tristemente e volevo venisse da me, così che le potessi dire quanto la amassi, invece salì sull'auto di Taylor e sfrecciarono via.

"Stai bene?" Emily appoggiò una mano sulla mia spalla.

"Prendiamo le nostre cose ed andiamocene." Mormorai ed uscii per prendere un po' d'aria.

-Kendall POV-

"Mi dispiace che tu abbia dovuto farlo." Dissi a Taylor, mentre guidava verso casa mia.

Avevamo appena avuto un incontro ambiguo con Sammy da Starbucks. Sammy aveva fatto pressione sul lato cattivo di Taylor, facendolo diventare iperprotettivo.

"Mi ha semplicemente fatto incazzare." Taylor scosse la testa. "A parte tutto, tu stai bene?"

Mi strinse la mano per conforto. Era un gesto fraterno e niente di più. Volevo ridere e sorridere e Taylor era il ragazzo adatto per farlo.

"Adesso sì." Sorrisi.

Imboccò nel vialetto ed entrammo. I miei genitori erano tornati poco prima e lasciarono entrare Taylor dal momento che ero di pessimo umore.

"Guardiamo Città di Carta?" Disse Taylor, afferrando il telecomando. Ora eravamo in camera mia.

"Mi stai per caso facendo la proposta?" Ammiccai. "Certo, mi piacerebbe molto!"

"Sei proprio qualcosa, donna." Taylor rise e accese Netflix.

Scesi velocemente al piano inferiore per prendere qualcosa da spizzicare e dei brownie che mia madre aveva comprato per noi. Ero pronta per una giornata rilassante prima di dover vedere di nuovo Sammy il lunedì seguente.

"Hai parlato con Jack?" Chiese Taylor non appena cominciò il film.

"Non dopo questa mattina." Dissi. "Mi sento male per quello che ho fatto. Dio, sono proprio una puttana."

Taylor roteò gli occhi. "Oh, smettila, Ken! Conosco persone che fanno cose peggiori, non buttarti giù per un piccolo errore."

"Inizio a pensare che ero consapevole di quello che stavo facendo." Sospirai. "Non è stato solo l'alcol ad influenzarmi."

"Ascolta Kendall. Dovresti parlare con entrambi i ragazzi e dire a Sammy la verità. Sono un ragazzo anche io e mi incazzerei se una ragazza mi mentisse!"

"Glielo dirò." Scrollai le spalle. "Non devo parlare con Jack. Gli ho già detto che sto con qualcuno."

"Come se quello lo fermasse." Taylor fece una smorfia.

"Forse per ora." Ridacchiai. "Ma prima mi occuperò di Sammy. Adesso ci possiamo limitare a a guardare il mio film preferito in assoluto?"

"Okay, okay, donna." Disse Taylor tirandomi un pezzetto di brownie al cioccolato.

-Jack POV-

Quella era stata la mattina più drammatica della mia vita. E probabilmente la prima volta in cui una ragazza aveva rotto per intero il mio cuore.

La notte precedente era stata fantastica. Io e Kendall eravamo andati a letto insieme per la prima volta – non lo avevamo mai fatto quando stavamo insieme e lo avevo sempre voluto.

Sarei potuto andare a letto con un migliaio di ragazze, ma non sarei mai andato nemmeno vicino a provare quello che provavo per Kendall. Sapevo che anche lei provava lo stesso, anche se lo negava – anche lei sentiva una connessione.

"Com'è andata la festa?" Chiese mia madre, entrando nella mia stanza disordinata. Stavo guardando dei video su Youtube, senza prestare veramente attenzione.

"Era okay." Scrollai le spalle.

"Kendall ha dormito qui. È stata in questa stanza?" Mia madre sembrava felice. Diversamente da molte altre madri, le quali probabilmente mi avrebbero ucciso.

"Oh mio Dio, mamma! Non è successo niente." Mentii. Era successo più di qualcosa in quella stanza.

"Ho capito." Rise e lasciò la stanza.

Ma quello che mi aveva detto Kendall mi aveva spezzato il cuore, che ci crediate o no. Aveva detto che era stato un errore e che stava già con qualcun altro. Ovviamente con il signor Wilkinson.

Ma un errore? Davvero? Non credevo fosse stata onesta.

Mi venne in mente un'idea per vincermi un'altra volta Kendall subito dopo che era scappata via. Era completamente incasinata e a prova di stupido. Avevo passato l'intera mattinata a progettare tutto, ma ancora non ero sicuro di portare avanti il piano.

La cosa più importante era far rompere Sammy e Kendall per bene, sapevo che lei lo amava, ma deve provare qualcosa di forte anche per me.

Quindi, al fine di poterlo fare dovevo far arretrare il signor Wilkinson. Lo avrei fatto usando quella sorta di prova che avevo su di lui.

Il video.

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