Capitolo 26
-Kendall POV-
"Sammy- smettila." Ridacchiai mentre lui mi lasciava baci umidi sul collo.
"Mi sei mancata tutto il giorno." Si lamentò avvicinandomi. Le sue mani vagavano per il mio corpo.
"Ma ho bisogno di incontrarmi con i miei amici tra un'ora babe, non ho-" Mi interruppi perché Sammy mi aveva presa su e mi aveva attaccata alla lavagna.
"Ho bisogno di tipo... 20 minuti con te." Cominciò a sbottonarsi i pantaloni. Mi guardò con i suoi occhi suri e misteriosi e non riuscii a resistergli. Dopo lo spavento della gravidanza non sapevo se era una proprio una buona idea farlo, ma a chi importa quando Sammy Wilkinson ti tiene contro il muro?
Tutti se ne erano andati. La porta della classe era inchiavata e non c'era alcun pericolo in una rapida sessione con Sammy. Pensai di averne bisogno dopo quel giorno strano.
"20 minuti." Annuii e abbassai gli shorts mentre Sammy faceva lo stesso con i suoi jeans. Non mi ero resa conto di quanto lo volessi fino a quel momento. Si infilò un preservativo e mi chiesi se i ragazzi a caso li portavano ovunque andassero. Okay. Strano.
Sammy mi bloccò più forte e mi riempì completamente senza alcun avviso, facendomi perdere la testa. Mi aggrappai alla sua schiena mentre lui spingeva dentro e fuori facendomi abituare alla sensazione.
"Cazzo." Grugnì Sammy, mentre le sue spinte diventavano più lente ogni minuto. La stanza si era riempita dei nostri sospiri e gemiti, sperai che nessun altro fosse nell'edificio.
Dopo una serie di parolacce da parte di Sammy, raggiungemmo l'orgasmo insieme e le sue gambe tremarono sotto le mie. Respiravo a fatica quando Sammy mi lasciò un bacio delicato sulle mie labbra e uscì.
Ci vollero alcuni minuti buoni per calmarci.
-
Dover correre a casa e farsi la doccia in 30 minuti era diventato il mio record personale. Mi infilai dei pantaloncini di pizzo e un top nero che non era tanto corto. Mi allacciai le vans nere e lasciai cadere in delle onde i miei capelli ancora bagnati prima di uscire.
"Mamma! Ric! Esco con la gang, torno tardi.! Li avvisai.
"Okay tesoro!" Mia madre mi lasciò un bacio sulla guancia e Ric mi abbracciò velocemente.
"Puoi prendere la mia auto Ken, non fare troppo tardi però!" Ric mi passò le sue chiavi.
Ric aveva una Range Rover bianca lucida che invidiavo così tanto e lui non lasciava nessuno – nemmeno Olivia – guidarla. E lo pregavo sempre affinché me la prestasse. Per questo lo fissai prima di prendere le chiavi.
"Grazie Ric." Sorrisi ampiamente e uscii fuori per guidare quella ragazzaccia – o ragazzaccio.
Feci un giro dell'isolato prima di dirigermi da Pizza Hut per incontrare la crew per cena. Mi piaceva quando ci incontravamo tutti insieme, era sempre divertente.
Quando arrivai lì – ero ovviamente in ritardo. Arrossii pensando che la causa di ciò era Sammy.
"Scusate ragazzi, io uh... ho avuto cose da fare." Dissi e presi posto tra Marlena e Cameron. Jack era direttamente di fronte a me e aveva un'espressione arrabbiata. Natai che Madison non era lì.
"Dov'è Maddie?" Chiesi.
Tutti fecero spallucce. Scrollai le spalle pure io e notai che nemmeno Carter era lì e capii. Povero Jack.
Ordinammo un giro di pizza e le bevande e sorprendentemente Jack ordinò il mio drink preferito, il Mountain Dew. Ero stupita, ma non gli feci notare che questo mi faceva agitare.
"Quindi ragazzi!" Kimberly sorrise. "Questo è il nostro ultimo anno... siete eccitati o siete eccitati?"
Tutti si lamentarono. Kimberly stava vivendo a pieno i sentimentalismi dei senior come questa raccolta fondi, il weekend dei senior, il ballo e persino il diploma. Lei voleva sempre organizzare feste per questi eventi.
"Lamentatevi quanto vi pare, ma questo è il nostro ultimo anno prima che ci separiamo!" Sospirò. "Dobbiamo renderlo memorabile."
"Sì, non voglio dimenticarmi di voi, ragazzi." Aggiunsi veritiera.
"Idem." Marlena annuì.
"Quindi è per questo che dobbiamo continuare ad organizzare raccolte fondi per il nostro weekend fuori perché non voglio andare in campeggio in Nebraska!" Kimberly roteò gli occhi.
"Potremmo andare lontano! Qualche posto diverso." Taylor annuì e la nostra pizza arrivò. Ci fiondammo sopra affamati.
"Magari Amsterdam!" Dissi eccitata.
"Questo è per via di Colpa delle stelle? Perché se così fosse io non vengo." Si lamentò Nash con la bocca piena di pizza.
"Cosaaa?" Roteai gli occhi. "Pfft no, NON è perché voglio fare le stesse esperienze di Gus e Hazel... no."
Tutti risero.
"Che ne dite delle Bahamas? O anche la Repubblica Dominicana?" Tas ci disse le sue idee.
"Okay è deciso. Abbiamo le nostre opzioni ed è tutto sistemato! Abbiamo solo bisogno di soldi." Scrollai le spalle.
"All'ultimo anno." Johnson sollevò la sua soda.
"ALL'ULTIMO ANNO." Facemmo eco tutti insieme e brindammo.
-
Dopo aver trascorso un'ora o più da Pizza Hut, ci dirigemmo da FroYo per il frozen yogurt. Jack continuò a lanciarmi sguardi per tutto il tempo e mi faceva sentire ansiosa. Ma anche... felice?
Ognuno scelse i suoi gusti e aspettammo in fila per le guarnizioni. Quello era probabilmente il mio posto preferito al mondo.
"Cosa c'è che non va?" Mi chiese Jack quando notò che continuavo a guardare il telefono in attesa di un messaggio da parte di Sammy.
Saltai appena, non immaginando fosse così vicino.
"Io uhm... mia madre ha detto che mi avrebbe chiamata per controllare fosse tutto okay, per cui..." cercai di rimanere vaga dal momento che era il nostro turno per le guarnizioni. Jack non commentò.
"Non ci credo! Ami ancora gli orsetti gommosi sul tuo yogurt?" Ridacchiò e mise su una faccia.
"E tu ancora li odi." Ne misi un po' nel FroYo di Jack perché sapevo quanto non li sopportasse.
Rise. "Allora devi provare un po' di fragola nel tuo!" Disse e ce ne buttò un po' prima che riuscissi a spostarmi.
"Okay okay, me lo merito." Ridacchiai e raggiungemmo la cassa per pagare. Non riuscivo a ricordare l'ultima volta che avevo visto Jack ridere in quel modo.
"Oh, ci penso io." Jack mi passò avanti e pagò entrambi i nostri dolci.
Ero più che sorpresa per il gesto dolce di Jack e lo seguii silenziosamente fuori dal negozio. Tutti gli altri erano seduti ai tavoli fuori da FroYo, ma Jack continuò dritto e lo seguii.
"Grazie." Dissi finalmente, rompendo quel silenzio che c'era tra noi. "È stato dolce."
"Non era niente di che." Jack fece spallucce. "Diciamo che sono in debito per essere stato un coglione tutto questo tempo."
"Jack non sei stato un coglione." Dissi e lui scoppiò a ridere. Non potei fare a meno di unirmi a lui.
"Non dire parolacce." Ridacchiò. "Sei troppo innocente per poterlo fare."
"Come vuoi." Gli diedi una gomitata. Eravamo molto lontani dal gruppo e potevo vederli fissarci di tanto in tanto.
"Guarda Kendall." Jack si fermò ad una piccola panchina e si sedette, feci lo stesso. "Non voglio che tu mi odi."
"Non lo faccio." Scrollai le spalle. "Sì, ogni tanto mi fai incazzare, ma non ti odio."
"Andrei troppo in là se ti chiedessi un'altra occasione.?" Sospirò e mi guardò intensamente.
"Giusto un po'." Ridacchiai, ma lui era mortalmente serio. "Jack, sto con qualcuno –"
"Chi?" Chiese Jack.
"È complicato." Sospirai. "Ma ascolta, possiamo almeno essere amici? Cominciare da qualche parte?"
Si guardò intorno per un po', pensando e c'era il silenzio totale. Ma non era nemmeno strano come al solito.
"Amici." Annuì. "Sono innamorato di te, ma posso provare."
Il mio cuore fluttuò un po' per quello che aveva detto, ma cercai di ignorarlo. Jack ed io saremmo stati solo amici. Niente di più. Solo amici.
"Grazie." Sorrisi. Jack si avvicinò e lentamente lasciò un bacio delicato sulla mia guancia. Era un bacio innocente, ma chiusi gli occhi alla sensazione delle sue labbra sulla mia pelle.
"Amici." Si allontanò e mi sorrise con niente se non l'amore. Mi sentii così terribile.
Jack ed io tornammo dagli altri che stavano senza dubbio aspettando delle grandi notizie, ma noi non dicemmo niente. Ci sedemmo e continuammo come se niente fosse successo tra di noi.
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