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Capitolo 22

-Kendall POV-

La mattina seguente fu la migliore di sempre. Una specie.

"Buongiorno bellezza." Sammy carezzò i miei capelli mentre i miei occhi si aprivano.

"Giorno." Sorrisi e appoggiai la mia testa contro il suo petto.

"Dormito bene?" Chiese avvicinandosi per un bacio, nonostante l'alito mattutino misto allo champagne della notte precedente.

Annuii. "Grazie a te."

"Oh, sì." Ammiccò goffamente. "comunque posso solo dire... la scorsa notte è stata fantastica, voglio dire, sentirti senza protezione è stato più che fantastico."

"Sì, è stato – aspetta, Sammy! Nessuna protezione, oh, no no no!" Urlai precipitandomi fuori dal letto così velocemente che mi incastrai tra le lenzuola.

"Merda!" Respirò lui. Eravamo così presi dal desiderio, che non avevamo pensato alle possibili conseguenze.

Mi liberai, senza preoccuparmi di essere ora nuda e frugai nella mia borsetta cercando una pillola del giorno dopo. Era una di quelle cose che tenevo in borsa adesso che stavo con Sammy, nel caso si fosse rotto il preservativo.

Afferrai la bottiglietta d'acqua sul comodino di Sammy e la mandai giù assieme alla pillola. Tremante, attappai la bottiglia e Sammy mi raggiunse mettendomi la sua maglietta.

"Stai bene? Kendall, mi dispiace così tanto per essere stato così stupido!" Mi accarezzò le spalle con delicatezza.

"È stata colpa mia." Scossi la testa. "Ti ho detto di fare in quel modo perché ero così presa dai miei sentimenti. Oh, Dio, mi dispiace tanto, Sammy."

"Non è colpa tua, piccola, hai preso la pillola e non c'è molto altro che possiamo fare se non aspettare e vedere." Mi fece voltare ed avvolse le sue braccia attorno a me.

"Non voglio essere incinta." Mormorai.

"Beh, non lo sei, okay? C'è una possibilità che tu non lo sia, per cui, calmati." Lasciò un bacio sulla mia fronte.

"Hai ragione." Sospirai. "Dobbiamo solo aspettare e vedere."

"Ti vado a prendere qualcosa di Emily da poter indossare per colazione." Mi lasciò. "Mamma ci vuole tutti giù in alcuni minuti."

Annuii mentre lui usciva dalla stanza. Mi sedetti sul letto e mi passai una mano tra i capelli scombinati. Non capivo cosa mi fosse passato per la testa la notte precedente, è stato così impulsivo e stupido.

E adesso avrei potuto aver causato qualcosa veramente di merda per me e Sammy. Beh, se dovesse uscire fuori che io sia rimasta veramente incinta, il che sarei in grado di poter dire tra un mese circa, avrei fatto un gran, bel casino.

Alcuni minuti dopo Sammy mi passò dei pantaloncini del pigiama che mi stavano lenti, la maglia di sua sorella mi stava troppo aderente, per questo indossai la sua camicia del completo di ieri sera. Come se questo non urlasse che avevamo fatto sesso.

Sammy allacciò le nostre mani insieme e scendemmo giù nella sala da pranzo per la colazione con la sua famiglia. Sapevo non sarebbe stata affatto piacevole.

Non appena entrammo, c'erano sua madre, suo padre ed il suo migliore amico Nate. Erano seduti al tavolo, assieme ad altri membri della sua famiglia, che almeno sembravano apprezzarmi.

"Buongiorno!" Sorrisi. Sammy gli fece solamente un cenno con la testa.

"Giorno – oh, Dio." Sua madre ci squadrò. Mi sentii così imbarazzata, tanto che sarei voluta correre su per le scale. Sammy strinse la mascella frustrato e questo sarebbe potuto finire malamente.

"Smettila di fingerti così scioccata, mamma! Sai molto bene che sto dormendo con lei, quindi smettila di essere così drammatica! Sono abbastanza scosso pure io, quindi –" Urlò lui.

Gli diedi una gomitata prima che potesse dire qualcosa di crudele. Mentre tutti ci guardavano, sua madre sembrava stesse per piangere.

"Scusa." Mormorò lui e si sedette. Sospirai e presi posto accanto a lui.

"Sammy, hai bisogno di tranquillizzarti. Lei è comunque tua madre." Gli sussurrai. Lui si limitò a sollevare gli occhi al cielo, buttandosi a capofitto nella colazione con un cipiglio in viso. Mangiai appena accanto a lui, desiderando di poter andare a casa.

-

Dopo i saluti, io e Sammy guidammo fino al suo appartamento. Non ero mai stata più felice di poter tornare a casa e lontana da sua madre.

Schiavammo la porta, Sammy ancora non mi guardava o almeno diceva una parola da quando avevamo lasciato la casa dei suoi genitori. E sapevamo entrambi perché fosse così silenzioso. Il grande sono incinta era come un elefante nella stanza.

"Hai intenzione di parlarmi o vuoi solo fingere che io non sia qui?" Chiesi in fine.

"Non ora, Kendall, sto solo avendo una brutta mattinata." Grugnì.

"TU stai avendo una brutta mattinata? Ed io? Abbiamo fatto sesso non protetto la scorsa notte e siamo sicuri all'80% che io potrei essere incinta!" Gli urlai in faccia.

"Lo so!" Urlò di rimando.

"Pensi di essere l'unico ad avere un giorno schifoso? Io sono ancora qui! Ed ho veramente, veramente bisogno che tu ci sia per me." La mia voce si ruppe alla fine.

La faccia di Sammy si ammorbidì.

"Piccola, oh, mio Dio." Sussurrò e mi attirò tra le sue braccia. "Ce ne occuperemo non appena sapremo se sei in cinta o meno, okay?"

Mi aggrappai a lui e piansi.

"Andrà tutto bene, okay." Mi tranquillizzò. "Ti amo così tanto, piccola."

"Ti amo anche io." Lo strinsi forte.

In quel momento un leggero bip risuonò nella sua stanza facendomi sussultare.

"Cosa è stato?" Chiesi guardandomi intorno per vedere da dove provenisse quel bip.

"Solo un rumore, piccola. Succede spesso in questo vecchio appartamento. Sei solo un po' troppo nervosa adesso." Baciò la mia fronte.

"Uh, sì." Annuii. "Probabilmente hai ragione tu."

Ma non riuscii a scacciare quel brutto presentimento che qualcosa stava per succedere.


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Ho appena postato una nuova traduzione su Michael Clifford, si chiama "Guitar // mgc". Passate a leggerla!

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