Capitolo 21
-Kendall POV-
"Sono agitata, Sammy." Dissi appena scendemmo dalla sua Mercedes. La festa si teneva a casa dei suoi genitori – che è spaventosamente più grande di quanto immaginassi. Intendo quanto un palazzo.
Faceva sembrare casa mia grande quanto un bagno.
"Andiamo piccola." Strinse la mia mano con decisione e mi condusse verso la doppia porta. Notai già molte macchine, c'erano dei maggiordomi alla porta.
"Sammy sono seria." Mi fermai. "Non sono pronta."
Sammy si fermò cercando di trascinarmi e si girò verso di me. Ero veramente preoccupata di non entrarci nulla e speravo lo capisse anche lui. Prese il mio viso tra le mani.
"Kendall voglio veramente che tu lo faccia per me, okay? Voglio che la mia famiglia ti ami nel modo in cui lo faccio io." Sfregò i suoi pollici contro le mie guance. "Ma ascolta, appena me lo chiederai, possiamo tornarcene al mio appartamento."
Il mio cuore si strinse a come avrebbe abbandonato questa riunione di famiglia, solo per le mie stupide, piccole insicurezze. Ero agitata, ma dovevo farlo per lui.
"Andiamo." Sorrisi.
Sammy copiò il mio sorriso e si avvicinò per baciarmi delicatamente. Le sue labbra rimasero sulle mie, baciandomi gentilmente. Quando ci staccammo, camminammo mano nella mano verso la porta.
I maggiordomi i salutarono ed aprirono la porta rivelando un'enorme festa. La mia bocca restò spalancata per qualche minuto perché non me lo aspettavo. Era come una sala da ballo di una fiaba. I colori del tema erano bianco ed oro, era così di classe che mi fece sentire fuori posto.
L'intera famiglia e tutti gli amici di Sammy si girarono verso di noi. Dovremmo essere stati gli ultimi ad arrivare perché si zittirono tutti. Sentivo il mio cuore battere velocemente. Sammy strinse la mia mano e mi condusse giù per le scale.
Tutti avevano gli occhi puntati su di noi, riconobbi sua madre in piedi accanto ad un uomo, suo padre, con un bicchiere di champagne nella sua mano. Le sorrisi, ma lei rimase impassibile, era stata una pessima idea.
"Ciao a tutti!" Sammy alzò la voce. "Mi dispiace per essere in ritardo, ma non fate fermare la festa."
Si sentirono dei mormorii.
"Questa è Kendall, è da un po' che volevo presentarla alla famiglia. Lei è la mia ragazza."
Feci un sorrisetto e salutai con la mano, potevo dire che i palmi erano sudaticci.
"Spero possiate farla sentire benvenuta!" Lui annuì e mi condusse verso i suoi genitori. La musica ripartì e gli invitati tornarono a ciò che stavano facendo prima.
"Papà!" Disse Sam appena li raggiungemmo. "Lei è Kendall!"
"Piacere di conoscerla Mr Wilkinson." Gli porsi la mia mano, ma lui mi strinse in un caloroso abbraccio. Ero scioccata per quanto fosse amichevole rispetto alla signora Wilkinson.
"Spero che il mio ragazzo si stia prendendo cura di te!" Disse lui mentre ci allontanammo.
Annuii. "Lo fa sempre." Sentii Sammy stringermi il bacino con affetto.
"Piccola, c'è qualcun altro che vorrei veramente farti conoscere." Disse e ci condusse lontano dai suoi genitori.
"Chi sarebbe?" Chiesi. Appena lo dissi, un ragazzo dell'età di Sammy ci si parò davanti con un sorrisetto accompagnato da delle fossette.
"Il mio migliore amico, Nate." Ridacchiò non appena il ragazzo strinse Sammy in un abbraccio. Beh, hai un migliore amico veramente sexy, Samuel.
"Nate, lei è Kendall." Mi indicò Sammy.
"Tu sei la ragazza di cui Sammy parla sempre, huh?" Ammiccò Nate e mi guardò dall'alto al basso. "Wow sei-"
"Non ti azzardare." Sammy alzò le mani e mi attirò a sé. "Lei è tutta mia."
Non so cosa mi sorprese di più, il fatto che Sammy avesse il migliore amico più hot del mondo o che era diventato super appiccicoso. Sorrisi a Nate e notai la linea di tatuaggi sotto la sua camicia.
Una canzone lenta si diffuse per la stanza mentre la madre di Sammy lo chiamò a sé.
"Cazzo." Si lamentò. "Piccola, torno subito, mia madre vuole parlare."
"Va bene." Sorrisi e gli diedi un bacio sulla guancia prima che scappasse via. Mi girai verso Nate che sollevò un sopracciglio.
"Cosa?" Incrociai le braccia.
"Balliamo?" Mi porse la sua mano. "Sammy non tornerà per un po'."
Sorrisi. "Uhm sì, certo."
Nate ci condusse al centro della pista da ballo appena iniziò la canzone. Tutti danzavano lentamente e mi pentii di aver accettato questo invito a ballare.
"Non mordo." Ammiccò. "Devo vedere se vai bene per il mio migliore amico."
Mi tirò più vicino – rudemente e fece scorrere le mai sui miei fianchi come se fosse stato tutto molto normale. Risi nervosamente e feci scorrere le mie braccia attorno al suo collo.
Ero più vicina a Nate di quanto avessi voluto – cavolo, devo ammettere che mi piaceva – sentii il suo corpo irrigidirsi contro il mio. Ci muovemmo a ritmo con la musica, Nate continuò a guardarmi, mentre tenevo lo sguardo ovunque meno che su di lui.
"non preoccuparti, non farò nessuna mossa con te." Ridacchiò.
"Perché dovrei pensare una cosa del genere?" Scrollai le spalle.
"Sei nervosa." Disse.
"Non è vero." Roteai gli occhi.
Prima che potesse rispondermi, la voce di Sammy arrivò da dietro. "Mi riprendo la mia ragazza."
"Sei quella giusta per lui." Nate annuì e mi fece girare dritta tra le braccia aperte di Sammy. Le sue labbra erano a pochi centimetri dalle mie, sospirai sollevata di vedere la sua faccia.
"Stai bene?" Chiese Sammy, avvicinando il suo bacino al mio, mantenendo il contatto visivo.
"Sì." Sorrisi. "Cosa voleva tua madre?"
"Lo sai." Ridacchiò. "Il solito."
"Lei mi odia." Sospirai continuando a ballare. I nostri bacini si muovevano in sincronia.
"Dimenticati di loro." Sammy aumento la sua presa su di me. Appoggiai la mia testa sulla sua spalla, sentendomi al sicuro tra le sue braccia.
"Ti amo." Sussurrai.
"Ti amo anch'io piccola." Disse Sammy e ci fece girare.
-
Nel corso della serata, Sammy mi presentò alla sua famiglia e agli amici più intimi. All'inizio sembrò molto strano, ma alcuni di loro erano molto amichevoli, iniziai a sentirmi meglio.
Sua madre non si avvicinò più quella notte ma non feci in modo che ciò mi infastidisse. Cercai di dimenticarmi di lei che continuava a fissare me e Sammy. Ma una parte di me voleva che le piacessi, perché avevo sempre voluto un rapporto con lei come quello che avevo con la mamma di Jack, Katherine.
"Sei bellissima." Disse Sam sedendosi accanto a me. Stavo parlando con le sue cuginette.
"Grazie ancora." Ridacchiai appena lui fece intrecciare le sue dita con le mie.
"Scusa." Ridacchiò. "Non riesco a smettere di dirlo. Sei così bella, piccola."
Non potei evitare di arrossire.
"Grazie per avermi portata." Gli sorrisi.
"Sono contento che ti sia divertita." Sam mi baciò la fronte.
Si allontanò solo per trovare le mie labbra premute contro le sue. La mia mano arrivò ai suoi capelli, tutto attorno a noi sparì appena lui mi baciò. Il bacio venne approfondito appena lui infilò la lingua nella mia bocca, facendo battere il mio cuore più forte.
"Dovremmo andare." Disse staccandosi dopo alcuni minuti di intensi baci. Erano solo le 10 p.m.
"Sei sicuro che non vuoi restare un po' di più, piccolo?" Chiesi.
"Ti voglio adesso." Sorrise e mi baciò ancora una volta. "Andiamocene di qua."
"Ve ne andate così presto?" Chiese il padre di Sammy una volta alla porta.
"È piuttosto tardi e devo riaccompagnare Kendall-"
"Non esiste!" Suo padre lo scacciò via. "Mamma ha preparato la vostra stanza in modo che possiate fermarvi per la notte. Sono sicuro che a Kendall non dispiaccia -"
"Io uhm -" Iniziai.
"Fantastico!" Sorrise. "Faremo in modo che Emily ti presti qualcosa da indossare!"
Prima che potessi protestare Mr Wilkinson Senior sì allontanò allegramente per dire alla madre di Sammy che ci saremmo fermati.
"Piccola mi dispiace!" Ridacchiò Sammy. "Vado a dirgli che tu non -"
"Va bene." Sorrisi. "Rimarrò. Non mi interessa, i miei genitori pensano che sia da Tas."
Questa era la mia occasione di mostrare a sua madre che sono seria con Sammy. Volevo veramente che mi accettasse.
"Questo significa che non dobbiamo aspettare di arrivare fino a casa." Ammiccò e avvicinò i nostri bacini.
"Esatto." Ammiccai.
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