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Capitolo 19

-Kendall POV-

"Q-quale segreto?" Chiesi tremando. La voce era profonda e avrei potuto decifrare chi fosse.

Poi sentii una risata familiare.

"Vaffanculo Samuel." Esalai.

"Ti ho presa bene in giro, bimba!" Rise profondamente. "Accidenti, sembravi così spaventata!"

"Ti odio per questo!" Arrangiai una risata. "Giuro che mi hai quasi uccisa!"

"Beh, ti amo angelo!" Potevo vederlo sorridere nella mia mente. "Che fai adesso?"

"Spese per venerdì con le ragazze." Dissi.

"Non volevo disturbarti, ho chiamato solo per dirti che mi manchi." Disse. "Ti amo così tanto, piccola."

"Mi manchi anche tu, Wilk." Ridacchiai. "E ti amo pure io."

"Chiamami quando sei a casa." Disse.

La chiamata si chiuse ed andai a cercare le ragazze che erano già andate a scegliere i vestiti.

"Era chi penso io?" Ammiccò Marlena.

"Forse." Arrossii. "Al lavoro! Ho bisogno di un vestito veramente sofisticato perché sua madre è intransigente."

"Okay scegliamo un vestito per uno e poi te li provi." Suggerì Kimberly.

"Poi scegliamo il migliore." Annuì Tas.

Quindi setacciammo il negozio per una mezz'ora cercando il vestito che più ci piaceva. Dopo quello, ci dirigemmo ai camerini e le ragazze si sedettero sulle sedie attendendo.

Provai tutti i vestiti, amandoli, ma quello che aveva scelto Tas mi aveva stesa. Era perfetto ed anche Sammy lo avrebbe adorato. Lo volevo.

"Okay, andiamo a pagare!" Dissi dirigendoci alla cassa.

Comprai alcuni gioielli, trucchi e cose in più che mi sarebbero potute servire. Le ragazze comprarono alcuni vestiti per loro, ero l'ultima a pagare per la mia roba.

Non appena la cassiera finì di passare le cose, venne interrotta da una telefonata.

"Sì, credo sia lei." Mi squadrò. "Okay, signore. Lo farò. Arrivederci."

"Sei tu la signorina Parker?" Mi chiese.

"Sì, sono io." Annuii. La commessa sorrise e iniziò a digitare qualcosa sul computer, senza preoccuparsi di spiegarmi cosa fosse appena successo.

"C'è qualche problema?" Chiesi porgendole la mia carta.

"No." Sorrise. "Buona giornata!"

Mi porse la busta con un sorriso. Mi accigliai e guardai le ragazze, che scrollarono le spalle.

"Devo pagare – "

"Non c'è bisogno!" salutò la cassiera. "Ho ricevuto una telefonata da un certo Signor Wilkinson che ha insistito affinché aggiungesse il suo acquisto sul suo conto. È tutto pagato."

"Sammy? Cosa?" Borbottai.

"Arrivederci!" Sorrise. La fissai fino a che Kimberly mi trascinò fuori dal negozio.

"Okay, il Signor Wilkinson è dolce!" Disse Tas una volta arrivate al chiosco del gelato.

"Lo so! È stato così dolce!" Ridacchiò Marlena.

"Stronza fortunata." Ammiccò Kimberly.

"A quanto pare." Arrossii. "Dovrei andare se voglio ringraziarlo per quello."

"Ci vediamo, teso!" Mi salutò Tas mentre camminavo verso la mia macchina.

"Usate le protezioni!" Kimberly gridò, facendo si che tutti la guardassero. Una signora anziana la guardò con disapprovazione.

-

Dopo essere tornata a casa, sistemai la roba e chiamai Sammy.

"Hey, piccola." Mi salutò.

"Sammy, oh mio Dio, non avresti dovuto farlo." Dissi.

"Sei la mia ragazza, ho voluto farlo e spero tu abbia trovato qualcosa che ti piace, piccola." Disse.

"Grazie mille." Sorrisi. "Sei il migliore."

"Lo so." Ridacchiò.

"Dovrei venire da te?" Chiesi. Erano solo le 6:30, avevo ancora tre ore da occupare.

"Avevo qualcos'altro in mente." Disse.

"Tipo cosa?" Chiesi.

"Che ne dici di vedere un film? Stiamo sempre al mio appartamento e vorrei essere un ragazzo vero per una volta." Disse Sammy.

"E se qualcuno dovesse vederci?" Gli chiesi nervosamente.

"Allora ci nasconderemo." Disse. "Guarda io accetto la sfida. Stasera sarà il nostro primo appuntamento ufficiale e non mi importa di chi ci vedrà."

Risposi dopo un po'.

"Quindi un film?" Mi eccitai. "Tipo un appuntamento vero?"

"Come un appuntamento vero, piccola." Ridacchiò.

"Sì!" squittii. "Ci vediamo al cinema tra un po'?"

"Tra mezz'ora." Disse. "Ci vediamo là."

Il secondo in cui chiusi la chiamata, mi feci una doccia più veloce di un fulmine. Uscii e mi cambiai on un leggings ed una maglia nera di una band. Mi allacciai le mie scarpe nere.

Non mi preoccupai del trucco, Sammy mi ha vista appena sveglia, non credo gli importi. Mi legai i capelli una crocchia lenta, lasciando libere alcune ciocche ai lati.

"Mamma, Ric?" Mi affacciai nel soggiorno, trovandoli a guardare America's Next Top Model. "Esco con le ragazze."

"È una sera di scuola, tesoro." Disse Ric. "Torna prima delle 11."

"Grazie! Ci vediamo più tardi!" Dissi e mi precipitai fuori. Guidai fino al centro commerciale e parcheggiai velocemente.

Probabilmente erano tutti a casa visto che è una sera di scuola, per questo non ero così impanicata. Non riuscivo ad aspettare per vedere Sammy. Camminai fino al cinema per incontrarlo, il mio cuore stava correndo.

Dopo essermi guardata intorno, notai Sammy appoggiato al muro, hot nei suoi jeans neri, maglia nera e scarpe bianche.

Mi notò e si addrizzò. Corsi verso di lui e sentii le sue braccia circondarmi il secondo che lo raggiunsi.

"Hey." Dissi. Amo come riesca a riconoscere il suo odore familiare di colonia e sapone... qualcosa che sa di casa. Potrei chiudere gli occhi ed inspirarlo per sempre.

Sammy non rispose, ma pressò le sue labbra contro le mie, baciandomi appassionatamente. Lasciai che le mie dita si perdessero tra i suoi capelli marroni, aveva un sapore così buono. Le nostre labbra si mossero in sincronia, mentre la sua mano scivolava sulla mia schiena, facendomi rabbrividire. La sua lingua fece pressione per entrare, che concessi, e lo lasciai esplorare la mia bocca.

Fece battere più forte il mio cuore. Quando ci allontanammo senza fiato, mi prese il viso tra le mani.

"Hey, bellissima." Sorrise. "Sei così bella stasera."

"Perché, grazie." Arrossii. "Pure tu non sei male."

"Stavo pensando che magari potremmo guardare The Terminator." Ammiccò.

"Tornerò." Dissi con una voce profonda, facendo ridere Sammy.

"Oh Dio, perché ti amo così tanto." Ci spinse verso la biglietteria.

Sammy pagò i nostri biglietti ed insisté per pagare anche gli snack. Si rifiutò di farmi pagare la metà. Segretamente lo trovai molto dolce perché era stato il primo ragazzo a fare questo per me.

"Non preoccuparti, piccola." Mi baciò la guancia. "Non credo qualcuno potrebbe vederci qui."

Annuii e sorrisi. Ma mi sentivo ancora nervosa perché era rischioso per noi farci vedere insieme in pubblico. Mi tenne la mano mentre cercavamo dei posti in fondo, la sala era mezza vuota ed io ero più tranquilla.

Il film cominciò, era come il solito appuntamento. Lui mi prendeva la mano ogni tanto, mi rubava i popcorn, mi baciava sulla guancia. Mi sentivo come una bambina con la sua cotta delle medie.

A circa metà del film, Sammy appoggiò la sua mano sulla mia coscia, facendomi sentire nervosa.

"Stai bene?" Si avvicinò, vicino abbastanza da sentire il suo respiro caldo sul collo.

Annuii.

Invece di rigirarsi verso il film, si avvicinò ancora di più e baciò il mio collo. Sapeva che era il mio punto debole.

"Sammy, il film – " Rabbrividii.

Non mi frega." Sammy continuò a succhiare la mia pelle, era una sensazione così bella. Ma poi si staccò parecchi minuti dopo, proprio quando stava iniziando a piacermi.

Il film cominciò ad annoiarmi, così decisi di giocare allo stesso gioco di Sammy. Adesso lui era veramente concentrato sul film, le sopracciglia aggrottate. Lo trovai carino.

Appoggiai le mie mani sulla sua coscia, lo sbigottì, perché trasalì appena.

"Che stai facendo laggiù, piccola?" Sammy ammiccò e guardò la mia mano.

"Niente." Sorrisi. Lui sorrise più ampiamente e tornò a concentrarsi sul film. Feci viaggiare la mia mano sulla sua coscia, dritta verso la zip, dove lo sentii tendersi ed indurirsi.

"Kendall, non adesso – " Si morse il labbro. Lo ignorai e gli slacciai i pantaloni, rivelando i suoi boxer Calvin Klein, che adesso erano più stretti.

Avevo la totale attenzione di Sammy adesso, i suoi occhi guardavano nei miei, mentre lo tastavo dal tessuto delle mutande. Chiuse brevemente i suoi occhi, sentendomi tastare con più vigore.

"Bimba." Gemette non appena gli abbassai l'intimo. Mi morsi il labbro ed iniziai a pompare con un ritmo sostenuto. Le sue dita afferrarono il poggia-braccio con forza.

Mantenemmo un contatto visivo per tutto il tempo, pompai più velocemente, facendo aumentare il suo respiro per il piacere.

"mi libero, se non ti fermi." Le sue gambe tremarono appena per la frizione della mia mano su di lui.

Detto ciò, tolsi la mia mano e tornai al film. Sammy mi fissò, odiava quando mi fermavo quando lui era vicino al culmine. Lo faceva arrabbiare ed amavo quel lato di lui.

"Fanculo il film." Esalò. "Andiamo alla tua macchina."

-

E così, con 20 minuti rimanenti di film da vedere, Sammy ed io corremmo fuori dal centro commerciale, verso la mia macchina, che era parcheggiata accanto alla sua.

Salimmo nei sedili posteriori, Sammy mi strappò via la maglietta prima ancora che potessi chiudere propriamente lo sportello. Grazie a Dio avevo una jeep o non ci sarebbe stato spazio per noi.

Sammy fece scivolare le mie mutandine e si slacciò nuovamente i pantaloni, tirando fuori dalla tasca un preservativo. Non si preoccupò nemmeno di spogliare la nostra metà superiore e tirò giù le sue mutande. Strappò l'involucro con i denti e si infilò il preservativo. So che odiava usare i preservativi, ma non aveva altra scelta al momento.

Sammy si posizionò tra le mie gambe. Mi morsi il labbro e lo guardai intensamente, i nostri occhi bloccati per un momento.

"Piccola, quando ti mordi il labbro è come se mi stessi pregando di fotterti." Disse bruscamente, entrando dentro di me senza avvertire.

Inalai duramente ed arcuii la schiena per il piacere e per il dolore.

"Vedo che ti piace provocarmi." Sbatté dentro di me ripetutamente. "Adesso ti scoperò così forte che ti pentirai di averlo fatto."

Le mie unghie scavarono nella sua schiena, mentre i suoi fianchi si muovevano in sincro con i miei. Non avevo mai visto questo lato di Sammy, ma mi fece eccitare ancora di più.

"S-sammy." Piagnucolai, sentendo le mie gambe indebolirsi. Una mano afferrò il mio bacino fermamente e l'altra si appoggiò sul finestrino.

Spinse dentro di me ad un ritmo più veloce, colpendo ogni volta il punto giusto. Stavamo gemendo entrambi, strillando forte i nostri nomi.

"Non posso più tenerlo." Strinsi i denti mentre aumentava nel mio stomaco la sensazione familiare. Le mie gambe tremarono attorno al busto di Sammy.

"Lascialo andare, piccola." Disse con una ultima spinta forte, facendomi raggiungere il culmine e venendo attorno a lui. Espirai per il piacere e chiusi gli occhi.

Sammy si tolse e si ri allacciò i pantaloni, mentre io rimettevo i leggings. Il mio corpo stava ancora tremando per quanto era stato duro Sammy.

Uscimmo entrambi all'aria fresca e sapevo che me ne sarei dovuta andare.

"Diamine. Dovremmo fare più spesso sesso in macchina, piccola." Esalò Sammy, avvicinandomi a sé.

Ridacchiai e lo baciai delicatamente. "Grazie per la serata stupenda."

"Quando vuoi, piccola." Mi guardò con occhi pieni d'amore. Si avvicinò e mi baciò delicatamente sulla fronte, le sue labbra si trattennero.

"Ti amo Kendall." Disse seriamente.

"Ti amo anche io, Sammy." Appoggiai la mia testa contro il suo petto.

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