Capitolo 18
-Kendall POV-
Era un po' che non vedevo più il gruppo, mi fece deprimere un po', ma era solo colpa mia, perché stavo trascorrendo il tempo con Sammy prima della nostra settimana di pausa. Sapevo mi sarebbe mancato.
"Perché cazzo Olivia è seduta con Madison?" Chiese Taylor il giorno seguente a pranzo. "Non ha tipo quarant'anni?"
Ridacchiai. "Ha ottenuto di recente un lavoro qui, quindi immagino sia un'insegnante."
"Non ci credo." Taylor scosse la testa. "Senza offesa, ma irrita ogni singola parte di me."
"Non sei l'unico." Annuii. "Non so perché mi odi."
"Non è l'unica ad odiarti in questo momento." Mormorò Taylor.
"Chi?" Lo guardai. "Taylor ti ho fatto qualcosa – "
"Non io, scema." Sorrise per poi tornare serio. "Intendo Tas, Marlena e Kimberly, le tue migliori amiche, ricordi?"
Il mio cuore sprofondò. "Oh."
"Non gli ho detto niente, ma continuano a chiedermi cosa ti stia succedendo e se tu le stia evitando." Mi informò.
"È ridicolo!" Roteai gli occhi. "Lo sanno che non lo farei mai."
"A quanto pare no, Kendall, andiamo, le conosci da sempre e ci sono sempre state per te! Meritano di sapere la verità." Disse Taylor.
"Taylor! Non posso semplicemente raccontargli della mia relazione romantica con l'insegnante di inglese!" Sussurrai-urlai.
"Lo hai detto a me... poi dirlo anche alle tue migliori amiche." Mi lanciò uno sguardo severo. "Devi farlo prima che tu possa perderle veramente, non credo tu voglia questo."
"Non lo so – " Incrociai le braccia e spostai lo sguardo altrove. Ultimamente mi sedevo con Taylor in un tavolo diverso e non sapevo perché. Sembrava strano, come se Madison avesse preso il mio posto.
"Pensaci, alla fine è una tua scelta, Ken." Mi strinse una mano. "se poi decidi di dirglielo, assicurati che non ci sia Madison lì."
"Perché? Anche lei è una delle mie migliori amiche, Taylor." Mi strinsi nelle spalle.
"Non mi fido di lei." Disse. "Solo, dammi retta, okay? Taylor ha sempre ragione."
"Certo che la hai." Ridacchiai.
-
Dopo averci riflettuto per l'intera giornata, trovai una soluzione per ciò che avrei dovuto fare. Non volevo perdere le mie ragazze, per questo avrei dovuto agire presto.
Quindi mandai un messaggio sulla chat di gruppo.
Me: dobbiamo parlare il prima possibile!
Tas: oh sei viva...
Marlena: dov'eri finita?
Kimberly: troppo figa per noi?
Me: seriamente raga, ho bisogno di dirvi una cosa... non so per quanto ancora posso reggere.
Marlena: non sei incinta, giusto?
Kimberly: Santo Cielo Kendall!
Me: Ma no! Ci vediamo al centro commerciale tra poco?
Tas: spero tu abbia una buona motivazione...
Marlena: ci saremo.
Sospirai sollevata. Sapeva che Tas sarebbe stata quella più arrabbiata tra le ragazze, Marlena e Kimberly erano un duo, mentre io e Tas eravamo l'altro duo. Eravamo più vicine ed il fatto che l'avevo praticamente scaricata mi rende una completa stronza.
Guidai fino al centro commerciale con la mia macchina, visto che era tornata dal meccanico. Ero grata di essermi tolta di mezzo Olivia... mi stava dando sui nervi con tutta questa storia dell'essere un'insegnante. Tutti la amavano e non riuscivo a capire il perché.
Trovai presto un parcheggio e sperai che le ragazze non mi avessero dato buca. Presi la mia borsa e camminai verso il nostro solito posto, Starbucks.
Le notai tutte e tre già sedute al nostro solito tavolo vicino alla finestra. Nascosi un sorrisetto notando che non era cambiato molto. E non sarebbe mai cambiato.
Entrai e mi agitai per il fatto di dovergli raccontare di Sammy. Mi avrebbero dato della puttana e se ne sarebbero andate? Sarebbero rimaste in silenzio? Non lo sapevo ed era questa la parte più brutta.
"Hey ragazze." Sorrisi e scivolai sulla panca.
"Ciao." Dissero in contemporanea. Nessuna di loro sorrise.
Ordinai un Iced Coffee mentre le ragazze sorseggiavano le loro bevande e attendevano la mia spiegazione sul perché fossi sparita senza dirgli nemmeno una parola.
"So che siete arrabbiate raga – " iniziai.
"Siamo incazzate." Mi riprese Tas.
"Tas, calma." Kimberly le lanciò uno sguardo.
"Okay. Vai avanti." Tas roteò gli occhi.
"Okay ho una buona ragione sul perché non mi sono fatta vedere molto in giro." Cominciai. "Non giustifica i miei errori, ma spero possiate ascoltarmi."
Annuirono.
"Sono stata la peggiore amica." Sentii i miei occhi bruciare pr le lacrime. "Non so come dirvelo ragazze, ma devo farlo perché so di potermi fidare."
"Continua." Marlena annuì.
"E mi dispiace se mi odierete o cosa, ma non posso più nasconderlo." Una piccola lacrima sfuggì dai miei occhi. Non sapevo perché fossi così emotiva.
Poi esplosi una sessione di singhiozzi.
"Oh teso." Tas scivolò nel posto accanto al mio, i suoi muri crollarono e la migliore amica usciva fuori.
"Non so perché stia piangendo." Piansi per una metà, l'altra ridacchiava, mentre lei mi abbracciava.
Il cameriere mi portò la bevanda e ci guardò confuso. Sarà stato così confuso e ambiguo, perché quasi corse via.
"Ora sputa." Sorrise Kimberly. "Lo sai che ci saremo sempre per te."
"Okay, beh, mi sono vista con qualcuno per un po' e –"
"E non ce lo hai detto?" Tas sorrise ampiamente e mi diete una gomitata. "Chi è!"
"Il punto è questo." Mandai giù. "L'ho conosciuto durante l'estate, subito dopo che io e Jack avevamo rotto definitivamente. L'ho conosciuto in un bar."
"Aspetta! Quel ragazzo da cui hai dormito?" Chiese Tas. "Ricordo di esserti venuta a prendere la mattina dopo."
"Sì." Annuii. "Lui è fantastico, non co come spiegarvi come mi sento ma lo amo così tanto."
"Oh mio Dio, è così carinooo!" Ridacchiò Marlena.
"Ewww." Kimberly cercò di rimanere tranquilla e non lasciare uscire le sue emozioni così femminili, ma potevo intravedere il suo sorriso.
"Allora vai avanti." Disse Tas.
"Beh stiamo insieme da allora e sono stata a casa sua ogni giorno, ho incontrato sua madre, il che è stato un completo disastro." Dissi. "Spero solo possiate accettarlo."
"Certo che lo faremo!" Sorrise Marlena. "Quindi, quando possiamo incontrare questo ragazzo?"
"La cosa è questa... lo avete già incontrato tutte. Ogni giorno." Abbassai lo sguardo.
"Aspetta." Kimberly si accigliò. "Che significa?"
"Chi è?" Chiese Tas.
"Sammy." Dissi. Mi guardarono senza espressione al nome sconosciuto.
"In altre parole, il signor Wilkinson." Finii e spostai lo sguardo.
Mi fissarono.
-
"MA CHE CAZZ?" Kimberly mi fissò con la bocca spalancata.
"Oh cazzo." Marlena si coprì la bocca sorpresa.
"Porca merda." Tas mi fissò.
Mi sentii così male.
"Ragazze potreste dire qualcosa adesso." Guardai giù ancora una volta.
"Come? Dove? Quando? Perchééé?" Chiesero in contemporanea.
"È complicato." Scrollai le spalle. "L'abbiamo fatto quest'estate, non avevo nemmeno programmato di rivederlo. Non avevo la minima idea che sarebbe stato il nostro professore!"
"Wow. Sono confusa." Tas si passò una mano tra i capelli.
"Ad essere onesta, non mi sarei mai immaginata avresti detto una cosa del genere." Marlena rise per rompere la tensione.
"Vi vedete ancora?" Chiese Kim. "Tipo romanticamente?"
"Sì, lo facciamo." Annuii.
"Oh Dio, Kendall!" Tas sospirò. "Lo sai in che casino potreste finire? Compirai 18 anni alla fine dell'anno e sei ancora minorenne!"
"Tas ha ragione." Aggiunse Kimberly. "Il signor Wilk ha circa 22 anni e se vi beccano, lui potrebbe perdere il lavoro."
"Peggio? Lui potrebbe finire in prigione perché sei minorenne e potrebbe essere considerato stupro." Aggiunse Marlena.
"Lo so!!!" Grugnii. "Non credi lo sappia già! Lo so e non capisco perché io stia ancora con lui! Tutto ciò che so è che non posso smettere."
Ci fu silenzio mentre mi asciugavo le lacrime, che cadevano più copiosamente. Mi sentii orribile e vorrei solamente tornare a casa.
"Questo è uno sbaglio." Dissi infine. "Se non volete supportarmi, va bene, me ne vado –" Mi alzai.
"Oh, stai zitta e smettila di essere così drammatica, Kendall!" Tas mi tirò giù.
"Certo che ti supporteremo!" Kimberly mise la sua mano sulla mia.
"Siamo come sorelle! E siamo comunque felici per te." Marlena annuì.
"Esatto." Disse Tas. "Se sei felice con il signor Wilk – voglio dire, Sammy – allora lo siamo anche noi piccola, non dubitarlo."
"Grazie." Sorrisi. "E possiamo lasciare questa cosa tra di noi? Io e Sammy non vogliamo che chiunque di indesiderato lo scopra."
"Duhh!" Disse Kimberly.
"Grazie per aver capito, ragazze, sapevo che mi sarei potuta fidare di voi." Sorrisi. "Mi dispiace per avervelo tenuto nascosto."
"Hey, lo capiamo." Disse Tas. "Hai le tue ragioni... sappi solo che copriamo le spalle!"
"Sì, e se dovesse farti del male potremmo comunque picchiarlo." Marlena fece l'occhiolino.
"Una domanda." Disse Kimberly. "Quindi hai più o meno scopato con il nostro professore."
"Oh, Dio." Gemetti mentre le ragazze scoppiarono a ridere.
"Ancora non posso credere che hai fatto sesso con il signor Wilk.! Voglio dire, è così dannatamente hot, deve essere stato bello!" Kimberly scrollò le spalle.
"Ha un tu-sai-cosa grande?" Tas ridacchiò e mi diede una gomitata.
"Che cavolo, ragazze?" Risi e sentii le mie guance scaldarsi. "Non ho intenzione di parlare di questo."
"Oh, andiamo!" Tas alzò gli occhi al cielo. "Devi ammetterlo."
"Beh è stato il mio primo, ovviamente, ed era veramente... wow voglio dire, lui era veramente grande e ha fatto male per questo, ma è stato magico." Sorrisi a me stessa.
"Siete carini insieme adesso che ci penso." Marlena sorrise.
"Mi rende così felice." Sospirai. "E questo venerdì incontrerò la sua famiglia ed è veramente spaventoso."
"Wow allora fate sul serio!" Esclamò Tas.
"Lo so e non so come ci sia diventato così in fretta! Vorrei fare un passo indietro, ma sono troppo attaccata a lui." Grugnii.
Ci fu silenzio.
"Allora andiamo a prenderti qualcosa da indossare per venerdì!" Urlò Tas.
"Sììì! Devi essere hot e devi dimostrare alla sua famiglia di che asta sei fatta." Kimberly sbatté il suo pugno sul tavolo.
"Andiamo!" Marlena annuì.
Quindi andammo da Forever 21 per cercare un vestito elegante per la cosa della famiglia. Ed ero così felice che le ragazze erano rucite ad accettare ciò che avevamo Sammy ed io. Erno vere amiche.
Arrivammo al negozio quando squillò il mio telefono. Le ragazze entrarono ed io rimasi fuori per rispondere.
"Hey." Dissi.
"So il tuo segreto." Disse una voce profonda al telefono.
Il mio cuore si fermò. Ma. Che. Diavolo.
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