-Kendall POV-

Era già passato circa un mese di scuola. E circa un mese che stavo con il mio insegnante, di nascosto.

Okay, so quello che state pensando. Chi ha una relazione con il proprio insegnante? È volgare? Sono proprio una puttana? È illegale? Probabilmente la metà di queste cose è vera.

Ma nessuno capisce come mi fa sentire. E quanto sono felice io. Perché non sono mai stata così felice e credo che anche lui si senta allo stesso modo. Mr. Wilkinson - Sammy - è decisamente diverso da qualsiasi altro ragazzo. Forse perché è qualche anno più grande dei ragazzi che frequento di solito, ma è solo più maturo.

Comunque, non è che sia un insegnante trentenne. Ora quello sarebbe volgare. Ho provato a finirla qualche volta, ma non posso perché... Mi piace. Non voglio sganciare la bomba-A adesso, ma ci sto arrivando.

"Prendi la mia felpa." Disse Sammy nel momento in cui stavo uscendo dal suo appartamento. "Si sta facendo freddo là fuori."

"Grazie." Sorrisi ed infilati la felpa dalla testa. Sammy tolse i miei capelli da dentro la felpa.

"Ti viene a prendere Tas?" Chiese mente stavo infilando il mio telefono in tasca.

"Uhm no, camminerò." Scrollai le spalle.

"Mi hai detto che ti sta venendo a prendere, Kendall. Ti accompagno a casa."

"No -"

"Pensi veramente che ti lascerò camminare da sola di notte?! Sei pazza." Lui alzò la voce e afferrò le chiavi.

"Oh mio Dio Sammy -"

"Andiamo." Lui ignorò ciò che stavo dicendo e mi prese la mano. Smisi di protestare e lo seguii fuori nel parcheggio. Salimmo sulla sua Mercedes e guidò verso casa mia, spense il motore e fissò dritto, davanti a sé.

"Sei arrabbiato?" Gli chiesi lentamente ed iniziai a torturare la cintura di sicurezza.

Lui rimase in silenzio e guardò davanti a sé.

"Bene." Borbottai, slacciando la cintura ed aprendo lo sportello. Mentre stavo scendendo, Sammy mi afferrò il braccio e mi fece tornare indietro, guardandolo in faccia. Premette le sue labbra sulle mie.

"Mi dispiace, sono solo infastidito." Sussurrò lui quando ci staccammo. Il suo sopracciglio si sollevò visibilmente. "Voglio solo che tu sia al sicuro in ogni momento, se dovessi farti male -"

"Dimenticate lo, sto bene, okay." Lo baciai ancora una volta, delicatamente.

"Allora ne sono contento. Ora vai, abbiamo scuola domani." Mi lasciò un bacio affettuoso sulla fronte.

"Notte." Sorrisi e scesi velocemente dalla macchina.

"Notte baby." Fece un cenno mentre stavo facendo una piccola corsetta verso il portone di casa. Sammy se ne andò appena varcai la soglia e chiusi la porta, quanto avrei voluto che fosse rimasto.

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La mattina seguente mi svegliati molto tardi, perché non sentii la sveglia suonare. Mi feci Una doccia veloce, ma non ebbi il tempo di scegliere un outfit carino, quindi indossati un paio di jeans bianchi e la felpa grigia di Sammy della scorsa notte. Infilati le mie converse nere e mi legati i capelli in una cipolla disordinata.

Non avendo il tempo per la colazione, afferrai una mela e mi tuffai nella mia auto. Accelerai verso scuola, sicura che la prima ora fosse già cominciata.

Quando arrivai a scuola, corsi verso il mio armadietto per prendere i miei libri, che, per fortuna, erano quelli di inglese. Camminai verso l'aula di Mr Wilkinson ed entrai lentamente, sentendo tutti girarsi verso di me e fissarmi.

"Gente sono solo in ritardo." Roteai gli occhi. "Non ho ucciso nessuno."

Mr Wilkinson aveva un sorrisetto stampato in faccia, mi fece sentire nervosa e contenta allo stesso tempo. "Mi scusi, sono in ritardo." Borbottai.

"È scusata Ms Parker, ma faccia in modo che ciò non accada nuovamente o la dovrò punire." Disse lui enfatizzando la parola 'punire'.

Sapevo esattamente a cosa intendesse con 'punirmi' ed arrossii immediatamente. Fidatevi di Sammy per fare uno scherzo sporco in momenti come questo. Annui e mi sedetti tra Madison e Tas. Sentii nuovamente gli occhi di Jack puntati addosso, ma mi costrinsi a non guardarlo.

"Tornando a quello che stavo dicendo, ho amato i vostri temi. Soprattutto uno Ms Parker, lei ha veramente catturato il senso del tema." Mr Wilkinson si appoggiò alla sua cattedra.

Cercai di non sorridere così ampiamente, ma speravo gli piacesse. Il mio tema descriveva esattamente la nostra relazione, tranne la parte del doversi nascondere.

"Le prime impressioni sono veramente importanti, indubbiamente. Credo che il minuto in cui si incontra qualcuno, si sa se si ha intenzione di stare con quella persona per sempre." Disse lui guardandomi. I suoi occhi erano fissi sui miei.

Dopo qualche minuto spostò lo sguardo.

"Andiamo avanti con la storia." Disse lui, continuando la lezione.

Appena suonò la campanella un'ora dopo, prendemmo tutti le nostre cose e ci alzammo in piedi per dirigervi nell'aula successiva. Parlò Madison.

"Tu e Mr Wilkinson fate compere nello stesso negozio?" Sollevò un sopracciglio. "Posso giurare di averlo visto con la stessa felpa ieri."

Mi si gelò il sangue.

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-Francesca