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Capitolo 20

Viaggiavano in strada già da venti minuti quando Magnus decise di accendere la radio. Le note familiari di una canzone invasero l'abitacolo. Con sua somma sorpresa, Alec, che era seduto al volante cominciò a cantarne le parole

‘Come to me, in the night hours, I will wait for you, and I can’t sleep ‘cause thoughts devour thoughts of you consume…’

(Siate onesti. Quanti di voi hanno letto queste parole cantando? Okay. Adesso me ne vado e vi lascio leggere in pace)

Magnus non si ricordava di averlo mai sentito cantare. Aveva ovviamente, come tutto di lui d'altronde, una voce bellissima. Lo guardò con un sopracciglio alzato e la bocca aperta. Alec accorgendosi del suo sguardo si chiuse nelle dalle arrossendo leggermente.

“Che c'è?”

“Niente è solo che non ti avevo mai sentito cantare, cioè, canticchiare qualche melodia mentre cucinavi sì ma cantare cantare no. Sei pieno di sorprese Alexander!”

“Sono molto affezionato a questa canzone. War of hearts di Ruelle. È stata la colonna sonora del nostro primo bacio.” Arrossì ancora di più.

Ma quanto era adorabile!

“So perfettamente che canzone sia, credevi davvero che non la ricordassi? Ce altro che mi vuoi rivelare mio misterioso Angelo?”

“Beh… sai il mio secondo nome…”

“George?”

“Si ecco in realtà sarebbe Gideon” lo disse storcendo un po’ quel suo adorabile nasino.

“Come nome in effetti non è gran che ma…. Visto che appartiene a te… è bellissimo”

“Guarda che se continui così mi verrà il colesterolo Mags!” ribattè ridacchiando Alec.

Come fa ad essere sempre così dannatamente affascinante?! Perché hai smesso di ridere? Perché mi privi di una cosa così bella? Ne ho un estremo bisogno!

Alec controllando gli specchietti retrovisori informò Magnus

“Non siamo soli. A ore 6. Tre SUV neri.”

“Cominciano le danze” Magnus slacciò la cintura di sicurezza per esser più libero nei movimenti e per cercare possibili armi nel bagagliaio. Borse vuote, gabbia per il cane, stracci, bombolette per pulire, o ecco qualcosa di interessante! Il cric. Lo afferrò e si preparò all'attacco. Il silenzio dell’attesa era carico di tensione. Per stemperare un po’ Magnus riprese il discorso prima iniziato.

“Allora, visto che siamo in fase di confessioni e che potrebbe essere la nostra ultima occasione di confessare, c’è un’altra cosa che volevo dirti.”

“Ti sembra il momento?” Alec era concentrato a guidare a zig zag per sorpassare le vettura di fronte per distanziare il più possibile gli inseguitori.

“Si Alexander e se permetti vorrei dirtelo” Magnus mise il broncio.

“Okay, d'accordo. Lo sai che non sopporto quando mi tieni il muso” replicò rassegnato Alec.

“Sono stato sposato una volta. Con una donna.”

Alec piantò entrambi i piedi sul freno scaraventandolo in avanti e facendogli battere la testa.

“Ma sei pazzo?! Pensavo che la faccenda dell'uccidersi a vicenda l’avessimo superata!” gli urlò addosso Magnus massaggiandosi la parte del corpo lesa.

“Voglio nome e codice fiscale della puttana!”

“No Alexander! Tu non la ucciderai!”

Alec rispose con il silenzio. Non mosse un muscolo.

“Ti ho detto di no. Non puoi andare un giro ad uccidere tutte le persone con cui sono uscito. Spopoleresti il mondo dolcezza.” Alec spalancò gli occhi indignato ed ancora più geloso.

“Anche se è forse il gesto più romantico che qualcuno abbia mai fatto per me.” Magnus gli si avvicinò per baciarlo ma Alec mise la prima e partì sgommando scaraventandolo questa volta all’indietro facendogli nuovamente sbattere la testa.

“Comunque quella tizia era una vecchia megera materialista e spietata. In effetti farla fuori non sarebbe mica una brutta idea adesso che mi ci fai pensare…”

Alec non fece in tempo a replicare perché il lunotto posteriore si frantumò sotto i proiettili sparati da un tizio che, per metà fuori dal finestrino, gli aveva sparato addosso.

“Okay fiorellino, lascia il comando del potente mezzo e combatti” Magnus nonostante il nomignolo parlò in tono professionale. Il professionista che c’era in lui aveva preso il sopravvento.

“Ma il sedile è regolato sulla mia altezza e se facessimo un cambio al volo non arriveresti ai pedali. Hai le gambette corte Amore.” Ad Alec piaceva prenderlo in giro sulla sua “tappezza” anche perché in realtà Magnus era tutt’altro che basso, anzi era ben 1,83 quindi più che nella norma. Era Alec quello fuori dal normale. 1,90 di ragazzo.

E che ragazzo!

“Guarda che sei tu che sei uno stangone, cicognone mio. E adesso spostati se no ti sposto io!” era minaccioso con quel cric in mano e quell’aria da duro!

“Okay, va bene mi arrendo, ma posa quel coso prima di fare qualcosa di cui potresti pentirti!”

Lo scambio di posto avvenne con naturalezza e scioltezza anche se gli aggressori continuavano a sparargli addosso. Alec si posizionò dietro come aveva fatto prima Magnus. Spalancò le due portiere scorrevoli laterali, sganciò i sedili posteriori e li scaraventò fuori dalla vettura. Uno di essi colpì in pieno uno dei SUV che finì fuori strada andando a sbattere contro un muro di contenimento.

“Malec 1 cattivi 0” esultò Alec.

“Malec?” Magnus era piacevolmente incuriosito da quella parola avendo già intuito cosa volesse dire visto che ci aveva pensato anche lui.

“Cosa preferivi Banewood? Scusa ma ogni coppia che si rispetti deve avere un nome di battaglia. Siamo una super squadra noi due!”

“Mi piace muffin. Portiamo alla vittoria i Malec!”

Magnus al contrario di Alec non aveva mai avuto un partner. C’era Simon certo, ma lui non scendeva mai in campo, era il cervello.

Guai a voi se gli dite che l’ho detto! Vi troverò e vi farò pentire di avere il dono della Parola!

Aveva fantasticato molte volte di avere Alec al suo fianco, di combattere insieme. E i suoi desideri, per una volta, si sono avverati.
Furono raggiunti dalle due auto restanti che si posizionarono sui fianchi della Chrysler. Ripresero a sparare lungo tutta la fiancata e anche all’interno visto che le portiere erano aperte. Alec si riparò buttandosi a terra.

“Reggiti” Magnus sterzò bruscamente verso sinistra andando a sbattere contro uno dei SUV. Alec fece appena in tempo ad aggrapparsi se no sarebbe finito sull’asfalto e sotto qualche ruota. Si sollevò in fretta, non diede il tempo all’uomo armato di riprendere a sparare, afferrandolo per la giacca e tirandolo di peso fuori dall'auto. Ci fu una veloce colluttazione in cui Alec disarmò lo sconosciuto e lo lanciò fuori dalla porta opposta facendolo finire sotto le ruote dell'altro SUV. Ora erano armati anche loro. Alec cominciò a sparare facendo arretrare le due auto.

“Sai ho io adesso una cosa da confessare. Ti ricordo il nostro matrimonio?”

“Ma ti devono aver dato una bella botta in testa visto che mi fai domande così idiote!”

“Ah. Ah. Ah. Molto divertente. Fammi finire per favore. Quei due adorabili signori che erano seduti in prima fila a fianco dei tuoi non erano i miei genitori. Erano attori ingaggiati da me.”

“Che cosa?! Mi stai dicendo che ho regalato un Van Gogh originale a due perfetti sconosciuti?”

“Ehm si. Però è stato un gesto veramente dolce da parte tua. A loro sarebbe piaciuto moltissimo.” Un ombra scese sugli occhi nocciola del ragazzo.

“I tuoi sono…”

“Morti. Si.” Sorrise amaramente.

“Mi dispiace molto dolcezza.”

“È passato tanto tempo ormai”

“Anche i miei comunque non c'erano”

“Allora chi erano quei due? Dimmi che erano almeno tuoi parenti”

“Neanche lontanamente. Li ho incontrati per la prima volta quel giorno. Attori anch'essi”

“Ho regalato una mummia del medio regno a dei perfetti estranei?”

“Tu cosa? Davvero gli hai regalato una mummia?” Magnus scoppiò a ridere.

“Mi avevano detto di adorare l'Egitto”

“Quanto sei adorabile. Inquietante, ma straordinariamente adorabile! Ti amo Alexander”

Si stavano per baciare quando una macchina li fece sbandare riportandoli bruscamente alla realtà. Con gesti esperti Magnus riportò la vettura sulla giusta via.

“Non si interrompe una conversazione, è da maleducati!” così dicendo tirò il freno a mano e sterzò bruscamente facendo fare un testacoda all'auto. Il SUV per evitare di essere colpito sterzò e si capottò rotolando lungo la strada.

“Fuori due. Ne manca solo uno.” Ora precedevano in retromarcia sull'autostrada. Una cosa da pazzi patentati insomma. Alec si sporse da un lato puntando l’arma e sparando. Magnus dopo essersi fatto passare il mitra recuperato dallo sconosciuto cominciò a sparare dall’altro lato. L’ultimo SUV rimasto esplose sotto il fuoco incrociato dei due sfortunati amanti.

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