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CAPITOLO | 7

Mi sento scuotere,sono nervosa,é mattina,devo andare a scuola,una voce continua a ronzarmi nelle orecchie,ho già detto che sono nervosa?!

Come buongiorno non c'è di peggio di qualcuno che ti assilla finché non ti svegli.
Ho anche detto che odio Zayn Malik?

Beh,lo odio.

Soprattutto in questo momento.

"Brooklyn,ti muovi? Svegliati,alzati,vai a prepararti,facciamo colazione e ti porto a scuola. Matt è lí che ci aspetta. Ti do altri tre secondi,muoviti!" urla prima di chiudere la porta.

La sento riaprisi.
"Ho lavato anche i tuoi vestiti,li trovi in bagno,così che tu oggi avresti potuto vestirti. Prego,comunque" se ne va chiudendo nuovamente la porta.

Mi alzo di scatto stirando i miei muscoli rischiando di farmi venire un crampo ai polpacci.

Mi ritrovo in mezzo a delle calde lenzuola nere.
Sono a casa di Zayn,beh ovvio che mi trovo qui.
Fare questi soliloqui con me stessa nella mia testa di prima mattina,risulta imbarazzante persino per me che lo penso.

Okay basta,sto degenerando.

Mi conviene alzarmi.
E così faccio,vado in bagno,mi do una sciacquata e poi mi vesto.
Mi imbarazza pensare che Zayn abbia lavato le mie cose,persino il mio intimo.

Oh no! Meglio mandare via questi pensieri.
Dopo essermi preparata per il più decentemente possibile,scendo e raggiungo il moro in cucina.

"Siediti e mangia quello che vuoi,però fai veloce" ordina perentorio mentre sbrana un pezzo di torta gigante.

Come fa a tenersi così in forma?
Sono io quella sfigata,allora è vero che sono solo io che ingrasso solo a pensarlo il cibo.

"Non ho fame,grazie" faccio un sorriso tirato.
Mangiare davanti agli altri é una cosa che mi ha sempre dato fastidio.
Okay non sono normale,però è così e scommetto che non sono l'unica.

"Brooklyn" mi richiama duramente.
"Siediti e mangia,se non lo fai, oggi ti faccio fare talmente tanti esercizi che verrai ad implorarmi di farti smettere. Hai bisogno di energie per affrontare la giornata. Qualche volta in classe stai attenta a quello che dico?" sbotta ironico.

"Okay credo che prenderò una mela" lo assecondo.
"Berrai anche una spremuta,é pronta sul bancone,e mangerai una barretta energetica" aggiunge.

Non mi resta altro che ascoltarlo,come sempre d'altronde.

Non ho mai sopportato le persone che vogliono avere il controllo su di me e ho sempre evitato che ciò avvenisse,ma lui riesce sempre ad abbindolarmi con le sue doti da manipolatore.

"Andiamo?" chiede una volta che tutto è stato riposto al legittimo posto.
"Sì,andiamo" risponde.

Finalmente si alza e posso ammirarlo in tutta la sua cattivissima bellezza.

Un paio di skinny jeans neri fasciano le sue gambe lunghe e mascoline. Una camicia bianca avvolge il suo addome evidenziando le spalle larghe e quella schiena così sensuale.

Se avesse un bel carattere sarebbe un figo completo,che bellezza sprecata!

Dopo aver recuperato le mie cose,ci dirigiamo verso l'auto.
Saliamo e ci allacciamo le cinture;il tragitto fino a scuola è silenzioso e teso,non vedo l'ora di scendere da qui.

Lo sento canticchiare qualche canzone,ma il suo sguardo e la sua espressione restano sempre seri e fissi sulla strada.

"Siamo arrivati,scendi" parcheggia sul retro della scuola,dove mettono le macchine tutti i professori.

"E se ci vedono assieme?" chiedo facendomi prendere dal panico.
Scrolla le spalle con indifferenza,come al solito d'altronde.

Per fortuna è ancora presto e nessuno ci nota arrivare assieme.
Zayn entra dopo avermi fatto cenno in direzione di Matt che è al telefono mentre aspetta all'entrata esterna della scuola.

Lo ringrazio per poi raggiungere mio fratello.
Ora mi sente.

Picchietto sulla sua spalla per richiamare la sua attenzione. Si volta con un sorriso a trentadue denti,spero si ricordi di quanto sia bello perché sto per spaccarglielo.

"Ti sembra il caso? No,dimmi,sei normale?" urlo fuori di me attirando l'attenzione dei pochi presenti in cortile.

"Intanto non alzare il tono di voce con me,secondo spero tu ti sia comportata bene" tenta di annullare la distanza tra noi per abbracciarmi,ma lo spingo via.

"No,questa volta non la passi liscia,Matt!"
"Che vuoi fare? Non mi vuoi parlare più?" ride prendendomi in giro.
"Esatto e ora sparisci".
"Va bene,bambina,appena ti passa fammi uno squillo. Ci vediamo dopo a casa" mi ruba un bacio sulla guancia prima di andare via sparendo nella sua audi.

Infuriata mi avvio all'interno dell'edificio.
Passo a prendere un caffè al bar,essendo arrivati molto in anticipo.
Provo a chiamare Emily ma non risponde.
Non mi resta che starmene qui ad aspettare.

"Cosa ci fa questa bambolina tutta sola?" una voce calda sussurra al mio orecchio.
Sobbalzo sulla sedia rischiando di collassare per lo spavento,poi due smeraldi verdi mi tranquillizzano.

"Harry! Cosa ci fai anche qui?" urlo alzandomi per poi saltargli quasi addosso.
Mi afferra prontamente per i fianchi affinché non possa cadere.

"Volevo avvisarti che sarei passato a prenderti oggi pomeriggio,ma il telefono l'ho dimenticato a casa e dato che ero nei paraggi,sono venuto a chiedertelo di persona".

Mi stacco da lui per guardarlo meglio.
Ogni volta mi fa lo stesso effetto.
Mi si attorciglia lo stomaco e un nodo mi attanaglia la gola.
È straziante e struggente quando in realtà dovrebbe essere una cosa bella,la più bella.

"Allora,vieni o no?" mi risveglia dai miei pensieri.
"Ehm,certo,sì" rispondo imbarazzata.
"Okay,allora dammi l'indirizzo di casa tua,così passo a prenderti pomeriggio".

Gli scrivo l'indirizzo su un foglietto.
"Perfetto,fatti trovare pronta per le 3 p.m.
Vestiti comoda,andiamo a casa mia,voglio semplicemente parlare" dice l'ultima frase guardando altrove.

Già ho capito di cosa parleremo,finalmente avrò risposte alle mie domande.

"Va bene" sussurro senza fiato.
I suoi occhi riprendono vita "A dopo Brooklyn" mi saluta prima di sparire chissà dove.

Oh Harry!
Rimango imbambolata a fissare il punto che prima occupava la sua figura fino al suono della campanella di inizio lezione.

Per fortuna oggi di educazione fisica faremo solo teoria.
Entro in classe assorta dai miei pensieri. Devo prepararmi psicologicamente a ciò di cui discuteremo con Harry.

Non credo sia una buona idea tirare fuori le ombre del passato,ma se voglio chiarimenti,è l'unica cosa che posso fare.

Il professor Malik entra in classe e dopo i saluti formali inizia a spiegare teoria.
Non riesco proprio a concentrarmi su ciò che dice.
La mia mente é altrove e non riesco a controllarla.

Intorno a me sento tutto ovattato. Non vedo l'ora che questo giorno finisca.

"Brooklyn,se prendi un insufficienza nella verifica perché non stai attenta in classe non venire a chiedermi giustificazioni. Cerca di stare più attenta!" mi richiama il moro davanti a tutta la classe.

"Mi scusi prof. non succederà più" mi scuso abbassando lo sguardo.
Il suo è troppo da reggere,sono sicura di essere livida in volto,sento il sangue affluire sulle guance.

Avere l'attenzione rivolta su di me è una cosa che non ho mai sopportato,più che altro non riesco a reggere il contatto visivo,mi rende vulnerabile.

La lezione riprende regolarmente e così prosegue anche dopo aver salutato Mr Malik.

La giornata passa lentamente e Emily che parla e sparla non mi aiuta per niente.

Finalmente la campanella suona annunciando la fine della giornata scolastica.

Saluto chi di dovuto e faccio il possibile per arrivare prima a casa. Ho meno di mezz'ora di tempo.

"Ciao papà,io mi vesto ed esco" mi dileguo evitando il suo interrogatorio.

Mi catapulto in camera per cambiarmi e truccarmi,cerco di sbrigarmi visto il poco tempo a disposizione.

Provo a curarmi di più,come facevo una volta,ma quell'entusiasmo è piano piano scemato,nonostante il sentimento nei suoi confronti sia rimasto sempre uguale per non dire che c'è stato un crescendo di emozioni e sentimenti repressi.

Paradossalmente un contro senso,ma anche paradossalmente vero.

Il tempo di sistemarmi a dovere e il campanello suona avvisandomi del suo arrivo.

Il primo pensiero che mi attraversa la testa è quello di correre ad aprire,anche perché se mio padre lo vedesse ora come ora non so come reagirebbe.

Purtroppo,il tempo di allacciare le scarpe,mio padre ha già aperto.
Sono immobili l'uno di fronte all'altro.
Mio padre sembra teso,lo noto dalla postura rigida e dai muscoli delle spalle evidenziati dai nervi in tensione.

Così anche i muscoli delle braccia,sembrano volere esplodere e rompere la camicia.

Solo a vederlo da dietro dà l'idea di uno che ha voglia di saltarti addosso seduta stante.

Non vorrei essere nei panni di Harry,che oltretutto sembra in imbarazzo,o meglio,a disagio.

Si aggiusta i ricci impicciato sussurrando un timido "Che bello rivederla Mr Hill".

Ho paura ad intervenire facendo esplodere la bomba che è mio padre. Non voglio immaginare cosa succederebbe se intervenissi in un momento di tensione acuta. Così cerco di stare in disparte e aspettare che instaurino una conversazione tranquilla e senza pugni volanti.

Mio padre ci teneva ad Harry,lo considerava come un figlio,ed è rimasto veramente deluso dalla sua sparizione. Dato il suo orgoglio,non credo cederà facilmente e ciò mi preoccupa.

"Harry. Cosa ci fai qui?" Chiede con voce grave,quasi incrinata. Non voglio credere a ciò che sto pensando.

"Beh,ecco,sono venuto a prendere Brooklyn, p-per fare un giro. Prometto di riportarla a casa presto. È al sicuro,si fidi di me!" dice parole a raffica senza prendere fiato.

"Non è questo il punto. È che sei fottutamente sparito dalla circolazione. Dalla vita di tutti e ora ti presenti dicendo di voler uscire di nuovo con mia figlia? Come posso acconsentire. Non mi fido di te. Al fianco di Brook voglio che ci sia una persona che si sappia prendere cura di lei,non che scappi senza dire il perché. Non un codardo."

"Lo so. Mi dispiace,okay? Sono venuto apposta per darle spiegazioni,mi lascia il permesso di portarla a fare un giro per parlare?" Ritenta il riccio.

Mio padre scuote la testa sbuffando.
"Capisci che tutto ciò è surreale? Ti presenti qui dopo essere sparito per anni,tu che sei stato sempre uno di famiglia,a chiedermi di portare fuori mia figlia per darle spiegazioni. Credo sia un atto egoistico e non da uomo. No,Harry,non la porti fuori mia figlia,okay? Non lo dico con cattiveria,ma con la consapevolezza che non mi fido di te."

Decido di intervenire perché io,al contrario di mio padre,necessito di molte spiegazioni.

Poggio una mano sulla spalla muscolosa di mio padre,troppo tesa per i miei gusti.

"Papà,ti prego!" Lo supplico guardandolo negli occhi.
"Sai che non ti ho mai vietato di uscire con lui,ma questa volta no Brooklyn" sospira pesantemente prima di darmi un bacio sulla guancia.

"Ma io esigo delle spiegazioni,non posso lasciarmi scappare quest'opportunità. Papà ti supplico,non puoi farmi questo. Dagli un'ultima possibilità. Non te ne pentirai!" Cerco di convincerlo.

"Non se ne pentirà!" Inveisce Harry.

Lo vedo alzare gli occhi al cielo prima di abbracciarmi per poi sussurrarmi all'orecchio "ti voglio a casa per le 5 e mezza,Matt non lo deve sapere e soprattutto chiamami per qualsiasi cosa" si volta poi verso Harry "E tu vedi di trattarla come si deve. È di mia figlia che stiamo parlando,sai cosa penso riguardo alle relazioni,tieni le mani a posto. Dovrai dare delle spiegazioni anche a me. Detto ciò,bentornato Harry" finalmente sul viso di mio padre si apre un sorriso sincero.

Lo ringrazio e lo saluto prima di uscire accompagnata dal riccio.
In macchina regna il silenzio,un silenzio più che imbarazzante,forse risentimento per ciò che ha detto mio padre precedentemente ma questo non è rilevante.

Ora come ora non vedo l'ora di poterlo abbracciare e non staccarmi più.

Ed è così che faccio appena ci sediamo sul divano di casa sua.
Lo stringo credendo che il calore dei nostri corpi possa farci fondere e diventare una cosa sola. Perché sì,lo amo ancora da morire,anche più di prima.

E ciò che mi fa bruciare l'anima è che lui non lo sa e molto probabilmente non può nemmeno immaginarlo e ricambiare.

Così preferisco stare in silenzio e buttare giù questo boccone amaro. Attendo in silenzio in attesa che lui cominci.

"Sei diventata più bella di quanto lo fossi già,piccola Brooklyn. Non posso fare a meno di guardarti. Sei cresciuta,sei più Donna." Comincia prima di svuotare il sacco.

Le sue parole mi fanno sciogliere,mi fanno arrivare al settimo cielo anche se consapevole che non potrò più scendere perché gli altri sei sono solo frutto dei miei sentimenti nei suoi confronti,non ricambiati.




N/A
CONTINUO A 50 COMMENTI💓

Cosa pensate abbia spinto Harry ad andarsene? Scoprirete di più nei prossimi capitoli,avrete anche le idee più chiare.

-ZJMG✨

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